La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda pinopic1 il 22/01/2009, 14:54

Dal New York Times

“The system is built for stalemate,” said Michael J. Sandel, the Harvard University political theorist. “In ordinary times, the energy and dynamism of American life reside in the economy and society, and people view government with suspicion or indifference. But in times of national crisis, Americans look to government to solve fundamental problems that affect them directly. These are the times when presidents can do big things. These moments are rare. But they offer the occasion for the kind of leadership that can recast the political landscape, and redefine the terms of political argument for a generation.”

In the 1930s, the Great Depression enabled Franklin Roosevelt to launch the New Deal and redefine the role of the federal government, he added, while in the 1960s, the assassination of John F. Kennedy and “the moral ferment of the civil rights movement” enabled Lyndon Johnson to enact his Great Society agenda, including Medicare, the Civil Rights Act and the Voting Rights Act.

“These presidencies did more than enact new laws and programs,” concluded Sandel. “They rewrote the social contract, and redefined what it means to be a citizen. Obama’s moment, and his presidency, could be that consequential.”

"In tempi ordinari, l'energia e il dinamismo dell'America risiedono nell'economia e nella società, e la gente vede il governo con sospetto o indifferenza. Ma in tempi di crisi nazionali, gli Americani guardano al governo per risolvere fondamentali problemi che li toccano direttamente. Ci sono momenti che i presidenti possono fare grandi cose. Questi momenti sono rari. Ma essi offrono l'occasione per un tipo di leadership che può rivoltare il panorama politico, e ridefinire i termini degli argomenti politici per una generazione."

..................
"Queste presidenze hanno fatto di più che attuare nuove leggi e programmi, esse hanno riscritto il contratto sociale, e ridefinito cosa vuol dire essere cittadini. ..................
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda Paolo65 il 23/01/2009, 13:08

DAL CORRIERE:
IRAN - Gli Stati Uniti cambiano totalmente approccio anche sullo spinoso dossier del programma nucleare iraniano. Come preannunciato in campagna elettorale Obama vuole «trattare direttamente e senza precondizioni» con Teheran. Ne dà notizia il sito web della Casa Bianca nella parte che illustra il programma («agenda») della nuova amministrazione. Il presidente «sostiene una diplomazia dura e diretta con l'Iran senza precondizioni. Ora è il momento di usare il potere della diplomazia americana per fare pressioni sull'Iran perchè ponga fine al suo programma nucleare illegale, cessi di sostenere il terrorismo e di minacciare Israele. Obama e (il vicepresidente Joe) Biden offriranno una scelta al regime iraniano. Se l'Iran accetterà di abbandonare il suo programma nucleare e di sospendere ogni sostegno al terrorismo, noi offriremo incentivi come l'ingresso nell'Organizzazione mondiale del commercio, investimenti economici e l'avvio di un percorso che porti alla ripresa delle relazioni diplomatiche (interrotte nel 1979 dopo l'assalto all'ambasciata Usa a Teheran). Se l'Iran - si legge nel testo - insisterà nel suo atteggiamento preoccupante, noi rafforzeremo la nostra pressione economica e l'isolamento politico. Nel portare avanti tale linea, ci coordineremo con i nostri alleati e procederemo dopo attenta preparazione». Per gli Usa si tratta di un inversione a 180 gradi: la precedente amministrazione repubblicana di George W. Bush aveva condizionato l'avvio di negoziati diretti con Teheran alla sospensione delle attività di arricchimento dell'uranio, come peraltro previsto da quattro successive risoluzioni delle Nazioni Unite. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONu ha imposto tre serie di sanzioni contro l'Iran.
COMMENTO:
Scusate,ma siccome ormai diffido di chiunque vada a dire in giro che lui e meglio dell'altro, vorrei capire se c'è una profonda differenza tra la posizione di Bush e Obama.
Su Guantanamo(che Obama non avrebbe non accettato per combattere il terrorismo fondamentalismo), il nuovo presidente mette tutto in frigorifero per 1 anno, cercando una via d'uscita che si avvicini alla legalità,pur riconoscendo che quelli incarcerati sono gente molto pericolosa.
Se vogliamo andare dentro la questione ciò significa che Bush ha fatto bene ad imprigionare quei soggetti, solo che non avendo legalmente la possibilità di tenerli dentro, si è inventato Guantanamo.
Obama, chiude Guantanamo ma tiene dentro ugulamente i soggetti e vedrete che passerà ben più di 1 anni prima di vederli fuori di galera.
Sull'Iran l'articolo dice che l'approccio è diverso ma io non ci credo. Si afferma che si chiederà all'Iran di abbandonare il nucleare in cambio di prebende(prebende che in passato l'Iran ha già rifiutato)e se non accetterà agirà insieme agli europei per isolare il paese e mettere su un bell'enbargo economico.
Mi pare un giro di parole per arrivare alla stessa politica di Bush ed alla stessa situazione di stallo, dove la domanda resta sempre la stessa: e se l'Iran tira dritto sull'atomica cosa si fa?
Nel frattempo un leader di hamas ha già detto che Obama e come Bush, per cui a breve vedremo che il famoso "dialogo" di cui ha parlato Obama ,resterà un'affermazione di buoni propositi.

Paol
Paolo65
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 693
Iscritto il: 15/07/2008, 14:23

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda pinopic1 il 23/01/2009, 14:47

Ma chi li vuole vedere fuori di galera? Concentrati Paolo.
Sotto Bush a Guantanamo si praticava la tortura e i detenuti venivano trattenuti senza neanche istruire i processi. Cesserà la tortura, verranno istruiti i processi, si vaglierà la posizione di ciascun imputato, saranno liberati quelli a cui carico non esistono prove, saranno processati e condannati e sconteranno la pena gli altri.

Didascalia della foto (sul New York Times)
President Obama signed executive orders Thursday directing the Central Intelligence Agency to shut what remains of its network of secret prisons and ordering the closing of the Guantánamo detention camp within a year.

http://www.nytimes.com/2009/01/23/us/politics/23GITMOCND.html?_r=1&nl=pol&emc=pola1
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda Paolo65 il 23/01/2009, 15:33

la vera differenza, e non è poca, è che Obama non avrebbe istituito Guantanamo e non avrebbe praticato i metodi rozzi degli attuali carcerieri.

C'è un punto però altrettanto importante: senza Guantanamo e la sua extraterritorialità, quei soggetti in base alle leggi americane non sarebbe stata in galera neppure 1 giorno.

Allo stato dei fatti i soggetti sono pericolosi,ma se fosse stato lui al comando questi oggi sarebbero liberi perchè Obama non avrebbe istituito Guantanamo.

A questo punto mi sorge un quesito: se Bush avesse istituito Guantanamo ma non avesse fatto utlizzare metodi ortodossi contro i detenuti,avrebbe fatto la cosa giusta anche se non in linea con i principi giuridici americani?

Paolo
Paolo65
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 693
Iscritto il: 15/07/2008, 14:23

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda chango il 23/01/2009, 15:50

Paolo65 ha scritto:la vera differenza, e non è poca, è che Obama non avrebbe istituito Guantanamo e non avrebbe praticato i metodi rozzi degli attuali carcerieri.

C'è un punto però altrettanto importante: senza Guantanamo e la sua extraterritorialità, quei soggetti in base alle leggi americane non sarebbe stata in galera neppure 1 giorno.

Allo stato dei fatti i soggetti sono pericolosi,ma se fosse stato lui al comando questi oggi sarebbero liberi perchè Obama non avrebbe istituito Guantanamo.

A questo punto mi sorge un quesito: se Bush avesse istituito Guantanamo ma non avesse fatto utlizzare metodi ortodossi contro i detenuti,avrebbe fatto la cosa giusta anche se non in linea con i principi giuridici americani?

Paolo


secondo le leggi americane o le leggi di uno stato di diritto?

il problema di Bush è che non ha mai riconosciuto i "talebani"(compresi i presunti esponeti di Al qaeda) come combattenti legittimi e quindi come prigionieri di guerra in base alla Convenzione di Ginevra, ma solo come terroristi. in questo caso per loro dovevano essere previste le garanzie giuridiche tipiche di uno stato di diritto: un regolare processo partendo dalla presunzione di innocenza dell'imputato.
l'errore di Bush è stato quello di creare un contesto di vuoto giuridico. vuoto nel quale le pratiche più discutibili prosperano tranquillamente.
chango
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 656
Iscritto il: 30/12/2008, 13:06

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda pinopic1 il 23/01/2009, 16:20

Dal New York Times

One of Mr. Obama’s orders requires the C.I.A. to use only the 19 interrogation methods outlined in the Army Field Manual, ending President Bush’s policy of permitting the agency to use some secret methods that went beyond those allowed for military interrogators.

“We believe we can abide by a rule that says, we don’t torture, but we can effectively obtain the intelligence we need,” Mr. Obama said.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda pianogrande il 23/01/2009, 18:00

Pare che il filo conduttore di questa discussione sia: lo stato di diritto deve valere anche per i "cattivi"?
Dilemma della serie:
- Ad essere buoni si passa da co....
- La sicurezza è di destra
- Io je tajerei le mano

Si fa fatica cioè ad attribuire una "forza" ad uno stato che si dia delle regole e le rispetti (mutatis mutandis alla stessa democrazia).
La grandezza dello stato di diritto e dell'idea democratica sta nel loro valore universale.
Troppo facile preconizzare un consorzio umano fatto solo di brava gente dopodiché tutti i corpi estranei vanno semplicemente eliminati (fermo restando che definire chi è brava gente e chi no porta sicuramente all'arbitrio).
Allora sì che la democrazia e lo stato di diritto sarebbero pura utopia; perché è pura utopia la condizione detta prima.
L'utopia è tutti bravi etutti buoni non che le regole valgano per tutti.
Certo, non è facile stabilire queste regole ma vale la pena di non dormirci di notte una volta che ci si creda.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda pierodm il 23/01/2009, 18:20

Non riesco a capire il motivo di questa discussione - o meglio, più che capirlo, lo vedo scritto, ma preferisco non capire.

Credo che i dubbi espressi da alcuni, qui, siano figli di quel faticoso "riposizionamento" di cui parlavo in precedenza.
Dall'attentato dell11 settembre si è affermata, in diversi modi e misure, l'idea per cui contro il terrorismo qualunque azione era giustificata - o meglio, con la giustificazione della minaccia terroristica qualunque azione era lecita.
Non si è affermata ovunque, né si è affermata presso chiunque: anche negli USA, anche nel periodo immediatamente successivo all'attentato, molti hanno conservato un minimo di buon senso e hanno storto il naso di fronte alla prontezza con la quale l'amministrazione Bush ha imboccato la via delle scorciatoie, della violenza e dell'illegalità - a parte il penoso capitolo della guerra aperta in Irak e delle bugie necessarie per giustificarla.
Ovviamente, da noi la destra si è buttata a capofitto nella palude ideologica di Bush, ma anche a "sinistra" non sono mancati quelli che ci si sono immersi fino alle ginocchia e magari un po' più su.
Ovvio, di fronte a tutto questo, che adesso è un po' difficile per tutti i nostri àscari dire: finalmente!, senza tanti sottilissimi distinguo.

D'altra parte, nei confronti di Obama si assiste alla recita di un copione già visto - visto, per esempio, nei confronti del vecchio PCI, che era ferocemente criticato quando faceva opposizione dura contro la DC in quanto troppo massimalista, e poi ferocemnete criticato quando è scivolato nel consociativismo, ossia in una forma di convivenza assai più morbida con la stessa DC, in quanto si rendeva corresponsabile del malgoverno.
Per adesso Obama è giudicabile per le dichiarazioni - e qualche azione - di principio, e nulla più: che valgono come una sconfessione a tutto campo della precedente amministrazione, dei suoi metodi e della sua "ideologia".
Una sconfessione che forse non si è mai vista negli USA, di queste proporzioni, e tuttavia (forse meglio: proprio per questo) perfettamente costituzionale e perfettamente in linea con il miglior idealismo americano.
I nostri àscari fingono di non capire o di non vedere il senso di questa discontinuità: il fatto che Obama voglia processare regolarmente chi è imputato di terrorismo significa avallare il lager di Guantanamo - si dice - perché significa che a Guantanamo erano ingabbiati dei colpevoli, etc etc
In realtà, significa semplicemnte che si vuole ristabilire lo stato di diritto.
E significa anche che si ha una minima coscienza della storia, oltre che dell'etica, in base alla quale il terrorismo non si è mai sconfitto con un contro-terrorismo, ma con il diritto, con l'intelligence e con la superiorità morale di chi rinuncia alle scorciatoie della violenza - fisica o istituzionale. Se non ricordo male, Obama l'ha anche spiegato chiaramente, se pure brevemente, nel suo discorso d'insediamento.

Comunque devo ammetere che è vero: la moneta cattiva, i cattivi esempi e le malattie si diffondono molto più facilmente e rapidamente della moneta buona, dei buoni esempi e delle medicine.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda ranvit il 23/01/2009, 19:23

neanche io capisco...ma quello che hai scritto tu.
Se ci si fa caso infatti, i piu' convinti dubbiosi sono proprio i piu' filoamericani tra noi. E' un po' come quando io critico ferocemente il Pd : le mie critiche ad alcuni semplicioni possono sembrare provenienti da posizioni di destra. In realtà io critico il Pd perchè ne faccio parte, in qualche modo, e vorrei vederlo vincente.

Non è questione di riposizionamento ma semplicemente, forse, di maggiore conoscenza dello spirito profondo americano. Che è si permeato da sempre di "leggerezza", "sogno di un nuovo mondo" etc ma contemporaneamente è...."tosto" con i nemici del momento siano essi i comunisti nel passato ed i terroristi islamici oggi.

Anche a me Guantanamo ha fatto storcere il naso ma, francamente, dopo l'enormità delle Torri Gemelle anche io avrei fatto lo stesso. Obama non l'avrebbe fatto? E' molto probabile. Ma "qualcosa" di tosto l'avrebbe fatto.....e lo farà!
Io non dimentico il periodo in cui al governo c'è stato un democratico, anche JFK (che tra l'altro era un miliardario e della peggior specie tra quelli che circolano in america). Tra assassinii di nemici e missili puntati sulla Russia e guerra in Vietnam etc etc non mi sembravano molto diversi dai repubblicani, Anzi, se c'è uno che ha smontato la guerra fredda è stato proprio Nixon e Kissinger.

Insomma capovolgendo il tuo discorso, piero, a me pare che siano i ns fans di sinistra quelli che si entusiasmano di piu' quando all'estero emerge una figura apparentemente di fatto "di sinistra". Vedi JFK o Lula o Zapatero etc. E' come se fossero eventi liberatori da una sinistra italica sempre troppo abbottonata, conformista, conservatrice, carente di slanci libertari.
Viceversa "noi dubbiosi" restiamo... appunto... "dubbiosi"!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: OBAMA: GRANDE DISCORSO MA...

Messaggioda ranvit il 23/01/2009, 19:59

Cosi', tanto per gradire....

Da repubblica.it :

Beirut, 18:12

GUANTANAMO: EX DETENUTO DIVENTA CAPO AL QAEDA IN YEMEN
C'e' gia' un ostacolo sulla strada verso la chiusura di Guantanamo annunciata da Barack Obama. Il New York Times ha rivelato che uno degli ex detenuti e' ora uno dei capi di al Qaeda nello Yemen alimentando le preoccupazioni dei parlamentari repubblicani si sono gia' espressi contro l'iniziativa. Saild Ali al-Shihri, sospettato di essere coinvolto nell'attentato contro l'ambasciata americana a Sana'a, era stato espulso nel 2007 verso l'Arabia Saudita dove era stato sottoposto al programma di riabilitazione per jihadisti. Meno di un anno dopo, pero', il suo nome e' spuntato su un sito fondamentalista che lo indica come vicecapo del ramo yemenita della rete terroristica di Osama bin Laden. Fonti dell'antiterrorismo hanno confermato che si tratta della stessa persona. "La lezione e' chiara" ha detto al NYT una fonte governativa, "chiunque accolga ex prigionieri di Guantanamo deve tenerli d'occhio". Il Pentagono ha annunciato che decine di ex prigionieri sono tornati alla jihad, ma e' un dato accolto con scetticismo dagli esperti. Sul sito web, Shihri viene chiamato con il nome di battaglia di Abu Sayyaf e si afferma che si e' unito agli jihadisti dieci mesi fa, ossia quando, terminato il programma di riabilitazione, e' scomparso da casa, ha lasciato l'Arabia Saudita e ha raggiunto lo Yemen. Shihri, 35 anni era stato addestrato alle tattiche di guerriglia urbana in un campo a nord di Kabul. Due settimane dopo gli attacchi dell'11 settembre aveva raggiunto l'Afghnaistan via Bahrein e Pakistan. Ferito in un bombardamento aereo, era rimasto per un mese e mezzo in un ospedale pachistano. Secondo i documenti raccolti su di lui dal Pentagono era tornato in Afghanistan grazie a un gruppo di estremisti iraniani per uccidere uno scrittore colpito da una fatwa.
(23 gennaio 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 17 ospiti