gi.bo. ha scritto:franz ha scritto:[...] Stabilire e discutere gli obiettivi di un partito o di qualsiasi gruppo nuovo partendo (anche) dalle origini politiche individuali delle persone che discutono mi pare già essa stessa un'operazione impresentabile ed ideologica [...]io direi che l'ultima cosa da fare sia considerare le origini come punto di interesse nella discussione.
Carissimo Franz, capisco il tuo ruolo di mediatore, ma qui stiamo discutendo se le ns. origini politiche possono influenzare o no una certa linea politica di governo.
Su questo io potrei dire di sì e che quindi la influenzano ma queste sono solo mie opinioni personali
[...]
Confrontandoci pure anche con le ns. origini. La mia. e non ho timore e nemmeno vergogna di dirlo, proviene dal PCI mentre la vs, non la so anche se le mie sensazioni hanno gia' dato un"etichetta politica". Sarebbe molto interessante partire dalle ns. origini per verificare cosa si puo fare assieme senza che nessuno ci imponga una sia linea politica dall'alto come succede spesso.[...]
Caro Gi.Bo., sul confrontarci partendo dalle nostre origini mi sembra che abbia assolutamente ragione Franz - col quale tra l'altro penso di condividere molte opinioni ma non tutte, e in parte anche le origini - perché partendo da un'origine non dico identica ma magari quasi uguale, si può nel tempo divergere ed assumere posizioni completamente differenti.
Soprattutto, non vedo cosa possano entrarci le origini con il fatto che qualcuno ci imponga una linea dall'alto, e tra l'altro non si può certo affermare che il PCI, anche nei suoi periodi migliori, non usasse "imporre la linea", come esemplificato dal famoso "centralismo democratico". C'è sempre qualcuno che cerca di imporre linee dall'alto, il problema è sapersi mantenere indipendenti e ragionare con la propria testa, e questo lo può fare (o non fare) chiunque, indipendentemente dalle proprie origini politiche.
E poi Gi.Bo., non so quanti anni tu abbia, ma parlare di "origini politiche" può avere un senso solo per persone che hanno una certa età ed hanno vissuto abbastanza a lungo da essersi impegnati in politica in tempi in cui la contrapposizione era tra DC e PCI. "Dopo" c'è stato il '68, e via via altri drastici cambiamenti nel quadro politico italiano e mondiale, sino alla dichiarazione ufficiale del fallimento del "socialismo realizzato" che si è avuto con la caduta del muro di Berlino.
Per chi è diventato adulto dopo la caduta del muro (quindi è ormai quanto meno vicino ai 40 anni) il discorso delle "origini" è molto diverso rispetto a quello di chi è diventato adulto prima del '68, e di anni ne ha quindi più di sessanta. Per questi ultimi poi, me compresa, quelle "radici" sono ormai molto lontane, e l'evoluzione che ne è seguita può presentare differenze enormi da persona a persona.
Quindi mi trovo in larga parte d'accordo con Franz, quando dice
franz ha scritto:[...]Il giudizio di inadeguatezza deriva dal fatto che la realtà muta costantemente e l'Italia di oggi non è piu' quella degli anni del boom e pre-muro. La classe politica PDS e PD invece è ancora figlia dei deflini di allora [...] Una classe politica ben diversa da quella che si è sviluppata a partire dall'esperienza di sindaco nelle città o di amministratori provinciali e regionali, abituata a risolvere problemi piu' in modo pragmatico che ideologico (pur tra luci ed ombre)
anche se non me la sento di sopravvalutare l'esperienza degli amministratori locali tra i quali non mancano i "vecchi politici". Siamo in un periodo di "crisi delle ideologie", ed in periodi simili il pragmatismo può essere l'unica via per affrontare e magari anche risolvere almeno alcuni dei problemi attuali.
Ma a questi "nuovi" amministratori della cosa pubblica io chiedo che nel loro pragmatismo pongano al primo posto la correttezza e l'onestà, perché questa è la base per ottenere e mantenere la fiducia dei cittadini in un momento in cui possono essere necessarie anche riforme scomode.
Qui si cade purtroppo in un'altra infinita polemica, e si sente la necessità di una vera riforma della giustizia, soprattutto quella civile, che deve essere rapida in modo da passare rapidamente dai sospetti e dalle insinuazioni alle condanne o alle assoluzioni, in modo che la politica non possa "giocare" con le calunnie da una parte e con le autoassoluzioni dall'altra.
Non ci resta che sperare.
Annalu