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Un referendum di cui non si parla

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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda franz il 31/03/2016, 12:27

Interessante, ma cosa c'entra con la decisione di concedere o bloccare a tempo le concessioni in adriatico?
Siccome tutto il mondo è marcio e si pagano tangenti, con cosa scaldiamo l'acqua della pasta stasera?
Pensate che dietro eolico e solare non ci siano pressioni, lobby e tangenti?
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda gabriele il 31/03/2016, 13:45

franz ha scritto:Interessante, ma cosa c'entra con la decisione di concedere o bloccare a tempo le concessioni in adriatico?
Siccome tutto il mondo è marcio e si pagano tangenti, con cosa scaldiamo l'acqua della pasta stasera?
Pensate che dietro eolico e solare non ci siano pressioni, lobby e tangenti?


Da quanto ho capito dall'articolo è meglio spostare le produzione energetica da fonti rinnovabili grazie a quelle fossili finché ce ne sono.
L'acqua quindi la scaldiamo con l'energia elettrica prodotta e accumulata da impianti a concentrazione solare, da dighe o quant'altro il parco tecnologico offre e offrirà sempre di più.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda Robyn il 31/03/2016, 14:32

Se vince il sì non avviene nulla di traumatico semplicemente si ripristina la legislazione precedente secondo cui le concessioni sono a tempo e non a tempo indeterminato fino ad esaurimento.Lo stesso per le spiagge le concessioni possono essere solo tempo e solo i monarca sono a tempo indeterminato.Ma la scelta petrolifera come quella sul nucleare è una scelta di natura conservatrice.Il solare,il fotovoltaico,le celle a idrogeno per la trazione delle auto sono il futuro dell'energia.Se solo pensiamo che con il fotovoltaico oggi per il 95% è possibile alimentare un'industria ed è un'energia pulita e trasparente che non si paga.Pensiamo a quanta energia si potrebbe ricavare dalle grandi arterie con piccole palette quasi invisibili che producono energia al passaggio delle auto oppure a piccoli grattacieli in pieno centro che non sembrano centrali a pannelli solari e le cui vetrate sono dei pannelli solari.Pensiamo a quanto inquinamento e traffico in meno di autoarticolati si avrebbe se le merci attraversassero tutta la penisola con la linea ad alta velocità e a quanti rifiuti in meno ci sarebbero con il materiale biodegradabile che scompare al contatto con l'aria
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda franz il 03/04/2016, 8:35

Una notizia notata alcuni giorni fa e che avevo dimenticato di riportare qui.

Scende il prezzo dell'energia del 5% e del gas quasi del 10%.
E non era un pesce d'aprile.
Cala perché sul mercato internazionale scende il prezzo di gas e petrolio, ampiamente usati per fare elettricità oltre che per trasporto, riscaldamento e cucina.

E se non fosse per i pesanti sussidi alle energie rinnovabili, che pagate in bolleta, e per la tassazione, il costo dell'elettricità scenderebbe ancora di piu'. Vedere il post di trilogy: viewtopic.php?p=82951#p82951

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... abdfa.html
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda Robyn il 03/04/2016, 10:17

bene fai ancora dei danni
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asseconda una posizione di natura conservatrice nel csx
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda mariok il 03/04/2016, 10:21

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Una discarica sottomarina nel Canale di Sicilia
Pubblicato: 02/04/2016 12:41 CEST Aggiornato: 02/04/2016 13:15 CEST CANALE DI SICILIA

L'indagine dei giornalisti investigativi di "Italian Offshore" fa emergere che la piattaforma Vega - tra il 1989 e il 2007 - ha illecitamente smaltito poco meno di mezzo milione di metri cubi di acque inquinate con metalli, idrocarburi ed altre sostanze. L'accusa è di "attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti". Non molto diversa da quella che ha portato al recentissimo intervento della magistratura in Val d'Agri.

In breve, la piattaforma Vega trasferiva le acque contaminate derivanti dal processo di estrazione di petrolio, a una nave appoggio, la Vega Oil (una ex petroliera) che poi illegalmente iniettava queste acque, assieme alle acque di sentina e alle acque di lavaggio della nave stessa, in un pozzo petrolifero sterile, alla profondità di 2.800 metri circa.

Praticamente, a una ventina di chilometri dalle coste siciliane, è stata creata una pericolosa discarica sottomarina che rischia di contaminare per secoli i fondali del Canale di Sicilia.

Il processo sul traffico di rifiuti del Campo Vega è iniziato nel 2007 e ormai si avvia alla prescrizione. I documenti di ISPRA sono del 2010. Come è stato possibile che il Ministero dello Sviluppo Economico nel 2012 abbia concesso una proroga alla continuazione di questa attività?

Quella proroga consente addirittura di realizzare nuovi pozzi nel campo Vega. Il "piano di lavoro" prevede infatti la realizzazione di un'altra piattaforma (Vega B) e la trivellazione di altri 12 nuovi pozzi: che si faranno nonostante il divieto di trivellazione entro le 12 miglia perché autorizzati prima.

Se passa il Sì al referendum del 17 aprile difficilmente Vega B si farà.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda mariok il 03/04/2016, 10:34

Robyn ha scritto:bene fai ancora dei danni
Togli le tasse che si pagano in più per le rinnovabili
asseconda una posizione di natura conservatrice nel csx


Magari anche il prezzo del carbone è andato giù, ma questo non è un buon motivo per riattivare vecchie centrali a carbone.

Puntare su fonti alternative ai fossili è una necessità impellente, per assicurare un futuro sostenibile ai nostri figli. Non basta lasciargli un mare di debiti? Dobbiamo anche lasciarli a corto di energia e in un mondo stravolto dall'inquinamento?

Altro discorso è il modo in cui si intende investire.

Mi sembra che incentivare l'uso di fonti alternative per compensarne i costi più elevati sia sbagliato ed alla lunga insostenibile. Occorrerebbe piuttosto incentivare la ricerca per nuovi processi produttivi ed il risparmio energetico.
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda trilogy il 03/04/2016, 11:07

mariok ha scritto:Greenpeace Italia Diventa fan
Organizzazione internazionale no profit

Una discarica sottomarina nel Canale di Sicilia
Pubblicato: 02/04/2016 12:41 CEST Aggiornato: 02/04/2016 13:15 CEST CANALE DI SICILIA

In breve, la piattaforma Vega trasferiva le acque contaminate derivanti dal processo di estrazione di petrolio, a una nave appoggio, la Vega Oil (una ex petroliera) che poi illegalmente iniettava queste acque, assieme alle acque di sentina e alle acque di lavaggio della nave stessa, in un pozzo petrolifero sterile, alla profondità di 2.800 metri circa....


La "reiniezione" dell'acqua nei giacimenti esauriti o sterili è la procedura prevista dalla legge e adottata praticamente in tutti i paesi. Quando estrai petrolio, estrai anche molta acqua, spesso l'acqua estratta supera, e di molto la quantità petrolio. Quest'acqua difficilmente è pura, ma contiene frazioni di idrocarburi metalli pesanti ecc. Di conseguenza la procedura ambientalmente più corretta è reiniettarla da dove l'hai estratta. Prima di questa normativa in molti paesi la sversavano in mare...
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda Robyn il 03/04/2016, 12:11

basta,vanno alla deriva
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Re: Un referendum di cui non si parla

Messaggioda franz il 03/04/2016, 14:38

trilogy ha scritto:La "reiniezione" dell'acqua nei giacimenti esauriti o sterili è la procedura prevista dalla legge e adottata praticamente in tutti i paesi. Quando estrai petrolio, estrai anche molta acqua, spesso l'acqua estratta supera, e di molto la quantità petrolio. Quest'acqua difficilmente è pura, ma contiene frazioni di idrocarburi metalli pesanti ecc. Di conseguenza la procedura ambientalmente più corretta è reiniettarla da dove l'hai estratta. Prima di questa normativa in molti paesi la sversavano in mare...

Si usano anche i giacimenti esauriti come contenitori per aria compressa. Si usano le energie in eccesso (alternative e non) per pompare aria nei pozzi sotterranei, un po' come si usa l'energia in eccesso per pompare acqua negli invasi in alta montagna. Quando l'energia serve si fa uscire l'aria, questa muove turbine e produce energia. Chiaro che se non abbiamo giacimenti esauriti perché qualcuno decide di chiuderli prima del tempo, non si puo' fare.
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