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La Coop sei tu, chi può darti di più?

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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda trilogy il 11/12/2014, 17:05

gi.bo. ha scritto:
[..]]Il pensare che i regolamenti siano fatti e che i revisori non siano ancora adatti alla loro funzione, la Coop non se lo puo' permettere.
Quindi anche te, in un certo qual modo parlando al condizionale emani un sentori di dubbio ma quello che mi stupisce conoscendoti da vecchia data e pure stimandoti. è che non vedo da parte tua le stesse critiche che sollevo malvolentieri io.
Sembra quasi che te ne fai una ragione poiche cosi' va il mondo..Senza offesa, sia chiaro.

Questo mio sfogo viene rivolto a voi perche mi sembra di intuire un senso di giustificazione che non aiuta certamente a venirne fuori mentre ora, se i miei dubbi fossero confermati, avremo bisogno di ben altro. Di far scoppiare come nella politica le contraddizioni interne per ripartire con i veri obiettivi per cui sono nate le Leghe delle cooperative e Mutue.

Per quanto riguarda lo statuto della lega delle cooperative con tutti gli annessi apri il link sotto
http://www.legacoop.coop/wp-content/upl ... atuto1.pdf


gi.bo, la figura dei revisori nelle cooperative è nata in un contesto storico completamente differente dall'attuale. Sono figure che dovevano verificare i requisiti mutualistici previsti dalla legge, e anche fornire un supporto a piccole cooperative formate da lavoratori poveri, spesso analfabeti, spinti da grandi ideali ma che non sapevano nulla di gestione aziendale. Oggi il mondo è cambiato, ma non si può pensare di imporre alle cooperative il costo di revisori finanziari e contabili professionisti, che nel 99% dei casi non sarebbero in grado di sostenere economicamente. Questo vale anche per le società private.

Poi parlo al condizionale perchè non ho una conoscenza diretta di questa storia. Chi c'era in quella cooperativa, com'era il loro bilancio, non ne ho idea. Ma quando una società partecipa ad una gara pubblica chiedono statuti e bilanci, quindi ritengo probabile che questi siano stati in regola.

Quello che penso, coop o altro, è che non si può pensare di controllare tutto e prevedere tutto, è un illusione.

Dove siano i problemi e quindi i nodi da sbrogliare negli appalti è evidente:
1. C'è una normativa molto complessa, dove si pretende di controllare tutto. Il risultato è che gli appalti non si fanno o quando si fanno, nel rispetto di tutte le regole, i tempi e i costi sono esorbitanti;
2. Per aggirare questo problema si solleva la questione "emergenza". Qui si cade nella situazione opposta, dove non c'è più alcun controllo e si innesta la corruzione.
3 Altro punto critico sono le varianti in corso d'opera, che spesso costano più del progetto iniziale. C'è un problema di progettazione iniziale.
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda gi.bo. il 11/12/2014, 17:37

trilogy ha scritto:
gi.bo. ha scritto:
[..]]Il pensare che i regolamenti siano fatti e che i revisori non siano ancora adatti alla loro funzione, la Coop non se lo puo' permettere.
Quindi anche te, in un certo qual modo parlando al condizionale emani un sentori di dubbio ma quello che mi stupisce conoscendoti da vecchia data e pure stimandoti. è che non vedo da parte tua le stesse critiche che sollevo malvolentieri io.
Sembra quasi che te ne fai una ragione poiche cosi' va il mondo..Senza offesa, sia chiaro.

Questo mio sfogo viene rivolto a voi perche mi sembra di intuire un senso di giustificazione che non aiuta certamente a venirne fuori mentre ora, se i miei dubbi fossero confermati, avremo bisogno di ben altro. Di far scoppiare come nella politica le contraddizioni interne per ripartire con i veri obiettivi per cui sono nate le Leghe delle cooperative e Mutue.

Per quanto riguarda lo statuto della lega delle cooperative con tutti gli annessi apri il link sotto
http://www.legacoop.coop/wp-content/upl ... atuto1.pdf

gi.bo, la figura dei revisori nelle cooperative è nata in un contesto storico completamente differente dall'attuale. Sono figure che dovevano verificare i requisiti mutualistici previsti dalla legge, e anche fornire un supporto a piccole cooperative formate da lavoratori poveri, spesso analfabeti, spinti da grandi ideali ma che non sapevano nulla di gestione aziendale. Oggi il mondo è cambiato, ma non si può pensare di imporre alle cooperative il costo di revisori finanziari e contabili professionisti, che nel 99% dei casi non sarebbero in grado di sostenere economicamente. Questo vale anche per le società private.

Poi parlo al condizionale perchè non ho una conoscenza diretta di questa storia. Chi c'era in quella cooperativa, com'era il loro bilancio, non ne ho idea. Ma quando una società partecipa ad una gara pubblica chiedono statuti e bilanci, quindi ritengo probabile che questi siano stati in regola.

Quello che penso, coop o altro, è che non si può pensare di controllare tutto e prevedere tutto, è un illusione.

Dove siano i problemi e quindi i nodi da sbrogliare negli appalti è evidente:
1. C'è una normativa molto complessa, dove si pretende di controllare tutto. Il risultato è che gli appalti non si fanno o quando si fanno, nel rispetto di tutte le regole, i tempi e i costi sono esorbitanti;
2. Per aggirare questo problema si solleva la questione "emergenza". Qui si cade nella situazione opposta, dove non c'è più alcun controllo e si innesta la corruzione.
3 Altro punto critico sono le varianti in corso d'opera, che spesso costano più del progetto iniziale. C'è un problema di progettazione iniziale.
Non mi hai convinto trilogy. Non puo' essere tutto rapportato alle spese di gestione per cui e' impossibile controllare le affiliate.
Sporcare l'immagine della cooperazione con queste scuse sarebbe il massimo e spero proprio non sia cosi'.
Questo lo puo fare una societa privata non una cooperativa di di soci.
Che potranno dire ora costoro se ricevessero queste scuse?
Non puo essere questo perche se fosse cosi darei indietro le ie quote associative e chi si e visto si e' visto.
Credo piuttosto che ci sia stato una leggerezza sui controlli e se e' cosi chi non ha saputo gestire in modo corretto se ne vada immediatamente.
I costi troppo onerosi per gestire i controlli? Basta abbassare i dividendi dando la sua giusta giustificazione.
I soci sanno valutare tutto questo.Sanno cosa vuol dire cooperare ed essere sempre in ordine coi i "conti".

hola
Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo(Giordano Bruno)
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda ranvit il 11/12/2014, 18:16

Aveva ragione Einstein: alla stupidità umana non c'è limite.


Hai proprio ragione Flavio ;) :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda flaviomob il 11/12/2014, 22:43

Ma quando una società partecipa ad una gara pubblica chiedono statuti e bilanci


E qualcuno li legge? :lol:

I bilanci possono essere regolarissimi, certo non vanno a riportare nero e tangenti :mrgreen:

Se poi si scopre il falso... è depenalizzato...

Franz parla di rapporti tra potere politico e potere economico: questa relazione peraltro esiste in tutte le società. In quelle di tipo democratico devono esistere dei paletti all'uno e all'altro potere. Peraltro in genere la corruzione è più elevata quando questi paletti mancano da una delle due parti, ovvero nelle dittature (potere politico prevaricante e fuori controllo) piuttosto che negli stati in cui le multinazionali trattano direttamente con le mafie e i potentati locali perché lo stato di fatto è debole o privo di autorità (mi viene in mente il caso Shell - Nigeria).

L'Italia riesce a condensare insieme il peggio di entrambi gli esempi: siamo sempre i migliori! :mrgreen:


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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda franz il 12/12/2014, 8:11

franz ha scritto:È un caso che abbiano parlato di "Mafia Capitale"?
Nel sistema mafioso forse a fare la differenza c'è l'aspetto della violenza fisica ma va considerato che un cartello tra imprese assistito dal potere politico non ha bisogno di alcuna forma di violenza per affermarsi, basta la "moral suasion" e qualche ostacolo burocratico alla concorrenza. Ma è comunque una sorta di consorteria mafiosa.

Mi autocito per segnalare anche qui un articolo di Francesco Merlo:
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/1 ... ef=HRER2-1

In particolare
E così via distinguendo sino a Roma appunto dove è subito arrivata, con la mafia, la disputa linguistica e storica sulla parola mafia perché, come insegna la teologia, la suprema astuzia del diavolo è far credere che non esiste.

È vero che c'è una profondità di differenza, anche in termini di fuoco e di simboli, perché all'Atac non sono trovate teste di capretto mozzate né è stato usato il tritolo nella sede dell'Ama. Ma anche le diversità fanno mafia alimentando e non impoverendo la ricchezza del fenomeno criminale e dunque dei futuri studi comparati. Infatti sono già all'opera gli esperti che, a partire dall'oziosa ovvietà che Roma non è Palermo, stanno mettendo a confronto codici e grammatiche. E forse la prima grande novità è che Mafia Capitale non è la sciasciana linea della palma che sale verso Nord, ma è la geografia che scende. È Roma che, smottando verso Sud, è ormai diventata Mezzogiorno di suk e di illegalità.
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Chiamiamola mafia

Messaggioda flaviomob il 12/12/2014, 11:40

Ricordiamoci però lo scandalo del voto di scambio mafioso in Lombardia:

Voto di scambio: la ’Ndrangheta si è presa la Lombardia

Da Bergamo fino a Rho, passando per Milano le cosche si sono impadronite della Lombardia

http://www.linkiesta.it/formigoni-lomba ... di-scambio


Il punto è che le regioni più ricche (il Lazio è secondo in Italia per PIL) sono le più ambite oggi.


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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda franz il 06/01/2015, 12:29

Coop, tasse evase e paghe da fame
Così si batte la concorrenza

Inchiesta sulle imprese «spurie»: carosello di sigle con soci fantasma
di Giuseppe Guastella

Si rompono la schiena per una decina di euro l’ora, non hanno i contributi previdenziali e quando saranno vecchi non avranno il Tfr e nemmeno la pensione.
Altro che articolo 18, sono questi i lavoratori senza diritti grazie ai quali centinaia di imprenditori italiani abbattono i costi e il rischio d’impresa mentre il fisco perde milioni a palate. Come ridurre il peso economico del lavoro in tempo di crisi e rendere flessibile l’occupazione pagando gli operai solo quando servono?

Ci si rivolge alle cooperative che forniscono la manodopera in appalto. Lo fanno molte catene della grande distribuzione per consegnare i prodotti ai supermercati e le griffe della moda per gestire i magazzini, lo fanno perfino i prosciuttifici quando hanno bisogno di più macellai. «Spesso veniva costituita una coop a seguito di un nuovo appalto», ha dichiarato Natale Sartori al gip Vincenzo Tutinelli negli interrogatori depositati nell’inchiesta dei pm Carlo Nocerino e Adriano Scudieri.
Sartori guidava il consorzio Alma Group di cui facevano parte otto cooperative con commesse da noti supermercati. Uomo in contatto con Marcello Dell’Utri e Vittorio Mangano, l’ex stalliere di Arcore ed ex capo mandamento di Porta Nuova a Palermo, Natale Sartori è stato arrestato a novembre con altre 5 persone.

Accanto alle cooperative oneste che con i loro soci-lavoratori prendono in carico interi servizi rispettando le regole tra mille sacrifici, ogni anno nascono e muoiono in Italia centinaia di cooperative «spurie» che non hanno nulla di legale e che per questo sono in grado di fare prezzi stracciati estromettendo dal mercato i concorrenti. Nel consorzio Expo job spa (nulla a che vedere con l’esposizione internazionale) c’era un carosello di coop con 1.200-1.300 soci. «Veri e proprio serbatoi di mano d’opera», li definisce il giudice Franco Cantù Rajnoldi ordinando 8 arresti, che chiudevano ogni due-tre anni per rinascere con un altro nome ma con gli stessi soci, che per la stragrande maggioranza venivano dall’estero. Non dei clandestini, altrimenti non avrebbero potuto far parte di una cooperativa, gente che si accontentava di una paga oraria più bassa senza preoccuparsi se la coop pagava contributi, Iva e tasse. Le indagini della Guardia di Finanza di Milano sono partite quando è emerso che il consorzio non produceva Iva e contributi.

L’ Expo Job firmava i contratti con le imprese alle quali si presentava con i requisiti in regola, a partire dal «Durc», il certificato che attesta che sono stati pagati tutti i contributi, ed era in grado di applicare prezzi stracciati che ingolosivano gli imprenditori. Acquisito l’appalto, veniva girato alle singole cooperative che emettevano fattura con Iva e che, invece di versarla allo Stato, secondo l’accusa la abbatteva con fatture che attestavano falsi costi e facendola poi tornare indietro (si parla di oltre 63 milioni) ai capi dell’associazione a delinquere. Alla fine le cooperative venivano sciolte e fatte sparire nel nulla.

Un sistema semplice ed efficace che non faceva lamentare nessuno: le imprese committenti, che oltre a risparmiare evitavano problemi di conflittualità aziendale e riducevano gli occupati in busta paga; i lavoratori, ai quali uno stipendio più o meno regolare comunque arrivava, a patto di non lamentarsi se la paga si riduceva per le assenze e la malattia; andava bene agli indagati, a partire da Antonio Rosati, ex presidente del Varese calcio, e dal suo braccio destro, Bruno Limido, 53 anni, ex centrocampista di Varese, Juventus, Atalanta e Avellino, che abbattevano i costi.

Anche perché con la crisi la manodopera non manca: «Faccio trovare una quindicina di persone in Romania, le portiamo qua e possiamo adattare la tariffa come vogliamo», diceva al telefono uno dei personaggi coinvolti. Uno schema che si replica in tutta Italia e che secondo i pm ha già attirato l’interesse della criminalità organizzata. Talmente collaudato da invertire i fattori canonici: prima ci si aggiudica l’ appalto e poi si costituisce la cooperativa ad hoc, talvolta usando gli operai licenziati dal committente.

Perché «l’unico vero lavoro alla fine sono le cooperative, se vuoi vedere il grano, se vuoi vedere girare i soldi», è la certezza degli indagati intercettata dalle Fiamme gialle.

http://milano.corriere.it/notizie/crona ... d3d5.shtml
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda Robyn il 06/01/2015, 13:18

tra false malattie e coop fasulle il paese presenta sì una bassa produttività perche queste coop che prendono servizi esternalizzati lavorano a ore più ore fai più guadagni quindi devi andare piano.Per diminuire drasticamente l'assenteismo è molto importante migliorare l'ambiente di lavoro per ex in Fiat l'estate il tasso di assenteismo era molto alto perche negli ambienti faceva molto caldo perche il ferro trattiene il caldo d'estate e il freddo d'inverno,mancano gli split.Altra cosa che contrasta l'assenteismo è l'ergonomia l'utilizzo di materiale leggero per lavorare in lega d'alluminio per ex pensiamo a scale e pedane in lega d'alluminio al contrasto del fenomeno del mobbing con una legge.In caso di accertamento di mobbing il medico non può negare il certificato di malattia
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