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Perche questo silenzio sulle banche?

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Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda Robyn il 19/01/2015, 21:33

Domani a P Chigi arriva la riforma del credito.La mancanza di credito non è dovuta alla presenza del voto paritario a prescindere dalle azioni che si posseggono perche le piccole banche,le popolari e del credito cooperativo,sono quelle che più hanno contribuito a dare prestiti bancari a differenza delle grandi banche.La vera riforma del credito è diversa e consiste nella separazione tra banche commerciali dedite all'economia finanziarizzata e quelle di investimento dedite all'erogazione del credito e fino a quando non ci sarà questa separazione le grandi banche continueranno nella loro attività speculativa anziche creditizia.Altra riforma da fare per evitare le scalate bancarie è il limite di possesso azionario massimo al 5% le public company.La crisi è stata dovuta alle grandi banche e basta che ne fallisce una che l'intero sistema deflagra e non aver capito che la diffusione capillare e il pluralismo bancario sono la migliore medicina contro le crisi finanziarie significa non aver capito le origini e la cause della crisi,significa non capire che la concentrazione bancaria ricatta le democrazie,fà lievitare gli interessi sul credito e i costi per i risparmiatori sui cc
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Re: Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda franz il 20/01/2015, 8:13

E del controllo politico tramite le fondazioni bancarie cosa dici?
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Re: Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda Robyn il 20/01/2015, 11:13

dico che sono d'accordo con te i partiti devono uscire dalle banche perche il credito non può seguire criteri clientelari,al limite i partiti possono acquistare azioni risparmio con cui finanziarsi ma non partecipare ai consigli di amministrazione delle banche.Però non si può prendere a prestesto l'ingerenza dei partiti,la palla al balzo,per colpire la diffusione capillare e il pluralismo bancario
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Re: Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda trilogy il 20/01/2015, 16:11

Di una riforma del settore delle banche popolari è una questione che si discute da anni. Poi si è sempre bloccato tutto perchè sono dei centri di potere politico/sindacale, molto forti. E' strano il ricorso alla decretazione d'urgenza. Potrebbe essere per aggirare il pressing delle varie lobby, oppure c'è qualche bubbone in giro che ancora non si conosce :mrgreen:
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Re: Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda trilogy il 20/01/2015, 16:11

Di una riforma del settore delle banche popolari è una questione di cui si discute da anni. Poi si è sempre bloccato tutto perchè sono dei centri di potere politico/sindacale, molto forti. E' anomalo il ricorso alla decretazione d'urgenza. Potrebbe essere per aggirare il pressing delle varie lobby, oppure c'è qualche bubbone in giro che ancora non si conosce :mrgreen:
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Re: Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda Robyn il 20/01/2015, 22:33

Caro Trilogy mi sai dire se esiste un limite al possesso azionario ed in quanto è classificabile e se non sia il caso di separare banche commerciali,da banche di risparmio?Se questo limite và esteso a tutte le public company mass media banche industrie?Poi è naturale che si possa possedere il 5% di un'industria e il 5% di una banca,terreni,appartamenti,quello che è importante è la diffusione della ricchezza non la concentrazione nelle mani di pochi,l'importante è l'accesso alla ricchezza per tutti in particolare per le fasce escluse.Se per lobby resistenti si intende i partiti nelle banche non c'è dubbio che debbano uscire,ma non solo dalla banche ma da tutta la Pa Asl università istruzione etc
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Re: Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda trilogy il 21/01/2015, 9:39

Robyn ha scritto:Caro Trilogy mi sai dire se esiste un limite al possesso azionario ed in quanto è classificabile e se non sia il caso di separare banche commerciali,da banche di risparmio?


Nelle banche popolari ci sono regole che limitano il possesso di azioni.
Nessun socio può può avere più dello 0,5% del capitale sociale;
Poi hanno altre regole particolari quali:
il principio del voto capitario,in base al quale ogni socio, indipendentemente dal numero delle azioni possedute, dispone di un solo voto;
infine il principio del gradimento, per cui il consiglio di amministrazione può respingere la domanda di ammissione a socio motivandola.

Con un sistema del genere le acquisizioni,integrazioni, ricapitalizzazioni, tra istituti bancari sono fortemente ostacolati. Inoltre queste regole hanno prodotto una serie di distorsioni per cui il controllo reale di queste banche è nelle mani di ristretti gruppi politico/sindacali che attraverso la raccolta delle deleghe di voto dei soci controllano, il consiglio di amministrazione e di fatto l'istituto, questo ha impedito ogni cambiamento.

Se si guarda l'elenco delle banche commissariate da Bankitalia sono tutte piccole banche popolari e di credito cooperativo, a parte banca popolare delle marche che è tutt'altro che piccola.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=ABiyaKWB

Alla borsa di Wall Street, il centro del capitalismo mondiale, le public company tra le grandi aziende sono moltissime. E in queste aziende comandano i manager. Ma sono società di capitale a tutti gli effetti, e se i manager non le gestiscono correttamente, gli azionisti privati, i fondi d'investimento si coalizzano e li cacciano, oppure vengono acquisite da altre aziende. Il sistema ha i suoi punti critici ma non è bloccato come quello italiano.
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Re: Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda Robyn il 21/01/2015, 10:34

Negli Usa le public company stabiliscono un limite al possesso azionario tra il 3 e il 5% e il sistema è molto dinamico e il 3 e 5% impedisce le scalate la concentrazione bancaria che è pericolosa per le democrazia.Per stimolare il credito è necessaria la separazione tra banca commerciale e banca di risparmio perche senza separazione le banche raccolgono il risparmio e anziche utilizzarlo per il credito lo utilizzano in operazioni finanziarie spericolate e figuriamoci se a seguito di concentrazioni e senza separazione cosa accadrebbe.Poi esiste il sacrosanto diritto del risparmiatore a stabilire il grado di rischio che i suoi risparmi possono avere.Non posso depositare i miei risparmi in una banca che può bruciarli in operazioni finanziarie spericolate,solo se voglio posso investire i miei risparmi in banche dedite ad operazioni finanziarie spericolate.Di fronte a certi attacchi delle grandi banche di fronte agli affronti le democrazie e i parlamenti devono essere in grado di reagire,chi siano i suggeritori di renzi e' difficile capirlo tanto può essere gutdelt tanto può essere serra se è serra non siamo più il PD ma il PDS cioè il partito di serra
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Re: Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda Robyn il 21/01/2015, 12:20

Ecco il decalogo delle regole per aiutare le public company
http://www.repubblica.it/economia/affar ... ic_company
PS non mi dà il link esatto
Ultima modifica di Robyn il 21/01/2015, 12:39, modificato 1 volta in totale.
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Re: Perche questo silenzio sulle banche?

Messaggioda trilogy il 21/01/2015, 12:34

Sulla separazione tra banche commerciali che raccolgono risparmio e fanno credito, e banche d'investimento che gestiscono pacchetti azionari o fanno trading con fondi propri sui mercati finanziari sono d'accordo.
Per il resto le grandi banche internazionali sono necessarie, viviamo in un mondo globalizzato e anche le imprese hanno bisogno di istituti che le possano affiancare in tutto il mondo.
Queste grandi banche, sono organizzazioni molto complesse, con costi di gestione elevati, che di conseguenza devono avere una elevato giro d'affari per coprire i costi. Con la nuova vigilanza europea sono soggette ad una regolamentazione molto rigida che richiede competenze elevate e costose, e livelli di patrimonio molto cospicui, a cui le piccole banche non sono in grado di far fronte.
L'insieme del mercato finanziario è una struttura molto complicata che non si può ridurre ad una sola formula.
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