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Notizie dalla Germania

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Notizie dalla Germania

Messaggioda franz il 15/01/2015, 18:28

Udo Gümpel

Tremendo. I gufoni si mangiano le unghie fino alle ossa.

In un anno pessimo per tutti, la Germania cresce del 1,5%, il debito pubblico si riduce del 0,4% a 76,9% del Pil, il numero dei dipendenti ha raggiunto la vetta piu alta mai vista, 42,7 milioni di persone.

Con redditi in forte crescita, il reddito medio mensile a famiglia di 3989 Euro, dei quali 898 Euro sono la media dei transfer del Welfare tedesco, tipo Kindergeld, Bafög, Hartz4. Il segreto? L'austerity nelle casse pubbiche tedesche ha ridotto le spese per interesi sul debito (ca. la metà dell'Italia), riduzione forte dei dipendenti pubblici, invece forti investimenti R&D, un sistema scolastico che sforna specialisti per l'industria, il sistema "duale", tre anni in fabbrica e scuola pubblica con diploma di stato a conclusione, gli apprendisti (Lehrlinge) pagati al mese in media con 700 euro, Università che preparano per gli sbocchi del mercato del lavoro, una minore evasione fiscale (ca. il 2-3%), di conseguenza una tassazione minore di una decina di punti per i cittadini.

Una sanità completamente gratuita, dallo specialista al farmaco: uno Stato che si presenta davanti ai suoi cittadini come "generatore di servizi" e non come esattore. Una contrattazione sindacale tutta spostata al livello aziendale, con la completa libertà del datore di lavoro di mandare a casa chi non lavora. Anche il singolo. Niente potere di ricatto ai sindacati, ma piena collaborazione di ambedue lati (...in genere ...) per generare maggiore competitività delle industrie.

Tramite stipendi bassi, come favoleggia gente che non sa nemmeno aprire un sito di statistica? Le cifre all'inizio gia smentiscono questo. Numero di poveri? Chi ha meno del 60% del reddito medio è per le convenzioni di statistica "povero". La soglia di povertà in Germania sta a 10,50 Euro all'ora. Chi guadagna di meno, è ritenuto povero. Chi sarebbero i poveri in Italia allora? Direi quasi l'ottanta percento.

Ricchezza prodotta dalla vendita delle merci germaniche verso la periferia del sud? Non affatto. Il bilancio commerciale con i "Piigs" è da anni in perfetto equilibrio. Un paese come l'Italia conta -come cliente commerciale - meno del 4%, tendenza sempre piu giu.

E allora, cosa fare? Forse prendersi qualche buon esempio e cercare di capire la cosa piu importante dei paesi europei che camminano: soltanto la qualità dei prodotti, l'inventiva, la creatività garantiscono un futuro, nell'ambito di uno Stato che non ruba, ma che indirizza. Ma non possiede i beni industriali. Le banche pubbliche .- anche in Germania - quelle delle "fondazioni", le industrie statali, hanno nella storia dato i peggiori risultati. Non sono dunque "segreti", le ragioni del successo, ma tante cose che il buon senso consiglierebbe.

Ma il buon senso è ancora di casa a Roma? Lo spero, si.
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda mariok il 15/01/2015, 19:42

franz ha scritto:
Ma il buon senso è ancora di casa a Roma? Lo spero, si.


io invece non ci spero più
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda gabriele il 16/01/2015, 9:28

franz ha scritto:soltanto la qualità dei prodotti, l'inventiva, la creatività garantiscono un futuro, nell'ambito di uno Stato che non ruba, ma che indirizza


Un'ottima riflessione da cui ripartire. Ma son convinto che l'orgoglio italico non si farà mai dettare la linea dai consigli germanici. figuriamoci...
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda franz il 16/01/2015, 13:53

morir d'orgoglio ...

Io vedendo lo spread fiat/vw postato da Flavio ... la linea germanica la seguirei, se fossi in voi.
Se fossi in me invece, e lo sono, già la seguo, da oltre 25 anni, dato che da allora per seguirla ho scelto di emigrare.
Non seguirei invece la via putinana (fascismo populista) o di maduro (socialismo populista).
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda franz il 17/01/2015, 10:57

Scrive ancora Udo Gümpel che la Germania ha ridotto da 5,5 mio a 3,7 mio il numero dei sui dipendenti pubblici.
Praticamente 1/3 in meno.
Cerco di capire in quale periodo temporale si è svolto questo (che la sinistra italiana chiamerebbe "massacro").
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda mariok il 17/01/2015, 19:34

Confindustria: così la Germania ha abbassato il benessere nell'Eurozona

Il Centro studi analizza come i Paesi della 'periferia' abbiano corretto i loro deficit nei conti con l'estero, mentre il saldo di Berlino è rimasto a un livello (7% del Pil) superiore al limite dei trattati Ue. Così si è generata una spirale di indebolimento di domanda, occupazione e redditi
17 gennaio 2015

MILANO - L'insofferenza per le politiche di bilancio della Germania, la patria delle richieste di rigore nei confronti dei Paesi del Sud Europa simbolo della contabilità 'allegra', sono montate già da un po'. E' Confindustria a rincarare oggi la dose, con dati che mostrano quanto Berlino rischi di 'far male' ai suoi vicini se non regola le strategie dei suoi rapporti con l'estero.

"Con l'introduzione della moneta unica, si sono ampliati sia i surplus nei conti con l'estero dei Paesi con una debole dinamica della domanda interna e/o un favorevole andamento della competitività, come Germania e Paesi Bassi, sia, specularmente, i deficit di quelli con una vivace crescita della domanda e con costi e prezzi in maggiore aumento. In particolare ciò è accaduto nei Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) e, in misura minore, in Italia e Francia", dicono dal Centro studi di viale dell'Astronomia.

"Durante la crisi, i paesi periferici dell'Area euro hanno corretto rapidamente i loro deficit nei conti con l'estero, mentre i Paesi core non hanno fatto nulla per ridurre i loro surplus", aggiungono gli economisti, secondo cui "il saldo delle partite correnti italiano è passato dal -3,5% del Pil nel 2010 al +1,5% nel 2014 e quello spagnolo si è mosso dal -9,6% nel 2007 al +0,5%. La Germania, invece, l'ha mantenuto sostanzialmente invariato a un livello (7,1%) che è eccessivo sia secondo i più elementari principi economici sia in base alle soglie di allarme europee".

Il cosiddetto six-pack, infatti, sancisce che un surplus non possa superare il 6% del Pil ("numero già alto" per il Centro studi Confindustria). "E' vero che il surplus della Germania verso il resto dell'Eurozona si è annullato (dal 2,9% del Pil nella prima metà del 2007), ma attraverso minore export verso gli altri paesi euro anzichè via maggiore import, che è invece calato".

Quindi, osserva ancora il Csc, "per aggiustare i conti i Paesi in deficit hanno dovuto recuperare competitività di prezzo e ridimensionare gli standard di vita, generando deflazione e riduzione della domanda che non sono state compensate, come sarebbe stato logico e opportuno, da politiche espansive nei paesi in surplus, Germania anzitutto. Risultato: domanda interna dell'Area euro più debole, occupazione e redditi più bassi. Insomma, minore benessere per tutti, compresi i tedeschi. E deflazione nell'intera Area: per combatterla la Bce deve correre ai ripari con misure che, da sole, non potranno bastare. Un quadro di fragilità e instabilità. Per uscirne occorre uno stimolo alla domanda interna attraverso la politica di bilancio. Stimolo che il piano Juncker non garantisce. Perciò - conclude la nota del Csc - servono una dinamica più vivace di prezzi, consumi e investimenti nei paesi in surplus, in particolare in Germania, in modo da riequilibrare il peso dell'aggiustamento e limitarne gli effetti negativi, di cui ormai risente la stessa economia tedesca".
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda franz il 17/01/2015, 21:02

Considerazioni interessanti ma che tuttavia mi inducono a ricordare quando agli inizi degli anni 2000 la germania era considerata il malato d'europa e ci si lamentava che la locomotiva tedesca non tirasse piu'. E già, perché è comodo avere una locomotiva che traina ...e tutti dietro agganciati.

Ma è anche comodo adesso lamentarsi se la lomotiva tira troppo.
Tira troppo, rispetto agli altri, perché ha fatto bene i compiti?
E gli altri -soprattutto- tirano poco perché gli stessi compiti non li hanno fatti?

Confindistria è la meno quotata a parlare e criticare, dato che ha sempre appoggiato i governi in carica (politica filogovernativa, soprattutto Berlusconi) salvo tirare per la giacchetta su alcuni temi di interesse corporativo.
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda mariok il 19/01/2015, 10:42

franz ha scritto:Ma è anche comodo adesso lamentarsi se la lomotiva tira troppo.
Tira troppo, rispetto agli altri, perché ha fatto bene i compiti?
E gli altri -soprattutto- tirano poco perché gli stessi compiti non li hanno fatti?



Il senso dell'analisi mi sembra diverso. La critica sta proprio nel fatto che la locomotiva non tira, in quanto la mancata crescita dei consumi interni non produce vantaggi alle economie degli altri paesi, in particolare dei partner europei.
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda flaviomob il 20/01/2015, 16:20

Se l'Europa vuole tenere, sia per i conti economici, sia per il dilagare di un sentimento ostile alla Germania (tra Grecia e paesi latini, una parte consistente dell'UE), deve dotarsi di un bilancio federale e di leggi potentissime contro la corruzione (che è una piaga in Italia uber alles, ma non scherza nemmeno in Grecia e Spagna, oltre ai soliti bilanci... creativi). Juncker non è certo l'uomo giusto per un'Europa che si vuole trasparentissima e controllore al di sopra di ogni sospetto. Né Renzi con la sua ambiguità morale lo è per l'Italia. Bersani almeno aveva dignitosamente cancellato le scandalose primarie campane. In Liguria persino due procure (Genova e Savona) stanno indagando...


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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda franz il 20/01/2015, 16:53

mariok ha scritto:Il senso dell'analisi mi sembra diverso. La critica sta proprio nel fatto che la locomotiva non tira, in quanto la mancata crescita dei consumi interni non produce vantaggi alle economie degli altri paesi, in particolare dei partner europei.

Il senso francamente (di quell'articolo, non di quanto riassumi) non lo comprendo molto ed il poco che comprendo non lo condivido. Sul piano concreto il bilanciamento dell'import e dell'export non è un fatto di politica economica ma la risultante delle decisioni di milioni di consumatori e di milioni di aziende. Se fosse possibile per un governo decidere quanto importare e quanto esportare, allora che lo faccia l'Italia, decidendo che si deve esportare di piu'. Dai, su, cosa ci vuole? Il centro studi di confindustria, che a quanto pare insegna ai gatti ad arrampicarsi, puo' bneissimo spiegarlo sia al governo italiano che a quello tedesco. Anzi per questioni di lingua penso che facciano prima a spiegarlo a Renzi.
Certo all'interno della UE non ci sono dazi e quindi non c'è lo strumento principale per limitare le importazioni. Inoltre sono vietati i sussidi alle aziende, e quindi anche qui non si possono agevolare le esportazioni. Quindi chi è bravo perché fa ottime merci ed un prezzo interessante, vince. Ed i governi non ci possono fare nulla. Sono i consumatori che comprano i prodotti, non i ministri. Cosa puo' fare la germania per aumentare i consumi interni? Abbassare le imposte? Già fatto. Ma che lo faccia l'Italia, invece. Abbiamo prezzi elelvati, frutto di troppe tasse e di una catena distributiva farraginosa.

Mi dicevano che il pomodoro italiano che arriva sui banchi dei supermercati tedeschi è di qualità superiore (cosa verosimile, si tende ad esportare la qualità migliore) ma costa meno che in Italia. Nessuno si chiede perchè? Nemmeno confindustria?
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