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Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda pianogrande il 26/09/2016, 10:12

gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto:Intanto si capisce un po' meglio perché a tante rivoluzioni segua normalmente una dittatura.
Perché non c'è un progetto; una classe politica pronta per il dopo.


Non riesco a capire se per il "dopo" metti dentro anche le attuali forze politiche di governo.

PS
Purtroppo di squadrismo se ne vede ovunque, con forme diverse, vero, ma presente. In piazza si passa alle mani, nei salotti televisivi si fa la caccia alla strega.
Dove c'è disperazione c'è esasperazione.


Anche "non capire" è una forma di chiusura a una discussione che dovrebbe essere aperta.

La solita litania che così fan tutti è ormai un cadavere putrefatto (termine mutuato dalla squadrismo grillino del più grillino dei grillini e cioè Grillo)

Chi si spaccia per il nuovo e usa metodi squadristici (insulti e mani addosso ai giornalisti) che cavolo di nuovo è?

Sai che novità la violenza, la prepotenza (e la censura)?
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 26/09/2016, 11:21

pianogrande ha scritto:
Anche "non capire" è una forma di chiusura a una discussione che dovrebbe essere aperta.


In questo caso la chiusura è tua. Quando non capisco chiedo
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 26/09/2016, 11:26

pianogrande ha scritto:
La solita litania che così fan tutti è ormai un cadavere putrefatto (termine mutuato dalla squadrismo grillino del più grillino dei grillini e cioè Grillo)

Chi si spaccia per il nuovo e usa metodi squadristici (insulti e mani addosso ai giornalisti) che cavolo di nuovo è?

Sai che novità la violenza, la prepotenza (e la censura)?


Questa prima esperienza di "governo" (sia pur parziale e non confrontabile con il livello nazionale) ha reso chiara la natura di questo movimento, basato sull'invettiva "contro" e sull'esaltazione per il "capo" che con le sue uscite da masaniello è il vero collante per tenere insieme gente senza una comune visione, un progetto, animata unicamente dal livore verso tutto e tutti.

I pericoli di una deriva squadristica sono sempre in agguato, cosa chiara sin dal primo momento e confermata dai fatti: bisogna dar merito a Grillo ed alla Casaleggio & associati per il fatto di avere ben altri interessi e quindi di non voler spingere le cose oltre un certo limite.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 26/09/2016, 11:28

mariok ha scritto:
Questa prima esperienza di "governo"


Non mi sembra sia la prima.
Forse la prima in una metropoli
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda pianogrande il 26/09/2016, 13:05

gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto:
Anche "non capire" è una forma di chiusura a una discussione che dovrebbe essere aperta.


In questo caso la chiusura è tua. Quando non capisco chiedo


Allora mi riapro subito e mi scuso anche.

Per "dopo" intendo una volta tolto di mezzo il potere esistente.
In quel momento si crea un vuoto che andrebbe immediatamente riempito da chi questo vuoto lo ha provocato/ottenuto.
Un vuoto che dura sempre pochissimo e ad altissimo rischio di essere riempito da altre entità non appartenenti al movimento rivoluzionario o semplicemente aberrazioni di esso.

Nel caso dei 5S a Roma, questo vuoto di potere (e di governo) è tuttora in attesa di adeguata compensazione.

Certamente non si può instaurare una dittatura in un municipio all'interno di un paese democratico (non siamo mica davvero nel "Venezuela") ma il rischio che ci sguazzino alla grande gli stramaledetti "poteri forti" credo sia una realtà innegabile.

Insomma, la solita rivoluzione a metà in cui continua a trionfare il no e il contro anche quando sarebbe il momento di governare e costruire/realizzare.

Allora l'intimidazione contro i mezzi di informazione e tutto il resto che ci vediamo davanti.

Insomma, anche al governo, si continua a fare l'opposizione che è fatalmente (e logicamente) l'opposizione a se stessi.

Ma allora quale era l'obiettivo di questo movimento e come è stata preparato il suo raggiungimento?

Di queste due entità, ne manca almeno una.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 26/09/2016, 13:33

pianogrande ha scritto:
Per "dopo" intendo una volta tolto di mezzo il potere esistente.
In quel momento si crea un vuoto che andrebbe immediatamente riempito da chi questo vuoto lo ha provocato/ottenuto.
Un vuoto che dura sempre pochissimo e ad altissimo rischio di essere riempito da altre entità non appartenenti al movimento rivoluzionario o semplicemente aberrazioni di esso.

Nel caso dei 5S a Roma, questo vuoto di potere (e di governo) è tuttora in attesa di adeguata compensazione.

Certamente non si può instaurare una dittatura in un municipio all'interno di un paese democratico (non siamo mica davvero nel "Venezuela") ma il rischio che ci sguazzino alla grande gli stramaledetti "poteri forti" credo sia una realtà innegabile.

Insomma, la solita rivoluzione a metà in cui continua a trionfare il no e il contro anche quando sarebbe il momento di governare e costruire/realizzare.

Allora l'intimidazione contro i mezzi di informazione e tutto il resto che ci vediamo davanti.

Insomma, anche al governo, si continua a fare l'opposizione che è fatalmente (e logicamente) l'opposizione a se stessi.

Ma allora quale era l'obiettivo di questo movimento e come è stata preparato il suo raggiungimento?

Di queste due entità, ne manca almeno una.


Mi trovi assolutamente d'accordo.

Ricordiamoci anche che il m5 è nato da un vuoto politico, ma ancor prima morale. E per "morale" intendo tutti quegli atti pratici, anche non scritti, che rendono coesa una società.
Ascoltando molte persone che hanno vissuto ai tempi d'oro della Milano da bere, e che ora sono in pensione, non riescono a comprendere il divario generazionale fra le generazioni successive alla loro. Io lo percepisco in parte per la generazione successiva la mia, figuriamoci persone che hanno un'altra generazione in più di differenza.
Tale persone non hanno capito che la crisi economica è stato solo una catalizzatore alla crescita del m5s, ma tale evento "politico" sta comunque uscendo e si sarebbe manifestato con forza negli anni a venire con eguale forza, anche se diluito nel tempo.
Non ho ben preciso quando il popolo italiano abbia cominciato il percorso del declino morale, ancora prima che finanziario. Forse noi italiani siamo sempre stati così: evolviamo a gradoni, alla fine dei quali c'è sempre una tragedia. Forse siamo un popolo che della tragedia se n'è fatto una necessità di vita.
Fatto sta che le manifestazioni di dissenso ora si sono evolute. Le persone giovani non scendono in piazza a fare scioperi. Semplicemente votano 5 stelle.
Quindi l'obiettivo, a mio parere, non c'è come noi lo intendiamo. Non a caso Grillo, volpone, ha posto come obiettivo il cambiare tutto ("per non cambiar nulla", direbbe Tancredi ne "Il Gattopardo"). Ma dietro a Grillo ci sono molte persone che non hanno scelta. Se le cose non cambiano, per loro, finiscono male.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 26/09/2016, 14:44

Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda pianogrande il 26/09/2016, 15:21

Gabriele

Faccio parte della generazione precedente a quella della Milano da bere (sono nato... negli anni quaranta).

Per quanto mi riguarda, l'involuzione è cominciata proprio con gli anni ottanta quando un certo tipo di potere politico ed economico ha cominciato a prendersi le sue rivincite sulla rivoluzione degli anni sessanta settanta sfociata/naufragata nel terrorismo delle brigate rosse.
Rientravo da un paio di anni all'estero nell'81 e trovavo la fabbrica che aveva completamente cambiato faccia e clima.

Era un giorno di sciopero e la gente si ritrovava al bar a scambiarsi idee su quale sindacato seguire e, per la prima volta, sentivo parlare di un sindacato dei quadri ai quali io appartenevo ma del quale non volevo neanche sentir parlare.

In quel periodo cominciarono grosse ristrutturazioni aziendali, diventò notissima la figura dei "tagliatori di teste" (termine di cui rivendico la paternità, almeno per la mia fabbrica).
Sempre in quel periodo comincia anche il tramonto della produzione e ci si butta molto più volentieri sulla speculazione e il commercio; il motto era (adeguato ai tempi): un telefono e un fax che ha portato alla vendita della crema dell'industria nazionale.

La parola ricerca diventò una specie di bestemmia.

Insomma, qualcuno si prendeva la rivincita.

Abbiamo sempre continuato a scendere; dall'inflazione a due cifre degli anni ottanta alle crisi e svalutazioni degli anni novanta.

Classe imprenditoriale e politica di rapina e sindacato sempre più defilato.

Ogni tanto fa bene ripassare un po' la storia (in soggettiva, in questo caso).

Da una certa redistribuzione della ricchezza ottenuta negli anni sessanta-settanta agli ultra egoismi attuali con ricchissimi e poveri senza tante prospettive.

Chi può invertire la tendenza?

Sarà durissima e lunga e non basterà mai il semplice fatto di essere incazzati (non è mai bastato).
Anzi, più si è incazzati e più si è preda della strumentalizzazione.

Un movimento che basa la sua ragione sociale sulla pubblicità sul blog e che non è neanche democratico (neanche un po') può invertire la tendenza?

Purtroppo, assolutamente no.
Può solo aiutarci ascendere la china del disordine e della insicurezza.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 26/09/2016, 15:45

pianogrande ha scritto:
Un movimento che basa la sua ragione sociale sulla pubblicità sul blog e che non è neanche democratico (neanche un po') può invertire la tendenza?

Ce lo facciamo venire qualche dubbio?


Assolutamente. I dubbi sono una delle gambe del pensiero democratico (e liberale)

Tu ti focalizzi sul movimento, io su chi lo compone.

Pensare al m5s come ad un entità unica è un errore. Da chi lo vota a chi lo sostiene c'è un oceano di persone che fanno politica. In modo grezzo e approssimativo? Per la maggior parte sì. In modo dispersivo? Non sempre.

La domanda per i politologi è semplice: come mai le entità di sinistra non hanno saputo far gravitare tali forze attorno a sé?

E di corollario: perché le persone che si avvicinano al m5s non cambiano idea difronte all'insicurezza della Raggi o al despotismo di Grillo?

In tal senso rispose bene Grillo: meglio un salto nel buio che un suicidio assistito. E se molti votano 5 stelle è perché pensano per davvero che votare altri partiti sia un suicidio.

Perché molte persone (soprattutto giovani) credono che votare PD sia un suicidio?

Un indizio preciso anche per alcuni tratti fuorviante lo si apprende dalle scorse elezioni europee, quando Renzi prese più del 40% dei consensi. In quel frangente la sinistra dava una speranza. Un uomo giovane che parlava di futuro, di ingiustizie, di soluzioni. Un uomo che usava la sua oratoria per conquistare voti.

Da quel giorno, in cui Renzi era all'apice, ad oggi cosa è successo?

Sembra quasi che sia stato scoperto un bluf. E non mi riferisco solo al fatto che non ha mantenuto certe promesse e che la crisi, in modo ondivago, continua a flagellare le persone.
L'impressione che mi son fatto è che c'è un'enorme fetta della popolazione che non ha mai conosciuto la Milano da bere, se non per sentito dire, ma ne subisce lo scotto, il conto che inevitabilmente qualcuno ha dovuto pagare. E che Renzi non è altro che una propagine, un effetto collaterale di quei tempi


PS
ti ringrazio per i ricordi storici. Fa sempre bene conoscerli, soprattutto se legati ad esperienze personali vissute da persone reali
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 26/09/2016, 18:39

gabriele ha scritto:Perché molte persone (soprattutto giovani) credono che votare PD sia un suicidio?

Un indizio preciso anche per alcuni tratti fuorviante lo si apprende dalle scorse elezioni europee, quando Renzi prese più del 40% dei consensi. In quel frangente la sinistra dava una speranza. Un uomo giovane che parlava di futuro, di ingiustizie, di soluzioni. Un uomo che usava la sua oratoria per conquistare voti.

Da quel giorno, in cui Renzi era all'apice, ad oggi cosa è successo?

Sembra quasi che sia stato scoperto un bluf. E non mi riferisco solo al fatto che non ha mantenuto certe promesse e che la crisi, in modo ondivago, continua a flagellare le persone.
L'impressione che mi son fatto è che c'è un'enorme fetta della popolazione che non ha mai conosciuto la Milano da bere, se non per sentito dire, ma ne subisce lo scotto, il conto che inevitabilmente qualcuno ha dovuto pagare. E che Renzi non è altro che una propagine, un effetto collaterale di quei tempi


Sembra proprio inevitabile che chiunque voglia in qualche modo spiegare il fenomeno m5s finisca col parlare del PD e di Renzi.

Ma una discussione seria su cosa esprime questo movimento ed un giudizio sul suo progetto, sui suoi valori, sulla sua proposta politica perché non è possibile?

Credo, forse semplicisticamente, perché questo movimento un vero e proprio progetto, dei valori, una proposta politica riconoscibile, non ce l'ha.

O meglio, è un tale guazzabuglio di pulsioni, di generiche istanze di cambiamento, che non può stare in piedi senza il riferimento, talvolta ossessivo, a tutto ciò che di negativo esprime un qualche nemico/avversario.

E poco importa chi sia il nemico, la prima repubblica di Craxi e Andreotti, la seconda repubblica di Berlusconi, "l'ebetino" e il PD, la Merkel, l'europa, le banche, i giornalisti, la tv ecc.

L'importante è che ci sia un nemico, senza il quale il movimento non riesce evidentemente a trovare le motivazioni della sua stessa esistenza.

Quella del nemico per compattarsi è una tecnica non nuova, utilizzata regolarmente in tutte le avventure autoritarie, da Mussolini fino ad Erdogan.

Credo che siano essenzialmente qui la natura "fascistoide" di questo movimento e le preoccupazioni che esso suscita.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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