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Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda Robyn il 23/02/2015, 12:35

Caro Mariok forse non ha mai vissuto persecuzioni sul posto di lavoro magari hai avuto la fortuna di lavorare in un'azienda diversa ma non tutti i datori di lavoro sono uguali.Il mobbing spesso è praticato da persone sadiche che provano piacere nel fare del male.In tutti i paesi europei esiste una legge che punisce i comportamenti vessatori.Il mobbing può portare a danni fisici e psicologici irreparabili e chi lo subisce ha difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro.Parli della reintegrazione o meno ma non è quello l'aspetto di cui ho parlato.In Svezia primo paese a introdurre il reato di persecuzione e vessazioni sul lavoro vedeva coloro che erano vittime di queste pratiche spesso ricorrere al gesto estremo del suicidio.Inoltre in un mercato dove si vuole tutelare il lavoratore anziche il posto di lavoro una legge di questo tipo è necessaria.Inutile e lo ripeto chi pratica il mobbing è un criminale nazista una persona sadica che prova piacere a fare del male
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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda gabriele il 23/02/2015, 12:59

mariok ha scritto:
E perché mai "è un po' più grave"?


Perché sono al governo e dicono di essere di "sinistra". A meno che, ora come ora, essere di sinistra voglia dire essere dalla parte delle lobby e dei potentati
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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda franz il 23/02/2015, 14:04

pianogrande ha scritto:Quindi, licenziamenti liberi e va bene così.

Per me sì, uniti ovviamene a sussidi di disoccupazione per l'80% del salario medio degli ultimi 2 anni, che durino 2 anni.
Anche se uno si licenzia (per esempio per sfuggire al mobbing, fatto salvo il diritto di denucia penale).
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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda gabriele il 23/02/2015, 14:30

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:Quindi, licenziamenti liberi e va bene così.

Per me sì, uniti ovviamene a sussidi di disoccupazione per l'80% del salario medio degli ultimi 2 anni, che durino 2 anni.
Anche se uno si licenzia (per esempio per sfuggire al mobbing, fatto salvo il diritto di denucia penale).
Obbligo di tot ricerche di lavoro alla settimana, obbligo di formazione. Rifiutare un posto od un corso e sei fuori dal programma.


Francesco, ottimo.

Ma nella riforma del mercato del lavoro la parte relativa allo stato sociale io non la leggo. E non la leggo da nessun'altra parte.

Possibile che sia poco attento.

Se hai notizie in tal senso, mi piacerebbe leggerle.

Fatto sta che agire solo sulla parte contrattuale ovvero sui diritti tralasciando il resto, cioè gli ovvi e doverosi paracadute sociali, vuol dire fare un paparocchio sapendo di farlo! Cose già viste, ripeto. Renzi non inventa nulla di nuovo.

E allora, vogliamo un mercato del lavoro "snello" e dinamico? la riforma va fatta a 360 gradi. Altrimenti si creano squilibri tali da creare tensioni sociali.
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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda franz il 23/02/2015, 15:12

gabriele ha scritto:Francesco, ottimo.

Ma nella riforma del mercato del lavoro la parte relativa allo stato sociale io non la leggo. E non la leggo da nessun'altra parte.

Possibile che sia poco attento.

Se hai notizie in tal senso, mi piacerebbe leggerle.

No, probabilmente sei attentissimo ed in effetti vedo che sulla stampa si dà molta enfasi alla parte art. 18 e poca agli ammortizzatori sociali. Ma cercando si trova.

In parte li ha introdotti Monti - Formero (ASPI) https://peruneconomiasolidale.wordpress ... i-fornero/ ed in parte Renzi vorrebbe riformare ulteriormente la materia: http://www.panorama.it/economia/opinion ... ari-renzi/ con la nuova aspi, cioè NASPI.

Vedo che non viene meno al vezzo tutto italiano di inventare sigle a tutto spiano
La riforma monti è già partita nel 2013 ma entrerà a pieno regime nel 2017. Non ho studiato i dettagli ma in questi casi occorre accumulare capitali per la gestione dei fondi ed inoltre chi ne avrà diritto deve aver maturato un certo numenro di anni (questo è comprensibile, anche in Svizzera è così).

Naturalmente trovo scandaloso che il pubblico impiego sia stato lasciato fuori e che non si sia approfittato della riforma per eliminare del tutto la cassa integrazione (di ogni tipo) in modo che l'ASPI (o NASOI che dir si volgia) sia veramente universale.
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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda Robyn il 23/02/2015, 15:24

La denuncia penale?
Il mobbing prevede solo risarcimenti in forma di indennità equitativi.Quindi fino a quando sarà così chi lo pratica non avrà paura di praticarlo.Servono pene più severe come l'esclusione dai pubblici uffici la detenzione domiciliare e carceraria.Và prevista inoltre l'inversione dell'onere della prova e strutture a cui rivolgersi come asl centri antiviolenza e molta prevenzione
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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda Robyn il 23/02/2015, 19:21

Il futuro dei criminali nazisti deve essere il carcere
http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... bbing.html
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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda mariok il 23/02/2015, 19:32

Robyn ha scritto:Caro Mariok forse non ha mai vissuto persecuzioni sul posto di lavoro magari hai avuto la fortuna di lavorare in un'azienda diversa ma non tutti i datori di lavoro sono uguali.Il mobbing spesso è praticato da persone sadiche che provano piacere nel fare del male.In tutti i paesi europei esiste una legge che punisce i comportamenti vessatori.Il mobbing può portare a danni fisici e psicologici irreparabili e chi lo subisce ha difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro.Parli della reintegrazione o meno ma non è quello l'aspetto di cui ho parlato.In Svezia primo paese a introdurre il reato di persecuzione e vessazioni sul lavoro vedeva coloro che erano vittime di queste pratiche spesso ricorrere al gesto estremo del suicidio.Inoltre in un mercato dove si vuole tutelare il lavoratore anziche il posto di lavoro una legge di questo tipo è necessaria.Inutile e lo ripeto chi pratica il mobbing è un criminale nazista una persona sadica che prova piacere a fare del male


Forse sono stato fortunato. Ma nelle sei aziende per le quali ho lavorato non ho mai visto persecuzioni. Ciò non vuol ovviamente dire che non sia possibile. Ma una legge sul mobbing mi pare che ci sia. Ed in ogni caso la soluzione deve essere, secondo me, l'indennizzo del danno (anche quello cosiddetto biologico), non il reintegro. Non si può imporre il protrarsi di un rapporto di qualsiasi genere, quando siano venute meno le condizioni di reciproca fiducia. Questo vale per il posto di lavoro, come per il matrimonio.

Sempre perché fortunato, di lavativi che si facevano scudo dell'art. 18 e costringevano i colleghi a lavorare anche per loro, quelli sì ne ho visti parecchi.
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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda franz il 23/02/2015, 19:41

Nemmeno io. 1976, 2015 ... sono quasi 40 anni se la matematica non mi cede ...
Non solo mai subito ma nemmeno mai visto succedere (15 anni in ITA e 25 in CH) e sono stato in aziende con migliaia di dipendenti.

Comuque non c'entra nulla con l'oggetto del thread (lo so, perché l'ho inserito io).
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Re: Il futuro del mercato del lavoro: tutele decrescenti?

Messaggioda Robyn il 23/02/2015, 19:42

Forse non mi sono spiegato.Non si può usare il mobbing per costringere un dipendente ad andarsene.Se è un dipendente che ha scarso impegno nel lavoro si assenta senza giustificazione oppure commette ripetute infrazioni disciplinari si può procedere al recesso del rapporto di lavoro,non si possono invece usare vessazioni e persecuzioni non è possibile in nessun caso giustificare questi comportamenti vessatori chi li mette in atto ne paga le conseguenze.Poi le vessazioni possono verificarsi se un dipendente della Pa denuncia fatti di corruzione
Ultima modifica di Robyn il 23/02/2015, 19:45, modificato 1 volta in totale.
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