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L'Italia e la questione Euro

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda flaviomob il 09/12/2014, 13:48

A proposito di materie prime e fonti energetiche: è mai possibile che nel Paese d'o Sole rimaniamo indietro, sul fotovoltaico e su tutte le rinnovabili, rispetto ad Austria e Germania, che certo hanno un'esposizione al sole inferiore alla nostra?


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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda ranvit il 09/12/2014, 17:02

Scusa Franz ma alla Germania nessuno chiede di ridurre o aumentare nè export nè import!
E tanto meno di imporre dazi o agire sul cambio.
Si chiede invece di investire in infrastrutture...semplicemente!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda Beinglis il 15/12/2014, 9:28

flaviomob ha scritto:A proposito di materie prime e fonti energetiche: è mai possibile che nel Paese d'o Sole rimaniamo indietro, sul fotovoltaico e su tutte le rinnovabili, rispetto ad Austria e Germania, che certo hanno un'esposizione al sole inferiore alla nostra?


Sono d'accordo con flaviomob solo tali fonti siano lungimiranti
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda gi.bo. il 19/12/2014, 18:51

EURO CRISIS dicembre 19, 2014 posted by admin
E. Luttwak: “Per salvarsi l’Italia deve uscire dall’Euro”


Il politologo americano torna a parlare con lucidita’ della questione Euro. 18 mesi fa ci disse che non avremo avuto alcuna ripresa ed ha avuto ragione. Oggi ripete che per l’Italia, l’uscita dall’euro e’ qualcosa di inevitabile, se non si vuole continuare ad avvitarsi in una crisi eterna ed in un impoverimento epocale, che fatalmente sfociera’ in un default.

Edward-Luttwak

Da Libero

“Se l’Italia vuole una speranza per il futuro, deve uscire dall’Euro”. Edward Luttwak, politologo ed esperto di scienze strategiche, non usa mezzi termini in un’intervista a Italia Oggi, per indicare quale possa essere la via di salvezza per l’Italia stretta nella morsa della crisi del debito pubblico. “Se l’Italia non lo farà, crescerà la sofferenza sociale e la situazione si farà estrema. Anzi mi meraviglio che il collasso politico non sia già avvenuto”, afferma Luttwak. Poi aggiunge: “È stato un errore enorme per l’Italia. Voluto dai politici per sentirsi più europei e, qualcuno l’ha persino detto, per guardare in faccia in Tedeschi: una cosa ridicola, come quando Benito Mussolini voleva cercare di essere all’altezza di Adolph Hitler. Gli Italiani non sono i tedeschi”. A questo punto punta il dito contro chi ci ha portato a tutti costi sul carrozzone dell’Euro: “Uno degli uomini che disse di sì all’euro, Romano Prodi, torna in questi giorni come possibile candidato al Colle. Prodi è un ecomista provato e una persona onesta. E di onestà, nella politica italiana, non c’è un’offerte illimitata, però lui dovrebbe dire: «Sono onesto e competente ma ho fatto un grave errore: l’euro”.
L’uscita dall’euro – Secondo Luttwak l’errore dell’euro ha radici lontane: “Fu un gruppo di politici che vedevano alcuni vantaggi. Il primo era quello di realizzare una disciplina monetaria sul sistema politico italiano: in questo modo, si pensò, quelli del Nord Europa ci controlleranno e ci imporranno dei limiti, ci renderanno fiscalmente responsabili. La seconda ragione, però, è tutta psicologica: quei politici erano piccoli, bassi e scuri e pensavano, con l’euro, di diventare alti, biondi e con gli occhi blu”. Luttwak poi afferma: “Con l’euro non c’è e non ci sarà crescita. E ci sarà maggiore disoccupazione. Ma guardi che è una questione aritmetica. Faccio due conti…Il debito italiano è oltre 2mila miliardi ma l’Italia ha dovuto aderire al fiscal compact per cui, ogni anno, deve ridurre di 100 milardi circa. Significa che, oltre a non fare deficit, come ora stabilisce anche la Costituzione, ogni anno si debbono trovare risorse pari a 20 Imu. Ora, chi voglia rimanere seriamente nell’eurozona, ragiona di patrimoniale”. Insomma a quanto pare secondo il politologo il destino dell’Italia è segnato.
Il nodo Renzi - Ma per quanto riguarda la politica italiana, Luttwak guarda con fiducia a Matteo Renzi: “Il premier vuol ridurre il peso dello Stato parassitario. L’Italia è un asino che sulla schiena un peso enorme, tanto che ormai cammina a stento. Quel peso, quella soma insostenibile, è questa macchina pubblica che, alla fine, farà piegare le gambe alla povera bestia. Renzi è l’unico che ha un piano per ridurre quel peso e rendere il Paese più competitivo”. Infine dà un consiglio a Matteo: “Non può continuare a circondarsi di ministri così inadeguati, per sentirsi bello e saggio. È un lusso che non si può permettere, né lui né l’Italia. Un’altra critica che ha un fondamento è stilistica ma non è così ridicola come potrebbe sembrare”.


Luttwak aveva gia’ nel 2013 scritto a riguardo.

Da Riviera Oggi

Luttwak nel 1996: “L’Euro, un disastro. Ma in Italia c’è istinto del gregge verso la Germania. Come con Mussolini”
http://scenarieconomici.it/luttwak-per- ... -dalleuro/
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda franz il 19/12/2014, 20:04

Premesso che trovo divertente il fatto che si arrivi a citare Lutwark da parte di chi è agli altipodi della sua impostazione politica, una frase mi colpisce.
Faccio due conti…Il debito italiano è oltre 2mila miliardi ma l’Italia ha dovuto aderire al fiscal compact per cui, ogni anno, deve ridurre di 100 milardi circa.

Ora io vorrei anche svelare l'errore pacchiano che costui ha fatto ma visto che di questo abbiamo già parlato lascio che siate voi a dire "mmmmmm ma che pirla, ma che kaieser di conti fa"?
Naturalmente Trilogy lo so che lo sa per cui anche lui è bene che si astenga, fino a quando sveliamo la soluzione. :lol:
Se non vi ricordate le discussioni qui (che sono state tante) quasi quasi mi offendo ma visto che è Natale faccio il bravo.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda gi.bo. il 19/12/2014, 22:08

franz ha scritto:Premesso che trovo divertente il fatto che si arrivi a citare Lutwark da parte di chi è agli altipodi della sua impostazione politica, una frase mi colpisce.
Faccio due conti…Il debito italiano è oltre 2mila miliardi ma l’Italia ha dovuto aderire al fiscal compact per cui, ogni anno, deve ridurre di 100 milardi circa.

Ora io vorrei anche svelare l'errore pacchiano che costui ha fatto ma visto che di questo abbiamo già parlato lascio che siate voi a dire "mmmmmm ma che pirla, ma che kaieser di conti fa"?
Naturalmente Trilogy lo so che lo sa per cui anche lui è bene che si astenga, fino a quando sveliamo la soluzione. :lol:
Se non vi ricordate le discussioni qui (che sono state tante) quasi quasi mi offendo ma visto che è Natale faccio il bravo.
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Al tempo!
E' mia abitudine postare non solo cli articoli /considerazione che condivido ma anche altri per il semplice motivo di allargare la ns. discussione e se abbiamo tante ns. sicurezze con cui controbattere, facciamoci avanti.

Il suo modo di interpretare la politica non l'ho mai in nessun modo condiviso ma non per questo posso dire che tutto quello che esprime sia sbagliato a priori.

Non molto tempo fa mi fece notare un amico che su questo tema euro si euro no, molti sono i paesi, compresa la Germania, un po' scettici su questo
La stessa Baviera, una delle piu ricche regioni tedesche spinge in questa strada.

Lo stesso CSU alleato della Merkel starebbe ipotizzando seriamente di uscire dall'euro.

Chi per un modo chi per un'altro viene sempre piu' evidenziato che questa Europa fatta cosi' non puo' funzionare e da quello che si nota non c'e' una minima tendenza a migliorala. Interessava solamente allargare i propri interessi economici e non quelli di un'intero popolo europea. Non era certo questa l'idea dei vari Spinelli, Adebauer, Schuman, Monnet e altri

Se parli con la gente comune che trovi per la strada, sono in molti a maledire questa entrata nell'euro.

Lo fanno perche' sono incompetenti o perche' non hanno mai potuto sapere fino in fondo quali sarebbero stati i pro e i contro?

L'avreste voi mai pensato che l'Europa sarebbe stata costruita in questo modo op potevamo gia' allora avere delle avvisaglie?

Non ci dicevano che con l'europa unita tutti saremmo stati meglio?

Ma allora cosa non ha funzionato se ogni giorno stiamo sprofondando sempre piu' nella miseria

E non mi si venga continuamente a dire che e' tutta colpa della crisi. Basta con questa storielle.

Certo che ha le sue colpe ma suvvia non le addossiamo tutte a questa.

Non e' un problema solo ns.. Coinvolge una buona parte dell'Europa e come si vede della stessa Germania.

Chiaro che con questi modo di far politica sguazzino certi personaggi. Inutile domandarsi poi come fanno ad averei in cosi poco tempo tanti consensi.

In europa, chi per un verso chi per un'altro stanno riscontrando un certo fallimento.

Si e' voluto fare un'europa unita ma esisteva veramente questa coscienza europea o lo si e' fatto xche erano altri a volerlo?

Io son sempre stato un europeista convinto fin dall'inizio ma mi sto accorgendomi giorno dopo giorno che mi hanno sodomizzato di brutto e che per uscire da questa situazione sara' molto difficile oltre che oneroso.

Quindi, quali rischi possano esserci nel rimanendo come nell'uscire, io non sono in grado, per mia incompetenza, di dirlo.

So invece di certo che nel rimanendovi dentro si troviamo in questo gran casino e sara' ben difficile contrastare coloro sempre di piu che vogliono uscirne.

La gente comune non fa troppo elucubrazioni mentali su questo tema. Si confronta ogni giorno col proprio portafoglio e dopo 8-1 anni che altro li si puo raccontare? Addavenir il Messia?



hola
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda flaviomob il 20/12/2014, 8:14

A parte i conti di Luttwak, che senso ha per un politologo sostenere l'uscita dall'euro quando il problema concreto, nel caso, è piuttosto "come" uscirne, magari vivi?


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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda franz il 20/12/2014, 9:05

Io l'europa unita proprio non la vedo.
Vedo un'europa abbastanza disunita.

La soluzione pero' è uscire, come farnetica Salvini ed ora anche Lutwark, oppure rilanciarla, rifondarla?

Sentiamo cosa dicono altri vecchi saggi, nel caso il "veccio Paglia", che rispolvera in chiave Euro una sua vecchia idea.
Allora proponeva le due lire, ogig i "due euro"

http://www.lintraprendente.it/2014/12/n ... il-paglia/

Né Eurosoviet né nazionalismo. La terza via ce la spiega il Paglia
di Matteo Borghi

Sentire il dibattito sull’Europa è spesso sconfortante. Già perché a fronteggiarsi sono infatti, nella gran parte dei casi, le due solite fazioni: da una parte chi vuole più Unione europea, un euro più forte (o più debole a seconda dei casi) e la cessione di sovranità a Bruxelles; dall’altra chi vuole scioglierla ed uscirne per recuperare sovranità politica e monetaria.

Eppure fra più e meno Europa c’è una terza soluzione: un’unione diversa. Almeno così la pensa – e noi con lui – Giancarlo Pagliarini, ex ministro al Bilancio nel primo governo Berlusconi, da sempre sostenitore del sistema federale. Da allievo politico di Gianfranco Miglio il “vecchio Paglia” vorrebbe applicarlo anche in Europa. «Oggi come oggi – ci ha detto – l’Ue è l’organismo peggiore che potrebbe esserci: centralista e iper-burocratizzato. È spesso un'”unione sovietica” che punta ad eliminare le diversità, anche quelle più naturali. Ciò non vuol dire, però, che bisogna rottamare l’idea stessa di Europa, ma semmai rifondarla. Ritirarsi nel proprio Stato nazione invece non ha senso, anche perché i problemi italiani e quelli europei sono identici». Una linea sostenuta, all’interno della Lega, anche da Flavio Tosi, mentre il segretario della Lega Matteo Salvini sarebbe per un’uscita tout court. Bene, ma la domanda sorge spontanea: da dove si deve partire? «Dalla sovranità dei territori oggi purtroppo limitata dallo strapotere degli Stati nazione. Ci vorrebbe un’Europa dei popoli liberi ed indipendenti che scelgono, volontariamente, di delegare al centro una serie di attività. Come in Svizzera dove i Cantoni hanno di recente scelto di concedere alla Confederazione la gestione dell’istruzione universitaria. Concedere ma non cedere, visto che i Cantoni possono ritirare la delega in qualsiasi momento».

Certo un sistema del genere presupporrebbe un principio di responsabilità che oggi non sembra animare né l’Europa né l’Italia. «Ognuno dovrebbe gestire il proprio bilancio prendendosi i propri rischi incluso il fallimento nei casi di mala gestione. Certo se fosse stato applicato questo principio Roma capitale sarebbe fallita una decina di volte negli ultimi decenni, ma questo è il presupposto per una gestione ottimale delle risorse: con la paura di fallire gli amministratori non farebbero scelte azzardate o quantomeno i cittadini eviterebbero di votare i più scellerati. Non solo: la concorrenza fiscale (ahinoi l’esatto opposto verso cui sta andando l’Ue ndr) imporrebbe ad ogni nuova nazione di comportarsi bene e tenere le imposte basse».

Ed ecco che, parlando di bilancio, si arriva al punto dolente: l’euro. Anche qui, perché non pensare a una via di mezzo fra chi vorrebbe «salvare l’euro ad ogni costo» e chi invece vorrebbe tornare alla vecchia e cara lira. «Anzitutto vorrei fare una premessa sull’inflazione, che molti ci vendono come la panacea a tutti i mali. Tutt’altro: l’inflazione non è altro che una tassa occulta che si abbatte sui risparmiatori. Quindi l’inflazione non è una soluzione specie per quei territori con un’economia forte ed evoluta».

«Perché quindi – prosegue Pagliarini – non pensare a due euro diversi? Uno per il Nord Europa e uno per il Sud. Una moneta più forte per gli Stati ad economia oggettivamente più sviluppata e uno più debole per le nazioni più deboli che geograficamente stanno nel meridione d’Europa. Peraltro bisognerebbe discutere sul fatto che tutta l’Italia tenga lo stesso euro: a mio giudizio Lombardia e Veneto non possono avere la stessa moneta di Sicilia e Calabria. Ne guadagnerebbero entrambe: il Nord avrebbe una moneta forte che aiuta nelle importazioni (specie quelle dei cari prodotti tecnologici ndr), mentre il mezzogiorno potrebbe beneficiare di una moneta più competitiva per la propria economia essenzialmente agricola e turistica. Non si tratta di “merito” ma di convenienza reciproca».

Un’ipotesi già citata da Luigi Zingales in un articolo sul Sole 24 Ore di quattro anni fa. Che ci sembra di buonsenso…


Idea che a me non piace ma che sarebbe interessante discutere.
Credo che si confodano due cose. L'euro forte inteso come "valuta forte" e l'euro forte inteso come quotazione elevata, che penalizza esportazioni ma rende vantaggiosi i viaggi all'estero e le importazioni.

PS per gi.bo. In ogni caso oggi per certi aspetti stiamo meglio di 20 anni fa, basta pensare alla crisi del 1993 (c'era ancora la lira) all'inflazione che avevamo. Per altri stiamo peggio ma è per la responsabilità nostra, dei nostri governi ed ovviamente di chi li ha votati.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda gabriele il 20/12/2014, 10:01

franz ha scritto: oppure rilanciarla, rifondarla?


Beato te Francesco che vedi anche questa possibilità. Io per pessimismo conclamato proprio non la vedo.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda franz il 20/12/2014, 10:14

gabriele ha scritto:
franz ha scritto: oppure rilanciarla, rifondarla?


Beato te Francesco che vedi anche questa possibilità. Io per pessimismo conclamato proprio non la vedo.

Non è un problema di pessimismo o di ottimismo ma un semplice calcolo economico.

1) quanto costa dissolvere l'europa e uscire dall'euro. La stima è di 30'000 euro a persona per i prossimi 5 anni, come perdita di reddito procapite.
2) quanto si guadagna invece a rilanciare l'europa in chiave veramente federale. Anche qui c'è un costo (perdita di sovranità) oneri ma anche valore aggiunto (come le nazioni federali ci dimostrano: USA, CH, Canada, Australia).

Le persone intelligenti fanno 4 calcoli e decidono.
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