pinopic1 ha scritto:Però non è che ogni volta che si deve informare su una vicenda si deve ripercorrere tutta la storia. Altrimenti risaliamo a Caino e Abele.
La vicenda israelo-palestinese è più breve effettivamente; sono solo 50 anni. Sempre troppi per una trasmissione televisiva.
E comunque penso che nonostante la cattiva informazione ormai tutti conoscano la situazione.
Se mi permetti per un attimo di fare il precisino, ma solo un attimo,

una rapida prova con excel o con calc (se non ci si fida della normale calcolatrice) puo' dimostrare inequivocabilmente che 2008 meno 1948 fa 60. Il che fa il 20% in piu' di 50.
Chiarito questo, che è il meno, non so veramente chi, tra i cittadini italiani che non seguono la politica, ma seguono il grande fratello, sappiano tutte le cose che hai elencato. E se non se seguono è anche perché forse sono stanchi di una inforamzione partigiana. Che è disoriantante. Noi che siamo piu' informati di altri ce la caviamo, galleggiamo, riconosciamo trucchi e disinformazioni, parziali verità e parziali falsità abilmente mischiati. Altri non so. Ma ne stanno alla larga. Ok, chi guarda anno zero è piu' scafato ma questo cosa importa?
Poi sul "conoscere la situazione" o sul "credere di conoscerla" io credo che ci sia una grande differenza, perché noi là non ci viviamo e chi ci è stato puo' testimoniare che le cose non sono cosi' semplici come racconti.
Ma qual era il tema? Il tema era "i metodi usati dai soldati israeliani in questo attacco a Gaza". Ed è un tema che non riguarda soltanto il caso specifico, ma più in generale la guerra ai giorni nostri. Ormai dovrebbe essere chiaro che nelle guerre moderne muoiono e soffrono soprattutto i civili. Tutto sommato in caso di guerra conviene fare il soldato piuttosto che il bambino o il vecchio. Sappiamo anche che il nemico si mischia ai civili. Sappiamo tutto. Però se l'Annunziata voleva fare un riassunto delle puntate precedenti ha avuto la parola per poterlo fare.
Quello che dici è solo relativamente vero. Ed il riassunto possiamo farlo qui. Se guardiamo al passato le guerre prima del 1500 (quindi dalla preistoria all'era moderna) colpivano
soprattutto i civili, con stragi che nemmeno possiamo immaginare. Spesso faccio l'esempio di cartagine (mezzo milioni di morti nella distruzione della città) ma molto prima Alessandro il Grande nelle sue scorribande in Asia distrusse intere città, oggi note solo per gli scavi archeologichi. Lo studio dei conflitti tra le tribu di cacciatori raccoglitori mostra che la percentuale delle vittime copriva dal 30% alla totalità di villaggi, tribu, etnie. E chi non moriva era fatto schiavo. Ed in certe zone del mondo finiva in pentola.
Nell'epoca moderna, con la creazione dei moderni eserciti, iniziano le battaglie campali ma questi eserciti, avanzando, facevano razzie nelle campagne deprendandole e condannando i contadini alla fame per deprivazione del raccolto.
Forse pero' è prendendo le misure con le guerre del 1700 e 1800 che si puo' vedere oggi in un cremento delle vittime civili ma il rapporto prima era assai piu' tremento. Le invasioni barbariche non erano scampagnate, anche se oggi sono solo una trasmissione televisiva.
Oggi con le guerriglie condotte in città torna alto il numero di vittime civili ma esso è una inezia riesptto al secolo scorso.
Le seconda guerra mondiale ebbe, in base a stime, 62 milioni di morti, di cui 25 militari e 37 civili. Le vittime civili furono il 60% delle vittime totali ma se consideriamo la popolazione coinvolta mi pare che siano state sotto il 2%.
Il raffronto, nel tempo, tra vittime dei conflitti e popolazione mondiale mostra che il numero dei morti per abitante scende sempre, anche se sale il numero assoluto (infatti mentre 2000 anni fa si era in poche decine e centinaia di milioni oggi si vive in 6 miliardi e mezzo). Relativamente parlando quindi il numero dei morti, militari e civili, diminuisce proporzionalmente. Ad esempio l'invasione del libano del 1982 costo' la vota a 17'000 persone. La guerra del 2006, sepre in Libano, a circa 800-1200 persone. Il minor numero dei morti è dovuto alle tecniche di battaglia ed alle tecnologie impiegate, naturalmente. Pur essendo controintuitivo infatti a colpi di zagaglie, macete e pietre (quindi "a mano") in Uganda hanno fatto un milione di morti (tutti civili) mentre una guerra tecnologica moderna produce mille volte meno vittime e con un rapporto di morti per abitante decisamente inferiore. Inoltre con un rapporto militari civili che vede piu' vittime militari, ancne se ne caso della guerriglia delle milizie non in divisa il confine è labile. Questo non ci deve
assolutamente consolare ed esaltare ma solo far considerare che l'affermazione "nelle guerre moderne muoiono e soffrono soprattutto i civili" dimostra che in Italia non si spiega bene la storia o che nell'informazione (ecco dove volevo arrivare) qualche cosa non funziona.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)