IL VERTICE
Ue, Renzi: «Passi avanti su migranti
Qualche passo indietro sulla Brexit»Sul compromesso con il premier britannico Cameron, per evitare l’uscita del Regno Unito dall’Ue, Renzi si è detto «meno ottimista di quando sono entrato». Ma Rajoy: «Confido in un accordo oggi». La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato un vertice straordinario con la Turchia «a inizio marzo» sull’emergenza rifugiati
di Ivo Caizzi
BRUXELLES «Passi avanti timidi sui migranti e qualche passo indietro su Brexit». Così il premier Matteo Renzi, uscendo dal Consiglio dei 28 capi di Stato e di governo a Bruxelles intorno alle 2.30 di notte, ha sintetizzato la prima giornata di trattative. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato un vertice straordinario con la Turchia «a inizio marzo» per accelerare sull’emergenza rifugiati. Sul difficile compromesso con il premier britannico David Cameron, per evitare l’uscita del Regno Unito dall’Ue, Renzi si è detto «meno ottimista di quando sono entrato».
I leader europei hanno ancora «molto da fare» per cercare di arrivare a un accordo che eviti che la Gran Bretagna esca dall’Unione Europea: lo ha detto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, a sintesi della prima sessione di lavoro della riunione del vertice. «Al momento posso solo dire che abbiamo fatto progressi, ma molto resta ancora da fare», ha detto Tusk. Da parte sua, il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto ottimista sulla possibilità di un compromesso. «Spero che le cose vadano bene. Confido in un accordo venerdì».
Il summit è iniziato con un altro scontro frontale tra un Paese membro e la Commissione europea. Il cancelliere austriaco Werner Faymann ha confermato di voler limitare l’accoglienza dei rifugiati in Austria, nonostante una lettera del commissario Ue per l’Immigrazione, il greco Dimitris Avramopoulos, avesse ammonito Vienna sull’illegalità di tale misura e chiesto di revocarla. «Politicamente rimaniamo sulla nostra posizione - ha dichiarato Faymann -. Alle questioni legali saranno gli avvocati a dare risposte. È inconcepibile che l’Austria si faccia carico di tutti i richiedenti asilo diretti in Europa». Il cancelliere austriaco ha precisato che il suo Paese intende fare la sua parte in una distribuzione dei profughi equilibrata. Merkel, che è sotto pressione in patria per la sua politica di «porte aperte» ai rifugiati e per aver puntato sull’aiuto della Turchia per frenare gli eccessivi arrivi in Germania, ha visto cancellare (a causa dell’attentato ad Ankara) l’incontro pre-summit del premier turco Ahmet Davotoglu con alcuni leader europei disposti ad accogliere siriani. Ha introdotto così l’esigenza del summit straordinario. Per la cancelliera «la questione centrale» della crisi dei profughi è che «il sistema Schengen va ristabilito in pieno» e questo «significa avere gli hotspot che funzionano, in Italia, ma soprattutto in Grecia, ed avere schemi di ridistribuzione».
Il caso Austria e l’ipotesi di bloccare le frontiere anche in Ungheria, Slovenia e altri Stati, aprendo il rischio di un trasferimento verso la costa adriatica italiana dei flussi ora concentrati sulla rotta dei Balcani, hanno acceso il confronto.
Il premier Matteo Renzi ha chiesto a Faymann una posizione più ragionevole. «Non possiamo neanche immaginare di chiudere il Brennero, che simbolicamente, e non soltanto simbolicamente, è uno dei grandi elementi di unione dell’Europa». Le conseguenze economiche per l’interscambio tra Italia e Germania sarebbero pesanti. «Vienna ha una posizione che è comprensibilmente molto difficile», ha ammesso Renzi, esortando a trovare soluzioni comunitarie perché altrimenti i Paesi maggiori contributori dell’Ue, come l’Italia, potrebbero ritirare i finanziamenti ai governi dell’Est contrari ad accogliere i rifugiati. Dopo la cena di ben sei ore sui migranti, è ripresa la trattativa su Brexit. Il presidente del Consiglio Ue, il polacco Donald Tusk, ha detto che «c’è ancora molto da fare» e ha incontrato Cameron nella notte insieme al numero uno della Commissione europea, il lussemburghese Jean Claude Juncker. Merkel, Renzi e un po’ tutti i leader si sono detti impegnati a evitare l’uscita di Londra dall’Europa. Ma
il presidente francese Francois Hollande ha guidato il gruppo dei contrari a concessioni in grado di indebolire la coesione comunitaria e di costituire un precedente per altri governi indisponibili a una maggiore integrazione e all’adesione all’euro. A Parigi contestano anche la richiesta di regole più lasche per la City di Londra perché potrebbe scaturirne uno svantaggio competitivo per le banche francesi. Paesi dell’Est respingono riduzioni dell’assistenza sociale ai loro immigrati nel Regno Unito. Tusk ha fatto sapere di aver organizzato una «colazione all’inglese» per tentare di raggiungere oggi il compromesso con Cameron, che intenderebbe annunciare la data del referendum britannico sulla permanenza nell’Ue al termine del vertice.
19 febbraio 2016 (modifica il 19 febbraio 2016 | 08:14)
http://www.corriere.it/esteri/16_febbra ... 2204.shtml
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville