Di recente ho letto un interessante articolo su
Newsweek riguardante le elezioni USA, che può benissimo applicarsi anche alla situazione europea, e mondiale in genere.
L’articolo, dal titolo “TRUMP’S REBEL YELL: HOW THE TECH REVOLUTION IS SETTING UP ANOTHER CIVIL WAR”, mette in relazione le trasformazioni politiche con l’evoluzione tecnologica ("A technological revolution killed the Whig Party in 1850. A new one is blasting the GOP into splinters in 2016", che tradotto “
una rivoluzione tecnologica ha distrutto il Whig Party (partito liberale) nel 1850, un’altra sta facendo esplodere in schegge il GOP (Grand Old Party, partito repubblicano) nel 2016”).
L’articolo si conclude con l’auspicio che ci sia un futurologo in grado di avvisarci che forse il futuro sarà molto diverso e migliore del presente.
L’autore Kevin Maney conclude: “I can only imagine that if some farsighted leader in 1860 told Southerners that they were a generation away from cars, airplanes, electricity and the National League of Professional Baseball Clubs, they might have worked out a way to end slavery and skip a devastating war”. (
posso immaginare che se nel 1860 qualche futurista visionario avesse avvisato ai Sudisti che stavano solo ad una generazione di distanza da automobile, aerei ed i Club di Baseball, essi sarebbero riusciti a trovare il modo di eliminare la schiavitù ed evitare una guerra civile devastante).
Ecco, su questo sono d’accordo con Franz: in ogni momento storico si sarebbe potuto ipotizzare di aver raggiunto il benessere e quindi di poter arrestare ogni crescita ulteriore, ma per fortuna il progresso non si è mai del tutto arrestato, ed ora ci sembrano invivibili le condizioni che erano considerate ottimali solo un secolo fa.
Certo, il futuro è sempre ignoto, e suppongo sia più probabile pensare che il futurologo visionario ipotizzato da Maney sarebbe semplicemente rimasto del tutto inascoltato, ed anche ora nessuno può essere certo di come sarà davvero il futuro della Terra e di tutta l'umanità.
Ma operare per migliorare le cose non coincide certo col predicare immobilismo e decrescita, ma nell’agire per muoversi verso una crescita sempre più compatibile con la salute del pianeta ed il benessere di TUTTE le persone che lo abitano.
Annalu