flaviomob ha scritto:Le colpe più gravi sono di Renzi - in qualità di segretario PD - e dei dirigenti degli altri partiti con poche eccezioni (Sel ha un rigoroso codice etico). Saviano riporta che " Il M5S ha selezionato i suoi candidati in modo diverso. Questo quindi testimonia che laddove c'è volontà non è complesso tenere lontano figure ambigue dalle liste elettorali."
Quelli che hanno infarcito le liste con personaggi avvezzi all'illegalità e alle "amicizie pericolose" ora non si straccino le vesti. Tra l'altro la legge che estendeva le competenze della commissione antimafia fino ad occuparsi di "impresentabili" è una legge votata dal PD stesso: se non ne hanno definito contorni, limiti e hanno permesso che diventasse una norma ambivalente se ne assumessero la responsabilità.
Questo è un po' il fulcro del problema.
Sicuramente devono esistere "paletti" giuridici (per usare un esempio un po' come l'asticella da saltare nel salto in alto) sulla candidabilità e incandidabilità e questi li stabilisce la
legge, in uno
stato di diritto. Non una commissione parlamentare che finisce per comportarsi un po' come la santa inquisizione, mettendo qualcuno alla gogna. Con un lavoro tra l'altro fatto in fretta e furia (in un mese mentre la volta scorsa ci avevano messo un anno, per stessa ammissione di Bindi) e pure fatto coi piedi se si scopre ora che uno dei sedici non c'entrava proprio nulla.
Poi ogni partito è libero al suo interno di mettere soglie piu' strette (alzare l'asticella, nell'esempio qui fatto) ed ovviamente ognuno è responsabile del livello di selezione. Ma qui proprio la commissione antimafia non c'entra un tubo.
Certo, Ogni leader di partito è responsabile, soprattutto delle selezioni a livello nazionale. Bisogna poi anche vedere come sono le norme interne statutarie per quanto riguarda invece le elezioni regionali e comunali, dato che quelle provinciale non ci sono piu'. Sicuramente la responsabilità è del livello regionale dei partiti in quelli piu' grandi, che sono strutturati e ramificati nel territorio ma probabilmente ci sono sistemi negli statuti che permettono un potere di veto del centro su certe candidature.
Qui pero' ci si dimentica che De Luca ha vinto le primarie del PD in Campania. E l'affare "sea park" era già noto. Non è che Bindi abbia svelato misteri. Puo' un partito che accetta il metodo delle primarie inficiare il risultato popolare? Fare le primarie e poi dire "abbiamo scherzato"? Certo che eventualmente si poteva obiettare sulla candidabilità di De Luca alle primarie ma questo mi pare toccasse in primis al PC campano, non a Renzi. Tutti sapevano pero' che solo con De Luca si poteva sperare di vincere in Campania e quindi De Luca è stato candidato alle primarie.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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