"Non e' forse che bisogna essere piu' diretti ed ascoltare il popolo senza aspettare di diventare abbondantemente acculturati? Di troppa cultura ci si puo' dimenticare dei veri problemi concreti."
"Spesso gli intellettuali sono stati causa di molti danni alle societa', passate ed odierne, e sopratutto al mondo politico.
Bravi a teorizzare ma non a sporcarsi le mani ed entrare (per capire) i veri problemi della gente".
Quanti concetti (e preconcetti) e forzature di significato in poche righe!
Intanto, assimilare la cultura agli "intellettuali" è già una manipolazione che destina la cultura ad una élite anche abbastanza screditata invece che a tutti e questo è molto poco democratico e molto poco progressista.
Tutto si ridurrebbe ad "ascoltare il popolo" (mi ricorda un simpatico movimento politico con relativo giornalino degli anni sessanta/settanta).
Tu pensi che "il popolo" dica, per definizione, cose giuste? Che non hanno bisogno del filtro della tua testa?
Tu pensi che "il popolo" sia, per definizione onesto e corretto e detentore della verità per cui basta "ascoltarlo"?
La "cultura" è, per definizione, lontana dai "problemi concreti"?
Ma che razza di concetto hai del popolo, della cultura e della preparazione necessaria per affrontare i problemi?