ranvit ha scritto:Vediamo se ti risponde qualcun altro...
Per quanto mi riguarda non ho mai insistito molto sul costo del lavoro in se' come ostacolo all'imprenditorialità.
Semmai il punto è che a parità di costo del lavoro un lavoratore riceve al netto molto meno che il collega di altri Paesi. Con conseguente meno disponibilità al consumo...e quindi minore mercato per le imprese, etc etc
Corretto. Se il costo del lavoro fosse pari a quello degli altri paesi.
Di fatto non lo è.
E si discute anche su quale sia il vero costo e come calcolarlo.
A seconda delle metodologie ci sono risultati anche molto diversi.
Per chi volesse orientarsi nella jungla ...
http://www.linkiesta.it/costo-lavoro-stimeIl vero nodo da sciogliere è la produttività. E pure in questo caso ci sono diversi metodi per stimarla.
Il problema a grandi linee è questo.
Un calcolo si fa dividendo il PIL per gli addetti. Un po' come a dire: a) tutta la nazione produce TOT miliardi di €, gli addetti sono tot miloni, ogni addetto produce in media tot migliaia di euro ogni anno. Lo so che è la media dei polli di trilussa ma per comparare diverse nazioni ed il costo del lavoro va bene.
Ammettiamo di scoprire che ogni lavoratore tedesco produce 60'000 euro di valore aggiunto.
E che invece il lavoratore italiano ne produce 36'000
Sono cifre per ora a caso (quelle vere pero' se vi interessano posso scavarle nel DB dell'unione europea).
È chiaro che il salario non puo' essere superiore al valore aggiunto. Sarà una sua frazione.
Ammettiamo che il lavoratore tedesco, grazie alla sua produttività prenda 40'000 euro di stipendio lordo annuale. Quindi 2/3.
Con questo l'azienda ha 20'000 euro per i costi aziendali e per gli investimenti.
Ora andiamo a vedere lo stipendio italiano. Se fosse 2/3 del VA avrebbe un salario lordo medio di 24'000 euro, che come sappiamo in Italia significa circa la metà in busta.12'000 Troppo poco. In effetti per come è cara la vita in Italia (le imposte si traslano sui prezzi) le imprese sono costrette a dare un salario lordo superiore, erodendo quindi margini, investimenti, spese di ricerca e sviluppo. Alla fine invece di 24'000 ne danno anche 28'000 (per seguire l'esempio) cosa che è inferiore ai 40'000 tedeschi ma fuori mercato rispetto alla produttività interna.
Il problema del costo del lavoro quindi non è solo quello di valutarlo in cifre assolute tra paesi diversi ma anche in proporzione alla reale produttività del paese. Quella italiana come sappiamo ristagna da 15 anni. Il nostro costo del lavoro pure ed ormai siamo anche abbastanza competitivi.
Non lo siamo pero' in termini di produttività per cui è corretto dire che il costo del lavoro in Italia è elevato anche se è piu' basso di altri.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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