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declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda trilogy il 28/04/2016, 16:34

franz ha scritto:A livello macro (non ho tempo ora per plottare tutti i paesi) tutti i principali aggregati geo-economici hanno ricuperato reddito ben oltre i livelli pre-crisi. E sto parlando di reddito procapite PPP, quindi a parità di potere d'acquisto (notevolmente migliorato...


Non si capirebbe perché sono così arrabbiati da votare Trump. Se si guarda il terzo grafico al link sotto, è più chiaro perché c'è malumore...


http://www.rischiocalcolato.it/2015/08/ ... -duke.html
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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda franz il 28/04/2016, 16:57

Mah, il bacon sarà salito di prezzo ma fare il pieno costa meno, idem per tutte le comodities e le materie prime.
Ma questa deflazione esiste oppure è un'invenzione?
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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda trilogy il 28/04/2016, 19:09

Il problema è che utilizziamo le stesse statistiche degli anni 60 per descrivere una economia profondamente cambiata. Ad esempio puoi leggere: "le app generano in italia il 2% del pil". Quanta gente conosci che riesce a pagare l'affitto facendo app? :mrgreen: oppure "decolla la sharing economy, uber vale in borsa 41 miliardi" quanto guadagna un autista con uber? Una trentina di euro al giorno; se i tassisti non gli bruciano l'auto. Un extracomunitario che vende cianfrusaglie in spiaggia guadagna meglio. Di esempi se ne possono fare decine, blog, youtube, ecc. Il pil cresce ma c'e un numero crescente di persone che lavorano ma non guadagnano nulla.
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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda gabriele il 28/04/2016, 19:41

pianogrande ha scritto:Che ci sia tanta gente che ha voglia di costruire qualcosa può anche essere vero ma non vedo le costruzioni e allora che me ne faccio dell'intenzione?


I "tizi" di cui scrivevo erano Mussolini, Hitler e il Comunismo sovietico.
Non voglio distinguere se è meglio non fare o fare, perché la distinzione vera è su chi vuol o non vuol fare qualcosa e per quale motivo. E qui entra il gioco il "come", che posto sotto forma interrogativa mette a disagio un innumerevole numero di politicanti

pianogrande ha scritto:I populismi distruttivi prendono forza proprio dalla pochezza delle classi dirigenti (credo "dirigenti" sia un termine più consono di "politiche").
I populismi non costruiscono niente ma vivono di propaganda (basata su vari attrezzi che vanno dalle ruspe agli apriscatole) che procura facile consenso proprio perché le cose davvero non funzionano.


Attenzione perché molte volte i populismi più pericolosi si nascondono sotto le calde coperte del governo e delle istituzioni. Non a caso per vari anni è stato perseguita la politica del "contentino" al "popolino". Pratica diffusa anche ora a mancette da 80 euro il colpo. Poi di nascosto questi uomini del popolo a favore dei bisogni delle masse, finite le elezioni, si tolgono la maschera e diventano la peggiore categoria che l'Italia abbia mai visto: i qualcunisti. Per i qualcunisti, se non sei qualcuno, se non porti voti alla tua causa, anche di retaggio mafioso, non sei nessuno e devi rimanere nella fogna in cui il qualunquista sguazza.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda Robyn il 28/04/2016, 20:25

Per evitare questo servono riforme di sistema la prima cosa sciogliere il nodo di intrecci perversi fra Pa e partiti e fra partiti e banche,questo fà crescere il populismo.Berlinguer diceva che un prestito viene concesso solo se torna utile in termini di consenso.I partiti dovrebbero tornare ad essere grandi organizzatori degli elettori secondo lo spirito della costituzione e non come adesso in base ai favori che concedono
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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda pianogrande il 28/04/2016, 20:30

gabriele ha scritto:
pianogrande ha scritto:Che ci sia tanta gente che ha voglia di costruire qualcosa può anche essere vero ma non vedo le costruzioni e allora che me ne faccio dell'intenzione?


I "tizi" di cui scrivevo erano Mussolini, Hitler e il Comunismo sovietico.
Non voglio distinguere se è meglio non fare o fare, perché la distinzione vera è su chi vuol o non vuol fare qualcosa e per quale motivo. E qui entra il gioco il "come", che posto sotto forma interrogativa mette a disagio un innumerevole numero di politicanti

pianogrande ha scritto:I populismi distruttivi prendono forza proprio dalla pochezza delle classi dirigenti (credo "dirigenti" sia un termine più consono di "politiche").
I populismi non costruiscono niente ma vivono di propaganda (basata su vari attrezzi che vanno dalle ruspe agli apriscatole) che procura facile consenso proprio perché le cose davvero non funzionano.


Attenzione perché molte volte i populismi più pericolosi si nascondono sotto le calde coperte del governo e delle istituzioni. Non a caso per vari anni è stato perseguita la politica del "contentino" al "popolino". Pratica diffusa anche ora a mancette da 80 euro il colpo. Poi di nascosto questi uomini del popolo a favore dei bisogni delle masse, finite le elezioni, si tolgono la maschera e diventano la peggiore categoria che l'Italia abbia mai visto: i qualcunisti. Per i qualcunisti, se non sei qualcuno, se non porti voti alla tua causa, anche di retaggio mafioso, non sei nessuno e devi rimanere nella fogna in cui il qualunquista sguazza.


E quindi sei d'accordo che la classe politica attuale non ispira molta fiducia.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda franz il 28/04/2016, 21:15

trilogy ha scritto:Il problema è che utilizziamo le stesse statistiche degli anni 60 per descrivere una economia profondamente cambiata. Ad esempio puoi leggere: "le app generano in italia il 2% del pil". Quanta gente conosci che riesce a pagare l'affitto facendo app? :mrgreen: oppure "decolla la sharing economy, uber vale in borsa 41 miliardi" quanto guadagna un autista con uber? Una trentina di euro al giorno; se i tassisti non gli bruciano l'auto. Un extracomunitario che vende cianfrusaglie in spiaggia guadagna meglio. Di esempi se ne possono fare decine, blog, youtube, ecc. Il pil cresce ma c'e un numero crescente di persone che lavorano ma non guadagnano nulla.

Ok, ma non capisco bene il problema. In una grande città americana gli "uberisti" sono decine di migliaia. Fanno 30 dollari al giorno? Certo ma non fanno solo quello. Si parla di integrazione reddito. Fanno mille dollari al mese che uniti ad altri servono ad andare avanti. Ok, ma noi siamo ancora al "posto fisso" ... :-) ma hai ragione, l'economia è profondamente cambiata. Io a 60 anni suonati per tirare avanti faccio tre lavori: uno principale e due secondari. Ma alla fine il reddito totale che riesco ad avere è quello che finisce nel PIL. Forse chi non vuole questo invece chiede assistenza, protezionismo e/o vota per i populisti.
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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda mariok il 29/04/2016, 8:44

Ci voleva un pastore curdo per ridare un senso al capitalismo

Con l'economia è cambiato, in senso più disumano, il sistema delle relazioni sociali. Rendersene onestamente conto non significa essere necessariamente populisti o assistenzialisti.

Certo i politici hanno le loro responsabilità, ma i "capitalisti" ed in genere coloro che hanno più mezzi e capacità non possono tirarsene fuori.

Lo yogurt della cuccagna

29/04/2016
MASSIMO GRAMELLINI

Hamdi Ulukaya è un pastore curdo che vent’anni fa, stufo di mangiare solo yogurt, scese dalle montagne e partì per New York in cerca di fortuna. Per dieci anni assaggiò la vita dura del migrante e arrivò a rimpiangere i suoi yogurt: quelli americani non avevano sapore. La fortuna arrivò nel 2005, sotto forma di una mail che Hamdi si ritrovò per sbaglio sulla casella postale. Era di un’agenzia immobiliare che metteva in vendita un impianto per la produzione di yogurt. Hamdi si convinse che il destino stesse bussando alla sua porta e avesse una consistenza cremosa. Accumulò debiti pur di comprare l’impianto e impiegò due anni per riprodurre il gusto della sua infanzia. Ma alla fine nacque lo yogurt Chobani, che in turco significa gregge. In poco tempo conquistò uno spazio fisso nei frigoriferi della Costa Orientale, rendendo miliardario il suo inventore e consentendogli di assumere duemila persone, scelte per lo più tra i migranti senza lavoro come lui.

L’altro giorno il pastore del gregge ha comunicato due notizie. La prima: presto Chobani sarà quotato in Borsa. La seconda: era sua intenzione assegnare ai dipendenti il dieci per cento delle azioni. Qualcuno ha barcollato, qualcun altro è svenuto, tutti si sono ritrovati di colpo nelle tasche duecentomila dollari. Quelli che hanno tentato di ringraziare Hamdi per l’inatteso regalo si sono sentiti rispondere che non si trattava di un regalo, ma di una mutua promessa: d’ora in poi avrebbero lavorato con uno scopo e una responsabilità comuni. Ci voleva un pastore curdo per ridare un senso al capitalismo. E ci voleva New York per ridare un senso al pastore curdo.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda flaviomob il 29/04/2016, 10:23

Il pollo di Trilussa ormai è globalizzato.

Purtroppo i pasdaran del capitalismo (destra liberale / liberisti) sono rimasti alla Belle Epoque, dimenticandosi di come essa ci abbia portato alla Prima guerra mondiale, alla crisi del '29, alle dittature più sanguinarie della storia.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: declino del neoliberisti apre spazi ai populismi

Messaggioda franz il 29/04/2016, 12:59

L'esempio (il caso) postato da Mariok per conto di Gramellini è stupendo.
Come stupefacenti sono certe reazioni automatiche (vere cartine al tornasole) dei soliti compagnucci della parrocchietta (riferimento a Sordi).

Ma come, ... ? Qui abbiamo il caso di un pastore curdo che abbandona i suoi luoghi "nativi" ed in 10 anni a N.Y. costruisce un un'attività economica che:
1) dà lavoro a 2000 persone (1200 secondo altri ma non è il momento di sottilizzare);
2) produce qualche cosa di buono che piace a tutti;
3) ha costruito un'azienda che vale dai 3 ai 5 miliardi (miliardi, non milioni) di dollari;
4) si è costruito un patrimonio personale di 2 miliardi (1.92 secondo altre fonti);

e che dire?
a) se rimaneva in Turkia, a seguire (eventualmente) i compagnucci del PKK, cosa faceva?
b) gli USA anche dopo decenni si rivelano essere la terra delle opportunità
c) e se Hamdi Ulukaya fosse venuto in Italia? Non oso proseguire: fatelo voi!

E che dicono all'ora i compagnucci italiani? Lasciano perdere il caso e si attaccano all'ombelico, pur significativo, della cessione del 10% del capitale azionario ai dipendenti. Come se questo stravolgesse il concetto stesso di capitalismo. Il concetto invece è che costui è riuscito da farsi prestare, da un finanziatore, i soldi per fare impresa (le banche italiane, affaccendate a comprare titoli spazzatura, pardon debito pubblico, gli avrebbero riso in faccia) ed è riuscito a fare impresa perché inserito in un contesto che non lo ha agevolato o sostenuto, ma semplicemente non gli ha messo i bastoni tra le ruote.

A parte queste precisazioni, Hamdi Ulukaya non è sceso in politica, non ha comprato squadre di calcio ma ha fatto tanta beneficenza.
https://en.wikipedia.org/wiki/Hamdi_Ulukaya
https://en.wikipedia.org/wiki/Chobani

Capitalista atipico? Beh, rispetto a quanto siamo abituati in Italia sicuramente.
Ma non rispetto al capitalismo americano (vedi Bill Gates ed il patron di Facebook).
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