http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... &nmll=2707Flat tax, ipotesi di risparmi dal 2 al 20 per cento. Ecco i risultati del calcolatore fiscale
A chi conviene la “tassa piatta”? L’Istituto Bruno Leoni, il think tank che sta promuovendo l’ipotesi di una flat tax del 25% per tutti i redditi, ha messo a disposizione degli utenti un simulatore. Il dibattito dopo l’articolo di Nicola Rossi sul Sole 24 Ore
2/6 Caso 1: un freelance di 29 anni risparmia 1.500 euro (e un mese di tempo)
Un freelance (lavoratore autonomo) di 28 anni, domiciliato a Milano, guadagna ogni anno con la sua attività di graphic designer l'equivalente di circa 22mila euro lordi l'anno. È single, vive in un monolocale e non ha seconde case intestate. Secondo il simulatore realizzato dall'Istituto Bruno Leoni, l'applicazione della flat tax al 25% gli consentirebbe un risparmio complessivo sulle imposte dirette e indirette del 7%: da 8.638 euro a 7.064 euro, pari a 1.574 euro in meno al fisco. Il grosso dello sconto arriverebbe dalle imposte dirette, come l'Irpef, alleggerite da 4.796 euro a 3..875 euro: 921 euro in meno, pari al 4% dell'importo. Quanto al fattore tempo si parla di un risparmio di circa un mese, con la possibilità di chiudere le pratiche al 26 di aprile. Con l'attuale regime, si sarebbe dovuto attendere il 21 maggio.
Il problema è che anche 22mila euro lordi possono essere un miraggio, per una categoria dove sono tutt'altro che rare fatturazioni sotto i 10mila euro lordi l'anno. In questa ipotesi cosa succede? Se il reddito si spinge fino a minimi sotto i 6.500 euro l'anno, guadagnati magari con lavoretti estivi, la “tassa piatta” fa scattare integrazioni che salgono in maniera inversamente proporzionale alle entrate. Ad esempio con un reddito di 2.500 euro, incamerati da un lavoratore autonomo e senza famiglie alle spalle, si può accedere a un bonus di circa 4.500 euro.
3/6 Caso 2: per la giovane coppia il 7% di tasse in meno
Una giovane coppia, senza figli, vive a Bologna. Sono entrambi neoassunti da Pmi locali e guadagnano circa 25mila lordi ciascuno, anche se c'è uno scarto (10%) tra le retribuzioni. Sono in affitto, ma ciascuno dei due ha ereditato una casa dalle rispettive famiglie.
Anche in questo caso, la flat tax produrrebbe una riduzione complessiva delle imposte dirette o indirette del 7%: da 14.750 euro a 12.887 euro, pari a 1.863 euro in meno da versare all'erario. Il risparmio si avverte in maniera simile anche nelle imposte dirette, giù del 6%: da 8.271 euro a 6.790 euro, equivalente al recupero di 1.481 euro. Non si registrano cambiamenti notevoli, invece, sulle tempistiche: se sono puntuali, i due potranno chiudere tutti i pagamenti entro il 7 aprile contro il 23 aprile previsto con l'attuale regime.
4/6 Caso 3: l'imprenditore con figli risparmia il 20%
Un imprenditore, residente nel Lazio, guadagna una media di 48mila euro lordi l'anno dalla attività della sua azienda. È sposato e ha due figli, il primo alle scuole secondarie e il secondo nati da pochi mesi. La moglie non lavora, e la coppia ha ereditato un'abitazione in campagna. Qui il risparmio della flat tax, stando ai risultati del simulatore, si farebbe evidente sia in termini di imposte che di tempo: “sconto” del 20% sulle imposte complessive (da 22.386 euro a 12.676 euro: 9.710 euro in meno) e riduzione del 15% di quelle dirette (da 13.917 a 6.495 euro: una variazione di 7.422 euro). Senza contare il guadagno in termini di tempo: le pratiche di pagamento potrebbero essere chiuse il 5 di aprile invece che il 18 giugno. Due mesi e mezzo prima. Vista così, la “tassa piatta” sembra favorevole soprattutto a categorie a reddito medio-alto e propense all'attività privata. Ma in realtà a favorire la riduzione del carico fiscale è la presenza di un infante nel nucleo. Come spiega Nicola Rossi, membro dell'Istituto Bruno Leoni e fra i promotori della riforma, «il caso dell'imprenditore laziale è emblematico in quanto il risultato dipende in misura significativa dal favor della riforma verso i minori (in particolare i minori di età inferiore ai 3 anni) – dice La presenza di un infante vale infatti da sola circa 1.000 euro». Va detto, però, che il risparmio sarebbe sensibile anche nel caso dell'assenza di figli: a parità di reddito, un imprenditore (lavoratore autonomo) con il solo partner a carico risparmierebbe comunque il 17% tra imposte dirette e indirette, pari a 8.158 euro in meno all'erario.
5/6 Caso 4: per una coppia di dipendenti lo “sconto” è solo del 2%
Il bilancio si fa meno roseo se si prende in considerazione sempre una coppia, formata però da due lavoratori dipendenti con redditi inferiori a quelli mostrati nell'esempio precedente (30mila euro e 15mila euro l'anno), residenti nel Mezzogiorno e senza seconde case intestate. Qui il risparmio complessivo tra imposte dirette e indirette è solo del 2%, pari a 533 euro in meno: dagli 11.117 euro che verrebbero versati con l'attuale regime ai 10.585 euro richiesti dopo l'applicazione della flat tax. Già più significativo il risparmio in imposte dirette, abbassate del 4% da 5.851 euro a 4.511 euro (meno 1.340 euro). Rossi spiega però che nel caso dei redditi sotto i 26mila euro, come quelli del secondo percettore, bisogna tenere in considerazione anche i benefici già percepiti con il cosiddetto bonus degli 80 euro: «La riduzione delle imposte dovrebbe sommarsi quindi a quella già percepita dal 2014 – dice Rossi - nel loro caso, infatti, si è tenuto conto dello sgravio già ricevuto»
6/6 Caso 5: pensionati e over 75, sotto a certe soglie scatta l'integrazione
Resta da capire cosa può succedere con una fascia particolarmente debole: i pensionati. Una coppia sopra i 75 anni, senza figli a carico o proprietà immobiliari diverse dalla prima residenza, percepisce (in due) circa 1.800 euro: assegno di 1000 euro per il primo coniuge e di 800 euro per il secondo. In questo caso, in analogia al caso già sperimentato di un freelance, i due potrebbero beneficiare dell'integrazione necessaria a spingere il proprio reddito sopra alla soglia di sussistenza: secondo il simulatore, la coppia riceverebbe un reddito di 6.727 euro, da sommare al totale dei due assegni percepiti lungo l'anno.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.