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La débâcle del centrosinistra

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda gabriele il 28/06/2017, 11:18

ranvit ha scritto:La prima che hai detto.

Sono dei cialtroni politici, politicanti allo sbando! Sanno parlare solo di schemi ignorando i problemi del Paese!

Consiglierei a Renzi di mettersi in proprio 8-)



Bé, solo Ranvit poteva dare del "cialtrone politico" a Romano Prodi :lol:
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda ranvit il 28/06/2017, 12:34

A parte il fatto che già dieci anni fa e ripetutamente ho criticato Prodi (perchè aumento' le tasse ai lavoratori dipendenti.....cioè al suo elettorato! E non si oppose al diktat di Rutelli mettendoci in proprio con la bandiera dell'Ulivo, accettando di fatto la restaurazione di Ds e Margherita. E poi perchè successivamente fu costretto ad imbarcare Rifondazione che poi gli fece le scarpe)....non lo ricordi?
A parte tutto cio', oggi mi deve spiegare come cazzo vuole rifare l'Ulivo con gli eterni D'Alema & Co, cioè quelli che gli hanno ripetutamente fatto le scarpe...e quando le "ricette" per governare il Paese sono quasi opposte! :roll:

Se non lo era, lo sta dimostrando adesso 8-) :D
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda gabriele il 28/06/2017, 13:19

ranvit ha scritto:A parte il fatto che già dieci anni fa e ripetutamente ho criticato Prodi (perchè aumento' le tasse ai lavoratori dipendenti.....cioè al suo elettorato! E non si oppose al diktat di Rutelli mettendoci in proprio con la bandiera dell'Ulivo, accettando di fatto la restaurazione di Ds e Margherita. E poi perchè successivamente fu costretto ad imbarcare Rifondazione che poi gli fece le scarpe)....non lo ricordi?
A parte tutto cio', oggi mi deve spiegare come cazzo vuole rifare l'Ulivo con gli eterni D'Alema & Co, cioè quelli che gli hanno ripetutamente fatto le scarpe...e quando le "ricette" per governare il Paese sono quasi opposte! :roll:

Se non lo era, lo sta dimostrando adesso 8-) :D


Il Prof c'ha abituati a ragionamenti molto più profondi. Bisognerebbe capirli (me compreso). Non credo che il suo sia solo un prendere o lasciare
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 28/06/2017, 13:35

Sicuro che esiste un fronte anti Renzi.
Esiste da sempre e non solo da quando le cose non vanno più a gonfie vele.
Le sconfitte alimentano questo fronte che è fine a se stesso e non gli frega niente né del paese né tantomeno del partito.
Lo champagne dopo la sconfitta del referendum ha messo un tale marchio di infamia su quelle persone che non se lo levano neanche con i secoli dei secoli.

Anche Prodi entra nel viale del tramonto?

E perché no?

Se si mette con quella gente...

Anche Renzi entrerà nel viale del tramonto ma faccio il tifo per lui almeno fino al profilarsi di una decente alternativa; cosa che al momento neanche col telescopio.

Sempre pronto a cogliere qualcosa di "più profondo" da Prodi ma il disincanto è d'obbligo.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda mariok il 28/06/2017, 13:38

gabriele ha scritto:Le cose sono due:

1) o queste elezioni non dimostrano nulla a livello nazionale, allora esiste un fronte per far fuori Renzi da dentro

2) oppure dimostrano qualcosa, cioè che il PD sta crollando e che chi attacca la segreteria ha ragione e Renzi deve fare un passo indietro, come succede in ogni altro partito del mondo.



C'è anche una terza opzione: che il PD sta crollando, ma chi attacca la segreteria più che la soluzione è parte preponderante, anche se non unica del problema.

D'altra parte come non dare ragione a ranvit quando parla di cialtroni: Veltroni, Franceschini, Prodi, da dove vengono, da Marte? Quando mai il centrosinistra è stato unito?

Fanno finta di non ricordarselo proprio loro che sono stati i più importanti trombati? Ed il problema sarebbe che Renzi è divisivo?

Quanto alla sconfitta, quando mai a livello nazionale il PD ha vinto? Due volte Prodi ce l'ha fatta per il rotto della cuffia dopo anni disastrosi di governo di centrodestra, mettendo insieme una armata brancaleone che andava da Dini e Mastella (dico Dini e Mastella!) fino a Ferrero e Turigliatto!

Dal 2011 ad oggi, da quando cioè Berlusconi è stato defenestrato grazie alla Merkel (alla quale sarebbe dovuta andare tutta la nostra gratitudine) ed è diventato ancora più impresentabile per una serie infinita di guai giudiziari, che cosa sono riusciti a combinare D'Alema, Bersani, Franceschini e Letta (che pare sia stato proposto da Prodi come possibile leader al posto di Renzi scatenandone la più che legittima incazzatura)?

Le uniche cose buone fatte da Prodi sono state, dal mio punto di vista, l'ingresso nell'euro ed il dignitoso ritiro in buon ordine dopo che per la seconda volta il suo progetto di centrosinistra unito è fallito miseramente.

Ora con questa barzelletta del "vinavil" a cui si è prestato non si capisce bene su richiesta di chi, ha distrutto quel poco di immagine rispettabile che si era guadagnato ed è andato anche lui a rafforzare la già nutrita schiera dei cialtroni.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda gabriele il 28/06/2017, 13:43

Si possono fare tutti i ragionamenti che si vogliono, ma alla fine capitano che non vince, si cambia.

Forse, alla fin fine il problema è proprio Renzi. Che sia per colpa sua o per il fatto che è in un ambiente politico che non gli si addice, poco cambia.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda mariok il 28/06/2017, 13:52

Per cambiare qualcuno si fa ricorso alla base che lo aveva eletto .
Così si fa in democrazia (vedi casi recenti di May e Corbyn in Uk), non lo decidono quattro capicorrente che alla prova del voto si scopre che rappresentano a mala pena se stessi.

La rottura dopo l’invito a Matteo a non correre per Palazzo Chigi
L’idea di Prodi: Letta candidato premier
ANSA

Pubblicato il 28/06/2017
FABIO MARTINI
ROMA
Si è fatta sera, Romano Prodi è appena tornato nella sua casa bolognese di via Gerusalemme, inseguito dai tanti – politici, giornalisti, amici - che da ore lo cercano per una interpretazione “più autentica” della nota che lui stesso ha diffuso qualche ora prima, con quella metafora della tenda che si allontana dai territori del Pd. Il Professore sorride: «Non parlo, non parlo, non parlo! Parla la nota. E ora mi ritiro in pace…». Una pace relativa. Da un mese Romano Prodi sta vivendo una seconda giovinezza: alle presentazioni del suo ultimo libro, la gente si mette in fila per ottenerne un autografo e quando compare in pubblico si alzano standing ovation che neppure quando era il leader dell’Ulivo... Ma il fenomeno più sorprendente che riguarda Prodi è quello dei politici ancora in campo che si sono messi in “fila” per ottenerne la laica “benedizione”: Matteo Renzi, Giuliano Pisapia, Enrico Letta. O che chiedono consigli: come Laura Boldrini o Carlo Calenda.

Lui finora ha ascoltato, si è limitato a dare suggerimenti e aveva deciso di soprassedere davanti alle inesattezze contenute in tanti articoli. Ma ieri mattina, oltre ad uno dei tanti “retroscena” che attribuivano al leader del Pd una rinnovata vocazione alla rottamazione, il Professore è rimasto infastidito dalla lettura del voto data da Renzi in un colloquio con il direttore del “Quotidiano Nazionale” Andrea Cangini, nella quale si sosteneva che «i migliori amici del Berlusca sono i suoi nemici, che invocano coalizioni più larghe…». In altre parole Renzi spiegava il netto, generalizzato calo del Pd con la strategia unitaria invocata da Prodi, una lettura che al Professore è apparsa una paradossale “chiamata”, un rovesciamento della realtà, una provocazione difficile da lasciar correre soprattutto da parte di chi sta provando a trovare un minimo comun denominatore in uno schieramento che, come dice Prodi, «è paralizzato dai veti».

Dunque, è stata una forte irritazione ad ispirare la nota del Professore con la metafora della tenda che si allontana dal Pd. «Io – dice Prodi – mi limito ad osservare che, in assenza di divergenze strategiche, nel centrosinistra se si continua sulle divisioni personali, si rischia lo stallo totale. Io non faccio il tifo per nessuna delle parti in gioco».

Ecco perché nel loro incontro riservatissimo di metà giugno all’hotel Santa Chiara Matteo Renzi, Romano Prodi e Arturo Parisi avevano cercato una possibile intesa sul futuro. E avevano esplorato una strada, che finora è rimasta inedita. Prodi, ma a sorpresa anche Renzi, avevano convenuto sul fatto che il leader del Pd al momento resta un elemento divisivo: con lui candidato a palazzo Chigi le due aree del centrosinistra sono destinate a guerreggiarsi.

Partendo da questa premessa Prodi aveva sostenuto – ma l’altro aveva annuito – che la cosa migliore è che Renzi si dedichi a potenziare e irrobustire il partito, mentre come candidato per palazzo Chigi si dovrebbe trovare un candidato che metta d’accordo tutte le aree del centro-sinistra. Per esempio Enrico Letta. Renzi non ha opposto, sul momento, resistenze a questa via d’uscita. Anche se in quelle ore era parso interessato soprattutto a capire se il Professore avesse intenzione di partecipare alla manifestazione di Pisapia-Bersani il primo luglio a Santi Apostoli. Prodi aveva spiegato a Renzi che lui intende svolgere un ruolo da collante, «sono una specie di Vinavil» e dunque non era sua intenzione essere in piazza.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 28/06/2017, 14:24

Eh, sì.

Questa povera "base" che viene dimenticata troppo spesso.

Così come vengono dimenticate due primarie vinte da Renzi e l'ultimo congresso.

"Contano più le idee che i numeri" dicono i geni dello scissionismo fatto per dispetto e in attesa di richiamo e della democrazia ad assetto variabile.

Insomma, non è la base che non vuole Renzi ma quattro mammalucchi che contano sempre meno e che fanno sempre meno parte del partito.

Qualcuno dice che Renzi dovrebbe fondare un partito suo.

Direi, già fatto; vista la volontà della base e fino a sempre legittimo ed ammissibile cambiamento di opinione della base stessa.
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda ranvit il 28/06/2017, 15:19

gabriele ha scritto:Si possono fare tutti i ragionamenti che si vogliono, ma alla fine capitano che non vince, si cambia.

Forse, alla fin fine il problema è proprio Renzi. Che sia per colpa sua o per il fatto che è in un ambiente politico che non gli si addice, poco cambia.



Giusto! C'è qualcun altro di presentabile????????????

Letta? Per un anno non ha fatto un cazzo!
Orlando? Che non riesce neanche a parlare!
Emiliano? .....inutile ogni commento!
Franceschini? Parla cosi' veloce che non lo capisce nessuno!
Altri? ....vuoto assoluto!

Il migliore resta Gentiloni.....ma da solo non conta una mazza!

Dai Renzi mettiti in proprio!
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Re: La débâcle del centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 28/06/2017, 17:57

Al punto a cui sono le cose (vedere anche il mio post precedente; per non riscrivere le stesse cose) Renzi che "si mette in proprio" si esporrebbe alla accusa di scissionismo/fuga e quelli là avrebbero carburante per mesi e mesi.

Renzi deve restare dove sta e continuare su questo terreno che è suo.

Deve però anche stare attento a non fare altre castronerie dal punto di vista politico (e ne ha fatte come quella gigantesca di essersi confuso con la tappezzeria nella campagna delle amministrative).
La lezione della May che in UK ha fatto la stessa cosa pagandola carissima non è servita; eppure Renzi ne ha di "consiglieri".

Adesso c'è sempre la legge elettorale (e la finanziaria).

Nessuno si può nascondere (Renzi meno che mai) e quindi posizioni chiare e nette che piacciono di più alla gente (vedere Macron) e avanti senza paura.

Diversamente, il viale del tramonto sarà cominciato anche per Matteo e povera Italia.
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