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Di Pietro attacca Napolitano

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda Stefano'62 il 15/02/2009, 0:20

Io non trovo che il passaggio di Di Pietro su Napolitano sia insultante,a meno che il non rispetto delle procedure istituzionali previste per gestire le comunicazioni tra soggetti politici ed il Quirinale possa essere visto come offesa;e data l'importanza delle regole non mi scandalizzo per l'opinione di Guido sull'insulto,pur non condividendola.
Il fatto stesso che le dichiarazioni di DP sul silenzio del PDR abbiano generato questo vespaio anche tra noi,secondo me è la dimostrazione che la scelta della piazza per farle è stata come minimo inopportuna,in poche parole una gaffe per dirla come Paolo,che si sarebbe potuta evitare se avesse scelto una via più formale.
Chissà....magari in questo caso i giornali avrebbero riportato dibattitti nel merito della questione invece che il quesito se Napolitano sia stato offeso o meno,e questo ha di fatto sviato l'attenzione da quella schifezza indegna del Lodo Alfano.
Errore politico fatto da un non politico.
Trovo esagerato che qualcuno volesse prendere la vicenda come pretesto per allontanare DP dall'alleanza,ma al tempo stesso trovo positivo che a differenza della destra dove farla "fuori dall'orello" sembra dare punti di merito,nell'Ulivo invece ci si interroga sull'immagine pubblica che deve dare un politico.
Me ne compiaccio.
Ma ricordiamoci che Di Pietro,pur con tutti i suoi difetti,ha ragione;e il suo è stato un errore nella forma,non nel merito.
Perchè quella legge è un insulto,e va esattamente nella stessa direzione di chi pretende di voler negare il diritto di critica (nelle giuste sedi) al Presidente.

In più,Berlusconi e i suo sgherri insultano ( e alle volte vilipendono) quasi settimanalmente :
1.La Costituzione
2.Il Presidente
3.L'opposizione
4.La gente che non li ha votati
Mai nessuno ha pensato di metterli sotto inchiesta formalmente come invece è capitato a Di pietro,anzi ci si ostina nella politica della collaborazione quando è chiaro che è finta e a senso unico,ed è utile solo all'avversario per rifarsi la facciata.
Di Pietro evidentemente sta su un altro binario,e dice quello che c'è da dire,in modo sindacabile e forse controproducente.
Naturalmente se vorranno rimanere alleati occorrerà chiarirsi su una strategia univoca.
Ma il metterlo in croce in questo modo per questa vicenda è stato un errore gravissimo : legittima la gente a pensare che il centrosinistra considera le opinioni di DP molto più gravi delle azioni concrete di questa destra.
Proprio quando invece è necessario svegliare la gente e smascherare questo grottesco nerone del duemila.

Stefano
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda Loredana Poncini il 15/02/2009, 9:41

Stefano, concordo pienamente con te.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda franz il 15/02/2009, 10:49

Stefano'62 ha scritto:In più,Berlusconi e i suo sgherri insultano ( e alle volte vilipendono) quasi settimanalmente :
1.La Costituzione
2.Il Presidente
3.L'opposizione
4.La gente che non li ha votati

Giuste osservazioni, ma proprio per questo non dovremmo distinguerci ed abbassarci a quel livello.
A meno che non vogliamo anche noi essere percepiti come facenti parte del coro di coloro che attaccano le istituzioni quando prendono decisioni che non ci piacciono o non prendono decisioni che vorremmo fossero prese.
Perché se è lecita e doverosa la critica verso e tra le forze politiche, quella alle istituzioni è stupida e dannosa per lo stato di diritto (per quel poco che c'è ed è rimasto in Italia).
Non so voi ma io ho ricevuto una educazione che tra le tante cose mi consigliava di non imitare i comportamenti sbagliati degli altri (per approfittarne). Per la serie se lo fanno gli altri, tu non farlo. Mi pare che in Italia molte mamme e padri insegnino ai loro figli esattamente il contrario. Ed i risultati si vedono. Il famoso "fatti furbo" insegna ad approfittare delle furbizia altrui, con il comodo alibi, preconfezionato, "hei, ma lo fanno anche gli altri, ma lo fanno tutti".
Quindi se Berlusconi insulta le istituzioni, poco male se anche da parte nostra scappasse un accostamento tr la PDR ed il silenzio mafioso.
Scusate ma siamo su pianeti diversi.

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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda pierodm il 15/02/2009, 11:40

Quando dicevo che "alcuni di noi, non pochi" giudicavano insultante etc, non mi limitavo strettamente al forum ma ad una cerchia di persone delle quali ho diretta conoscenza, tra le quale ovviamente quelle del forum - altrimenti avrei detto, come faccio sempre, "noi, qui nel forum". Non scrivo con le pinzette da orologiaio, ma in genere cerco di essere preciso più di quanto lo sarei in una normale conversazione, perché conosco bene ormai l'ambiente ...
E comunque, se proprio vogliamo fare i cazzillosi, rispetto al numero dei partecipanti attivi del forum, non sono pochi quelli che hanno in una qualche misura aderito alla definizione di "insulto"- o se si preferisce, non è "poca" l'opinione di condanna verso l'operato di DP in quanto considerata insultante.
Anche se, questo lo ammetto, Franz e Guido sono stati i portabandiera di questa condanna, costituendo anche sotto questo aspetto una quota assai consistente della quantità di parole spese per sostenere la nequizia di DP verso il Presidente.

E poi è francamente ridicolo che Franz - mentre fa le sue reprimende conteggiando quante volte sia stata usata la parole "insulto", peggio dei preti nel confessionale che chiedono "quante volte, sorella?" - usi poi un termine forse perfino peggiore, ossia "accostamento infamante".

Io sono più modesto, e non mi spingo nei recessi dello ninferno: dico solo che queste accuse a Di Pietro per l'occasione sono una non sostenibile stupidaggine - e infatti, per cercare di sostenere la tesi dell'insulto si è costretti a falsificare il contenuto del discorso, o a disconoscerlo, o a ricorrere alla tesi dell'accostamento suggestivo, o ad altre circonvoluzioni arbitrarie e stravaganti, oltre che a strategiche ritirate e precisazioni bizantine.

La verità è che vi siete uniti con troppa precipitazione al coro della disinformazione pelosa, e non sapete come uscirne.
Non era meglio che vi foste limitati a dissentire sull'opportunità del discorso di DP, senza impantanarvi nella stupidaggine dell'insulto e del vilipendio?
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda Stefano'62 il 15/02/2009, 12:10

franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:In più,Berlusconi e i suo sgherri insultano ( e alle volte vilipendono) quasi settimanalmente :
1.La Costituzione
2.Il Presidente
3.L'opposizione
4.La gente che non li ha votati

Giuste osservazioni, ma proprio per questo non dovremmo distinguerci ed abbassarci a quel livello.
A meno che non vogliamo anche noi essere percepiti come facenti parte del coro di coloro che attaccano le istituzioni quando prendono decisioni che non ci piacciono o non prendono decisioni che vorremmo fossero prese.
Perché se è lecita e doverosa la critica verso e tra le forze politiche, quella alle istituzioni è stupida e dannosa per lo stato di diritto (per quel poco che c'è ed è rimasto in Italia).
Non so voi ma io ho ricevuto una educazione che tra le tante cose mi consigliava di non imitare i comportamenti sbagliati degli altri (per approfittarne). Per la serie se lo fanno gli altri, tu non farlo. Mi pare che in Italia molte mamme e padri insegnino ai loro figli esattamente il contrario. Ed i risultati si vedono. Il famoso "fatti furbo" insegna ad approfittare delle furbizia altrui, con il comodo alibi, preconfezionato, "hei, ma lo fanno anche gli altri, ma lo fanno tutti".
Quindi se Berlusconi insulta le istituzioni, poco male se anche da parte nostra scappasse un accostamento tr la PDR ed il silenzio mafioso.
Scusate ma siamo su pianeti diversi.

Franz

Bravo,tutto giustissimo.
Ma il mio teorema non era che se gli altri barano molto allora noi possiamo barare un pochetto;
era invece che se censuriamo Di Pietro in questo modo,allora non ci possiamo permettere la politica della collaborazione con gente che fa cento volte peggio di lui...non è congruo.
Ciao,

Stefano
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda franz il 15/02/2009, 12:37

Stefano'62 ha scritto:Bravo,tutto giustissimo.
Ma il mio teorema non era che se gli altri barano molto allora noi possiamo barare un pochetto;
era invece che se censuriamo Di Pietro in questo modo,allora non ci possiamo permettere la politica della collaborazione con gente che fa cento volte peggio di lui...non è congruo.
Ciao,

Stefano

Compreso, ma non mi pare che noi non critichiamo Berlusconi o la CdL, come avversari politici, per gli attacchi che spesso fanno alle istituzioni. Quindi per coerenza se critichiamo gli avversari per un comportamento è lecito e doveroso farlo anche con i compagni di viaggio o per chi nel PD seguisse o imitasse quel comportamento.

Ciao,
Franz
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda incrociatore il 15/02/2009, 13:46

franz ha scritto:Compreso, ma non mi pare che noi non critichiamo Berlusconi o la CdL, come avversari politici, per gli attacchi che spesso fanno alle istituzioni. Quindi per coerenza se critichiamo gli avversari per un comportamento è lecito e doveroso farlo anche con i compagni di viaggio o per chi nel PD seguisse o imitasse quel comportamento.

mi sembra che tu abbia eluso la domanda di Stefano...

Posto che Di Pietro abbia tenuto un comportamento censurabile, e io continuo ad insistere che non lo sia, molti oggi nel PD sostengono che questo sia motivo per "rompere la collaborazione" con lui e ciò, come riferisce Stefano risulta quantomeno singolare, visto che quasi specularmente viene riproposto un atteggiamento collaborativo con un avversario che ha atteggiamenti che definire censurabili è un eufemismo.

In pratica... se questo è motivo di "buttare a mare di Pietro", a Berlusconi dovremmo legare almeno un ancora al collo e invece l'impressione è che gli si voglia proporre incontri conviviali in cambusa.
Ultima modifica di incrociatore il 15/02/2009, 13:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda ranvit il 15/02/2009, 13:56

Ci sarebbe anche da dire che Di Pietro ha attaccato Napolitano....e non è la prima volta...per motivi populistici di visibilità (se il Pd lo lascia da solo prenderà in un contesto bipolare/bipartitico molti meno voti).
Viceversa Berlusconi lo fa per ragioni che costituiscono una delle principali ragioni di decadenza del ns Paese : l'esecutivo non riesce ad imporre un proprio percorso di decisioni perchè imbrigliato da centomila cavilli e farraginosità delle regole istituzionali.
Certo, Berlusconi lo fa in modo "padronale" e quindi odioso e fastidioso ma, per esempio, uno dei problemi che solleva è reale : ad un premier eletto praticamente dai cittadini, e quindi con una fortissima legittimazione, fa riscontro un Presidente eletto dal Parlamento (e tra l'altro....dall'altro Parlamento!).
L'Italia è un Paese quasi immobile, prima ancora della crisi economica mondiale, sarebbe ora che si concordassero le necessarie riforme costituzionali.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda incrociatore il 15/02/2009, 14:05

ranvit ha scritto:Ci sarebbe anche da dire che Di Pietro ha attaccato Napolitano....e non è la prima volta...per motivi populistici di visibilità (se il Pd lo lascia da solo prenderà in un contesto bipolare/bipartitico molti meno voti).
Viceversa Berlusconi lo fa per ragioni che costituiscono una delle principali ragioni di decadenza del ns Paese : l'esecutivo non riesce ad imporre un proprio percorso di decisioni perchè imbrigliato da centomila cavilli e farraginosità delle regole istituzionali.
Certo, Berlusconi lo fa in modo "padronale" e quindi odioso e fastidioso ma, per esempio, uno dei problemi che solleva è reale : ad un premier eletto praticamente dai cittadini, e quindi con una fortissima legittimazione, fa riscontro un Presidente eletto dal Parlamento (e tra l'altro....dall'altro Parlamento!).
L'Italia è un Paese quasi immobile, prima ancora della crisi economica mondiale, sarebbe ora che si concordassero le necessarie riforme costituzionali.

Vittorio

beh... sarebbe ora di smetterla di parlare di "fortissima" legittimazione popolare... il centro destra è stato legittimato da meno del 50% degli elettori italiani, se poi, per effetto di una Legge che lo stesso Centro destra ha fatto (la porcata), ha in Parlamento una forza di gran lunga superiore questo ha poco a che vedere con la "fortissima legittimazione".

Mi sembra che ci stiamo "bevendo" un po' troppe parole d'ordine della "disinformazia"...
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda lucameni il 15/02/2009, 14:15

incrociatore ha scritto:
franz ha scritto:Compreso, ma non mi pare che noi non critichiamo Berlusconi o la CdL, come avversari politici, per gli attacchi che spesso fanno alle istituzioni. Quindi per coerenza se critichiamo gli avversari per un comportamento è lecito e doveroso farlo anche con i compagni di viaggio o per chi nel PD seguisse o imitasse quel comportamento.

mi sembra che tu abbia eluso la domanda di Stefano...

Posto che Di Pietro abbia tenuto un comportamento censurabile, e io continuo ad insistere che non lo sia, molti oggi nel PD sostengono che questo sia motivo per "rompere la collaborazione" con lui e ciò, come riferisce Stefano risulta quantomeno singolare, visto che quasi specularmente viene riproposto un atteggiamento collaborativo con un avversario che ha atteggiamenti che definire censurabili è un eufemismo.


Credo che ci sia più di una ragione.
Di Pietro ha un atteggiamento sicuramente populista ("la gggente"); ma non credo sia questo il motivo principale del fastidio se non dell'odio nei suoi confronti che promana dal PD.
Le cose l'ex magistrato le dice spesso male ma tocca -purtroppo - dei nervi scoperti non solo dei dirigenti ma anche di buona parte dell'elettorato di Cs.
Innanzitutto la presa d'atto che lo stile berlusconiano, quanto meno nel senso di minimizzazione dell'illegalità, fa parte ormai anche del Cs o di buona parte di esso (la berlusconizzazione dell'Italia). E questo ovviamente infastidisce.
Ovviamente più che mai da parte della classe dirigente fatta di esponenti politici che in questi anni si sono distinti per una falsa opposizione e che quando sono stati al governo hanno foraggiato berlusconi con le loro omissioni e atteggiamenti maldestri.
Poi va detto che Di Pietro è stato l'unico a mettere in guardia sulle virtù salviche del dialogo con berlusconi (prima vedere le carte, poi controllare se c'è il trappolone e solo allora dialogare). Poi abbiamo visto com'è andata a finire: non occorreva essere paragnosti per capire l'ennesimo bluff del premier.
Ovviamente chi si è speso per il dialogo "a prescindere" (io lo chiamerei resa incondizionata nel far cadere qualsivoglia parvenza di opposizione, come da consiglio dei terzisti del corriere al fine di diventare "riformisti) si è intestardito nel considerare Di Pietro causa di tutti i mali del Cs e dell'Italia. Anche peggio di Berlusconi.
Tanto per dire: Berlusconi con gli indagati e gli inquisiti del PD solidarizza (poteva essere altrimenti?), Di Pietro no.
Ne consegue che su certi aspetti PD e PDL, anche intesi come militanti, hanno interessi e atteggiamenti comuni, ben distanti dal pur populista Di Pietro.
Insomma, in questa Italia berlusconizzata, dove la cosidetta questione morale è uno slogan deboluccio, che il PD e prima DS e Margherita usavano strumentalmente e secondo convenienza, mi pare inevitabile che una specie di "San Giorgio" come Di Pietro, personaggio pur non privo di ombre (vedi l' ancora irrisolto problema del partito e delle candidature), sia il principale oggetto degli strali polemici sia da destra che da sinistra.
Un qualcosa dettato più dalla cattiva coscienza che da seri motivi politici.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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