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Indennità parlamentare

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Indennità parlamentare

Messaggioda Robyn il 04/08/2016, 11:00

Alla camera si sono verificati i soliti tafferugli.L'indennità che riceve il parlamentare è per la sua indipendenza.Tuttavia è possibile realizzare risparmi di spesa anche qui senza danneggiare la democrazia.Il parlamentare riceve l'indennità+ la diaria.La diaria si potrebbe dare solo se utilizzata.Il parlamentare ha una cifra con un plafond.Se in un mese ne utilizza solo una parte la parte restante a fine mese viene persa.Il mese successivo la diaria si ripristina e può essere che il parlamentare la utilizzi tutta o non la utilizzi affatto.Se la utilizza tutta bene se non la utilizza la perde.La diaria serve per svolgere la sua attività parlamentare che sono iniziative di vario genere da incontri con gli elettori a organizzare stage culturali etc
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Re: Indennità parlamentare

Messaggioda mariok il 04/08/2016, 19:04

Ogni volta che si tocca l'argomento degli stipendi dei parlamentari, figurati se i 5S non si prendono la scena e le prime pagine dei giornali.

E' il loro storico cavallo di battaglia, anche se hanno alquanto stufato, anche perché ormai è abbastanza chiaro che loro rinunciano più o meno alla stessa quota che gli altri devolvono ali rispettivi partiti.

Sinceramente mi sembra ridicolo fare queste sceneggiate su un aspetto della "moralità" della politica veramente marginale, rispetto agli arricchimenti di altra natura.

La cosa più seria sarebbe quella di istituire un serio monitoraggio delle situazioni patrimoniali dei politici e dei loro parenti/affini.

Ne scopriremmo delle belle: altro che gli 11 mila euro (lordi) al mese dei loro stipendi! :P
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Re: Indennità parlamentare

Messaggioda trilogy il 04/08/2016, 23:48

Senza contare che alla camera ci sono dipendenti che guadagnano più dei parlamentari e sono stipendi a vita, intoccabili e inamovibili.
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Re: Indennità parlamentare

Messaggioda Robyn il 05/08/2016, 10:06

Non bisognerebbe gurdare solo a quelli dei dipendenti del parlamento ma anche ai redditi dei manager delle banche e delle grandi industrie.I compensi dei manager vanno dimnuiti di molto e la parte eccedente ricavata data come divendo ai correntisti e come premio ai lavoratori delle grandi industrie
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Re: Indennità parlamentare

Messaggioda mariok il 05/08/2016, 14:21

dapprima in affitto dall’Inpdai, che ne era il proprietario (per un canone mensile tra i 2 mila e i 3 mila euro: il rinnovo del contratto di locazione del 2000, prima dell’acquisto, parla di 71.562.540 lire l’anno), ha cambiato proprietà solo nel 2011 per 3.415.700 euro, cifra considerata molto al di sotto (qualcuno disse la metà) del valore effettivo di mercato degli appartamenti.

Da ex pensionato INPDAI posso dire con orgoglio di aver dato anch'io il mio contributo alla famiglia De Mita. :mrgreen:

E pensare che un certo Fabio Mussi (noto esponente di sinistra), a proposito delle famose pensioni d'oro, proprio in quegli anni citava i dirigenti d'azienda tra i maggiori privilegiati da colpire.

L’EX PRESIDENTE DC
De Mita, l’attico di via in Arcione in vendita per 11 milioni
A due passi da piazza di Spagna e Fontana di Trevi l’appartamento ospita dal 1988 l’ex esponente democristiano. Si sviluppa su due piani ed è grande 630 metri quadrati
di Lilli Garrone

La spending-review potrebbe aver contagiato anche casa De Mita. Secondo indiscrezioni, la famiglia dell’ex presidente della Democrazia Cristiana avrebbe messo in vendita il grande appartamento di via in Arcione per una cifra vicina agli 11 milioni di euro. Così, con trattative segretissime e una buona dose di mistero, dovrebbe passare di mano una delle più celebri abitazioni «politiche» di sempre, uno dei simboli del potere della Prima Repubblica. È qui che Luigi Ciriaco De Mita - ancora in attività, eletto nel 2014 sindaco di Nusco, il paese di quattromila abitanti dove è nato nel 1928 - si trasferì poco dopo la nomina a presidente del Consiglio, nel 1988.

L’annuncio sui siti degli immobili di lusso, parla di un «prestigioso attico di 630 metri quadri a via in Arcione, a due passi da piazza di Spagna, Fontana di Trevi e piazza Barberini...con 530 metri quadri di appartamento su due piani e 93 metri quadri di verande...», più le terrazze: altri 200 metri quadri. Impossibile, però, vedere immagini e saperne di più, nonostante gli accrediti. Il giovane portiere dello stabile, Alessandro, nega disperatamente: «Ma no, non ne so nulla, la famiglia vive ancora qui...». Quanto ai pochissimi abitanti rimasti nei dintorni, sembrano ignari di tutto: «Da queste parti non si sa mai niente... Una signora ha messo in affitto un negozio e poi ha cambiato tre volte numero di telefono», sottolineano. Le voci, però, trovano anche conferme illustri, seppure sotto la garanzia del rispetto più rigoroso dell’anonimato.
Cause e inchieste
Il mistero, del resto, ha circondato da sempre questa casa-simbolo della Prima Repubblica, dall’arredo sontuoso ma conosciuta anche per i cacio-cavallo di Avellino che erano appesi sul retro della terrazza. Anni di cause e inchieste giudiziarie non sono mai riusciti del tutto a svelare le vicissitudini dell’ appartamento: dapprima in affitto dall’Inpdai, che ne era il proprietario (per un canone mensile tra i 2 mila e i 3 mila euro: il rinnovo del contratto di locazione del 2000, prima dell’acquisto, parla di 71.562.540 lire l’anno), ha cambiato proprietà solo nel 2011 per 3.415.700 euro, cifra considerata molto al di sotto (qualcuno disse la metà) del valore effettivo di mercato degli appartamenti.
Dimensioni misteriose
Persino le reali dimensioni dell’immobile sono avvolte nel mistero: per far spazio alla famiglia del potente politico, la moglie Anna Maria e due dei quattro figli, Antonia e Giuseppe, furono infatti uniti tre appartamenti al quarto e quinto piano del settecentesco palazzo Gentili del Drago. Tutto fu poi restaurato ad arte e blindato con vetri antiproiettile, solidi pannelli contro gli sguardi indiscreti e porte d’acciaio (si disse che i lavori furono pagati dal Sisde, il servizio segreto, per motivi di sicurezza). Marmi, maioliche, parquet e rifiniture di grande pregio, andarono a impreziosire il tutto, secondo i dettami e i gusti della famiglia De Mita. Che, sulle maniglie di ottone delle porte di casa, aveva anche inciso le sue iniziali stilizzate e intrecciate. Adesso, forse, dovranno essere cambiate.
5 agosto 2016 | 07:37
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Re: Indennità parlamentare

Messaggioda trilogy il 11/08/2016, 19:20

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Re: Indennità parlamentare

Messaggioda pianogrande il 11/08/2016, 23:51

trilogy ha scritto:Non sono mica metalmeccanici... :mrgreen: http://www.repubblica.it/politica/2016/ ... ef=drnh7-1


Questo qui è il nuovo Bertinotti.

Scommetto che si fanno compagnia in qualche shopping in Via Condotti.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Indennità parlamentare

Messaggioda mariok il 12/08/2016, 8:10

La riduzione dell'indennità ai parlamentari credo che sia solo fumo negli occhi fuorviante.

Una casa nel centro storico di Roma, del valore di 11 milioni, non te la compri con un'indennità di 5000 euro netti al mese.

E' evidente che ci sono altre "entrate".

Invece di queste ricorrenti pagliacciate sui tagli alle indennità, occorrerebbe istituire un serio monitoraggio dei patrimoni da parte della magistratura contabile e chiedere al politico che presenti incrementi significativi del patrimonio la documentazione sulla provenienza di tali risorse, pena la decadenza e l'inibizione da ogni carica pubblica, senza le solite richieste di arresto cautelare e gli interminabili processi per concussione che vanno regolarmente in prescrizione.
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Re: Indennità parlamentare

Messaggioda gabriele il 12/08/2016, 8:20

mariok ha scritto: occorrerebbe istituire un serio monitoraggio dei patrimoni da parte della magistratura contabile e chiedere al politico che presenti incrementi significativi del patrimonio la documentazione sulla provenienza di tali risorse, pena la decadenza e l'inibizione da ogni carica pubblica, senza le solite richieste di arresto cautelare e gli interminabili processi per concussione che vanno regolarmente in prescrizione.


Tempo perso. C'è stato il caso di un parlamentare e ministro che si è visto regalare a sua insaputa una casa davanti al Colosseo senza che la magistratura avesse rilevato alcunché di illegale.

Se fosse successo a me, il giorno dopo sarei stato portato a San Vittore
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Re: Indennità parlamentare

Messaggioda mariok il 12/08/2016, 8:27

Con le attuali leggi è così. Tocca al magistrato dimostrare che ci sia stato lo scambio di "utilità": favori contro prestazioni in beni o denaro.

E' un lavoro lungo e difficilissimo che si risolve molto spesso nel nulla.

Dovrebbe invece essere invertita l'impostazione: deve essere il pubblico ufficiale a documentare la provenienza lecita dell'arricchimento, ovviamente con procedura amministrativa per evitare i vincoli inevitabili nel processo penale.
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