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Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Un preside ha vietato il presepe perché discrimina gli alunni di altre religioni. D'accordo?

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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda pianogrande il 08/12/2014, 1:53

GiBo

Non vorrei andare troppo sul difficile ma questa distinzione tra religione (o fede che sia) e cultura proprio non mi quadra.

Se sono religioso o laico, questo fa parte integrante della mia cultura: dei miei comportamenti, del mio punto di vista sulle cose, dei miei valori, del mio sapere, del mio costume etc. etc.

Che cosa è la cultura se non tutte quelle cose sulle quali il fatto di essere o non essere religioso ha un peso assolutamente determinante?
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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda pianogrande il 08/12/2014, 1:53

GiBo

Non vorrei andare troppo sul difficile ma questa distinzione tra religione (o fede che sia) e cultura proprio non mi quadra.

Se sono religioso o laico, questo fa parte integrante della mia cultura: dei miei comportamenti, del mio punto di vista sulle cose, dei miei valori, del mio sapere, del mio costume etc. etc.

Che cosa è la cultura se non tutte quelle cose sulle quali il fatto di essere o non essere religioso ha un peso assolutamente determinante?
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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda franz il 08/12/2014, 10:09

mauri ha scritto:... il discorso sarebbe da impostare diversamente favorendo l'integrazione e non l'integralismo, quindi festeggiando tutte le religioni nelle sue date canoniche in modo che tutti i ragazzi partecipino a tutte le feste conoscendo anche gli altri,

Questo non è possibile quando una religione VIETA ai propri aderenti di festeggiare determinate cose.
E non si parla solo di feste religiose (natale etc) ma di cose che penso sia normale considerare laiche, come un compleanno. Una cosa che in una classe di20-25 bambini capita piu' volte al mese.
Se ho inteso bene, i Testimoni di Geova non festeggiano il Natale, pur essendo cristiani, perché non possono festeggiare i compleanni (il Natale festeggia la nacita di Cristo).

Integrare positivamente un bambino che è già di suo pesantemete condizionato (lavaggio del cervello?) con questi divieti, non so se è possibile.
http://www.gris-imola.it/sette_cristian ... ivieti.php
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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda annalu il 08/12/2014, 12:43

ranvit ha scritto:D'accordo in linea di massima. Ma nello specifico sono certo (pur senza saperlo) che si tratta di sinistroidi del tipo "buonisti" :lol:

Questo mi sembra il massimo del pregiudizio aprioristico :mrgreen:
Ma il punto non è questo, è molto più serio di così.
Per prima cosa, non capisco perché prendersela col ministero e Roma ladrona quando mi pare che il ministero abbia semplicemente detto che ogni scuola può decidere in modo autonomo, a seconda della situazione locale; questo non mi sembra il massimo del centralismo, anzi!

Infine, la sostanza.
Il 25 dicembre (o meglio, una data oscillante tra il 20 e il 25 dicembre circa) è in genere considerata una festività importante da sempre in tutto il mondo ed in tutte le religioni, dato che si tratta del solstizio d'inverno.
Ci sono tradizioni antichissime di festeggiamenti legati specificatamente alla stagione (Sol Invictus, etc,) ed altre più recenti che "per puro caso" cadono più o meno in questo periodo, come appunto il Natale cristiano, la nascita del Dio Mithra in Persia o del Dio-elefante Ganesh in India e così via.
Per questo, se si vuole continuare a festeggiare il Natale anche con il presepe, secondo me non si dovrebbe trascurare un racconto "storico" riguardante la "festa d'inverno" nelle varie tradizioni e culture, consentendo a tutti i bambini di ogni etnia e credo di raccontare come lo festeggiano (o non lo festeggiano) nel loro paese o nella loro cultura.
Se non si è in grado di farlo (necessita di una preparazione culturale non così diffusa tra gli insegnanti della scuola primaria), allora mi pare meglio limitare i festeggiamenti ad un albero di Natale molto antico, molto nordico e relativamente poco religioso.
Ricordo belle recite di Natale dei miei figli e soprattutto dei miei nipoti, che però hanno sempre posto qualche problema perché non si può escludere un bambino da avvenimenti così importanti nella scuola, ed al contempo non si può coinvolgere un non credente (o peggio, credente di altre religioni) in ruoli che non potrebbe sentire come suoi. Ricordo nipotini pecorelle o pastori nel presepio, ruoli a lungo contrattati con le maestre e considerati accettabili anche per bambini non credenti, ma non tutti i genitori sono in grado di accettare (o di contrattare) compromessi del genere.

Se Salvini vuole trasformare una forma di rispetto verso le altre fedi in una questione di "religione di stato" mascherata da "tradizione nazionale", mi dispiace per lui. Ci sono molti modi alternativi per "santificare" le feste senza offendere nessuno.

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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda ranvit il 08/12/2014, 13:23

Come sai sono un non credente, quindi per me il problema è solo di tipo...."pratico" e quindi trovo ragionevole quanto da te proposto.
Ma non rinnego quanto detto; perchè per quei "buonisti" cui accennavo, noi occidentali/cristiani siamo eternamente colpevoli (cosa che nel passato era vero) e dobbiamo quindi annullarci per fare spazio al resto del mondo.
Insomma, andando sul pratico, se come dici tu, la tua proposta è di difficile attuazione per mancanza di cultura e tempo, allora si faccia tranquillamente il presepe accontentando la stragrande maggioranza dgli italiani, piuttosto che una minoranza.


PS Andrebbe anche aggiunto che di solito queste minoranze provengono da Paesi dove i cristiani/occidentali si ammazzano.....ma questa è un'altra storia...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda gi.bo. il 08/12/2014, 14:46

pianogrande ha scritto:GiBo

Non vorrei andare troppo sul difficile ma questa distinzione tra religione (o fede che sia) e cultura proprio non mi quadra.
Se sono religioso o laico, questo fa parte integrante della mia cultura: dei miei comportamenti, del mio punto di vista sulle cose, dei miei valori, del mio sapere, del mio costume etc. etc.

Che cosa è la cultura se non tutte quelle cose sulle quali il fatto di essere o non essere religioso ha un peso assolutamente determinante?
Probabilmente non mi sono spiegato bene. Ora cerco di fare queste distinzione secondo la mia interpretazione. Quindi sempre opinabile
Mi spego: Ogni religione ha un aspetto certamente culturale: Se la cultura offre il suo linguaggio, la religione offre alla cultura il suo contenuto ultimo. Quindi sono cose distinte ma che hanno bisogno entrambe di essere associate.

Ci son riuscito? Non e' facile questa impresa.
Detto questo soffermiamoci piuttosto sul come intendiamo noi la laicita di uno stato. Questo e' il vero tema. Non risolto questo la democrazia sara' sempre piu' incompiuta.


ciao
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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda annalu il 08/12/2014, 14:53

ranvit ha scritto:... se come dici tu, la tua proposta è di difficile attuazione per mancanza di cultura e tempo, allora si faccia tranquillamente il presepe accontentando la stragrande maggioranza dgli italiani, piuttosto che una minoranza.

La stragrande maggioranza ... degli italiani in tutta l'Italia?
O non è meglio tener conto della composizione di una determinata classe in una determinata scuola? Se in quella classe i bambini di religione differente sono tra il 30% e il 50%, non ti pare giusto tenerne conto?
ranvit ha scritto:PS Andrebbe anche aggiunto che di solito queste minoranze provengono da Paesi dove i cristiani/occidentali si ammazzano.....ma questa è un'altra storia...

Magari è anche vero, almeno in alcuni casi.
Ma siccome nei paesi in cui ammazzano i cristiani ammazzano anche gli appartenenti alla loro religione se non del tutto osservanti delle regole di chi comanda, e magari chi è emigrato lo ha fatto anche per evitare persecuzioni, tu cosa suggerici? Di dimostrare loro che anche il civilissimo occidente discrimina ed emargina chi non segue il credo dominante (prendendosela anche coi loro bambini)?
Non credi che sia meglio dimostrare che siamo davvero un paese democratico, senza "religioni di stato"?

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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda gi.bo. il 08/12/2014, 15:11

annalu ha scritto:....Per prima cosa, non capisco perché prendersela col ministero e Roma ladrona quando mi pare che il ministero abbia semplicemente detto che ogni scuola può decidere in modo autonomo, a seconda della situazione locale; questo non mi sembra il massimo del centralismo, anzi!....
Annalu
Su questo punto discordo pienamente. Con queste affermazioni il governo ha voluto lavarsi le mani e lasciare questa responsabilità ai singoli presidi.
Se un governo non ha chiaro il discorso della laicita dello stato non puo' demandare alle singole scuole il compito di decidere in tutta autonomia.
Il governo deve essere chiaro su questo anche se dovesse trovare ostacoli molto forti.
Col sistema di un colpo al cerchio ed un colpo alla botte si creano situazioni tali in cui saranno i presidi a fare la guerra col mondo cattolico integralista e questo non lo si puo' permettere uno stato e nemmeno un governo. E tutto per quei maledetti voti?

Ora ci troviamo difronte un'aspetto religioso che non e' piu tanto religioso ma che entra nella tradizione culturale che e' un'altra cosa. Andare a scontrarsi con queste realta che mischiano religione e profano prima o dopo bisognera' che la chiesa stessa lo affronti.

Quindi attenti quando parliamo di religiosita cattolica cristiana. Non confondere queste con le innumerevoli realta che sanno piu di profano che di vera religione. Su queste spetta allo stato fare la sua parte e alla chiesa fare la sua per il bene della stessa chiesa.

Quindi son sempre convinto che lo stato deve essere assolutamente laico e che le religioni sono un fatto personale che non deve assolutamente coinvolgere gli stati. Tutti devono pero avere la possibilita' di manifestare il proprio credo nel rispetto altrui.
E qui lo stato deve vigilare e non farsi promotore.
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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda franz il 08/12/2014, 15:23

annalu ha scritto:Questo mi sembra il massimo del pregiudizio aprioristico :mrgreen:
Ma il punto non è questo, è molto più serio di così.
Per prima cosa, non capisco perché prendersela col ministero e Roma ladrona quando mi pare che il ministero abbia semplicemente detto che ogni scuola può decidere in modo autonomo, a seconda della situazione locale; questo non mi sembra il massimo del centralismo, anzi!

D'accordo sul giudizio aprioristico, nel caso concreto pero' non c'è una sola circolare (magari a scuola ce ne fosse una sola) ma migliaia di altre, che dicono altre cose. Per esempio che non è possibile (detto in soldoni) dar contro l'impostazione religiosa della famiglia e che occorre (giustamente direi, fino ad un certo punto) rispettarne orientamenti e necessità.
E questi orientamenti e necessità non si pesano con la bilancia della democrazia (tre marocchini, due ebrei, 1 vegano ed un testimone di geova) ma ognuno da solo ha diritto a tutto il rispetto. O tutti o nessuno, intendo. Ergo se uno non festeggia il natale o il complenno ci sono due possibilità: 1) che quel giorno lui non festeggia con gli altri, isolandosi o stando a casa o uscendo dall'aula; 2) che tutti rinuncino a festeggiare.
Il problema riguarda quel fino ad un certo punto. Qui sta l'ambito di libertà dei un direttore/preside. Ma direi che è già doppiamente ingabbiato in partenza. Il vizio sta in partenza, secondo me.
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Re: Scuola multietica: Si o NO al Natale?

Messaggioda flaviomob il 08/12/2014, 17:24

I compleanni non mi risulta che si festeggino a scuola: si celebrano a casa invitando amici e compagni. Se un testimone di Geova ha i genitori aperti di mentalità, va a casa dell'amico e festeggia anche lui, altrimenti sta a casa.
Il Natale, come ha spiegato egregiamente Annalu, è una festa pre cristiana su cui si è installato un contenuto religioso ad hoc. Secondo molti storici, infatti, la nascita di Cristo sarebbe avvenuta in primavera e lo testimonierebbe la presenza dei pastori con i loro greggi (cosa impossibile d'inverno), ma la Chiesa ha sfruttato una festa preesistente in modo da installare più efficacemente la propria: cosa che del resto avviene anche con la Pasqua (festa ebraica), il Ferragosto e tante altre.

Ricordo che quando ero bambino io il 25 aprile e il 1 maggio si celebravano prime comunioni e cresime, tanto per dire. :mrgreen:

E quando io andavo alle elementari la preghiera era obbligatoria all'inizio delle lezioni!

Oggi mi sembra ragionevole che non sia più così, ma non trovo nulla di male nel fatto che, se un gruppo numeroso di bambini desidera fare il presepe e tenerlo a scuola, o fare una recita natalizia, si possa fare. Senza costringere chi non lo desidera a partecipare o assistere: allo scopo si può utilizzare p.e. l'ora facoltativa di religione. Sarebbe invece arricchente partire da esperienze e culture diverse per confrontarsi e discutere in un contesto educativo dei punti di contatto tra diverse religioni, tra culture lontane (ma monoteiste, ad esempio), tra differenziazioni motivate storicamente della stessa religione d'origine (ad esempio la nascita del protestantesimo), addirittura tra mondo del commercio e tradizione (il babbo Natale "rosso Coca Cola").

Ricordiamoci poi che la civile, cristiana Europa fu teatro di discriminazioni ed orribili persecuzioni religiose nei confronti della minoranza ebraica, delle donne troppo emancipate ("streghe"), di omosessuali e dissidenti troppo "diversi".


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