Questo è il paese in cui tutto ciò che non è espressamente vietato per legge è consentito.
Quelle aquile di Brunetta e Tremonti volevano addirittura inserire tale principio nella costituzione.
E' così che ci ritroviamo con 20-30 volte più leggi di Francia e Germania, con il maggior numero di processi e di avvocati.
Buone pratiche ed autoregolamentazione praticamente non esistono, malgrado le buone intenzioni di qualcuno.
Legnini (Csm): «Indebite divulgazioni
delle intercettazioni ledono l’immagine della magistratura»
Netta presa di posizioni contro la diffusione di «informazioni personali non penalmente rilevanti che rischiano di compromettere l’immagine e il prestigio della magistratura»
di Dino Martirano
Ora anche il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, l’avvocato Giovanni Legnini, già membro del governo Renzi, prende posizione contro la valanga di intercettazioni telefoniche non penalmente rilevanti divulgate dai media: «Le frequenti indebite divulgazioni di temi estranei ai temi d’indagine e relativi ai profili privati di cittadini spesso non indagati rischiano di compromettere l’immagine e il prestigio dei titolari dell’azione penale e della polizia giudiziaria».
I giornali e le intercettazioni
In altre parole, osserva il numero due del Csm, l’organo di autogoverno dei magistrati presieduto dal capo dello Stato, la solidità di una indagine e la serietà dell’ufficio giudiziario che la conduce non si può certo misurare con la quantità di intercettazioni non penalmente rilevanti che finiscono sui giornali. Tutto questo Legnini lo ha detto in Corte di Cassazione, a margine dell’incontro che la Procura generale ha organizzato con i capi delle 26 corti d’Appello.
«Solo pettegolezzi»
Con una frase — «sono solo pettegolezzi» — il premier Matteo Renzi aveva liquidato in occasione dell’ultimo consiglio dei ministri i giudizi poco lusinghieri su alcuni ministri “captati” dall’inchiesta di Potenza (quella sul petrolio che ha portato alle dimissioni della ministra Federica Guidi) da persone molte vicine al governo e ai vertici delle Forze armate. Renzi, che più di una volta si è lamentato della lentezza dei processi, ha detto che il governo non toccherà le intercettazioni anche se al Senato, nel ddl sul processo penale fermo da molti mesi in commissione, c’è un articolo di legge che punta a ridurre al massimo la pubblicazione dei “pettegolezzi” non penalmente rilevanti. Nico D’Ascola (Ap), presidente della commissione Giustizia del Senato, ha detto che la discussione generale al ddl sul processo penale (già approvato dalla Camera) terminerà la prossima settimana e poi si inizieranno a votare gli emendamenti.
Le linee guida
Il Consiglio, ha annunciato Legnini, sta già affrontando il tema: «La settima commissione, su impulso del Comitato di Presidenza, dopo aver acquisito le circolari adottate dalle Procure di Roma, Torino e Napoli, ha già avviato il lavoro di definizione delle linee guida sul delicato tema delle intercettazioni telefoniche. L’obiettivo è quello di valorizzare le positive ed innovative misure organizzative adottate dai Procuratori Pignatone, Spataro e Colangelo, portandole a sintesi ed eventualmente integrandole con i contributi della Commissione consiliare e dell’intero Csm».
I capi delle Procure
I criteri di selezione delle intercettazioni adottati a Roma, Torino e Napoli devono poter essere “esportate” anche negli altri uffici giudiziari. Ha dunque spiegato il vice presidente del Csm: «Se quelle misure adottate sono utili a realizzare il rispetto dei valori costituzionali coinvolti non vi è ragione di sottrarsi al dovere di mettere a disposizione di tutti gli uffici di Procura un atto di autoregolamentazione uniforme cui ciascun Procuratore capo e ciascun magistrato inquirente potrà attenersi o ispirarsi».
Le buone prassi
Questo obiettivo del Csm, afferma il vicepresidente, «non può e non deve invadere l’esercizio del potere proprio dei capi delle Procure, che, anzi va salvaguardato e valorizzato, ma il Consiglio, non può sottrarsi al dovere di contribuire a definire buone prassi applicative per tentare di individuare un possibile equilibrio tra l’impiego dell’irrinunciabile strumento investigativo delle intercettazioni e i valori costituzionali sottesi al diritto alla riservatezza, ad una corretta informazione e al diritto di difesa»
14 aprile 2016 (modifica il 14 aprile 2016 | 16:57)
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville