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Il nocchiere

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il nocchiere

Messaggioda Iafran il 27/11/2014, 9:08

Salemi ha scritto:Renzi corre molto in politica, come quando ti tolgono le rotelline alla biciclettina e ti dicono "pedala pedala pedala" perché sennò cadi ???

ranvit ha scritto:Renzi corre perchè l'Italia sta andando in fallimento

Le corse di durata, a tappe, sono vinte dai corridori che programmano bene la loro preparazione, dosano gli sforzi e non irridono gli avversari ma cercano alleanze. Gli altri, i velocisti, possono vincere qualche tappa in pianura o in discesa e a volte anche ostacolando gli altri.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda flaviomob il 27/11/2014, 10:55

Corre? Mah, ha ingolfato il parlamento con una riforma elettorale ingarbugliata e incostituzionale invece di affrontare le emergenze reale, va a cene da 1000 euro... altro che core, je piace magnà!


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Il nocchiere

Messaggioda ranvit il 27/11/2014, 11:18

Nessun governo ha fatto quanto fatto da questo in 8 mesi!

Comunque se si vuole credere alle favole...liberi tutti
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 27/11/2014, 17:50

il Fatto 27.11.14
Renzi & co. molto veloci da fermi
risponde Furio Colombo

CARO COLOMBO, che senso ha un governo che corre e non arriva, decide e non succede, promette e non accade, salvo multe e privazioni?
Ruggero

LA PAROLA è cambiamento. E cambiamento c’è. Più gente ha paura, più negozi chiudono, più operai, ex operai e precari di tutti i tipi, compresi i futuri precari, chiamati studenti, scendono in piazza, più periferie si infuocano, più destre si animano e si rafforzano confortate dal fatto che la sinistra si vede come protesta (grande ma marginale) nelle piazze ma non al governo, dove ogni singola decisione viene salutata e celebrata dalle due destre (Alfano e Brunetta) salvo finte scenate con un occhio ai sondaggi. Ma anche i sondaggi appaiono disorientati. Renzi cammina sempre più in fretta sul suo tappeto mobile, e perde punti. Salvini dice cose che Fantozzi una volta definiva “bestiali”, e va su di due punti poi di altri due. Hanno fatto bene, ancora una volta, molti nostri colleghi giornalisti a non dire della Lega ciò che sanno e che pensano. Di questo passo un personale politico di questo genere para-nazista te lo puoi ritrovare al governo. Salvini, diventando segretario della Lega dopo la spartizione dei proventi dei precedenti leader politici e guide morali incaponite sia con l'uso privato dei fondi pubblici sia con la secessione del Nord, si è posto la giusta domanda: ma forse un’Italia canaglia, disposta a tutto, pur di terrorizzare un bambino nero o di dare la caccia a un rom, non c’è solo in certi cortili della Lombardia e del Veneto. Forse c’è anche nel resto d'Italia. Ed eccolo al lavoro, con il patriota Borghezio, che ha già spento ogni stima per l’Italia con il suo indefesso lavoro al Parlamento europeo, impegnato insieme ai fascisti di Casa Pound a far saltare in aria le periferie di Roma. Tra poco si scende, perché, come ha spiegato bene Saviano, la ’ndrangheta e le mafie hanno un buon tornaconto da disordini come questi. Se non altro tengono impegnata la polizia, e la costringono a distrarsi dai veri affari che tengono in piedi una buona parte dell’Italia. Intanto il resto del Paese, un aggregato di cittadini che credevano in un partito, credevano nelle istituzioni (o almeno le volevano vive) credevano di poter dare una mano, con buona volontà civica, e nei limiti del possibile, si vedono ogni giorno trascinati da nuove, inattese, non spiegate decisioni, fuori dai limiti del possibile, e sottoposti a cambiamenti che fanno paura perché il costo è tutto sui cittadini, non si vede niente di nuovo o diverso (salvo il costo). E, se c’è un vantaggio, se lo attribuiscono ministre e ministri di bell’aspetto quando vanno (ogni pomeriggio e ogni sera) in televisione, sottobraccio agli alleati e sostenitori di una nuova destra senza tanti pregiudizi verso i “comunisti” come Renzi e Boschi. Come vedete ne abbiamo fatta di strada. Tutta verso il niente.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 27/11/2014, 18:32

# matteostaiserenoadessotoccaate

..... sia per non soccombere alla «vulgata» che già circola nei palazzi romani a proposito di un declino politico ormai in essere....




Repubblica 27.11.14
Occorrerebbero intese forti. Invece sono deboli per il caos in Forza Italia e le tensioni nel Pd
di Stefano Folli

La paura di Renzi l’incognita del Colle e il rischio paralisi sulla legge elettorale
NEL momento più difficile della sua esperienza di governo, non è strano che Matteo Renzi si sia ritrovato al Quirinale. Da Napolitano ha sempre ricevuto buoni consigli, anche affettuosi. Verso il dinamico giovane fiorentino («uno di quelli che vogliono cambiare le cose in Europa» ha detto Tony Blair a Sky), il capo dello Stato ha dimostrato fin dall’inizio stima e simpatia.
Oggi, quando mancano poche settimane alle dimissioni del presidente per ragioni di età e di salute, i suoi consigli sono ancora più preziosi e senza dubbio bene accetti da un premier che vede restringersi il sentiero davanti a sé. Il sentiero istituzionale, in particolare, perché la riforma a cui Renzi tiene continua a essere — come tutti sanno — la legge elettorale. Accanto a questa c’è la trasformazione del Senato in camera delle autonomie: una sorta di fiore all’occhiello del «renzismo», un’iniziativa costituzionale complessa che Napolitano ha sempre appoggiato con convinzione.
Il problema di Renzi è che l’autunno ha oscurato il quadro e reso incerto il cammino della modernizzazione. Inoltre la prospettiva di una sede vacante al Quirinale ai primi di gennaio rende ancora più confuso lo scenario. Ci vorrebbero accordi forti tra le forze politiche, a cominciare dal partito berlusconiano. Invece le intese sono deboli, esposte al vento delle divisioni interne che coinvolgono, in forme diverse ma insidiose, sia Forza Italia sia il Pd.Eppure il presidente del Consiglio ha bisogno di risultati certi entro una data definita: sia per non soccombere alla «vulgata» che già circola nei palazzi romani a proposito di un declino politico ormai in essere,sia per disporre di un’arma di pressione sui parlamentari quando si comincerà a votare per il successore di Napolitano.
La nuova legge elettorale maggioritaria approvata almeno in un ramo del Parlamento sarebbe un buon argomento per tenere a freno dissidenti e contestatori, soprattutto quelli che interessano da vicino il premier perché convivono all’interno del Pd. Una riforma maggioritaria taglierebbe le unghie a chi sogna una scissione (non Bersani, come si è visto); mentre una legge proporzionale, tipo quella introdotta dalla sentenza della Consulta, incoraggerebbe senza dubbio la nascita di nuove formazioni. In altre parole, tutto s’intreccia. Il partner Berlusconi non dice «no» alla riforma di Renzi, ma è sempre più impacciato da un partito che non rispetta più la sua autorità, un tempo assolutamente scontata. Per cui al vertice di Forza Italia si tenta di rinviare la legge elettorale a dopo l’elezione del presidente della Repubblica, inseguendo un legame che il premier rifiuta. D’altra parte, il colloquio di ieri è servito, certo, a rassicurare Renzi circa il consueto sostegno da parte di Napolitano. Ma anche a stabilire che non si possono immaginare strappi e colpi di testa in materia istituzionale. Occorre, anzi, una certa simmetria fra il percorso della riforma elettorale e quella, di natura costituzionale, che cambierà il volto del Senato.
Qui Napolitano è stato chiaro e il presidente del Consiglio non ha motivo per non essere d’accordo. In fondo tutti hanno ascoltato cosa ha detto di recente a Palazzo Madama l’ex presidente della Corte, Silvestri: in un sistema che continua a essere bicamerale, fino alla compiuta riforma del Senato, non ci si può affidare a un modello elettorale dichiaratamente previsto per la sola Camera dei deputati. Ne derivano una serie di conseguenze che consigliano di tener conto dei vari passaggi costituzionali in corso, coinvolgendo un’ampia platea di forze politiche, senza rincorse solitarie. Può darsi che siano necessari tempi un po’ più lunghi di quelli desiderati dal premier, ma è interesse comune evitare rischi di incostituzionalità. Se poi, come è inevitabile, questo percorso s’incrocerà con l’elezione del nuovo capo dello Stato, pazienza. Un sistema maturo — è il pensiero attribuito a Napolitano — si giudica anche da come sa gestire gli snodi istituzionali rilevanti.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 28/11/2014, 21:29

il Fatto 28.11.14
Gli evasori votano, meglio tenerseli buoni
Chi falsifica i conti non inserendo il “nero” non commette frode fiscale
Significherebbe colpire le partite Iva, 8 milioni di contribuenti

di Bruno Tinti

SIAMO l’unico Paese al mondo che fa la lotta all’evasione fiscale strizzando l’occhio agli evasori. Il preannunciato decreto in attuazione della delega fiscale ne è la prova.
Cominciamo dal peccato originale, l’occhio di riguardo per il “nero”. È come per il falso in bilancio, anzi peggio. B. se l’è abolito (di fatto) nel 2002 e ancora niente è cambiato; il “nero” lo hanno declassato a peccato veniale nel 2000 e adesso c’era l’occasione di rinsavire.
Per la legge vigente, se uno si mette in tasca i soldi e non annota in contabilità quello che ha ricevuto (dunque fa una contabilità falsa), commette “dichiarazione infedele”, punita fino a 3 anni (niente carcerazione preventiva, intercettazioni e prigione) e non “frode fiscale” (6 anni, carcerazione preventiva, intercettazioni e prigione). Eppure, se inserire in contabilità fatture false, dunque affermare che ci sono costi inesistenti, è frode fiscale; perché diavolo non lo è non inserire fatture vere, dunque affermare (falsamente) che si è incassato meno del reale?
Si poteva modificare la legge; invece non solo non l’hanno fatto ma hanno ribadito che chi falsifica la contabilità non inserendovi il “nero” non commette frode fiscale. Perché? Semplice: perché il “nero” è praticato dall’universalità del popolo dell’Iva, un po’ più di 8 milioni di contribuenti. E qual è il politico che rinuncia a 8 milioni di voti?
Sull’elusione fiscale, altro prudente riserbo. Che l’elusione consista nella mancanza di reali ragioni economiche a supporto dell’operazione effettuata e nella realizzazione di un vantaggio fiscale che, senza quell’operazione, non vi sarebbe stato è nozione acquisita dalla notte dei tempi. Aggiungere che l’elusione non costituisce reato è non solo inutile ma fuorviante. Per fare un esempio: Dolce & Gabbana hanno costituito in Lussemburgo una società (Gado) e le hanno poi venduto i loro marchi; così tutte le royalties, invece di arrivare ai due stilisti persone fisiche in Italia (con tasse al 40 per cento) arrivavano in Lussemburgo (con tasse al 4 per cento). La sede della società era in una stanzetta presso uno studio di commercialisti; dapprima non c’era nemmeno un impiegato, poi ne hanno assunta una.
La Cassazione li ha assolti, la Commissione tributaria li ha condannati (si è in attesa della decisione della sezione tributaria della Cassazione), nessuno comunque gli ha contestato la frode fiscale perché, al più, si sarebbe trattato di elusione. C’era l’occasione di specificare che elusione ed evasione sono concetti distinti e che risparmiare sulle imposte utilizzando società inesistenti come schermo giuridico è frode fiscale, altro che illecito amministrativo.
ULTIMA chicca: si vuole aumentare la soglia di punibilità a 200.000 euro di imposta evasa; se uno evade 190.000 euro non commette reato. 200.000 euro di imposta significano 400.000 euro di “nero”. Quanta gente in Italia ha un giro d’affari di questo tipo? Non lo sanno, all’Agenzia delle Entrate, che il 90 per cento dell’evasione proviene dai piccoli-medi contribuenti?
Alla fine, la domanda è: quando indicheranno, a copertura di qualche mirabolante riforma, 4, 5 6, N miliardi provenienti dalla lotta all’evasione, saranno coscienti di raccontare una palla?
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 28/11/2014, 21:59

La Stampa 28.11.14
Il nuovo incubo di Micromega: “Matteo peggio di Silvio, è più bravo”
Il direttore Paolo Flores D’Arcais all’attacco del premier

intervista di Giuseppe Salvaggiulo

Incipit del comunicato che presenta il nuovo numero della rivista Micromega: «Renzi peggio di Berlusconi». Il direttore Paolo Flores d’Arcais ne racconta la genesi: «Un mio collaboratore aveva scritto un comunicato molto ragionato, gli ho spiegato che scritti così servono a poco, senza una frase che colpisca quella vil razza dannata che sono i giornalisti. Così è nata quella frase. Deduco che ha funzionato».
Era un’esagerazione?
«No. Che il renzismo sia la prosecuzione e il compimento del berlusconismo ormai non è un’opinione ma un fatto acclarato, tanto da essere rivendicato da Berlusconi e Ferrara».
In che cosa consiste l’essere peggiore?
«Renzi, più capace, riesce in ciò che Berlusconi voleva ma non riusciva a fare,realizzando ad esempio l’aspetto marchionnista del diritto del lavoro. In tal senso Renzi è meglio da un punto di vista berlusconiano (Ferrara ne è entusiasta: l’erede fa meglio del padre); peggio da quello di un democratico anche tiepido».
Il tema della giustizia è centrale per l’antiberlusconismo: lo è anche per l’antirenzismo?
«È il tema che condiziona tutti gli altri da un quarto di secolo. Renzi sta portando a compimento il programma di Berlusconi, in modo più sottile ed più efficace. Anziché smettere la lotta alla mafia proclamando che Mangano è un eroe, la indebolisce annunciando di condurla senza quartiere. Ma effettivamente realizza misure berlusconiane».
Per esempio?
«Tutti gli operatori dell’antimafia sostengono che è ineludibile l’introduzione del reato di autoriciclaggio. Eppure non segue nulla. E se si comincia a discuterne, spuntano dieci emendamenti che lo rendono insignificante. Anche sulla prescrizione, cartina di tornasole per chi vuole combattere il crimine, stessa politica di Berlusconi ma più efficace. Basterebbe un decreto di una riga per fermarla dopo il rinvio a giudizio, invece il governo presenta una proposta che è un minestrone farraginoso che non cambia nulla».
Però Berlusconi era anche accusato di voler «normalizzare la magistratura».
«Ma Renzi ha ottenuto un Csm attappetato, cosa che a Berlusconi non era mai riuscita fino in fondo. E si appresta a pensionare in un colpo centinaia di magistrati, azzerando tutte le posizioni apicali con un effetto devastante: un Csm malleabile nominerà tutti i capi degli uffici. E poi la responsabilità civile: il principio “chi sbaglia paga” esiste già ed è sacrosanto, ma qui si vuole intimidire le Procure».
E le nomine di Gratteri a consulente di Palazzo Chigi e Cantone all’Anticorruzione?
«Ecco la triste “genialità”! Renzi chiede a uno straordinario pm antimafia come Gratteri di fare il ministro e poi lo cancella, e gli dà la guida di una commissione per la riforma della giustizia, ben sapendo che le sue proposte sono l’opposto della politica del ministro della Giustizia, che infatti ha rifiutato un confronto pubblico da noi richiesto. Anche Cantone, persona specchiata e valida, non ha nessun potere. Era più efficace come magistrato».
Il paragone con Berlusconi cade di fronte alle leggi ad personam che Renzi non fa?
«Ma non cancella quelle fatte da Berlusconi, il che equivale a ribadirle. Come ci hanno insegnato al catechismo, si pecca anche per omissione».
Altra differenza è il conflitto di interessi, che condizionava Berlusconi sull’informazione e viceversa.
«Ma la forza di Renzi è proprio di non avere il conflitto di interessi, per poter fare come quello che ce l’aveva. Nella Rai vuole rafforzare il peso dell’esecutivo, in un contesto in cui la riforma costituzionale e l’Italicum daranno a una forza politica minoritaria il controllo dell’unico ramo legislativo del Parlamento, con un effetto moltiplicatore su tutti gli altri mali. Finora al massimo la maggioranza prendeva 4-5 posti nel CdA su 7. Renzi vuole consegnarne 4 o 5 su 5 a chi ha un consenso risibile. Questi sono fatti, non opinioni. E ancora discutiamo?».
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Re: Il nocchiere

Messaggioda ranvit il 29/11/2014, 9:51

Un nocchiere cosi' ve lo sognate! :lol:

Accontentatevi del pover'uomo Bersani, del parolaio Vendola, del fighetto Flores D'Arcais, di Rodotà, di Zagrebelsky, di Pinco Palla......è il meglio che avete: chiacchieroni a gogò :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Iafran il 29/11/2014, 10:00

ranvit ha scritto:Un nocchiere cosi' ve lo sognate!

Un "politico" così è solo nei sogni degli altri, quelli che dormono ad occhi aperti.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda ranvit il 29/11/2014, 10:49

Da ridere :lol:

Ci sono si quelli che dormono a occhi aperti, solo che non sono quelli che si augurano che il Governo Renzi ce la faccia, ma quelli che sognano un mondo che non esiste :lol: :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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