da flaviomob il 26/09/2015, 20:50
Non c'è nessun compiacimento, casomai la presa di consapevolezza che nessuno stato può essere ritenuto più "virtuoso" di altri e quindi legittimato ad esercitare una leadership continentale assolutamente estranea al grande pensiero europeista e federalista degli statisti, a partire da Spinelli (quando ancora c'erano, gli statisti!), che hanno stimolato e pensato la costruzione europea, ancora da completare.
Rimane però profondo il disgusto verso una grande potenza come la Germania che non sa più ritrovare la propria memoria storica e pretende moralità ed etica dai piccoli in ginocchio (per salvare le proprie banche), quando le è stato perdonato lo scempio compiuto con il nazismo (e il debito cumulato sotto le macerie della guerra, oltre ai danni causati in tutto il continente e non solo). Senza memoria non esiste futuro per l'Europa e per il mondo. Dalla Finlandia potrei anche capirlo, ma da un gigante come la Germania proprio no.
"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)