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No alla Brexit

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

No alla Brexit

Messaggioda Robyn il 12/06/2016, 13:07

No alla Brexit perche primo verrebbe a mancare un partner fondamentale in europa la seconda i danni economici che ne deriverebbero la terza sarebbe la frattura della Gran Bretagna perche la Scozia è europeista e non accetterebbe la Brext.La Brexit metterebbe a rischio la libertà di circolazione.La cosa che bisogna fare per garantire la libertà di circolazione in Europa è permettere ai giovani dei paesi interessati dal flusso migratorio Italia Grecia Romania etc le stesse occasioni che offre la Gran Bretagna bisogna spingere le democrazie in Europa del sud che sono insufficenti sul lato del welfare e della meritocrazia e delle occasioni di lavoro ad un welfare efficente ed una meritocrazia che non sia solo sulla carta ed è l'Euopa,bruxelles che deve spingere in questa direzione
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Re: No alla Brexit

Messaggioda pianogrande il 12/06/2016, 19:37

Il "parter fondamentale" si è finora rivelato un rompic...i fondamentale.

In ogni caso, in UK, cercano di capire e mi piace dare questo contributo ai miei compagni di forum postando un vero e proprio corso sulla brexit.
Tra l'altro, questa piattaforma (insieme a "Coursera" che vi inviterei a esplorare) è una miniera d'oro per chi ha voglia di fare corsi online veramente istruttivi.
Basta una conoscenza dell'inglese intorno all'intermedio (sottotitoli e possibilità di rallentare senza alterazioni della voce).
Non sto vendendo niente perché questi corsi (se non si vuole un attestato) sono assolutamente free.

https://www.futurelearn.com/courses/eu-referendum

Il corso comincia domani.
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Re: No alla Brexit

Messaggioda Robyn il 12/06/2016, 19:54

Per imparare l'inglese non servono più i corsi c'è oggi il Fast Phrases che è un memorizzatore elettronico.In un mese si può imparare l'inglese
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Re: No alla Brexit

Messaggioda pianogrande il 12/06/2016, 19:59

Robyn ha scritto:Per imparare l'inglese non servono più i corsi c'è oggi il Fast Phrases che è un memorizzatore elettronico.In un mese si può imparare l'inglese


Non stiamo discutendo di corsi di inglese; lì rientriamo nel commerciale mentre io proponevo qualcosa di pubblico e gratuito.

Comunque, grazie dell'informazione.
Qualche contributo culturale possiamo anche scambiarcelo.
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Re: No alla Brexit

Messaggioda trilogy il 13/06/2016, 10:20

Francamente se escono è coerente con la loro politica. Sono sempre stati con un piede dentro ed uno fuori. Ogni politica comune bisogna fare l'eccezione per la Gran Bretagna "e che palle!". Escano e tanti saluti. Il problema generale è che dopo di loro vorranno uscire altri, in primis gli olandesi. In pratica dall'Europa escono, o non entrano per nulla, i paesi ricchi ed entrano quelli poveri. Più che piangere sul Regno Unito che esce, sarebbe da chiedersi perchè il sentimento europeo è crollato in buona parte dell'opinione pubblica del continente, e cosa fare eventualmente per rilanciarlo.
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Re: No alla Brexit

Messaggioda flaviomob il 13/06/2016, 12:13

L'Europa è nata sui principi: la pace, gli scambi, la comunità.

Oggi l'Europa si basa sugli interessi, non comuni ma contrapposti. Per questo la costruzione sta crollando.

All'Italia conviene che le frontiere rimangano aperte, in modo che gli stessi italiani possano emigrare e lavorare a Londra ma anche gli extracomunitari in transito nel nostro paese. Per lo stesso motivo i paesi del nord tenderanno a chiudersi. Gli interessi di Grecia e Germania sono contrapposti, non comuni. Ciò vale anche per gli interessi geopolitici e gli schieramenti bellici dei vari stati: la Francia ha spinto per bombardare la Libia danneggiando i nostri interessi, p.e.

Schauble poi usa toni da capetto: chi gli dà il diritto di decidere a nome di tutta la UE se con la GB si potranno fare accordi bilaterali o meno dopo un'eventuale Brexit?

Infine, non esistono politiche sociali europee e questo porta a percepire la governance centrale come lontana ed asservita ai poteri forti: banche, finanza, lobby. La demagogia cavalca tutto questo e scarica le tensioni contro l'immigrazione, altro tema su cui le politiche continentali fanno acqua e gli stati sono l'un contro l'altro armati.


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Re: No alla Brexit

Messaggioda pianogrande il 13/06/2016, 13:51

Certo.
Che escano; che vadano fuori dai piedi con la loro boria.

Va comunque detto, visto che ne discutiamo, che per loro si apre un avvenire assolutamente oscuro e fuori controllo.

La Scozia li molla, l'Irlanda del nord si ritrova con un confine vero col resto dell'Irlanda e il rischio di insofferenza rispetto a questo fatto con conseguenze economiche sopratutto sulle economie familiari (c'è un rapporto paragonabile a certe zone del nord Italia con la Svizzera) credo sia altissimo.

Le illusioni di ricreare una comunità derivata dal Commonwealth sono pura fantascienza mentre la piazza finanziaria di Londra rischia la solitudine.

Tra l'altro verrà a mancare loro una risorsa che finora, politicamente, ha reso tantissimo.
Non potranno dare la colpa dei guai creati dal loro pressappochismo né alla UE e né agli immigrati.
Dovranno cercarseli in casa i colpevoli e lì comincerebbe anche il declino della loro immensa fiducia in se stessi.

Comunque vincerà il SI e cioè resteranno a romperci l'anima ancora per decenni.
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Re: No alla Brexit

Messaggioda mariok il 13/06/2016, 14:28

Una volta tanto mi trovo d'accordo con Schauble: bisogna finirla una volta per tutte con questa concezione di un'Europa "a la carte" dove ognuno si vuole scegliere quello che gli piace o gli conviene.
Oggi Schauble ha pieno titolo per dire quello che pensa su un eventuale dopo-brexit, perché (quasi tutti fingiamo di ignorarlo) non esiste un'Europa come entità politica a sé stante, con dei rappresentanti che possano parlare in suo nome, ma un insieme di stati che negoziano continuamente gli accordi tra loro. Quindi Schauble, in quanto ministro del più importante stato titolare dei trattati, ha tutto il diritto di dire la sua.

Sarei contento se vincesse il sì al referendum in uk, così si chiarirebbe una volta per tutte cosa si vuole fare.

L'Europa è un progetto politico, ancora incompiuto, e non ha senso scandalizzarsi del fatto che si basi "sugli interessi": il suo organismo decisionale (il consiglio d'Europa costituito dai capi di stato dei paesi aderenti) non può far altro che trattare e mediare tra gli interessi di ciascuno.

Basta con le ipocrisie e con le "seghe mentali" su quale Europa vorremmo, quella delle banche, quella delle politiche sociali, quella della solidarietà (ovviamente a senso unico) e chi più ne ha più ne metta.

Tutti, persino Grillo e Salvini, dicono che vogliono abbattere "questa" europa per farne "un'altra" (ovviamente senza specificare come e quando).

O si procede col progetto politico di un'Europa unita o è ipocrita far finta di volere "un'altra europa".
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: No alla Brexit

Messaggioda pianogrande il 13/06/2016, 15:34

Insomma, questa Europa è un punto di passaggio dal quale bisogna andare avanti.

Non è detto che l'uscita (in questo caso comunque improbabile) di qualcuno rappresenti per forza un passo indietro.
Può ridare slancio perdere della zavorra e l'UK lo è senza ombra di dubbio.

"Non vogliamo questa Europa" non deve infatti significare buttiamola giù ma andiamo avanti nel processo di integrazione.

Se l'ipotesi è la seconda, mi unisco anche io al coro di non vogliamo questa Europa.

Si deve arrivare a un minimo di unione politica a partire da quello che può costituire interesse comune (ad esempio la fiscalità e la difesa).
Si deve arrivare, di conseguenza, ad una voce (a un portavoce) comune su quegli argomenti.

L'Europa che funziona, naturalmente e al di là di ogni ipocrisia (America compresa), non può che infastidire le potenze mondiali che non vedono certo di buon occhio un nuovo competitor.

Quello è naturale ma è meglio ricordarselo.

Ad esempio, Obama ha fatto un intervento molto maldestro invitando gli inglesi a rimanere nella UE ed ottenendo (sopratutto a livello di propaganda) robusti inviti a farsi gli affari propri e quindi l'effetto contrario e non ci credo che la cosa sia stata solo maldestra.

Un altro nemico dell'Europa che funziona è il continuo inseguimento dell'espansione con l'assurda idea di tirare dentro la Turchia e le sciocchezze compiute nei rapporti con l'Ucraina.

Insomma, chi l'Europa non la vuole si dà molto da fare.
Altrettanto dovrebbe darsi da fare chi l'Europa la vuole.

Tornando alla Brexit, un fattore che influenzerà pesantemente la decisione degli elettori è l'espansione verso i paesi dell'Est che in Inghilterra è vista come porte aperte a gente che arriva solo per accedere al welfare e che non mette in regola neanche le automobili.
Lì non essere in regola è un crimine e senza mezzi termini e non semplicemente una furbata come da noi.
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Re: No alla Brexit

Messaggioda Robyn il 13/06/2016, 20:27

l'Fmi ha fatto l'inversione di paradigma il che significa il declino dell'idea neoliberista.Non più austerità che ha fatto crescere il debito pubblico e le disuguaglianze sociali ma azioni per crescere in modo tale che il rapporto debito pil scenda.Il declino del neolibertismo è il ripristino di un rapporto equilibrato fra welfare e libertà del mercato e rappresenta un cambio di direzione per l'Europa.Il liberismo sfrenato ha fatto crescere i populismi,i rischi per la democrazia e i rischi di disgregazione dell'Europa.La storia è fatta di corsi e ricorsi ma non si ripete mai in modo uguale.La crisi del 1929 è quasi identica a quella che viviamo e portò al nazionalsocialismo con Hitler al potere
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