ranvit ha scritto:D'accordo in linea di massima. Ma nello specifico sono certo (pur senza saperlo) che si tratta di sinistroidi del tipo "buonisti"

Questo mi sembra il massimo del pregiudizio aprioristico
Ma il punto non è questo, è molto più serio di così.
Per prima cosa, non capisco perché prendersela col ministero e Roma ladrona quando mi pare che il ministero abbia semplicemente detto che ogni scuola può decidere in modo autonomo, a seconda della situazione locale; questo non mi sembra il massimo del centralismo, anzi!
Infine, la sostanza.
Il 25 dicembre (o meglio, una data oscillante tra il 20 e il 25 dicembre circa) è in genere considerata una festività importante da sempre in tutto il mondo ed in tutte le religioni, dato che si tratta del solstizio d'inverno.
Ci sono tradizioni antichissime di festeggiamenti legati specificatamente alla stagione (Sol Invictus, etc,) ed altre più recenti che "per puro caso" cadono più o meno in questo periodo, come appunto il Natale cristiano, la nascita del Dio Mithra in Persia o del Dio-elefante Ganesh in India e così via.
Per questo, se si vuole continuare a festeggiare il Natale anche con il presepe, secondo me non si dovrebbe trascurare un racconto "storico" riguardante la "festa d'inverno" nelle varie tradizioni e culture, consentendo a tutti i bambini di ogni etnia e credo di raccontare come lo festeggiano (o non lo festeggiano) nel loro paese o nella loro cultura.
Se non si è in grado di farlo (necessita di una preparazione culturale non così diffusa tra gli insegnanti della scuola primaria), allora mi pare meglio limitare i festeggiamenti ad un albero di Natale molto antico, molto nordico e relativamente poco religioso.
Ricordo belle recite di Natale dei miei figli e soprattutto dei miei nipoti, che però hanno sempre posto qualche problema perché non si può escludere un bambino da avvenimenti così importanti nella scuola, ed al contempo non si può coinvolgere un non credente (o peggio, credente di altre religioni) in ruoli che non potrebbe sentire come suoi. Ricordo nipotini pecorelle o pastori nel presepio, ruoli a lungo contrattati con le maestre e considerati accettabili anche per bambini non credenti, ma non tutti i genitori sono in grado di accettare (o di contrattare) compromessi del genere.
Se Salvini vuole trasformare una forma di rispetto verso le altre fedi in una questione di "religione di stato" mascherata da "tradizione nazionale", mi dispiace per lui. Ci sono molti modi alternativi per "santificare" le feste senza offendere nessuno.
Annalu