La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democrazia?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democrazia?

Messaggioda gi.bo. il 06/04/2014, 23:16

CHE FINE FANNO IL SENATO E LA DEMOCRAZIA?

APRILE 2014

E’ da quarant’anni che si assiste alla discussione sulla riforma del bicameralismo perfetto, ossia di quel procedimento legislativo che assegna a Camera e Senato egual ‘peso’ e identici poteri: una scelta operata dai padri costituenti, all’indomani della fine del regime fascista, per evitare derive autoritarie.

E’ indubbio il fatto che l’attuale sistema legislativo risulti lento, farraginoso e barocco e, non a caso, da anni se ne propone una sua modifica. Il problema è, però, ad oggi, tutto insito nel modello alternativo che si propone e nelle modalità con le quali si vorrebbe affrontare l’iter parlamentare ed è per questo che è deviante la divisione che alcune testate giornalistiche, si veda il Corriere della Sera, puntualmente ripropongono quando si parla di riforme costituzionali: la solita dicotomia tra difensori dello ‘status quo’ e innovatori.

Se si esamina, al netto di retoriche propagandistiche, la proposta di modifica dell’assetto istituzionale approvata in Consiglio dei Ministri, si comprende infatti il perché molti oggi si schierino contro tale disegno di legge costituzionale, il perché da più parti si paventa la ‘deriva autoritaria’ o ‘padronale’.

Il modello proposto dal Governo e che, secondo il Presidente del Consiglio, dovrebbe essere approvato in prima lettura già il 25 Maggio (secondo tempistiche tutte funzionali al voto sulle Europee, più che ad un reale dibattito interno).

Come sarà composto il Senato?

Il nuovo Senato delle Autonomie non sarà più eletto in modo diretto, con conseguente riduzione degli spazi di democrazia diretta nel nostro Paese, bensì vedrà tra i suoi membri i Presidenti delle Giunte regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano, dai sindaci dei Comuni capoluogo di Regione e di Provincia autonoma, nonché, per ciascuna Regione, da due membri eletti dal Consiglio regionale tra i propri componenti e da due sindaci eletti da un collegio composto dai sindaci delle rispettive regioni.

Il Senato delle Autonomie sarebbe poi integrato nella sua composizione dagli ex Presidenti della Repubblica, come già avviene ora, e da ben 21 cittadini illustri, insigniti di alti meriti verso la Patria. Questi durerebbero in carica per 7 anni e andrebbero a sostituire le figure oggi esistenti dei senatori a vita. Anche su questo numero così alto ci sarebbe qualcosa da ridire, vista la grande discrezionalità con cui per l’appunto 21 membri del Senato sarebbero nominati.

Quali problemi ha questa composizione?

I membri provenienti dagli Enti Locali non sarebbero retribuiti per la posizione ricoperta nel Senato, ma rivestirebbero comunque un doppio incarico. Sulle stesse persone, quindi, risulterebbero cumulati più impegni difficili da gestire in contemporanea, per esempio i Sindaci di città come Roma o Milano si troverebbero a dover affrontare incombenze su più fronti con risultati difficilmente ottimali.

Oltre al problema del doppio incarico per i rappresentanti degli Enti Locali, questa composizione sembra entrare in contrasto con l’ art 67 della Costituzione (“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”): i nuovi senatori avrebbero un vincolo di mandato, dovendo rappresentare prima di tutto la Regione o il Comune di appartenenza. Tale sistema porterebbe a potenziare i particolarismi locali, specialmente quelli dei comuni capoluogo di Regione che sarebbero rappresentati maggiormente al contrario dei piccoli centri.

Inoltre, parimenti a quanto accade in sede di Conferenza Stato-Regioni (della quale, attualmente, si ignora il futuro), anche nell’attuale riforma del Senato si prevede un meccanismo di raccordo solo fra ‘esecutivi’, ossia solo fra maggioranze. Per capirci con un paradosso: se una forza politica dovesse conquistare con il 50%+1 dei voti in una tornata elettorale tutte o la maggior parte delle regioni e dei comuni rappresentati nel Senato delle Autonomie, vi sarebbe il 49% della popolazione italiana non o poco rappresentata.

Che funzioni avrebbe questo Senato

L’ inutilità dell’organo così costituito si palesa, soprattutto, se si esaminano le funzioni ad esso assegnate: un Senato che non voterà la fiducia né il bilancio dello Stato, che potrà proporre modifiche ai testi di legge ma solo in alcune materie (tra le altre, norme generali sul governo del territorio e ratifica dei trattati U.E.). Ma a preoccupare è un’altra norma: vi è la possibilità per la Camera di ignorare, con un voto a maggioranza assoluta (data dalla Legge Elettorale c.d. Italicum), le proposte di modifica avanzate dal Senato.

Un nuovo organo che dovrebbe, tuttavia, continuare ad occuparsi delle leggi di revisione costituzionale, funzione che desta non poche perplessità, poiché a cambiare la Costituzione, potrebbero concorrere senatori eletti attraverso un meccanismo di secondo grado e non direttamente dai cittadini.

Insomma, una riforma del Senato frutto di una propaganda becera sul taglio dei costi della politica ( la mancanza di indennità per i senatori è uno dei cavalli di battaglia del premier), manchevole di qualsiasi profilo di innovazione e utilità reale.

Il monocameralismo di fatto e l’esclusione del dissenso

Il sistema monocamerale che si creerebbe è sicuramente l’ aspetto più ambiguo e rischioso di tale riforma.

Qualora venisse approvato l’Italicum, infatti, l’unica Camera che voterà la Fiducia e che sarà detentrice della funzione legislativa verrà eletta attraverso un meccanismo iper-maggioritario. Secondo il modello elettorale proposto, infatti, una lista che raggiunge il 37% dei voti godrebbe di un premio che le consentirebbe la maggioranza assoluta dei seggi. Qualora nessuna lista raggiungesse il 37% vi sarebbe il ballottaggio tra la prima e la seconda coalizione e la maggioranza dei seggi verrebbe data alla lista che vince questo secondo turno (ballottaggio). Per fare un altro esempio potrebbero esserci delle elezioni con le prime due liste che arrivano entrambi al 25 %. Nel secondo turno una delle due vince e prende la maggioranza assoluta dei seggi e, quindi, il Paese verrebbe governato da una coalizione che ha il consenso reale di solo ¼ degli elettori: è il trionfo del “governo del meno peggio”.

Se a ciò si aggiunge il sistema delle liste bloccate e le alte soglie di sbarramento previste prende forma un sistema che sacrifica il valore costituzionale del pluralismo sull’altare di una governabilità imposta oltre ogni limite. Le liste non in coalizione dovranno raggiungere l’8% di voti, cioè più di 2 milioni di voti, per avere dei parlamentari. Si potrebbe creare un sistema in cui milioni di elettori non sono rappresentati in Parlamento.

La deriva populista e anti-rappresentativa del sistema politico italiano si è palesata in questi anni nell’ ‘ubriacatura maggioritaria’ e nell’opzione per il bipolarismo. Sistema, quest’ultimo, che rappresenta non solo uno stampo calato sulla società ma, oltretutto, nega artificialmente il pluralismo politico, mortificando il dissenso e semplificando la complessità sociale.

Verso un regime Presidenziale

E’interessante soffermarsi sulla modifica proposta all’Art 72 della Costituzione che rafforzerebbe tantissimo il potere del Governo come avviene nelle Repubbliche Presidenziali: un disegno di legge del governo potrà essere, infatti, iscritto con priorità all’ordine del giorno e sottoposto alla votazione finale entro 60 giorni dalla richiesta. Se non venisse votato entro i 60 giorni il testo dovrà essere posto in votazione, senza possibilità di modifica da parte dei deputati. Insomma, si costituzionalizza il meccanismo della ‘ ghigliottina’ per i disegni di legge del governo, con buona pace della dialettica parlamentare e del confronto tra differenti visioni politiche.

Quello che Renzi non dice

Il dato che emerge da questa breve analisi è sicuramente uno: la svolta autoritaria non è la paranoia di anziani ‘parrucconi’ conservatori, bensì un pericolo reale insito nel modello proposto. Un inutile Senato delle Autonomie (e comunque dispendioso), una Camera eletta con l’Italicum che esclude le minoranze e il dissenso, un rafforzamento dei poteri dell’Esecutivo e l’assenza di contrappesi devasteranno ancor di più la nostra democrazia. La propagandistica rottamazione di un sistema considerato vecchio e oramai superato ci restituisce di fatto un nuovo modello che, al fine di assecondare le istanze populiste, risulta peggiore di quello presente.

Innanzitutto si potrebbe rispondere che per tagliare i costi della politica basterebbe diminuire gli stipendi che prendono i Parlamentari, come già molti dicono e hanno detto, sapendo che c’è un rischio: i Padri Costituenti avevano deciso di dare lo stipendio cosicché tutti potessero svolgere il lavoro parlamentare senza il rischio di essere corrotti. La corruzione è comunque entrata dentro la politica nonostante gli stipendi ma non si può pensare che la democrazia sia a costo zero.

Inoltre un Senato delle Autonomie non cancellerebbe i costi legati ai lavori parlamentari, i soldi per le iniziative, gli uffici stampa, il mantenimento degli uffici, ecc.

Oggi sarebbero ben altre le politiche di spesa da fare: i tagli alle spese militari ne sono solo un esempio ma anche il ripensamento del patto di stabilità che blocca i bilanci dei comuni e degli enti locali o la cancellazione del Fiscal Compact e del Pareggio di Bilancio.

Inoltre va aggiunto che abolire una camera certamente non renderà più veloci i tempi di approvazione delle leggi: si pensi che le due Camere possono essere utilizzate contemporaneamente come due canali diversi in cui far discutere e approvare due leggi distinte, per poi compiere i due procedimenti per i due atti legislativi nelle altre rispettive camere. Sembrerebbe dunque, a rigor di logica, che nello stesso tempo possano venire approvate più leggi.

E’ da aggiungere che la presenza di due camere è giustificata da una precisa ratio, ovvero il fatto che una camera possa avere funzione correttiva rispetto ai possibili errori commessi dall’altra, oltre che essere luogo di riflessione rispetto a questioni complesse che meritino decisioni più ponderate rispetto a quelle che una sola camera potrebbe prendere.

Siamo quindi molto lontani dal modello del Bundesrat tedesco e, nel contempo, tale nuovo organo non rappresenta neppure un contrappeso all’eccessivo potere della maggioranza che si andrebbe a configurare con l’applicazione dell’Italicum per l’elezione della Camera dei Deputati.
http://www.retedellaconoscenza.it/2014/ ... mocrazia/#
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
BRAVI QUESTI RAGAZZI !! Mi convincono a continuare questa mia lotta impari. Mi danno fiducia nell'avvenire. http://www.retedellaconoscenza.it/chi-siamo-2/

Certo, parlare di eliminare alcune spese fa molto effetto di questi tempi.

E' un vecchio vizietto, questo, del berlusca.

Fai sondaggi e poi dai in pasto alla gran massa quello che richiede e immediatamente te li sei fatti amici.
Ma la politica dove sta, allora?

L' "impalcatura" di un programma politico si regge con i sondaggi o dev'essere qualcosa di diverso?

In tempi di fame dare 90-100 €, chi non li vorrebbe e chi non voterebbe il proponente?

Eliminare il senato in fretta e furia per rispettare i calendari senza averne studiato attentamente come saranno sostituiti questi contrappesi puo' giustificare l'eliminazione di queste spese o serve ben altro?

Il prezzo per poter governare puo' passare per queste vie?

Certo, sara' piu' facile, ma son queste scorciatoie che dovremmo prendere o la democrazia ha bisogno di ben altro per avere dei consensi e quindi partecipazione?

Certo, come detto sopra, sara' piu facile avere un governo che governi ma che senso avrebbe se ci troveremo difronte ad un elettorato che per meta' non si sente rappresentato e il cui governo rappresentera' solo il 25% + 1 di questo elettorato votante?

Non son tante queste mie domande e per questo vorrei, se possibile, che qualcuno mi rispondesse senza accusarmi poi di stalking e prendermi il 61bis


hola amigos
Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo(Giordano Bruno)
gi.bo.
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 330
Iscritto il: 18/06/2008, 18:59

Re: Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democra

Messaggioda pianogrande il 07/04/2014, 0:25

Una domanda importante.
Perché il bicameralismo perfetto è considerato un "contrappeso"?
A me sembra un altra bufala (lo dico con rispetto per il pensiero altrui ma lo dico convinto) come il governo "non eletto dal popolo".

I contrappesi debbono essere costituiti da divisione dei poteri e non dalla loro replicazione.

Altrimenti, dovrei considerare un contrappeso anche l'esistenza di tre gradi di giudizio all'interno della magistratura il che serve più che altro, a garantire la prescrizione ai criminali che si possono permettere fior d'avvocati per arrivare alla prescrizione costituendo così un reale ostacolo al funzionamento della giustizia (uguale per tutti col cavolo).

Una democrazia impastoiata non è democrazia ma, desolatamente, democrazia impastoiata che alimenta il cavallo di battaglia dei fautori dell'uomo solo al comando e cioè che l'efficienza e la democrazia non possono convivere.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democra

Messaggioda franz il 07/04/2014, 8:07

pianogrande ha scritto:Una domanda importante.
Perché il bicameralismo perfetto è considerato un "contrappeso"?

Per prima cosa è il bicameralismo, indipendentemente dalla sua perfezione, ad essere considerato un contrappeso.
Il senato è una camera con una base elettorale piu' anziana (vota chi ha piu' di 25 anni) oppure la base anagrafica è la stessa ma non il metodo elettivo (maggioritario, proporzionale) oppure la base territoriale. Il senato usa e svizzero per esempio è costituito sulla base di due rappresentanti per stato (eletti) mentre quello tedesco è sempre su base territoriale ma proporzionale e nominato. In generale il senato dei paesi federali rappresenta i territori mentre la camera rappresenta la popolazione. In antichità il senato rappresentava una certa aristocrazia.
Si tratta quindidi rappresentanza diversa della stessa realtà. Quindi è differenziazione della rappresentanza, non separazione dei poteri.

Il fatto che il bic. sia "perfetto" implica che le due camere si occupino delle stesse materie e che debbano entrambe votare le leggi perché diventino effettive. In Svizzera esiste di fatto una terza camera, il popolo, perché tutte le leggi possono essere sottoposte a referendum (facltativo) e per alcuni casi il voto popolare è obbligatorio.
Perché questi meccanismi sono chiamati "contrappesi"? Penso per ignoranza giornalistica e ignoranza politica. Non so chi dei due per primi ha cannato il termine ma poi una volta che la cosa prende piede, tutti si adeguano.
A me pare un classico casi di suddivisione del potere che scaturisce da una "diversa rappresentanza". Il tutto teso ad evitare che si prendano decisioni frettolose, parziali e sbagliate. Se due camere elette con sistemi diversi hanno visioni nettamente diverse, c'è qualche cosa che non va nel paese. Eliminare una camera o depotenziarla, non è un'operazione intelligente. Equivale e mettere la testa sotto la sabbia.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democra

Messaggioda pianogrande il 07/04/2014, 10:44

Rappresentanze elette con criteri diversi possono avere diversi punti di vista.
Questo, per me (a meno della "disciplina di partito" imperante sopratutto nei parlamenti di nominati) vale per qualsiasi individuo eletto e deve essere questo il criterio principale per cui si eleggono 10 o 10.000 parlamentari (per avere più rappresentanza e più teste intorno allo stesso argomento). All'altro estremo c'è l'elezione dell'uomo solo al comando. Ma detto questo, l'esistenza di diversi consessi che esprimano diverse realtà e diverse esigenze ed ognuno dei quali può bloccare tutto nei passa e ripassa fino a tutti d'accordo mi sembra il top della democrazia inconcludente e chiacchierona da dare in pasto (da leccarsi i baffi) ai fautori dei governi autoritari.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democra

Messaggioda Robyn il 07/04/2014, 11:21

I professori vogliono il ritorno alla prima repubblica dove non c'è l'alternanza,la governabilità e le decisioni sono molto rallentate,basta il sistema proporzionale per tenere la sinistra perennemente all'opposizione oppure in coalizione che minando la governabilità costringe prima o poi ad un modello autoritario raggiungibile con il premierato e la sfiducia costruttiva.Si è visto che con la sinistra sempre all'opposizione la conseguenza è stata un sistema di welfare da epoca paleolitica dove gli impedimenti si moltiplicano a tutti i livelli.La sola camera legislativa non è un problema perche come contrappeso ci sono gli organi di garanzia che sono la corte costituzionale nel caso si faccia una legge incostituzionale e il Presidente della Repubblica che esercita un preventivo controllo sulla costituzionalità delle leggi.In alternativa al duplice passaggio fra i due rami del parlamento può esserci anche la doppia lettura di una legge alla camera dei deputati.Per esempio una legge per essere operativa deve essere approvata due volte dalla sola camera dei deputati anziche andare all'altra camera per poi tornare alla camera dei deputati
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11334
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democra

Messaggioda franz il 07/04/2014, 11:33

pianogrande ha scritto:... l'esistenza di diversi consessi che esprimano diverse realtà e diverse esigenze ed ognuno dei quali può bloccare tutto nei passa e ripassa fino a tutti d'accordo mi sembra il top della democrazia inconcludente e chiacchierona ...

Se è solo il problema del infinito passa e ripassa tra le camere ci sono soluzioni operative pratiche e semplici come in germania e svizzera (Commissione paritetica di conciliazione) oppure si fa decidere al popolo, il che tronca ogni discussione.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democra

Messaggioda flaviomob il 07/04/2014, 11:34

Se una camera è eletta con un premio di maggioranza consistente, diventa vero che l'altra - se eletta diversamente - fa da contrappeso. Il problema è questo premio di maggioranza di fronte ad un astensionismo sempre crescente e ad una rappresentanza che non rispecchia più il paese reale. Dovremmo anche riflettere sul fatto che il senato è un'invenzione nostrana, risalente all'antica Roma e "copiata" in mezzo mondo.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democra

Messaggioda franz il 07/04/2014, 11:38

Ancora prima, flavio, risale ai greci e forse anche ai sumeri.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democra

Messaggioda Robyn il 07/04/2014, 12:40

I professori vogliono il popozzionale per tenere la sinistra all'opposizione impedire che questa possa fare come in europa quando vince le elezioni cioè fare politiche sull'ambiente,sul welfare,per la crescita,la creazione di lavoro e contrasto alla precarietà.Inoltre nel proporzionale la sinistra diventerebbe un partito che stà sempre all'opposizione e che accentua in maniera decisa il carattere laicista,quando invece il contributo delle fedi pur stando dentro i confini della laicità è importante.Per porre rimedio ad un'eccessiva velocità dell'iter legislativo si potrebbe prevedere che la camera dei deputati fà leggi in duplice lettura senza passare per il senato.Quindi ecco perchè Stefano Rodotà e Zagrebeski vogliono il popozzionale infatti questi hanno detto che serve l'eutanasia indiscriminata e che è lecito per una scimmia sposare un uomo o una donna è lecito per le scimmie avere accesso e precedenza all'abitazione popolare
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11334
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Pesi e contrappesi:Che fine fanno il Senato e la Democra

Messaggioda pianogrande il 07/04/2014, 15:35

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:... l'esistenza di diversi consessi che esprimano diverse realtà e diverse esigenze ed ognuno dei quali può bloccare tutto nei passa e ripassa fino a tutti d'accordo mi sembra il top della democrazia inconcludente e chiacchierona ...

Se è solo il problema del infinito passa e ripassa tra le camere ci sono soluzioni operative pratiche e semplici come in germania e svizzera (Commissione paritetica di conciliazione) oppure si fa decidere al popolo, il che tronca ogni discussione.

Preferisco una camera unica.
Regolamentata ed eletta nel più democratico possibile dei modi, naturalmente (tanto, se il sistema elettorale fa schifo, con due camere fa solo schifo il doppio).
Questa camera discute,approva, respinge ..... basta!
Basta, per carità!

OK, comunque, per i referendum (anche per le leggi di iniziativa popolare).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 18 ospiti

cron