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mariok ha scritto:Voglio vedere chi se la prende un'azienda con 13.000 dipendenti (altro che gli stipendi dei vertici) che dovrebbe competere con Mediaset che ne ha 4.000, in un'epoca in cui le vacche grasse della pubblicità sono irrimediabilmente finite (per effetto soprattutto della concorrenza della rete).
flaviomob ha scritto:Francesca Fornario: "Vietato fare satira su Renzi, il mio programma su Radio Rai è stravolto"
L'autrice e conduttrice di "Mamma non Mamma", su Radio Due, costretta ad eliminare tutti gli elementi di humor legati al premier
di Cristiano Sanna
"Ce lo avevano detto già alla fine della precedente stagione" dice la Fornario, "nonostante i buoni ascolti. Niente battute sul premier e su sua madre, e siccome è un programma che parte dalle madri per parlare dei figli celebri e raccontare l'Italia, tutto cambia. So che per quanto ho detto probabilmente non verrò confermata a settembre. Ma dovevo farlo".
8 agosto 2016
http://spettacoli.tiscali.it/cultura/ar ... radio-rai/
mariok ha scritto:Da viale Mazzini filtra invece che le cose stanno diversamente: il programma non è stato rinnovato per motivi editoriali (leggi ascolti: Scala Mercalli viaggiava intorno al 4%)
Maurizio Guandalini
Giornalista, editorialista di Metro e saggista
La Berlinguer ponga fine al dibattito ipocrita sul suo licenziamento
Pubblicato: 04/08/2016 12:14 CEST Aggiornato: 04/08/2016 12:14
Quando si nominano nuovi amministratori in Rai si chiede loro gentilmente di non fare nomine. E sempre, proprio sempre, appena si cambia un direttore di Tg (per quelli di rete niente clamore) cade il mondo a seconda di chi ha deciso a prendere le parti per quello predestinato a essere tolto dalla direzione. Assurdo. Se fosse vero il principio della vietata sostituzione il direttore del tg sarebbe una carica ereditaria o dello Spirito Santo. Invece rientra nel pieno delle facoltà dei nuovi amministratori cambiare, togliere, licenziare, rivoluzionare (poco), anche fare editti (bulgari o non bulgari). Sappiamo com'è la tv di Stato, 90% in mano al Tesoro e quindi al governo, insomma l'editore di riferimento quello è, non c'è nulla di strano se l'editore esercita le sue facoltà fino in fondo, anche se Renzi dice (ma che doveva dire di diverso?) di non aver nulla a che fare con questa tornata di nuovi direttori.
Sul "licenziamento" della Berlinguer (licenziamento? Siamo seri, i licenziamenti sono altra cosa: la Berlinguer continuerà a star dentro in Rai e farà un altro lavoro di certo sempre prestigioso, non la scariolante) naturalmente la minoranza delle minoranza Pd si è buttata a capofitto per l'ennesima polemica contro Renzi che vale la pena ricordare è il segretario dello stesso partito dove militano Speranza e Bersani. Ma ormai queste uscite non fanno più testo ma solo testimonianza. Così come le tante testimonianze di affetto verso la Berlinguer sui giornali con editoriali e commenti spassionati verso la "Bianca pasionaria", una novella Giovanna d'Arco: a pensare male si fa peccato però poi ci si prende, infatti questi che fanno i coccodrilli sono tutti coloro che erano in pianta stabile invitati ai vari talk del tg o nello stesso tg. Tant'è. La democrazia e la libertà di stampa può essere anche à la carte. Niente di male.
Stupisce che in questo spettacolo Bianca Berlinguer rimanga in silenzio. Dovrebbe sapere come va nel mondo del lavoro tra l'altro di una categoria privilegiata come i direttori dei giornali. Qual è il problema? Provi a chiedere la Berlinguer al direttore che ha sostituito lei qualche anno fa se era contento o se, per caso, la libertà di stampa era entrata nel ciclone pericoloso del bavaglio. Proprio per questi e altri motivi, dovrebbe essere la stessa Bianca Berlinguer a sottrarsi da questo dibattito ipocrita (oggi riguarda lei, domani troveranno un'altra icona pronta all'uso delle battaglie di bandiera, di partito o che altro) dicendo che come dipendente della tv pubblica accetta ogni decisione che la riguarda, senza problemi, e che la libertà di stampa non sarà in pericolo.
Suvvia, ci pare veramente un dibattito minuscolo che interessa un granello di italiani: è una discussione tutta attorcigliata tra coloro che operano in pianta stabile nel mondo dell'informazione, della politica e dintorni. Un circolo appassionato e lezioso impegnato h24 a impartire codici di comportamento sull'inverso mondo, basta naturalmente che nessuno tocchi loro e i loro posti di comando.
mariok ha scritto:Sinceramente non so bene cosa significhi servizio pubblico.
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