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L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PCI

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda pianogrande il 12/09/2014, 11:12

"Io non ho detto quale fosse la tua provenienza politica. Ti ho fatto solo una domanda da dove "provieni" poiche sono piu' che evidenti le differenze fra noi due. Differenze che non avrebbero mai potuto fondersi. Coalizzarsi forse si, ma non oltre. Tutto qui. La mia provenienza io, l'ho espressa senza alcuna vergogna.

Quindi, caro amico, non sono da trascurare queste mie domande sulla provenienza politica all'interno del PD. Sono domande che aspettano risposte anche per il fatto che un'analisi su questo credo sia molto interessante e puo' essere proficua
Purtroppo analisi del genere sono state volutamente disattese(fusione a freddo) per molti anni dalla nomenclatura dei ns. politici....e son sicuro che prima o poi su questo si pagherà dazio molto alto".

GiBo.

La pianto qui dicendo che non ho bisogno di passare un esame per avere il diritto di esprimere le mie opinioni.
Nemmeno per le opinioni diverse da altre c'è bisogno di passare un esame.
Era questo che intendevo quando parlavo della capacità di entrare nel merito.

Selezionare gli interlocutori è un metodo piuttosto comodo per avere sempre ragione.
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda gi.bo. il 12/09/2014, 14:01

pianogrande ha scritto:"Io non ho detto quale fosse la tua provenienza politica. Ti ho fatto solo una domanda da dove "provieni" poiche sono piu' che evidenti le differenze fra noi due. Differenze che non avrebbero mai potuto fondersi. Coalizzarsi forse si, ma non oltre. Tutto qui. La mia provenienza io, l'ho espressa senza alcuna vergogna.

Quindi, caro amico, non sono da trascurare queste mie domande sulla provenienza politica all'interno del PD. Sono domande che aspettano risposte anche per il fatto che un'analisi su questo credo sia molto interessante e puo' essere proficua
Purtroppo analisi del genere sono state volutamente disattese(fusione a freddo) per molti anni dalla nomenclatura dei ns. politici....e son sicuro che prima o poi su questo si pagherà dazio molto alto".

GiBo.

La pianto qui dicendo che non ho bisogno di passare un esame per avere il diritto di esprimere le mie opinioni.
Nemmeno per le opinioni diverse da altre c'è bisogno di passare un esame.
Era questo che intendevo quando parlavo della capacità di entrare nel merito.

Selezionare gli interlocutori è un metodo piuttosto comodo per avere sempre ragione.
Se la vuoi chiudere chiudiamola ma questo appare come una resa, una mancanza di argomenti su cui controbattere.

Pensavo che questa discussione potesse andare avanti per capire quali potevano essere veri obiettivi del PD partendo anche dalle ns. origini politiche. Ma forse questo puo' dare fastidioi?

Vedi, Pianogrande, anche Massimo Cacciari in questi giorni ad Otto e mezzo ha precisato che occorre la sostituzione non solo della classe politica, ma anche della classe dirigente in generale e su questo concordo pienamente anche se alcune sua analisi non le condivido.

Questa classe dirigente del PD, che alcuni anche qui la danno come un nuovo rinnovamento politico lascia un po' a desiderare.
Certo le somme di 4.000-5.000 € "dilapidate" dai vari Richetti e Bonaccini non sono grandi numeri . Ma c’è un aspetto, a mio avviso che è molto più grave.

Chiedere il rimborso del biglietto di 50 centesimi per l’uso della toilette mi sembra un'atto a cui lascio a voi la risposta.

Non e' solo un problema di super pidocchiosi stagionati.C'e' ben dell'altro, purtroppo.La lega ha insegnato bene visto che l'apprendimento e' stato così veloce.

Un partito serio, se tutto questo non viene smentito, dovrebbe prendere provvedimenti seri difronte a queste indecenze.Mancano forse le sostituzioni?

Largo ai giovani, era lo slogan dei Renzi rottamando i "vecchi" e molti allocchi ci sono cascati. Ora qualcuno vorrebbe far ritornare i "vecchi" saggi rottamati ma purtroppo qualcuno li ha voluti rottamare.
Ah... mi sembra di tornare a quel 'aforisma famoso di Bertold Brecht sugli ebrei

Se qualcuno vuol continuare, bene altrimenti lascio pure io visto che quello che dovevo dire l'ho detto


hola
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda franz il 13/09/2014, 8:51

Mi permetto di inserirmi, anche se non sono del PD ed ho ovviamente le mie "origini" politiche come molti ad una certa età.
Stabilire e discutere gli obiettivi di un partito o di qualsiasi gruppo nuovo partendo (anche) dalle origini politiche individuali delle persone che discutono mi pare già essa stessa un'operazione impresentabile ed ideologica (ok, lo ammetto, tipica di certe origini politche che pero' hanno fallito e quindi le metterei nel dimeticatoio).
Ritengo che Renzi abbia voluto (e sia in parte riuscito a) rottamare una vecchia classe politica partitica nel PD.
Giusto dire che servono anche altre rottamazioni ma uno comincia in casa sua e poi, se governa, avrà anche tempo e modo di rottamare la classe dirigente che c'è nella pubblica amministrazione.
Gli obbietitvi di un partito a mio avviso dovrebbero essere quelli di risolvere i problemi del paese (che sono enormi) e visto che essi sono il frutto di 20 o 30 anni di polititiche errate fatte da una classe politica inadeguata, inadatta e fallimentare (salvo poche, pochissime eccezioni) frutto a loro volta di visioni ideologiche vetuste, io dire che l'ultima cosa da fare sia considerare le origini come punto di interesse nella discussione.
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda gi.bo. il 13/09/2014, 23:10

franz ha scritto:Mi permetto di inserirmi, anche se non sono del PD ed ho ovviamente le mie "origini" politiche come molti ad una certa età.
Stabilire e discutere gli obiettivi di un partito o di qualsiasi gruppo nuovo partendo (anche) dalle origini politiche individuali delle persone che discutono mi pare già essa stessa un'operazione impresentabile ed ideologica (ok, lo ammetto, tipica di certe origini politche che pero' hanno fallito e quindi le metterei nel dimeticatoio).
Ritengo che Renzi abbia voluto (e sia in parte riuscito a) rottamare una vecchia classe politica partitica nel PD.
Giusto dire che servono anche altre rottamazioni ma uno comincia in casa sua e poi, se governa, avrà anche tempo e modo di rottamare la classe dirigente che c'è nella pubblica amministrazione.
Gli obbietitvi di un partito a mio avviso dovrebbero essere quelli di risolvere i problemi del paese (che sono enormi) e visto che essi sono il frutto di 20 o 30 anni di polititiche errate fatte da una classe politica inadeguata, inadatta e fallimentare (salvo poche, pochissime eccezioni) frutto a loro volta di visioni ideologiche vetuste, io dire che l'ultima cosa da fare sia considerare le origini come punto di interesse nella discussione.
Carissimo Franz, capisco il tuo ruolo di mediatore, ma qui stiamo discutendo se le ns. origini politiche possono influenzare o no una certa linea politica di governo.

Su questo io potrei dire di sì e che quindi la influenzano ma queste sono solo mie opinioni personali e come tali sempre opinabili e per questo io non mi permetterei mai di considerare un'idea diversa dalla mia come impresentabile ed ideologica e quindi tipica di certe origini fallimentari.

Dal mio punto di vista potrei dire il contrario ma non me lo permetterei mai.

Qui ci si confronta e prima di definire una politica fallimentare, questa avrebbe bisogno di approfondimenti seri e non di conclusioni spicciole da bar sport. Se volete su questo apriamo un 3d e approfondiamo.

Confrontandoci pure anche con le ns. origini. La mia. e non ho timore e nemmeno vergogna di dirlo, proviene dal PCI mentre la vs, non la so anche se le mie sensazioni hanno gia' dato un"etichetta politica". Sarebbe molto interessante partire dalle ns. origini per verificare cosa si puo fare assieme senza che nessuno ci impogngaa una sia linea politica dall'alto come succede spesso.

Quando noi parliamo di rottamazioni dovremmo aver chiaro che significa questo termine. Se per rottamazione intendiamo mettere fuori gioco una classe politica con i loro rispettivi obiettivi questo lo deve dire a chiare lettere all'elettorato senza giri e rigiri e piroette come pure se si vuol sostituire una classe politica vetusta anagraficamente sostituendola con una nuova.
Anche questa la deve chiarire con il proprio elettorato poiche entrambe hanno bisogno di analisi approfondite spiegando loro il perche' di tutto questo altrimenti succede come succede ora che ti trovi il "nuovo" che ti mette sul conto dei rimborsi la pisciata che si e' fatto nei gabinetti pubblici.

La "rottamazione" e' un termine che non starebbe bene nemmeno nelle officine sfasciacarrozze ma purtroppo ' savoir faire o il bon ton" non appartiene a chi si vuol mettere al posto di altri.

Per quanto riguarda le "visioni politiche vetuste" vorrei sapere a quali ti riferisci perche coloro che ora sorridono alla "caduta del socialismo"( prendo a prestito Bobbio) non si rendono ancora conto che hanno difronte le stesse cose per le quali era nato sia il comunismo che il socialismo). E come, chiedo a costoro, intendono affrontarle risolverle?

Se l'attuale soluzione e' quella che stiamo vivendo credo proprio che non siamo sulla strana giusta oppure qualcuno ha ancora qualche speranza?

Tutto qui. Sempre a vs. disposizione per approfondimenti maggiori.

hola
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda franz il 14/09/2014, 7:46

Quando noi parliamo di rottamazioni dovremmo aver chiaro che significa questo termine. Se per rottamazione intendiamo mettere fuori gioco una classe politica con i loro rispettivi obiettivi questo lo deve dire a chiare lettere all'elettorato senza giri e rigiri e piroette come pure se si vuol sostituire una classe politica vetusta anagraficamente sostituendola con una nuova.

Mi pare sia quello che è successo.
Naturalmente si puo' sostituire il vecchio solo quando c'è un'alternativa e ritengo che il dramma e l'urgenza di dover sostituire la vecchia puo' anche far prendere abbagli, fidandosi del "nuovo" quasi "alla cieca". Ma questo a mio modo di vedere rende ancora piu' evidente quanto fallimentare fosse giudicata la vecchia.

Qui pero' dobbiamo anche intenderci su una cosa. Il mio giudizio di inadeguatezza (di quello degli altri non so) è relativo ai tempi moderni. Personalmente ritengo il PCI fosse abbastanza adeguato negli anni 60 e 70, anche se comincio' a perdere colpi a metà degli anni 80, direi con la scomparsa di Berlinguer, che fu il vero innovatore. Il primo segno vistoso di inadeguatezza si ebbe, già durante il segretariato di Natta, con la sconfitta sul referendum sulla indennità di contingenza (1985). Ma lasciamo perdere la storia: eventualmente ne discuteremo ancora. Quello che intendo dire è che molti di noi potrebbero aver avuto le stesse origini ma poi ognuno ha il suo sviluppo personale, le sue esperienze, segue la sua strada. Avere le stesse origini quindi al limite ci aiuta a conoscere meglio i "nostri polli", come si suol dire. Ma nulla di piu'.

Il giudizio di inadeguatezza deriva dal fatto che la realtà muta costantemente e l'Italia di oggi non è piu' quella degli anni del boom e pre-muro. La classe politica PDS e PD invece è ancora figlia dei deflini di allora (D'Alema e Veltroni) che solo recentemente si sono defilati, anche se il primo cogni tanto rialza la testa, e tutti gli altri sono a loro volta delfini dei delfini. Si tratta di una classe politica nata e scresciuta negli apparati di partito, nelle scuole di partito, infarciti di una ideologia che chi ha vissuto queagli anni conosce molto bene ed oggi sappiamo essere fallimentare. Una classe politica ben diversa da quella che si è svilupata a partire dall'esperienza di sindaco nelle città o di amministratori provinciali e regionali, abituata a risolvere problemi piu' in modo pragmatico che ideologico (pur tra luci ed ombre).
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda annalu il 14/09/2014, 13:07

gi.bo. ha scritto:
franz ha scritto:[...] Stabilire e discutere gli obiettivi di un partito o di qualsiasi gruppo nuovo partendo (anche) dalle origini politiche individuali delle persone che discutono mi pare già essa stessa un'operazione impresentabile ed ideologica [...]io direi che l'ultima cosa da fare sia considerare le origini come punto di interesse nella discussione.
Carissimo Franz, capisco il tuo ruolo di mediatore, ma qui stiamo discutendo se le ns. origini politiche possono influenzare o no una certa linea politica di governo.

Su questo io potrei dire di sì e che quindi la influenzano ma queste sono solo mie opinioni personali
[...]
Confrontandoci pure anche con le ns. origini. La mia. e non ho timore e nemmeno vergogna di dirlo, proviene dal PCI mentre la vs, non la so anche se le mie sensazioni hanno gia' dato un"etichetta politica". Sarebbe molto interessante partire dalle ns. origini per verificare cosa si puo fare assieme senza che nessuno ci imponga una sia linea politica dall'alto come succede spesso.[...]

Caro Gi.Bo., sul confrontarci partendo dalle nostre origini mi sembra che abbia assolutamente ragione Franz - col quale tra l'altro penso di condividere molte opinioni ma non tutte, e in parte anche le origini - perché partendo da un'origine non dico identica ma magari quasi uguale, si può nel tempo divergere ed assumere posizioni completamente differenti.
Soprattutto, non vedo cosa possano entrarci le origini con il fatto che qualcuno ci imponga una linea dall'alto, e tra l'altro non si può certo affermare che il PCI, anche nei suoi periodi migliori, non usasse "imporre la linea", come esemplificato dal famoso "centralismo democratico". C'è sempre qualcuno che cerca di imporre linee dall'alto, il problema è sapersi mantenere indipendenti e ragionare con la propria testa, e questo lo può fare (o non fare) chiunque, indipendentemente dalle proprie origini politiche.

E poi Gi.Bo., non so quanti anni tu abbia, ma parlare di "origini politiche" può avere un senso solo per persone che hanno una certa età ed hanno vissuto abbastanza a lungo da essersi impegnati in politica in tempi in cui la contrapposizione era tra DC e PCI. "Dopo" c'è stato il '68, e via via altri drastici cambiamenti nel quadro politico italiano e mondiale, sino alla dichiarazione ufficiale del fallimento del "socialismo realizzato" che si è avuto con la caduta del muro di Berlino.
Per chi è diventato adulto dopo la caduta del muro (quindi è ormai quanto meno vicino ai 40 anni) il discorso delle "origini" è molto diverso rispetto a quello di chi è diventato adulto prima del '68, e di anni ne ha quindi più di sessanta. Per questi ultimi poi, me compresa, quelle "radici" sono ormai molto lontane, e l'evoluzione che ne è seguita può presentare differenze enormi da persona a persona.

Quindi mi trovo in larga parte d'accordo con Franz, quando dice
franz ha scritto:[...]Il giudizio di inadeguatezza deriva dal fatto che la realtà muta costantemente e l'Italia di oggi non è piu' quella degli anni del boom e pre-muro. La classe politica PDS e PD invece è ancora figlia dei deflini di allora [...] Una classe politica ben diversa da quella che si è sviluppata a partire dall'esperienza di sindaco nelle città o di amministratori provinciali e regionali, abituata a risolvere problemi piu' in modo pragmatico che ideologico (pur tra luci ed ombre)

anche se non me la sento di sopravvalutare l'esperienza degli amministratori locali tra i quali non mancano i "vecchi politici". Siamo in un periodo di "crisi delle ideologie", ed in periodi simili il pragmatismo può essere l'unica via per affrontare e magari anche risolvere almeno alcuni dei problemi attuali.
Ma a questi "nuovi" amministratori della cosa pubblica io chiedo che nel loro pragmatismo pongano al primo posto la correttezza e l'onestà, perché questa è la base per ottenere e mantenere la fiducia dei cittadini in un momento in cui possono essere necessarie anche riforme scomode.
Qui si cade purtroppo in un'altra infinita polemica, e si sente la necessità di una vera riforma della giustizia, soprattutto quella civile, che deve essere rapida in modo da passare rapidamente dai sospetti e dalle insinuazioni alle condanne o alle assoluzioni, in modo che la politica non possa "giocare" con le calunnie da una parte e con le autoassoluzioni dall'altra.

Non ci resta che sperare.
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda pianogrande il 14/09/2014, 13:16

"Non ci resta che sperare".

Salvo rivoluzioni violente (che rischiano di portare al governo dei violenti) la classe politica dovrebbe auto riformarsi.

Proprio così.
Non ci resta che sperare o il fortunato titolo di quel film Benigli - Troisi.

L'altra rivoluzione è di tipo culturale (e di costume).

Per quella ci vuole tanto tempo e tanto lavoro.

Allora, non ci resta che aspettare... ma lavorando.
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda gi.bo. il 15/09/2014, 0:52

@ annalu
carissima amica che ti posso dire. Ho fatto il '68 e ho contribuito a conquistare tutti quei diritti che oggi alcuni chiamano privilegi e che ora qualcuno pian piano ce li sta togliendo. La vostra storia non la conosco e quindi mi e' difficile confrontarmi ed era per questo che vi invitavo a essere chiari sulle vs. origini politiche poiche solo da questa chiarezza si poteva affrontare in profondita molti di quei temi che ora passano in sordina.

A che sono servite tutte le lotte mie e di altri se ora qualcuno col consenso di tanti ce li vogliono togliere ?

Molti ora consentono tutto questo con la scusa alquanto ridicola e offensiva non solo per me ma per tanti che questi nostri diritti non sono piu diritti ma privilegi visto che ora gran parte di disoccupati e precari non ce li hanno.

Qualcuno tenta di farci fare la guerra fra poveri in nome della crisi voluta da altri ma non ci riusciranno poiche non passera' molto tempo che tutto questo malfatto sara pagato con dazio.

Il popolo italiano e' lento ad accorcersi delle prese per i fondelli ma quando ne prende atto si arrabbia di brutto.

Ci vorra' del tempo pero' ma la storia sara' costretta a ripetersi. In diverse maniere e modi ma si ripetera' una volta acquisita coscienza.

Io son disposto ad accettare le vs. critiche ma dovete dimostrami che le cose stanno cambiando direzione e che deve pagare siano coloro che hanno fatto il danno e non che l'ha subito.

Da quello che si riscontra giornalmente sembra che non sia cosi e non venitemi a dire che dobbiamo aspettare ancora 1000 giorni per vederne i frutti. 1000 giorni possono mandarci a fottere tutti senza alcuna possibilita' di riprenderci,

Se la situazione politica prende una giusta via questa la si puo' vedere subito e non fra 3 anni. Quindi attenzione a quello che mi contestate. Voglio le dimostrazioni non parole!

Nella mia vita mi son sempre confrontato con i fatti e non con le parole. Queste le lascio ai parolai di turno. Il politico deve essere un'altra cosa. Una cosa molto piu seria. Deve vendere fatti e non parole.

Qualcuno in questi frangenti ha un po' troppo sparlato delle ideoligie come fosse stato il male sia del secolo scorso che dell'attuale ma sentite cosa ha detto Scalfari a proposito. Cade proprio a pennello. Una riconversione sulla via di Damasco:

<<.....Perfino Albert Camus, che fu certamente un uomo di sinistra, detestava appunto come la peste l'ideologia.
Personalmente credo che l'ideologia sia una forma di pensiero astratto che esprime un sistema di valori e dunque penso che l'ideologia non sia eliminabile a meno che non si elimini il pensiero. Un sistema di valori è un'ideologia, le Idee platoniche sono la teoria ideologica della perfezione; le creature effettivamente esistenti sono imperfette perché relative e l'ideologia platonica è per esse un punto di riferimento. Abolite il punto di riferimento ed avrete un'esistenza day-by-day, la vita inchiodata al presente senza né passato né futuro..
>>


http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... ef=HRER2-1

Meditate, Giacomini...meditate.

hola
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda flaviomob il 15/09/2014, 1:28

Caro GiBo, anche Sandro Bondi proveniva dal PCI: e dov'è andato a finire?

Direi che dovremmo guardare verso i comuni destini e gli obiettivi che ci prefiggiamo come "arcipelago" politico di centrosinistra, piuttosto che le nostre origini, anche perché de facto ci dicono pochissimo.

Molti ex comunisti sono diventati "più realisti del re", altri come Veltroni addirittura abiurano ad altissima voce (dopo aver diretto addirittura l'Unità!). La verità è che un certo conformismo esisteva ed è sempre esistito in una parte della sinistra italiana, vuoi comunista vuoi socialista. Del resto, se guardiamo "da dove veniamo", potremmo rimanere gravemente ingannati: Sandro Pertini e Bettino Craxi erano accomunati dalla stessa appartenenza politica.

Dalla fine della guerra agli anni Settanta abbiamo avuto una forte spinta progressista e si sono realizzate importanti conquiste nei diritti civili e sociali. Dopo questa fase, si è verificata un'egemonia del pensiero di destra, in parte di un liberismo elitario travestito da liberalismo (e meritocrazia), in parte centralità dell'individuo rispetto alla società, in parte perdita della memoria storica su come si era realizzato il periodo di benessere più diffuso nella storia occidentale, dando come scontate conquiste che erano state realizzate a caro prezzo e che ora vengono smantellate senza preoccuparsi delle conseguenze.

Quanto scrive Franz sulla "rottamazione" non mi trova d'accordo, sia perché mi immagino i vecchi (in senso anagrafico) gerarchi del PD che rimangono defilati in attesa di tempi migliori (magari il rottamatore si autorottama allegramente), sia perché il giudizio di "pessima classe politica" va esteso anche alla platea che ha selezionato codesti bei papaveri. Il declino politico dell'Italia è frutto di un declino culturale, sociale, di progetto, di prospettiva. Se il pensiero ideologico è da combattere ed è nemico della verità (ma questo lo diceva già persino Marx!), l'assenza di qualsiasi riferimento teorico o comunque un pigro pragmatismo pseudoliberale non sono elementi che favoriscono la concretezza, in politica (e forse anche nella vita) ma elementi di debolezza del pensiero. Per questo gli Italiani sono così propensi ad affidarsi al "salvatore" di turno: è l'atteggiamento tipico di chi vive un vuoto di pensiero, la ricerca di ciò che salvifico arriva dall'esterno elimina la fatica di analizzare e comprendere il presente per costruire un futuro degno.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: L'intervista a Zani detto Mauro ex segr.Regionale del PC

Messaggioda gi.bo. il 15/09/2014, 14:33

flaviomob ha scritto:Caro GiBo, anche Sandro Bondi proveniva dal PCI: e dov'è andato a finire?

Direi che dovremmo guardare verso i comuni destini e gli obiettivi che ci prefiggiamo come "arcipelago" politico di centrosinistra, piuttosto che le nostre origini, anche perché de facto ci dicono pochissimo.

Molti ex comunisti sono diventati "più realisti del re", altri come Veltroni addirittura abiurano ad altissima voce (dopo aver diretto addirittura l'Unità!). La verità è che un certo conformismo esisteva ed è sempre esistito in una parte della sinistra italiana, vuoi comunista vuoi socialista. Del resto, se guardiamo "da dove veniamo", potremmo rimanere gravemente ingannati: Sandro Pertini e Bettino Craxi erano accomunati dalla stessa appartenenza politica.

omissis
Flavio, son daccordo che il conformismo e' sempre esistito anche nella sinistra ed e' probabilmente da questo che poi siamo finiti in queste situazioni politiche.

Nel PSI da Craxi in poi ci fu una deriva tale che li porta al Berlusconismo mentre dall'altra parte, ovvero dal PCI, si sono stati i vari Veltroni, D'Alema e co. che anno fatto il resto causando una frattura nel mondo operaio e non solo che da qui poi cominciano a nascere le varie Lighe e i vari Grillo.

La caduta delle ideologie comporta inevitabilmente a questo . A unificare il pensiero o quanto poco lo rende molto simile.

Tutto questo ha creato confusione nelle masse un po' politicizzate le quali credevano nei propri ideali di piu' dei loro eletti.

Da quanto il popolo non ha piu' partecipato a discutere della cosa pubblica si e' trovato in mano una classe dirigente che non credeva piu' in quello per cui era stata eletta e questo ha fatti si che gli elettori si siano sentiti traditi e quindi il passo verso il vaffanculo, e stato breve e veloce.

Non mi ricordo che Marx abbia anch'esso abiurato alle ideologie ma anche se fosse vero, non cambia la sostanza.
Marx aveva previsto che la classe operaia una volta andata al potere avrebbe a sua volta risolto alcuni problema visto che li conosceva.
Purtroppo le sue previsioni non si sono avverate e quindi aveva ragione Bakunin che costoro una volta sostituito i "carnefici" sarebbero divenuti loro stessi "carnefici".

Aveva visto bene l'Anarchico. L'essere umano e' per natura egoista e appunto per questo bisogna trovare delle vie che non possano permettere tutto questo.

Purtroppo non mi sembra che le strade che si percorrono possano portare a queste soluzioni.

I "padroni del vapore" son quelli che determinano le politiche e finche non si inverte questo andazzo nessun governo potra' portare un'equita' sociale. Non lo puo' perche va contro la sua stessa natura. Lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Mi rendo conto che questi obiettivi possono sembrare utopici ma purtroppo non ci sono alternative.
Le politiche dei piccoli passi stanno fallendo continuamente poiche il grande potere le soffoca subito al suo nascere.
Basta vedere cosa e' successo negli States, in Europa e nel medio oriente.

Tutto e' stato soffocato e in alcuni casi son riusciti a trasformare una protesta in un movimento integralista. Quindi dalla padella alla brace.

Ora caro amico Flavio, siamo in una guerra, la 3 guerra mondiale e pochi, a parte il Pontefice se ne stanno accorgendo.
Certo le armi non son quelle dei secoli scorsi ma non per questo meno pericolose. Anzi. Crisi economiche, guerre, poverta', catastrofi ambientali e chi piu' ne ha piu' ne metta.

Scrive Furio Colombo sul FQ di ieri:
<<...Il disastro del mondo è fatto di tre crisi che attanagliano ogni continente.: il sangue delle guerre, il crollo della politica (ci sono Paesi non piccoli e non secondari senza governo da mesi o da anni), e la crisi della natura, uno sconvolgimento ambientale che tende a moltiplicarsi.....>>

E tu cred, caro amico,i che per affrontare tutto questo le strade che questo neo liberismo sta mettendo in atto siano in grado di risolvere questi drammi? E purtroppo in situazioni del genere in cui un popolo si impoverisce il potere acquista ancora piu' forza .

Quindi, caro amico, soluzioni bisogna trovarne ma non partendo da queste attuali posizioni politiche. Queste al max mettono delle toppe che inevitabilmente saranno sempre peggio del buco.

Quindi se non saremo in grado di invertire la marcia ci troveremo nel baratro piu' profondo. La globalizzazione doveva essere altra cosa rispetto a quello che siamo ora.

Purtroppo in questo caso rende ancor piu' difficile quello che molti di noi vorrebbe fare. Cambiare il tuo paese l'avresti potuto fare ma cambiare il mondo oramai globalizzato tutto questo rende ciclopica questa ns. battaglia, E lor "padroni del vapore" l'avevano messo in conto tutto questo! Loro sì !!

Noi purtroppo no.
Ma i ns. politici? Questa e' una bella domanda che potrebbe farci riflettere ulteriormente.

mi fermo. Ho scritto a braccio e se non lo faccio in questo modo non si puo sentire la passione che ci metto


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