Lui: "Se rinviato a giudizio mi dimetto".
Prima grana giudiziaria per Matteo Renzi e il suo Pd. Il responsabile del Welfare del partito nella nuova segreteria Davide Faraone è tra gli indagati per peculato per le spese pazze dell'Assemblea regionale siciliana, l'inchiesta sull'uso illecito dei fondi destinati ai Gruppi parlamentari. Al responsabile Welfare Pd sono contestate spese per 3.380,60 euro. Tranquilla la reazione di Faraone alla notizia: 'Dovessi essere rinviato a giudizio - dice Faraone alla Zanzara su Radio24- mi dimetto, mi dimetto anche da uomo. Ma non ci si arriverà perchè sono sicuro di come ho usato i soldi. Sono tranquillo sull'utilizzo di queste risorse". Non solo: Faraone aveva già precisato: "La Procura: indaghi. E se c'e' qualche ladro deve pagare. Sono certo che emergerà chiaramente se c'e' qualcuno che ha rubato e ha utilizzato le risorse per lucro personale". Si dice quindi "serenissimo; anzi, quanto accaduto sara' l'occasione per far conoscere a tutti i modi in cui ognuno di noi utilizza le risorse destinate a fini politici e di rappresentanza.
Tra gli altri parlamentari finiti sotto inchiesta per peculato anche l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio e l'attuale Giovanni Ardizzone, i deputati Nino Dina, Salvatore Cordaro, Gaspare Vitrano, Massimo Ferrara, Franco Mineo, Giuseppe Lupo, Bernardo Mattarella, Cateno De Luca, Riccardo Savona, Lino Leanza, Paolo Ruggirello, Salvino Pantuso, Carmelo Curenti e Alessandro Aricò. Sono 97 in tutto gli esponenti politici indagati. L'inchiesta è stata condotta dalla Guardia di Finanza e ha preso il via nel 2012. Le Fiamme Gialle nelle scorse settimane hanno depositato in procura un'informativa con i risultati degli accertamenti.
Acquisiti di cravatte, borse, ma anche capi di biancheria intima griffati, gioielli e rimborsi di soggiorni in alberghi di lusso: così, secondo le Fiamme Gialle, gli 83 deputati e 14 consulenti e dipendenti dell'Ars avrebbero speso i rimborsi destinati ai Gruppi parlamentari. Le spese illegittime ammonterebbero a oltre 10 milioni di euro. Per potere intascare i rimborsi destinati ai Gruppi parlamentari alcuni dei deputati indagati dalla Procura di Palermo per peculato si sarebbero fatti fare lo scontrino della mancia di un euro lasciata al bar. Con il denaro dei Gruppi sarebbero state pagate multe prese dai parlamentari, regali fatti a colleghi dell'Ars per la nascita dei figli, o per matrimoni. Dall'inchiesta è emerso che molti dei fondi distratti dalle casse dei Gruppi parlamentari finivano nelle tasche dei portaborse attraverso pagamenti extra e soldi fuori busta.
La prima replica alla notizia dell'indagine a carico di Faraone arriva dal Movimento 5 Stelle: "Il vecchio-nuovo Pd di Renzi inciampa nelle spese da...Faraone. Dopo l'inchiesta per peculato ai danni del parlamentare del Pd responsabile delle politiche di Welfare Davide Faraone, che cosa ha da dire Matteo enzi? Perchè non parla?", ha scritto il grillino Vincenzo Maurizio Santangelo. Sulla stessa linea il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico:
Roberto Fico
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· 14 gennaio 2014 ·
Soffia vento veramente nuovo in casa Pd.
Nell'era Renzi, iniziata da poco più di un mese, già si raccolgono i primi risultati.
Davide Faraone, deputato del Partito Democratico e nominato responsabile del Welfare nella segreteria del sindaco assenteista, è indagato da oggi per peculato: spese pazze con fondi pubblici. La lista è lunga: borse Vuitton, cravatte, profumi, soggiorni in alberghi di lusso. Faraone è in ottima compagnia: sono 97 gli esponenti politici indagati con la stessa accusa.
Il Pd di Renzi inizia proprio bene, non c'è che dire.
E chi ben comincia...
http://www.huffingtonpost.it/2014/01/14 ... 96880.html