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caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda valerio il 12/01/2009, 2:56

Ve lo ricordate il 14 ottobre del 2007, la nascita del PD? Non credo serva spendere molte parole per descrivere delusioni e dilagante rassegnazione. Ma c'è anche chi non si è rassegnato allo sconforto. Da lì si potrebbe ripartire. Tuttavia assistiamo ad una serie di iniziative, movimentini e microassociazioni, autoconvocati, iniziative varie che si propongono di incidere sulla strada e sul corpo del PD. Peccato che il problema sia proprio questo, quello di un corpo che non c'è o che è ancora largamente da costruire.

La fotografia la ha ben fatta Bersani nel corso della Direzione tenuta nel dicembre 2008 quando ha detto (cito a memoria): abbiamo tanto discusso su quando fare il Congresso ma non ci siamo chiesti se siamo in grado di farlo. Alludendo ai ritardi nelle iscrizioni e, in tante zone, alla stessa costituzione dei Circoli.

Ora, visto il ritardo accumulato, la domanda sorge spontanea: ce la fa questo PD a strutturarsi e insediarsi nei territori senza un aiutino dal basso? Possiamo anche avere opinioni diverse sul perchè non ce la fa, sulla maggiore o minore importanza di questo o quel motivo. Ma sarebbe importante se capissimo tutti che quel tipo di aiutino per dare corpo al partito non viene dal moltiplicarsi di associazioni e iniziative, orientate alla ricerca di affinità sempre più selezionate; e che potrebbe invece venire da un lavoro territoriale di aggregazione, in ambiti ristretti, quelli nei quali ognuno di noi ha effettivamente relazioni, assumendo ed anzi facendo leva sulle diversità, tutte quelle che si raccolgono entro i confini di valori e intenti che qualificano il partito democratico.

Bene. Il concetto di ricostruire corpo dal basso, di ricostruire un processo di effettiva partecipazione e rappresentanza, è probabilmente da moltissimi considerata una buona cosa. Ma già sento parecchi interrogativi. Vediamo se sono gli stessi che mi pongo anch'io e se le risposte che mi do possono funzionare.

1) E' possibile che un processo di quel tipo possa nascere sul contributo di persone che indubbiamente hanno nel cuore e nella mente la volontà di un impegno ma che sono persone normali, con tutti i loro impegni di lavoro e famigliari, e che quindi hanno ben poco tempo da dedicare ?

2) Come si raccorda lo svilupparsi di queste cellule democratiche con la struttura del partito, con la sua parte più vicina, il Circolo locale del PD? E cosa succede se il Circolo non è stato ancora costituito o è dormiente?

3) Come si garantisce che queste cellule non divengano basi per politicanti, meccanismi di clientela invece che fucine di buona politica?

4) una cellula democratica ha solo un rapporto locale? Può essere portatrice di domande e iniziative generali nel partito, in che modo e in che limite? Quali relazioni tra le cellule si possono immaginare, di che tipo?

5) quali potrebbero essere i tempi di questo processo, quali dovrebbero essere per stare nella fase politica del 2009?

Secondo voi ci sono altre domande significative?

Nei prossimi messaggi cercherò anch'io di dare risposte, partendo dalla mia situazione concreta, cioe' con l'approccio mentale di uno che si propone di provarci e che quindi ragiona sui problemi che immagina di trovare, sulle domande che pensa di incontrare.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda pinopic1 il 12/01/2009, 12:02

valerio ha scritto:Ve lo ricordate il 14 ottobre del 2007, la nascita del PD? Non credo serva spendere molte parole per descrivere delusioni e dilagante rassegnazione. Ma c'è anche chi non si è rassegnato allo sconforto. Da lì si potrebbe ripartire. Tuttavia assistiamo ad una serie di iniziative, movimentini e microassociazioni, autoconvocati, iniziative varie che si propongono di incidere sulla strada e sul corpo del PD. Peccato che il problema sia proprio questo, quello di un corpo che non c'è o che è ancora largamente da costruire.

La fotografia la ha ben fatta Bersani nel corso della Direzione tenuta nel dicembre 2008 quando ha detto (cito a memoria): abbiamo tanto discusso su quando fare il Congresso ma non ci siamo chiesti se siamo in grado di farlo. Alludendo ai ritardi nelle iscrizioni e, in tante zone, alla stessa costituzione dei Circoli.

Ora, visto il ritardo accumulato, la domanda sorge spontanea: ce la fa questo PD a strutturarsi e insediarsi nei territori senza un aiutino dal basso? Possiamo anche avere opinioni diverse sul perchè non ce la fa, sulla maggiore o minore importanza di questo o quel motivo. Ma sarebbe importante se capissimo tutti che quel tipo di aiutino per dare corpo al partito non viene dal moltiplicarsi di associazioni e iniziative, orientate alla ricerca di affinità sempre più selezionate; e che potrebbe invece venire da un lavoro territoriale di aggregazione, in ambiti ristretti, quelli nei quali ognuno di noi ha effettivamente relazioni, assumendo ed anzi facendo leva sulle diversità, tutte quelle che si raccolgono entro i confini di valori e intenti che qualificano il partito democratico.

Bene. Il concetto di ricostruire corpo dal basso, di ricostruire un processo di effettiva partecipazione e rappresentanza, è probabilmente da moltissimi considerata una buona cosa. Ma già sento parecchi interrogativi. Vediamo se sono gli stessi che mi pongo anch'io e se le risposte che mi do possono funzionare.

1) E' possibile che un processo di quel tipo possa nascere sul contributo di persone che indubbiamente hanno nel cuore e nella mente la volontà di un impegno ma che sono persone normali, con tutti i loro impegni di lavoro e famigliari, e che quindi hanno ben poco tempo da dedicare ?

2) Come si raccorda lo svilupparsi di queste cellule democratiche con la struttura del partito, con la sua parte più vicina, il Circolo locale del PD? E cosa succede se il Circolo non è stato ancora costituito o è dormiente?

3) Come si garantisce che queste cellule non divengano basi per politicanti, meccanismi di clientela invece che fucine di buona politica?

4) una cellula democratica ha solo un rapporto locale? Può essere portatrice di domande e iniziative generali nel partito, in che modo e in che limite? Quali relazioni tra le cellule si possono immaginare, di che tipo?

5) quali potrebbero essere i tempi di questo processo, quali dovrebbero essere per stare nella fase politica del 2009?

Secondo voi ci sono altre domande significative?

Nei prossimi messaggi cercherò anch'io di dare risposte, partendo dalla mia situazione concreta, cioe' con l'approccio mentale di uno che si propone di provarci e che quindi ragiona sui problemi che immagina di trovare, sulle domande che pensa di incontrare.


Non c'è nessuna garanzia (punto 3). Se queste cellule sono il luogo della partecipazione alla vita del partito, non sono altro che le vecchie sezioni frequentate solo da chi è interessato alla propria carriera politica o/e fa parte di un gruppo di potere o cordata dentro il partito.
Penso che invece si dovrebbe favorire la nascita di associazioni autonome dal partito che svolgano attività più specifiche in campi specifici e quindi frequentate da persone che vi aderiscano perché le trovano complementari e/o utili ai loro studi, alla professione, ai loro hobby, alla loro volontà di impegnarsi nel volontariato.
I circoli dovrebbero essere il punto, il luogo fisico, di riferimento di queste realtà.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda Puma il 12/01/2009, 19:15

Penso che il nostro caro amico "pinopic1" abbia centrato il problema, forse chi comanda al vertice del PD non si rende ancora conto che gli anni sono passati e le cose sono cambiate, non è assolutamente più pensabile di strutturare un partito come una volta, ora non abbiamo altra strada che perseguire un consenso attraverso un movimento di opinioni, bisogna abbandonare la logica delle cellule e dei tesseramenti politici, il consenso si guadagna di volta in volta e di giorno in giorno attraverso un progetto politico-sociale credibile.
La crisi del PD è nata dopo che aver fatto una brillante campagna elettorale piena di speranze e illusioni che si è tradotta in consenso, a seguire, alla prova dei fatti, anzichè dare corpo e anima ad un progetto politico di opposizione alternativo al centro-destra, si è invece perseguita una strada confusa di navigazione a vista, ovvero la politica del "ma anche" che porta solo confusione e disorientamento.
Sinceramente ora rimpiango Romano Prodi che ha dimostrato veramente le capacità di aggregare consenso.
Mi dispiace dirlo, e spero non avvenga, ma ho l'impressione che se non si interviene prima, arriveremo a prendere una grande batosta elettorale alle Europee.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda valerio il 12/01/2009, 23:50

Puma ha scritto:ora non abbiamo altra strada che perseguire un consenso attraverso un movimento di opinioni, bisogna abbandonare la logica delle cellule e dei tesseramenti politici


Fammi credito di un uso autoironico di un termine antico, qui biologicamente coerente con l'obiettivo dichiarato di costruire corpo ;-) del partito.

Ho aperto questo thread per un ragionamento ad alta voce, per verificare un'idea non da solo. E quindi ringrazio te e l'altro intervenuto, anche se non mi aiutate nemmeno un poco visti i punti di vista molto diversi.

Io credo che senza far irrompere dentro la vita del partito i tanti "fondatori" non ci si fa a far vivere il PD. Quel PD utile al paese che abbiamo battezzato il 14 ottobre 2007.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda Gab il 13/01/2009, 11:37

Scusate se non vado punto punto virgola virgola ma ..

Credo che l'idea di Valerio sia quella di immaginare strumenti ed "azioni" che permettano a "simpatizzanti" del PD di avere una maggiore influenza sulle decisioni del partito. Sia dedicando ore e quindi andando nei circoli, alle varie assemblee territoriali (se eletti) che dedicando minuti o mezz'ore ritagliate nel tempo libero. Magari da esterni al PD. O una combinazione con ripetizioni (!) delle precedenti.

Associazioni di liberi pensatori + iscritti al PD --> che danno vita e fanno crescere un movimento di pensiero
penso che sia una formula perfetta.

Se l'utilizzo di strumenti permettessero a piu' persone di poter tra loro interagire , ed a chi puo', di andare a portare idee e promuovere azioni nei circoli PD, che comunque restano in molto casi luoghi di riferimento e di incontro fisico importante, credo si amplierebbe molto il confronto e sicuramente il coinvolgimento in fasi decisionali.

Non so la vostra esperienza, ma ho sottomano esempi di "emerite" associazioni di "emeriti" esponenti locali che non portano nessuno stimolo nei luoghi deputati del Partito (Assemblee). Anzi usano le proprie associazioni per muovere pedine "contro" il partito locale, senza alcuna battaglia interna chiara aperta, pubblica.

Ho sottomano esempi di circoli che fanno molto e circoli inesistenti!

Le granzie, penso che ce le possiamo dare da soli facendo attivita' politica. E se nel fare attivita' politica nella mezz'ora quotidiana che possiamo dedicargli siamo pure *soli* allora certo che avremo possibilita' nulle!

Quindi l'idea di far interagire tra loro singoli che operano in contesti diversi e con tempi diversi la trovo un'idea assolutamente costruttiva.

ciao
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda ranvit il 13/01/2009, 12:31

Caro Valerio, ci conosciamo dai tempi della SOL. Poi tu hai fatto altri tentativi di "dare un aiutino". Io pure nel mio piccolissimo con Cittadini dell'Ulivo e Suez.

Dalle vicende degli ultimi 15 anni bisogna invece riconoscere che :
- non c'è interesse da parte dei partiti del Cs di avere aiutini;
- la base del Cs è fortemente divisa su vari argomenti di non poco conto (un es per tutti, l'attuale situazione in Palestina).

I miei personali favori vanno per un centrosinistra all'europea (linea politica tra Blair e Zapatero, giusto per intenderci), con un sistema bipolare o meglio bipartitico.

Ora tu riproponi in questa tribuna la possibilità di dare un aiutino al Pd (sottintendendo credo al Cs).
Immagino tu ti riferisca ancora una volta alla possibilità di qualcosa di assimilabile ad un circolo on-line...
Come sai c'è già il cosiddetto circolo Obama...non mi pare che si riescono a raggiungere risultati concreti. Questo tipo di "circolo" (quando non è un tentativo di riciclaggio di qualche personaggio di secondo piano) diventa dopo poco il rifugio dei tanti "estremisti" o dell'etica o del pacifismo o del terzomondismo o dei no-global etc etc. Si fa a chi urla di piu' con il risultato di non essere neanche presi in considerazione dalla seppur mediocre dirigenza dei partiti di riferimento.

Per ora mi fermo.

Ciao, Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda foxnapo il 13/01/2009, 13:54

Quello che propone Valerio sarebbe l'unico modo di far crescere il PD ..

All'interno del PD ci sono molte anime, molti valori.

Tutte/i con diritto di cittadinanza. Oggi si sono formate Associazioni che vengono definite correnti, e valutate spesso in modo non positivo (ovviamente da chi simpatizza per le altre...)

Se dal basso le idee venissero rese libere di circolare e si potesse esercitare una qualche forma di controllo, senza pregiudizi, dando spazio a tutti, ascoltandoci ed ascoltando.

Riuscissimo a diventare democratici ...

Ciao a tutt*
Paola
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda pinopic1 il 13/01/2009, 14:54

Parlavo di associazioni (culturali, di volontariato, professionali, studentesche, di consumatori, di quartiere, ...) perché è il modo per portare nel partito esperienze concrete e idee elaborate senza preoccupazioni di potere politico e di schieramenti e un modo per essere più vicini alle persone considerate nelle loro attività e nella loro vita di tutti i giorni e non solo come elettori. Possono degenerare anche le associazioni ma i circoli e/o le sezioni sono per loro natura i luoghi delle tattiche politiche per la conquista del potere all'interno del partito. Politica fine a se stessa.

In rete ci sono già tantissimi blog e forum e network vari che cercano di "aiutare" il PD. Ma sembrano cose da marziani, alieni, rispetto alla cruda realtà delle dinamiche che si svolgono all'interno del partito.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda guidoparietti il 13/01/2009, 15:36

pinopic1 ha scritto:Parlavo di associazioni (culturali, di volontariato, professionali, studentesche, di consumatori, di quartiere, ...) perché è il modo per portare nel partito esperienze concrete e idee elaborate senza preoccupazioni di potere politico e di schieramenti e un modo per essere più vicini alle persone considerate nelle loro attività e nella loro vita di tutti i giorni e non solo come elettori. Possono degenerare anche le associazioni ma i circoli e/o le sezioni sono per loro natura i luoghi delle tattiche politiche per la conquista del potere all'interno del partito. Politica fine a se stessa.

In rete ci sono già tantissimi blog e forum e network vari che cercano di "aiutare" il PD. Ma sembrano cose da marziani, alieni, rispetto alla cruda realtà delle dinamiche che si svolgono all'interno del partito.

Bisognerebbe unire le due cose. Ci si associa(va) per far qualcosa, non solo per far chiacchiere. Le associazioni politico/culturali oggi sono intese come: non facciamo nulla davvero, parliamo soltanto. Mentre, peggio ancora, quelle di volontariato e dintorni tendenzialmente sono proprio estranee per principio (e principio molto condiviso tra i loro membri) alla politica. E invece il punto è che quei meccanismi della politica fine a se stessa e delle tattiche politiche per la conquista del potere si cambiano soltanto andandoli a modificare direttamente a tutti i livelli cui avvengono.
Invece mi pare che spesso (ma non intendo generalizzarlo a tutti sempre e comunque, sia chiaro) l'atteggiamento sia di tenersene fuori criticando dall'esterno, senza provare a modificare le situazioni da dentro né tantomeno costruire alternative praticabili.
Naturalmente queste ultime cose non sono facili da fare, e anch'io mi sono trovato spesso frustrato nel non poter cambiare modalità antidemocratiche che evidentemente andavano cambiate. Ma finché prevarrà la pur comprensibile e scusabile mentalità del "disimpegno critico", ed oggi prevale e lo si può toccare con mano in qualsiasi riunione sia essa di un circolo del PD o di una associazione culturale, neanche la speranza di cambiare alcunché ci sarà, perché quelli che si impegnano fattivamente e soprattutto con la necessaria continuità sono quasi sempre e solo i soliti vecchi militanti e apparati che perpetuano le logiche anti-partecipative perché in fondo le condividono e d'altronde non vedono alternative che in effetti non si fanno vedere.
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Re: caro pd, ora ti diamo un aiutino dal basso

Messaggioda ranvit il 13/01/2009, 16:34

Non è pensabile che tutti facciano politica! Ma non è detto che chi non ne ha la voglia o il tempo o il carattere (oserei dire anche lo stomaco...) non abbia diritto di dire la sua! Se non altro perchè comunque vota!

Allora vanno bene, e direi sono indispensabili, sia le associazioni sia i circoli. Ognuna, come dice pinopic, con le sue caratteristiche implicite; i circoli "per loro natura luoghi delle tattiche politiche per la conquista del potere all'interno del partito"; le associazioni "per portare nel partito esperienze concrete e idee elaborate senza preoccupazioni di potere politico e di schieramenti".

Il punto pero' sollecitato da Valerio è come possiamo dare un aiutino.

Vittorio
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