gramellini ha scritto:Quelli che hanno tentato di ringraziare Hamdi per l’inatteso regalo si sono sentiti rispondere che non si trattava di un regalo, ma di una mutua promessa: d’ora in poi avrebbero lavorato con uno scopo e una responsabilità comuni. Ci voleva un pastore curdo per ridare un senso al capitalismo. E ci voleva New York per ridare un senso al pastore curdo
E' normale che un fatto si presti a molteplici letture non necessariamente in contrasto tra loro.
Certamente c'è l'aspetto relativo alle opportunità che la società americana ancora offre. Lo evidenzia lo stesso Gramellini sottolineando che "ci voleva New York per ridare un senso al pastore curdo".
Ciò non toglie che anche lì ci sono rigurgiti che vanno in direzione opposta, come dimostra il successo nelle primarie repubblicane di Donald Trump.
Quanto al fatto, secondo me non secondario, del 10% delle azioni "regalate" ai dipendenti, mi sembra che non sia del tutto corretto classificarlo come esempio di beneficenza. Basta notare l'affermazione a lui attribuita secondo cui "non si trattava di un regalo, ma di una mutua promessa: d’ora in poi avrebbero lavorato con uno scopo e una responsabilità comuni".
Ed è questo, a mio parere, l'aspetto più pertinente con l'argomento del 3d.
La finanziarizzazione spinta del capitalismo, la corsa eccessiva verso il massimo profitto nel più breve tempo possibile (basti pensare che la fortuna dei manager dipende in gran parte dalla speculazione in borsa attraverso le stock options, che difficilmente coincide con la solidità e la competitività dell'azienda nel medio termine) ha inevitabilmente prodotto un imbarbarimento del sistema.
E' giusto per esempio sostenere che è ormai impossibile tenersi lo stesso posto fisso per la vita, ma un conto è considerare fisiologico il fatto che si debba perdere il posto, e quindi cercarsene un altro, se l'andamento dell'azienda non ne consente più il mantenimento o per misurarsi con nuove sfide professionali, un altro conto è assumere la precarietà come componente normale del fare business.
Quale "scopo e responsabilità comuni" si possono condividere con contratti a 3 mesi? Quale senso di appartenenza e di attaccamento all'azienda può essere nutrito in simili condizioni?
Se non ha più alcun valore lo sforzo comune ed il senso del "fare squadra" nel lavoro, è inevitabile che anche nei rapporti sociali prevalgano forme parossistiche di individualismo.
Da qui alla perdita di ogni sentimento solidale ed all'egoismo di gruppo, di corporazione o di nazione il passo è abbastanza breve. Ed è di ciò che si nutrono populismo e xenofobia.