da mariok il 22/07/2016, 12:51
E' evidente che il problema della povertà non può essere ignorato e che certe forme di sostegno al reddito vanno pur messe in campo.
Tuttavia un minimo di serietà e di cautela in una materia che si presta a semplificazioni demagogiche, è d'obbligo.
Intanto va meglio specificato cosa si intende per "reddito minimo garantito", soprattutto in termini di importi, modalità e requisiti per il loro ottenimento.
In Europa la situazione da questo punto di vista è molto disomogenea. I livelli degli assegni vanno dai pochi euro mensili di Bulgaria agli oltre 1000 di Danimarca, Norvegia e Gran Bretagna.
In Spagna per esempio, a quanto mi risulta, si è ancora in una fase sperimentale limitata ad alcune zone del paese, come la Galizia.
Anche le condizioni per la concessione ed il mantenimento nel tempo del sussidio, sono molto diverse. In Germania, per esempio, chi usufruisce dell'assegno mensile, deve presentare un report periodico dal quale si evincano chiaramente gli sforzi fatti per la ricerca di un posto di lavoro, i tentativi effettuati ed i relativi esiti.
Anche le modalità di erogazione sono le più diverse. Sempre in Germania, per esempio, il più alto contributo di primo livello è di 382 euro, mentre sussidi a parte (evidentemente a fronte di idonea documentazione) vengono elargiti per fitto e riscaldamento.
In Austria è in corso un dibattito per l'introduzione di criteri più restrittivi che limitino gli abusi, dimostrati per esempio dal fatto che nella sola Vienna si percepiscono sussidi pari a più di quelli percepiti nel resto del paese.
Quello degli abusi è un argomento particolarmente sensibile in Italia, che è al primo posto in Europa per evasione e corruzione.
Nel nostro paese, secondo un rapporto del'eurispes del 2016, il Pil sommerso ammonterebbe a 540 miliardi (oltre un terzo del Pil totale), oltre ulteriori 200 derivanti dall’economia criminale, per un totale quindi di 740 miliardi che sfuggirebbero al fisco.
Sono cifre enormi che giustificano più di una preoccupazione sui rischi di finire col premiare, attraverso i sussidi, l'evasione e la criminalità.
Collegato ad esse, c'è un tasso di occupazione pari al 55,7% (contro circa il 65% della media europea) che ci vede all'ultimo posto insieme a Grecia e Croazia.
Senza considerare, infine, il problema delle risorse, che è un problema serio. E' vero che dall'evasione potrebbero potenzialmente derivare ingenti risorse. Ma si tratta pur sempre di risorse potenziali, non già disponibili. Oggi la lotta all'evasione produce un gettito di 15 miliardi. La domanda è: come ed in quanto tempo si riesce ad almeno raddoppiare tale importo?
Sono considerazioni che dovrebbero suggerire a dei politici seri e non alla ricerca di facili consensi, molta prudenza e realismo nell'affrontare un tema, che pure va affrontato, ma che comunque non può obbiettivamente essere la massima priorità, soprattutto rispetto all'esigenza di dare un impulso maggiore ad economia ed occupazione.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville