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Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della seg

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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda gabriele il 11/11/2015, 16:34

mariok ha scritto:Ho aggiunto in un secondo momento (per questo ti sarà sfuggito) che non deve essere semplice accusare un giudice di concussione senza prove schiaccianti.


Perdonami ma questa proprio non posso accettarla. Una denuncia può essere provata con le intercettazioni, pane quotidiano per la stragrande maggioranza di procure lige al dovere. La stragrande maggioranza delle concussioni vengono provate tramite indagini ambientali. Per non parlare dei tentativi di concussione. La vittima si accorda con le forze dell'ordine per procedere con le intercettazioni e smascherare i delinquenti.
La vittima, appunto.

Comunque leggo che in mezzo a questa faccenda c'è un collaboratore di De Luca. Potrebbe essere che lui non ne sapesse nulla e che il collaboratore abbia fatto tutto alle sue spalle...
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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda pianogrande il 11/11/2015, 19:32

mariok ha scritto:Quanto a Marino, mi sembra che il paragone non regga: Renzi non lo ha mai accusato di disonestà, ma di essere un incapace.


Be', veramente il colpo di grazia a Marino lo ha dato la faccenda degli scontrini e Renzi ci si è buttato a pesce.
Non credo che ci metteremo a dare una priorità all'onestà o alla capacità in un politico.

A prescindere dai gradi di giudizio penali che faranno il loro corso e buon lavoro, De Luca è partito minimizzando e coprendo il suo collaboratore con una balla spaziale.

E' questo il primo comportamento non istituzionale e l'antipatia non c'entra molto.

Il concetto di non aver denunciato magari per paura di non essere in grado di dimostrare l'accusa può essere più facilmente applicato a un cittadino indifeso e che si paga l'avvocato di tasca sua.

Il solo fatto che un politico venga indotto con metodi ricattatori a compiere una azione non può non essere portato a conoscenza della magistratura e, appena compatibile con le procedure giudiziarie, dell'opinione pubblica.

Questo non è facile puritanesimo.
E' il punteggio che si assegna alla statura politico istituzionale di un politico di livello come un presidente di regione.
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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda Robyn il 11/11/2015, 21:56

Sù De Luca bisogna avere un'atteggiamento di grande neutralità perche nessuno sà cosa possa essere realmente successo.Solo la magistratura potrà fare chiarezza
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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda pianogrande il 11/11/2015, 23:17

Robyn ha scritto:Sù De Luca bisogna avere un'atteggiamento di grande neutralità perche nessuno sà cosa possa essere realmente successo.Solo la magistratura potrà fare chiarezza


Ma la politica deve essere sempre così passiva?
Deve anche la politica avere i gradi di giudizio?
Non si può dare un giudizio politico senza che prima ci sia stato l'iter?
Prima di votare (giudizio politico) devo chiedere a un tribunale?
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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda flaviomob il 12/11/2015, 0:38

La difesa di De Luca è ridicola. Se veniva ricattato doveva denunciare: ci sono conversazioni telefoniche relative ai fatti, bastava acquisirle e il ricattatore sarebbe stato immediatamente smascherato. Così qualsiasi corruttore potrebbe affermare di essere stato ricattato in qualche modo per evitare, inutilmente, ogni punizione. De Luca dovrebbe conoscere la legge, piuttosto. La responsabilità politica di Renzi di aver permesso l'elezione di un "ineleggibile" sotto processo è - comunque - macroscopica.


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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda mariok il 12/11/2015, 9:23

La requisitoria contro De Luca apparsa oggi sul Corriere della Sera non fa una piega.

Non c'è dubbio: a questo punto, in un paese normale, De Luca dovrebbe dimettersi, anzi non avrebbe nemmeno dovuto essere eletto.

Il problema è: ed ora? Non può che far rabbia l'ennesima constatazione che in questo paese si debba essere governati o da disonesti o da incapaci o, ancor più spesso, da disonesti incapaci.

Riandiamo pure ad elezioni in Campania come a Roma, sapendo tuttavia che esse non risolveranno nulla, in Campania come a Roma.

Eppure questo paese ha un enorme bisogno di essere governato, non solo onestamente, ma anche con competenza e buon senso, Tutte cose ormai rarissime se non inesistenti.




Lo sceriffo ha perso la stella
Dal punto di vista giudiziario, De Luca ha dalla sua due argomentazioni di peso. La prima è la più ovvia: le accuse vanno provate e confermate in giudizio. La seconda è più complessa: le leggi con cui sta facendo i conti non sono modelli formali da esempio
di Marco Demarco

Cita Eraclito in greco: « Ethos antropoi daimon », il carattere di un uomo è il suo destino, si paragona a Murdoch per il lavoro procurato a tanti giornalisti, e continua a mostrarsi tranquillo: « Keep calm », dice ai suoi collaboratori. Vincenzo De Luca non rinuncia né all’autoironia né alle iperboli crozziane, ma cosa più significativa non cede di un millimetro neanche di fronte all’ultima bordata giudiziaria. C’è un’inchiesta che rischia di terremotare il quadro politico locale e nazionale; che lo vede indagato per una vicenda che il ministro Orlando definisce «non particolarmente brillante»; e che coinvolge anche una magistrata il cui marito avrebbe contrattato una benevola valutazione della legge Severino con una nomina di prestigio, e De Luca continua a fare spallucce. Eppure, più passa il tempo, più si moltiplicano i casi politici, giudiziari e di costume che lo riguardano, più l’esuberanza verbale del governatore campano è chiamata a compensare l’assai relativa azione di governo regionale fin qui espletata, e più la domanda si impone: ma davvero il Pd non poteva che candidare lui? In altre parole: valeva la pena sfidare la legge Severino, esporre la Regione al rischio di una incerta direzione tuttora dipendente da un prossimo giudizio della Corte costituzionale, forzare il sistema democratico a svantaggio della certezza del diritto, e fare tutto questo quando si sapeva benissimo che i nodi prima o poi sarebbero arrivati al pettine?

Dal punto di vista giudiziario, De Luca ha dalla sua due argomentazioni di peso. La prima è la più ovvia: le accuse vanno provate e confermate in giudizio, e fino a quel momento non può che valere la presunzione di innocenza. Ma la seconda è più complessa, perché chiama in causa, non senza fondamento, la qualità della recente legislazione anticorruzione: è indubbio, infatti, che le leggi con cui sta facendo i conti, la Severino prima e ora quella che ha riscritto il reato di concussione, non siano modelli formali da portare a esempio. Prefigurano dispositivi talmente opachi che è fin troppo facile approfittarne. Non a caso De Luca arriva a dichiararsi «parte lesa», vittima, quando nulla gli vietava di denunciare, e non risulta l’abbia fatto, lui che pure passava per essere uno «sceriffo», le minacce ricevute. Da notare, in aggiunta, che nel caso di un vantaggio personale, e l’esito favorevole del giudizio sulla Severino poteva esserlo, la denuncia diventa un obbligo, altrimenti da vittima si diventa complice.

Ma è dal punto di vista politico, che, ancor di più, le tesi difensive del governatore fanno acqua da tutte le parti. Trincerarsi dietro l’avvenuta elezione come se il consenso elettorale potesse bastare da solo a sanare ogni tipo di responsabilità pregressa, è una mossa che fu contestata a Berlusconi e non può certo essere apprezzata oggi per pura convenienza. Dirsi, inoltre, all’oscuro di tutto, quando per mesi De Luca ha lasciato che passasse la versione mediatica di una Regione con un uomo solo al comando, non è convincente. Il rapporto del governatore con Mastursi, il segretario precipitosamente dimessosi, era tale da non rendere plausibile il fatto che questi non lo avesse informato delle vicende su cui ora si indaga. Infine, aver avallato la tesi di dimissioni presentate da Mastursi per esclusive ragioni personali ha aggravato la situazione: è apparsa a tutti un ripiego tanto ipocrita da incenerire di fatto ogni accenno alla trasparenza come scelta di vita. Di conseguenza: o De Luca millanta quando si descrive come il dominus assoluto, perché eletto direttamente dal popolo, del governo regionale; o quell’uomo solo al comando è in realtà un altro marziano caduto sulla terra. In entrambi i casi, la sua credibilità ne esce a pezzi.

12 novembre 2015 (modifica il 12 novembre 2015 | 07:40)
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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda ranvit il 12/11/2015, 10:21

.........
Campania: De Luca, il 29 ottobre chiesi essere ascoltato
Su sito Regione lettera suo difensore a Pignatone


http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... 63c5f.html
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda mariok il 12/11/2015, 10:35

ranvit ha scritto:.........
Campania: De Luca, il 29 ottobre chiesi essere ascoltato
Su sito Regione lettera suo difensore a Pignatone


http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... 63c5f.html

Che casino! Ma non aveva detto che era all'oscuro di tutto?

Per me continua a valere quanto scritto due post più sopra.
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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda Robyn il 12/11/2015, 11:56

pianogrande non si può perche nel nostro paese c'è la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva
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Re: Napoli: indagati per corruzione De Luca, l'ex capo della

Messaggioda gabriele il 12/11/2015, 13:28

pianogrande ha scritto:
Robyn ha scritto:Sù De Luca bisogna avere un'atteggiamento di grande neutralità perche nessuno sà cosa possa essere realmente successo.Solo la magistratura potrà fare chiarezza


Ma la politica deve essere sempre così passiva?
Deve anche la politica avere i gradi di giudizio?
Non si può dare un giudizio politico senza che prima ci sia stato l'iter?
Prima di votare (giudizio politico) devo chiedere a un tribunale?


Più che altro il giudizio lo danno gli elettori. Il loro giudizio va ad incidere sulla loro scelta al momento del voto.

La domanda allora è: quanto il caso De Luca impatterà sull'elettorato?
L'analisi ovviamente non può estraniarsi dal contesto sociale ed economico del momento
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