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Un referendum di cui non si parla

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda gabriele il 19/04/2016, 9:41

diffidente ha scritto:Massimo rispetto ma non é un segreto che il Referendum sia stato "usato" da molti suoi sostenitori come strumento contro Renzi ed é comprensibile ,anche se,magzri, non proprio "sportivo", che Renzi e l'esecutivo non abbiano voluto agevolare il raggiungimento del quorum modificando la legislazione vigente per permettere l'accorpamento con le prossime elezioni amministrative


Io parlo per me. Personalmente di Renzi non me ne importa di meno. Sono andato a votare per questione di principio. E il principio è che se una cosa vale per tutti, non capisco perché non possa valere per alcuni, anche se trivellavano ormai da tempo.
La vicenda delle trivellazioni entro 12 miglia marine è un classico italiano che il governo Renzi ha fatto suo: la legge è uguale per tutti, ma per qualcuno un po' meno, e questo da un partito che si definisce di sinistra non è francamente accettabile.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda ranvit il 19/04/2016, 9:47

Nessun Paese al mondo ha il divieto di trivellare entro le 12 miglia....ma da noi allignano tante anime belle...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda gabriele il 19/04/2016, 10:31

ranvit ha scritto:Nessun Paese al mondo ha il divieto di trivellare entro le 12 miglia....ma da noi allignano tante anime belle...


E allora perché Renzi non ha tolto il divieto? Che sia un'anima bella?
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda ranvit il 19/04/2016, 12:48

Renzi deve andare avanti....qualche piccolo passo indietro ogni tanto è necessario (in considerazione che in Italia quando vuoi fare qualcosa hai sempre contro almeno la metà del Paese) per raggiungere gli obiettivi principali ;)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda gabriele il 19/04/2016, 13:05

ranvit ha scritto:Renzi deve andare avanti....qualche piccolo passo indietro ogni tanto è necessario (in considerazione che in Italia quando vuoi fare qualcosa hai sempre contro almeno la metà del Paese) per raggiungere gli obiettivi principali ;)


la legge è uguale per tutti, ma per qualcuno un po' meno...

...è farcita di giustificazioni
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda franz il 19/04/2016, 13:10

Da un amico su FB


Perché il 70% (o poco meno) degli italiani non è andato a votare? In parte per menefreghismo, certamente, in parte per buon senso. E' un referendum che non si sarebbe mai dovuto fare, e per dirlo un federalista ... Perché non si sarebbe mai dovuto fare? Perché le persone comuni (come me, ad esempio) non hanno la più pallida idea di quanto complesso sia il settore energetico, comparto da cui fortemente dipende la nostra vita quotidiana. Gran parte delle piattaforme interessate estraggono gas e di queste vorrei parlarvi.

L'Italia compera la gran parte del gas all'estero e lo importa tramite metanodotti. I contratti sono anche pluriennali e vedono l'intermediazione diretta dei governi delle varie nazioni attraversate dai gasdotti. Sono contratti a "flusso costante" (giorno - notte, estate - inverno) mente i consumi sono estremamente variabili nelle settimane dell'anno. Perché parecchi pozzi italiani non sono sfruttati? SI CHIAMANO RISERVE STRATEGICHE.

Il gas d'importazione in eccesso viene cacciato in pozzi in via di esaurimento e ripreso quando serve per allineare le disponibilità ai picchi di consumo. Inoltre le riserve nazionali sono indispensabili per far fronte alle crisi politiche tra le nazioni attraversate dai metanodotti.

Vedi crisi tra la Russia e l'Ucraina che per più di due inverni ha rischiato di lasciare le nostre case al freddo e fermare la produzione nelle nostre fabbriche. Inoltre la gran parte della corrente elettrica prodotta in Italia è da gas metano (42,5%): restare senza gas per l'Italia vuol dire anche restare senza corrente elettrica nelle case e nelle fabbriche. Per questo si chiamano RISERVE STRATEGICHE e per questo lo stato italiano non ha mai voluto rinunciare al controllo del sistema energetico nazionale, troppo importante per la vita di tutti noi e delle nostre aziende.

Il consumo di gas negli ultimi anni è calato molto a causa della crisi: siamo scesi da 86 miliardi di metri cubi all'anno nel 2005 a 67,5 miliardi di metri cubi l'anno nel 2015. Il calo ha portato a minore sfruttamento dei giacimenti nazionali. Ottima cosa perché questi giacimenti sono la nostra RISERVA STRATEGICA, vitale in caso di emergenza.

Ma "ENI non smantella le piattaforme inutilizzate per non pagare lo smaltimento". Bhe questa è la più grossa idiozia sentita in questa campagna referendaria: una piattaforma inattiva costa una fucilata al giorno per tre ordini di spesa. 1. Il contractor. Le piattaforme vengono spesso appaltate e la compagnia gasiera paga un tot al giorno per la piattaforma. 2. Le assicurazioni: ogni piattaforma è assicurata e costa una fucilata al giorno di assicurazione. 3. La rimozione delle piattaforme E' GIA' STATA PAGATA dalla compagnia al momento del ritiro della concessione dal concedente, generalmente con fideiussione. Una fideiussione di quel genere costa una fucilata al giorno.

E questa è la ragione per la quale al di sotto di una certa quantità estratta l'anno le royalty non si pagano: l'azienda perde! Ma se perde perché non demolisce la piattaforma? Per le ragioni sopra: E' RISERVA STRATEGICA. Di certo a nessuna compagnia fa piacere avere i costi di una piattaforma senza sfruttarla. Questi e tanti altri temi ancora rendevano folle interrogare i cittadini su un tema di grande complessità sul quale il cittadino comune non può essere adeguatamente informato per poter dare un giudizio sereno e sensato.

La lotta tra fazioni nel PD ha generato un mostro poi cavalcato da partiti, movimenti e associazioni alla disperata ricerca di visibilità politica. Grazie al cielo il referendum è abortito e i danni sono rimasti contenuti ai 3/400 milioni che è costato il referendum stesso. "Ma i politici sull'energia intrallazzano!" Si, certo, intrallazzano, rubano e ne combinano d'ogni, ma non è questa una buona ragione per prenderci a martellate sui calli da soli.

Per chi ha FB: https://www.facebook.com/miro.siccardi/ ... 0978996266 (ma non so se il post è pubblico o solo per gli "amici")
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda flaviomob il 19/04/2016, 15:18

Sì, ma perché mai la riserva strategica deve essere stipata entro le 12 miglia? E poi questi processi di svuotamento e di ripompaggio non creano sismicità o comunque instabilità nel territorio? E' vero che Ravenna e Rimini sprofondano lentamente a causa delle trivelle? Se il consumo è in calo, quanto sono "strategiche" queste riserve?


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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda trilogy il 19/04/2016, 16:09

Le riserve strategiche sono regolate da una direttiva europea. Non sono temi su cui si può improvvisare, perché la prima volta che qualcuno chiude i rubinetti poi si resta al buio.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda pianogrande il 19/04/2016, 16:11

flaviomob ha scritto:Sì, ma perché mai la riserva strategica deve essere stipata entro le 12 miglia? E poi questi processi di svuotamento e di ripompaggio non creano sismicità o comunque instabilità nel territorio? E' vero che Ravenna e Rimini sprofondano lentamente a causa delle trivelle? Se il consumo è in calo, quanto sono "strategiche" queste riserve?


Le 12 miglia sono il limite delle acque territoriali.

I fenomeni di subsidenza (abbassamento del terreno) possono avere diverse cause e quando la correlazione con le estrazioni è stata dimostrata l'estrazione è stata interrotta.
Questo però non chiude definitivamente la questione e credo che qualche dubbio ce l'abbiamo tutti.

Direi che il consumo del momento non dovrebbe influire sulla necessità di riserve strategiche vista la velocità con cui può mancare il rifornimento e sopratutto la imprevedibilità della durata dell'interruzione.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda ranvit il 19/04/2016, 18:08

gabriele ha scritto:
ranvit ha scritto:Renzi deve andare avanti....qualche piccolo passo indietro ogni tanto è necessario (in considerazione che in Italia quando vuoi fare qualcosa hai sempre contro almeno la metà del Paese) per raggiungere gli obiettivi principali ;)


la legge è uguale per tutti, ma per qualcuno un po' meno...

...è farcita di giustificazioni



E' questione di intelligenza al servizio della concretezza.....ma è noto che non alberga nella testa delle anime belle :lol:
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