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Riforme, Mineo sostituito

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda ranvit il 13/06/2014, 11:17

Basta guardare in giro per il mondo per vedere che anche dove il Senato c'è, ha compiti diversi dalla Camera.
Per me va bene qualsiasi soluzione, purchè si toglie al Senato la possibilità di votare la fiducia, mentre per i Decreti Legge dovrebbe avere solo la possibiltà di richiamare l'attenzione su eventuali aspetti ritenuti non corretti....ma fermo restando che la Camera puo' accogliere o no la proposta di modifica.
Per la Camera invece vedrei bene la riduzione dei deputati a max 400 elementi (per il Senato ne bastano 100).

Ma il problema di Renzi, oggi, è trovare la via piu' veloce per iniziare la semplificazione istituzionale del Paese. Non c'è tempo per continuare con il nulla!

In Italia per troppo garantismo, giustizialismo, ambientalismo, etc etc non si riesce mai a far nulla...con il risultato che niente è garantito, la giustizia è diventata un'ingiustizia continua, il Paese cade in pezzi, etc etc!
Tutto questo mentre il resto del mondo galoppa!!!

Ecco perchè i Mineo (ma chi cazzo rappresenta? E' stato eletto perchè candidato dal Partito mica perchè ha saputo raccogliere voti!) di turno sbagliano! I soliti vecchi tromboni che temono di vedersi togliere la poltrona da sotto il culo!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda Robyn il 13/06/2014, 11:30

ranvit per il senato non è importante il numero si possono fare anche 200 membri,mentre per la camera non dovrebbero essere meno di 600 perche un numero ristretto di deputati da origine a maggioranze risicate cosa che mette a rischio l'art 67 della costituzione.Inoltre queste differenziazioni minoranza maggioranza all'interno di un partito sono più marcate perche non c'è il collegio uninominale.Infatti nel proporzionale pur stando all'interno di un solo partito ognuno và a rappresentare i suoi elettori.L'art 67 svincola il deputato non solo dal partito ma dall'elettorato.Il deputato anche se eletto dai suoi elettori è senza vincolo di mandato proprio per permettergli di interpretare le istanze dei suoi elettori scartando i capricci.Nel collegio uninominale il deputato non rappresenta solo gli elettori della sua area di appartenenza ma tutti gli elettori del collegio cosa che lo costringe a sintetizzare,invece nel proporzionale no e questo determina instabilità e le differenziazioni che vediamo.Poi da ricordare che dal momento che il senato non dà la fiducia ed ha funzioni diverse l'elezione per logica deve essere indiretta tramite le amministrazioni regionali,perche per logica se è elettivo dà anche la fiducia,ma torneremmo al punto di partenza
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Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda Robyn il 13/06/2014, 20:46

la cosa irrisolta è tra elezione diretta ed elezione indiretta.L'elezione può essere indiretta ma nei fatti diretta.Le amministrazioni regionali eleggono i membri che andranno a sedere stabilmente in senato scelti fra i deputati regionali che hanno ottenuto più preferenze.Al loro posto subentrano i successivi della lista.Quindi non c'è nessun riferimento all'elezione diretta perche i cittadini eleggono i deputati delle amministrazioni regionali poi l'amministrazione regionale eleggerà per il senato chi ha avuto più preferenze.Quindi non ci sono liste separate di deputati regionali e di senatori da eleggere direttamente.Questa sarebbe una buona mediazione
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Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda flaviomob il 14/06/2014, 0:27

Renzi si tenga il Paese e lasci al senato la riforma

Quando l’altro ieri sera, appresa dalle agenzie di stampa la notizia, ho detto a caldo che “era stato un errore politico” rimuovermi dalla Commissione Affari Costituzionale e ”per Renzi un autogol”, purtroppo avevo ragione. “Ammutinamento nel Pd”, titola il Giornale “ 14 senatori si auto sospendono dal gruppo”. Repubblica la racconta così: “Senato, è bufera nel Pd. 13 auto sospesi con Mineo. Renzi: non accetto più veti, contano i voti non gli lascio il paese”. Corriere, “Scontro dopo la sostituzione in commissione di Mineo. I ribelli: c’è voglia di epurazione. Tensione nel Pd, stretta di Renzi”. Poi Giannelli propone un Matteo Renzi pingue e gigantesco che indica due nanetti “Vannino e Corradino”. Titolo “La Grandeur”



Ora mi chiedo, e vi chiedo, che onore possa mai esserci, da parte del miglior politico che abbiamo dell’uomo che ha appena ottenuto una così larga delega dagli italiani, nel dire una sciocchezza come “contano i voti, non i veti. Non lascerò il Paese a Mineo”? Suvvia, un po’ di misura. E meno balle. Né Mineo in Commissione, né Chiti, né Tocci ne alcuno di noi, ha mai posto alcun veto. Non c’è un solo caso in cui l’iter della riforma del Senato sia stato paralizzato dal nostro dissenso aprendo la strada “alla palude”. Di che stiamo parlando? In verità stiamo parlando di errori commessi da altri, in particolare da Maria Elena Boschi e Luigi Zanda. Il secondo deve aver detto più volte al premier che la maggioranza era compatta, il gruppo unito e pronto a seguirlo, il dissenso di Chiti trascurabile. La seconda non ha voluto tener conto del dibattito in Senato (molte ore di confronto produttivo e la riforma era a portata di mano) per imporre, sotto elezioni, cioè nel momento di maggior debolezza del Premier, che il suo vecchio e in parte superato disegno di legge venisse assunto “come testo base” senza cambiarne una sola virgola. Così Il Pd si è perso il consenso delle opposizioni, così la maggioranza si è fatta battere (con il voto di Mauro) ed è stato approvato l’ordine del giorno Calderoli, così tutto s’è fermato.



Ora tutti sanno che toccherà a “Matteo” correggere quegli errori, che dovrà chiedere aiuto a Berlusconi, forse a Calderoli”. Comunque sia, il testo finale non sarà quello che si era voluto imporre in commissione. Una figuraccia. Ecco il tentativo di trovare un capro espiatorio. E chi meglio del rompi scatole prestato alla politica, del giornalista in cerca di visibilità, di quello che avrebbe usato “il partito come un taxi per farsi eleggere” (Eh no, cari democratici, mi avete cercato voi!). Insomma Corradino Mineo. Ma quanto suona buffo, per non dire grottesco, che il premier più votato (sia pure indirettamente) dagli italiani dica una corbelleria come “non lascerò il partito a Mineo”. Povero Matteo, costretto a mettere una pezza alle cavolate fatte in suo nome, che trascura cose più importanti e sceglie di offrire il petto al plotone delle critiche! Vorrei aiutarlo, davvero. Ma al punto in cui siamo l’unico modo che per aiutarlo è tenergli testa. Ci asfalterà! È la previsione di quasi tutti. Ma è comunque bene che sappia come non tutti siano comprabili con un seggio, come qualcuno possa non piegarsi se si fa la voce grossa.



Purtroppo mi tocca, qui, contestare qualche bugia detta a Repubblica da Luigi Zanda. La prima: si votò nel gruppo “107 presenti, 11 contrari 4 astenuti”. Ma non si votò affatto sul pomo della discordia sui sindaci e presidenti di regione trasformati in senatori. Anzi ricordo bene che Tocci interruppe più volte Zanda, obbligandolo a correggersi perché aveva balbettato qualcosa come “votiamo la fiducia al governo” e dovette correggersi e alla fine votammo solo una raccomandazione,“fare le riforme”, e Mucchetti si astenne perché contestava l’utilità di quel voto inutile. Così Pierluigi Bersani, uno che alla ditta ha dedicato davvero la vita, osserva come sia “curioso che si chieda fedeltà su di un testo che non c’è”. Fedeli a cosa, ai sindaci senatori, ai consiglieri che eleggono i il senato, a cosa? La seconda bugia è che la sostituzione in commissione “non c’entra niente con la violazione dell’articolo 67” (quello che sancisce l’assenza del vincolo di mandato). In realtà Zanda ha sancito la tesi che solo il partito possa essere rappresentato in commissione e che si possa cambiare cavallo in corsa (da mesi lavoravo sulla riforma). In aula, poi, parla solo chi il Capo Gruppo decide. Se non è imposizione partitocratica questa! Infine Zanda persevera nell’errore “Io distinguerei Mineo da tutti gli altri. Di 13 posso non condividere in questa circostanza le opinioni politiche. Di Mineo non condivido nemmeno i comportamenti”. Bravo, quali comportamenti? Ma il punto è un altro: personalizzando su Mineo, Zanda cerca di coprire la madornale sottovalutazione di Chiti e Tocci e Gatti e D’Adda e Corsini e Mucchetti e tutti gli altri.



Dice Altan. “Supereremo anche questa crisetta interna”. “Ma sì, quel che non ammazza ingrassa”. Certo che ne abbiamo notizie con cui ingrassare! La Stampa: “Orsoni patteggia e resta sindaco”. Ha ammesso il “finanziamento illecito”, sostenendo che sarebbe stato il Pd a metterlo in croce perché chiedesse soldi a quelli del Mose, ma non intende lasciare la poltrona di primo cittadino a Venezia. Il Fatto sintetizza: “Renzi: dissidenti chi? Orsoni: Renzi chi?”

http://www.corradinomineo.it/


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Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda Iafran il 14/06/2014, 2:10

Da "Il Fatto Quotidiano del 13.06.14"

Stefano Rodotà, il “Professorone”: “Avevamo ragione: è svolta autoritaria” di Silvia Truzzi
(...)

I 14 senatori sostengono che sia stata “un’epurazione delle idee non ortodosse” e una “palese violazione della Carta, riferendosi all’art. 67 che prevede l'assenza di vincolo di mandato per i parlamentari.
- Certo il vincolo di mandato è rilevante. Quell’articolo dice anche che i parlamentari “rappresentano la Nazione”: chi rappresenta punti di vista diversi non deve certo essere allontanato. Aggiungo che sia il regolamento della Camera sia quello del Senato prevedono la sostituzione di un membro delle Commissioni facendo riferimento a singole sedute o a singoli disegni di legge. Ma la ratio di queste norme non è eliminare chi la pensa diversamente, bensì quello di aiutare il lavoro. Ossia di poter procedere in caso di assenza o in caso in cui ci siano competenze specifiche di un altro parlamentare.

Dalla Cina il premier ha ribadito ”Contano più i voti degli italiani che il veto di qualche senatore”
- Quante volte abbiamo contestato la lettura del voto-lavacro a Berlusconi? Questi comportamenti gettano un’ombra molto inquietante sul futuro: Renzi non vuol negoziare con i membri del suo partito, ma continua a farlo con Berlusconi. Il Parlamento non è il luogo di ratifica delle scelte governative. Si confermano le mie enormi perplessità sull’Italicum, una legge elettorale studiata per questo. Temo che Renzi abbia già introiettato l’idea di una democrazia d’investitura. Credo si corra il rischio di rinnovati interventi della Consulta, anche sulla nuova legge elettorale. Attenzione però: sarebbe una delegittimazione dell’intero sistema, di un Parlamento non più in grado di legiferare in accordo con i principi costituzionali.

Avevate ragione a temere “la svolta autoritaria”?
- La svolta autoritaria non è quella che nel Novecento ha portato l’Italia verso una dittatura. Una svolta autoritaria si può avere anche quando si dice “prendere o lasciare” o quando si eliminano istituzionalmente le voci fuori dal coro.
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Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda pianogrande il 14/06/2014, 6:53

Renzi ha risposto benissimo ieri proprio a un giornalista del Fatto.

Si dibatte quanto si vuole all'interno ma poi si decide e si fa.

Il messaggio che il fatto e dintorni continua a far passare è che questo processo sia monopolio delle dittature.
Insomma, si continua ad appoggiare la tesi preferita dai partiti totalitari.

Solo un dittatore può essere efficiente e rapido nelle decisioni.
Un democratico deve, e per definizione e per forza, annaspare tra i veti, le correnti, le opposizioni interne, le pause di riflessione, le mediazioni, i pugni sul tavolo...

Questo è il messaggio del fatto.

Volete l'efficienza?
Ci vuole la dittatura.

Volete la democrazia?
Morirete di noia e di frustrazioni.

Sempre più strano questo giornale.

Sempre più grillino e con Grillo ormai platealmente e sfacciatamente schierato con l'ultra destra.

A tutta questa contorta ipocrisia, preferisco mille volte Renzi.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda franz il 14/06/2014, 8:25

Volete l'efficienza?
Ci vuole la dittatura.

Volete la democrazia?
Morirete di noia e di frustrazioni.

Negativo. Certo, un percorso democratico è lungo, sul piano temporale, ma la soluzione per renderla efficente è quella (sgradita dalle nostre parti) di far decidere il popolo. Il quale ha diritto, come Sovrano, di essere l'unico e vero dittatore che decide e che ha l'ultima parola.

La cosa è molto semplice. Indipendentemente da cosa decidano le camere, il popolo ha diritto di decidere immediatamente (pochi mesi, non anni) e se le camere non fanno nulla il popolo ha diritto di proporre e votare.
Si chiama Democrazia Diretta ed è estremamente efficente, perché la decisione è rapida e stronca ogni discussione.
Naturalmente non vuol dire che la decisione sia giusta. Ma questo vale anche per quella del dittatore o delle camere e lo sappiamo già.

Per quanto riguarda il tema della riforma del senato (se debba essere elettivo o nominato) un sondaggio indica la netta prevalenza, anche nel PD, del senatoelettivo.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
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Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda Iafran il 14/06/2014, 8:59

pianogrande ha scritto:A tutta questa contorta ipocrisia, preferisco mille volte Renzi.

... e, naturalmente, preferisci tutto quello che Renzi decide insieme al suo socio di riferimento (berlusca) ... tutto purché non passino le idee dei cittadini e dei loro rappresentanti democratici. :o
Il solito punto di vista da 20 anni a questa parte ... con il consenso di una parte dell'elettorato (prima di destra, ora di un fantomatico cetrosinistra).
Bisognava adagiarsi sulla brace berlusconese per uscire dalla pentola berlusconiana ?
Poi, è Rodotà che afferma "Renzi non vuol negoziare con i membri del suo partito, ma continua a farlo con Berlusconi. Il Parlamento non è il luogo di ratifica delle scelte governative. Si confermano le mie enormi perplessità sull'Italicum, una legge elettorale studiata per questo. Temo che Renzi abbia già introiettato l'idea di una democrazia d'investitura". Il Fatto, da giornale indipendente e democratico, pubblica "tutto quel che bolle nella pentola italiana" e che gli altri giornali tendono ad oscurare, da 20 anni a questa parte.
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Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda pianogrande il 14/06/2014, 10:00

Iafran ha scritto:
pianogrande ha scritto:A tutta questa contorta ipocrisia, preferisco mille volte Renzi.

... e, naturalmente, preferisci tutto quello che Renzi decide insieme al suo socio di riferimento (berlusca) ... tutto purché non passino le idee dei cittadini e dei loro rappresentanti democratici. :o
Il solito punto di vista da 20 anni a questa parte ... con il consenso di una parte dell'elettorato (prima di destra, ora di un fantomatico cetrosinistra).
Bisognava adagiarsi sulla brace berlusconese per uscire dalla pentola berlusconiana ?
Poi, è Rodotà che afferma "Renzi non vuol negoziare con i membri del suo partito, ma continua a farlo con Berlusconi. Il Parlamento non è il luogo di ratifica delle scelte governative. Si confermano le mie enormi perplessità sull'Italicum, una legge elettorale studiata per questo. Temo che Renzi abbia già introiettato l'idea di una democrazia d'investitura". Il Fatto, da giornale indipendente e democratico, pubblica "tutto quel che bolle nella pentola italiana" e che gli altri giornali tendono ad oscurare, da 20 anni a questa parte.


Perché? Renzi non è "rappresentante democratico" molto ma molto più di Mineo?
Non è segretario del partito eletto a stragrande maggioranza con le primarie?
Non è capo di un governo che ha la fiducia delle camere?
E' "rappresentante democratico" solo chi dissente e mette i bastoni tra le ruote?
Mi sembra di sognare.

P.S. Dimenticavo lo storico risultato alle europee.
Di cosa c'è ancora bisogno per essere legittimati?
Che venga l'arcangelo Gabriele in persona?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Riforme, Mineo sostituito

Messaggioda Iafran il 14/06/2014, 10:42

pianogrande ha scritto:P.S. Dimenticavo lo storico risultato alle europee.
Di cosa c'è ancora bisogno per essere legittimati?

Ma, adesso, stanno bene le "maggioranze bulgare" nonché le cosiddette "investiture popolari"?
Una volta si faceva una pernacchia al berlusca che si faceva forte di questi risultati elettorali ... Si vede che sono cambiati i tempi e sono gli "avversari-del-berlusca" (?) a primeggiare! :x
Wow! Che scialezza per i nuovi al posto di comando e al diavolo se la nuova Concordia sbatte sugli scogli del Giglio! :o
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