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L'Italia e la questione Euro

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda franz il 07/12/2014, 20:29

gi.bo. ha scritto:Berlusca, Berluschino e tutti finora che hanno fatto se non tagliare sempre a noi come fossimo noi gli spendaccioni e coloro che hanno fatto questi danni.

Perché una buona volta non dimostrano che chi sbaglia sia il primo a pagare con interessi alti e poi casomai chiedere (dopoa noi un contributo? Cosa ci può essere di sinistra in questo governo?

Destra o sinitsra non conta: hai individiato il centro del problema.
Non siamo noi cittadini a vivere sopra le nostre possibilità. Non ci sono in gro elicotteri che spargomo banconote sulle città.
Se le cose costano di piu' ma lo stipendio viene convertito al centesimo (1936.27) le personaenormali fanno delle scelte.
Si comprano prima le cose indispensabili (costi quel che costi) che sono il mangiare e tutti gli obblighi inderogabili (affitti, assicurazioni) e poi sul resto si risparmia, posticipando quello che non è indispensabile. Eventualmente si possono per un po' usare i risparmi. Magari qualcuno puo' anche fare debiti. Ma sostanzialmente parlando, sono fatti privati. Ognuno fa quello che puo' e che vuole.

Il vero problema riguarda la spesa pubblica, perché essa è di tutti, non di nessuno.
E qui valgono gli stessi principi. Non si puo' spendere piu' di quanto si incassa.
Non si possono fare debito oltre un tot, altrimenti chi presta i soldi inizia a dubitare di poter rivedere indietro quanto prestato.
Con un'ulterore precisazione. Non esistono soldi pubblci. Esistono solo soldi nostri che diventano pubblici pagando le tasse.
Quindi se le tasse aumentano, noi abbiamo meno soldi per comprere beni e servizi.
Se andiamo a vedere gli aumenti dei prezzi da quando c'è l'euro vedremo che tra tariffe pubbliche (gas, autobus, treni) e tasse, il vero furto dalla nostre tasche lo ha fatto lo stato, non i commercianti. Ovvio che poi se aumenti le tasse alle imprese ed ai dettaglianti, se aumenti le tasse sulla benzina e l'IVA, le tasse si traslano e finiscono nel prezzo di vendita.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda flaviomob il 08/12/2014, 10:33

GiBo
Mi ricordo allora che nei supermercati mille lire corrisposero subito ad 1 euro e non è che ci siano state proteste più di tanto anche dall' opposizione allora del PD.


Il PD, poverino, manco esisteva a quei tempi.

Fu il governo Berlusconi a non emanare i famigerati decreti attuativi, così i controlli istituiti dal precedente governo Amato non diventarono mai operativi. Tra l'altro appena Berlusconi vinse le elezioni del 2001, d'improvviso moltissimi commercianti iniziarono a "dimenticarsi" di rilasciare lo scontrino: lo ricordo bene perché mi ero appena trasferito nella zona sud di Milano, conoscevo poco i negozi, i bar, etc. e da un momento all'altro vidi questo fantasmagorico mutamento... antropologico! :mrgreen:


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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda ranvit il 08/12/2014, 13:08

Vedi Franz? Altro che i 150000 che Renzi vorrebbe stabilizzare. ;)


In Italia ci sono tra 250 e 300 mila precari della scuola che hanno lavorato con contratti a termine per più di tre anni: assunti a settembre e lasciati a casa a giugno per poi tornare in classe con l’inizio dell’anno successivo. L’Europa ha stabilito che questa prassi non funziona. È probabile un’ondata di ricorsi. La realtà è che l’ondata era già in atto, ma i tribunali italiani attendevano che la Corte di giustizia si pronunciasse. Ora che ha deciso, le cause rimaste in sospeso usciranno dai cassetti come è avvenuto venerdì a Torino. E, con ogni probabilità, lo Stato dovrà risarcire tutti coloro che lo chiederanno.

http://www.lastampa.it/2014/12/07/itali ... agina.html
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda franz il 08/12/2014, 16:29

è la solita solfa, ranvit. (http://dizionari.corriere.it/dizionario ... olfa.shtml )
Non la tua, intendo.
Per non toccare gli inamovibili, i super protetti dipendenti di serie A dello Stato, quest'ultimo è stato i primi posti per usare quelli di serie B, i precari. A centinaia di migliaia, nella scuola come nella sanità. Due piccioni con una fava. Si mantengono i voti di quelli che non vengono licenziati, si ottengono i voti di quelli che "prima o poi ti assumiamo".
Si chiama voto di scambio. Clientelare.
Ma ogni promessa è debito, dice la UE.
Ha ragione o torto?
Per me tutto sommato ha ragione, solo che delle due l'una: o nello stato si assume tramite concorso nazionale (e non perché lo decide renzi o la UE) oppure buttiamo a mare i concorsi ed assumiamo chi vogliamo, ma al costo che le finanze permettono.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda ranvit il 08/12/2014, 18:10

Ma il problema di cui parli non lo ha fatto Renzi! Pero' ora si deve cuccare queste assunzioni che peggiorano la spesa...
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda ranvit il 08/12/2014, 19:51

Padoan: la Germania investa di piu' :D

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=ABgSmlNC

Però Padoan non rinuncia a ricordare che la Germania, come ha osservato anche la Commissione, ha un surplus commerciale troppo alto e «ha bisogno soprattutto di una cosa: più investimenti» che sarebbero utili «alla stessa Germania ma anche all’intera Eurozona». «Tutti - riconosce il ministro - in Europa avrebbero vantaggi da un aumento della domanda interna. Siamo sull’orlo di una deflazione».
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/jQt5oJ
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda trilogy il 08/12/2014, 20:14

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 08 dic - "Giudichiamo con favore l'annuncio tedesco di un investimento pubblico aggiuntivo in infrastrutture". Lo afferma l'Eurogruppo nella dichiarazione finale. E' il solo accenno al 'problema Germania', il problema di un paese che ha lo spazio di bilancio per sostenere la domanda interna e per questa via la domanda 'interna' dell'Eurozona, e lo fa in scarsa misura.....

http://www.borsaitaliana.it/borsa/notiz ... 29891.html

Dovrebbero essere 10 miliardi, noccioline, ma meglio di niente ;)
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda trilogy il 09/12/2014, 9:59

Tutti puntano sulla stessa strategia: aumentare l'export e tagliare l'import, ma un comportamento virtuoso (aumentare l'export e tagliare l'import) su scala individuale può diventare un disastro su scala macro, ed è insostenibile nel lungo periodo. :?

Germania: surplus commerciale a ottobre a 21,9 miliardi di euro, sopra le attese
La bilancia commerciale tedesca a ottobre ha registrato un surplus di 21,9 miliardi di euro dai +22,1 miliardi della precedente rilevazione (dato rivisto da +21,9 miliardi). Le attese erano per un avanzo di 18,9 miliardi di euro. Su base mensile le importazioni sono calate del 3,1% (+5,2% precedente, -1,7% atteso) mentre le esportazioni sono scese dello 0,5% (+5,5% precedente, -1,7% atteso).
Fonte: Finanza.com

La Cina si trova a fare i conti con un calo inatteso delle importazioni a novembre, mentre l'export rallenta, segno ulteriore di una frenata dell'economia del colosso asiatico.
Le esportazioni sono cresciute del 4,7% rispetto a un anno prima, mentre l'import ha registrato una flessione del 6,7%, maggior calo dal marzo scorso.
http://borsaitaliana.it.reuters.com/art ... U420141208
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda franz il 09/12/2014, 12:01

c'è pero' un fatto, credo indiscutibile.
L'import e l'export non sono, come volume monetario, il risultato di un'operazione politica di governi e stati.
Sono il risultato della decisione autonoma di decine di milioni di consumatori e di centinaia di migliaia di uffici acquisti nelle corrispondenti aziende. Si cerca una certa qualità ad un certo prezzo ed il risultato è un certo volume di import e di export.

Naturalmente se una nazione (intesa come insieme di milioni di imprese) sa produrre beni di buona qualità ad un prezzo interessante, molto probabilmente esporterà parecchio. Se esporta guadagna molti soldi e puo' permettersi di importare a sua volta prodotti di buona qualità e buon prezzo (oltre alle materie prime, se gli mancano).

Un governo potrebbe cercare, tramite la sua banca nazionale, di manovrare il corso del cambio, cosa che però con l'euro è difficile (l'obbiettivo della BCE è la stabilità dei prezzi) e che secondo me è pure immorale.

Un governo puo' ostacolare l'import (dazi protezionistici) e favorire l'export sussidiandolo (cosa pero' vietata nell'ambito del libero scambio) coi' come puo' favorire in generale l'economia tutta con una bassa pressione fiscale, uno stato efficente, buoni servizi pubblici. Ma piu' di tanto non puo' e non deve fare.
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Re: L'Italia e la questione Euro

Messaggioda pianogrande il 09/12/2014, 12:19

Ormai dovrebbe essere chiaro che, qualsiasi droga si somministri al mercato, l'effetto è momentaneo e poi si paga con gli interessi.

Il problema politico è chi è che guadagna nell'effetto momentaneo e chi è che paga (con gli interessi).

Tutta lì la furbizia dei no Euro, no Merkel, no ricerca e sviluppo, etc. etc.
Fotti il sistema. Studia.
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