gi.bo. ha scritto:
[..]]Il pensare che i regolamenti siano fatti e che i revisori non siano ancora adatti alla loro funzione, la Coop non se lo puo' permettere.
Quindi anche te, in un certo qual modo parlando al condizionale emani un sentori di dubbio ma quello che mi stupisce conoscendoti da vecchia data e pure stimandoti. è che non vedo da parte tua le stesse critiche che sollevo malvolentieri io.
Sembra quasi che te ne fai una ragione poiche cosi' va il mondo..Senza offesa, sia chiaro.
Questo mio sfogo viene rivolto a voi perche mi sembra di intuire un senso di giustificazione che non aiuta certamente a venirne fuori mentre ora, se i miei dubbi fossero confermati, avremo bisogno di ben altro. Di far scoppiare come nella politica le contraddizioni interne per ripartire con i veri obiettivi per cui sono nate le Leghe delle cooperative e Mutue.
Per quanto riguarda lo statuto della lega delle cooperative con tutti gli annessi apri il link sotto
http://www.legacoop.coop/wp-content/upl ... atuto1.pdf
gi.bo, la figura dei revisori nelle cooperative è nata in un contesto storico completamente differente dall'attuale. Sono figure che dovevano verificare i requisiti mutualistici previsti dalla legge, e anche fornire un supporto a piccole cooperative formate da lavoratori poveri, spesso analfabeti, spinti da grandi ideali ma che non sapevano nulla di gestione aziendale. Oggi il mondo è cambiato, ma non si può pensare di imporre alle cooperative il costo di revisori finanziari e contabili professionisti, che nel 99% dei casi non sarebbero in grado di sostenere economicamente. Questo vale anche per le società private.
Poi parlo al condizionale perchè non ho una conoscenza diretta di questa storia. Chi c'era in quella cooperativa, com'era il loro bilancio, non ne ho idea. Ma quando una società partecipa ad una gara pubblica chiedono statuti e bilanci, quindi ritengo probabile che questi siano stati in regola.
Quello che penso, coop o altro, è che non si può pensare di controllare tutto e prevedere tutto, è un illusione.
Dove siano i problemi e quindi i nodi da sbrogliare negli appalti è evidente:
1. C'è una normativa molto complessa, dove si pretende di controllare tutto. Il risultato è che gli appalti non si fanno o quando si fanno, nel rispetto di tutte le regole, i tempi e i costi sono esorbitanti;
2. Per aggirare questo problema si solleva la questione "emergenza". Qui si cade nella situazione opposta, dove non c'è più alcun controllo e si innesta la corruzione.
3 Altro punto critico sono le varianti in corso d'opera, che spesso costano più del progetto iniziale. C'è un problema di progettazione iniziale.