Robyn ha scritto:Caro Trilogy mi sai dire se esiste un limite al possesso azionario ed in quanto è classificabile e se non sia il caso di separare banche commerciali,da banche di risparmio?
Nelle banche popolari ci sono regole che limitano il possesso di azioni.
Nessun socio può può avere più dello 0,5% del capitale sociale;
Poi hanno altre regole particolari quali:
il principio del voto capitario,in base al quale ogni socio, indipendentemente dal numero delle azioni possedute, dispone di un solo voto;
infine il principio del gradimento, per cui il consiglio di amministrazione può respingere la domanda di ammissione a socio motivandola.
Con un sistema del genere le acquisizioni,integrazioni, ricapitalizzazioni, tra istituti bancari sono fortemente ostacolati. Inoltre queste regole hanno prodotto una serie di distorsioni per cui il controllo reale di queste banche è nelle mani di ristretti gruppi politico/sindacali che attraverso la raccolta delle deleghe di voto dei soci controllano, il consiglio di amministrazione e di fatto l'istituto, questo ha impedito ogni cambiamento.
Se si guarda l'elenco delle banche commissariate da Bankitalia sono tutte piccole banche popolari e di credito cooperativo, a parte banca popolare delle marche che è tutt'altro che piccola.
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=ABiyaKWBAlla borsa di Wall Street, il centro del capitalismo mondiale, le public company tra le grandi aziende sono moltissime. E in queste aziende comandano i manager. Ma sono società di capitale a tutti gli effetti, e se i manager non le gestiscono correttamente, gli azionisti privati, i fondi d'investimento si coalizzano e li cacciano, oppure vengono acquisite da altre aziende. Il sistema ha i suoi punti critici ma non è bloccato come quello italiano.