incrociatore ha scritto:ho evidenziato due frasi che ritengo emblematiche...
nella prima mi pare evidente che ti riferisci agli israeliani... ma ti rendi conto che potrebbe essere letta esattamente al contrario (e con ragioni, quanto meno statistiche, di 1 a mille... se ci dobbiamo limitare al numero di morti)? non trovi che in questo paradosso c'è tutta l'assurdità dell'affermazione stessa e di quella sicurezza che vede responsabilità solo negli "altri" con la certezza assoluta di sapere, sempre, chi è aggressore e chi è aggredito?
nella seconda vedo un altro paradosso se oggi tanti signorotti della guerra (e concordo) "sfruttano Israele" è implicito che nella frase si ammetta che l'azione israeliana permetta di essere sfruttata in tal senso... e in ultima analisi è, quindi, sbagliata... e allora perché trovarvi giustificazioni?
Per il primo caso emblematico direi che in 60 anni, dalla data stessa di costituzione dello stato di Israele (il giorno stesso fu attaccato in massa) sappiamo chi è aggressore e chi è aggredito. Anche perché la cosa si è ripetuta spesso, fino a quando alcuni paesi arabi hanno capito e fatto la pace con Israelee. E sappiamo che con i paesi che hanno riconosciuto Israele (Egitto e Giordania) non ci sono piu' stati problemi bellici (aggressioni) e quindi nessuno deve porsi il problema di analizzare chi aggredisce e chi è aggredito. La strada è tracciata, per chi vuole seguirla.
Le risoluzioni ONU parlano chiaro: riconoscimento del diritto di Israele a vivere in confini sicuri e ritiro dai territori.
Il fatto evidente è che c'è chi non vuole assolutamente fare la pace con Israele e vuole la guerra.
Non solo la vuole ma la fa, tramite il terrorismo. Non riconosce il diritto di Isrele di esistere.
OLP lo ha fatto ma hamas ed hezbollah no.
Per il secondo aspetto, se l'azione (o reazione) israeliana non esistesse o non fosse efficace, quella nazione sarebbe già stata fatta sparire dalla faccia della terra. Il solo fatto che per esistere, per continuare ad esercitare il diritto di esistere che gli viene negato da chi non lo riconosce e vuole annientarlo, debba difendersi (prima dagli eserciti regolari ed ora dal terrorismo) fa si' che alcuni possano sfruttare questa azione per i propri fini.
Io non ci vedo un paradosso, caso mai mi pare grottesco che il diritto di autodifesa di un piccolo stato sia criticato proprio perché riesce a difendersi. L'aspetto piu' grottesco tuttavia è che le critiche vengono da noi (europei) che interveniamo scandalizzati nei momenti di crisi acuta e che non facciamo un kaiser per tutto il resto del tempo.
Gaza se vuoi è un caso emblematico. Israele si è ritirata da gaza in modo unilaterale (senza accordi di pace particolari come fece con Egitto per il Sinai e con la Giordania per la West Bank) e questo poteva essere l'inizio di una convivenza pacifica. In fondo il ritiro incondizionato era quello che i palestinesi chiedevano da sempre.
È stato dimostrato dai fatti che non era vero.
Che anche con il ritiro dai territori i fanatici continuano a combattere Israele.
Vedi, noi siamo qui a discutere tra persone civili e ragionevoli ma come capire la logica del fanatismo integralista?
Non è certo una logica di pace, a meno che qualcuno non dica che 4000 razzi e 3000 colpi di mortaio (dal 2002 ad oggi) su Israele sono solo un gesto di pace che non è stato ben interpretato.
Grottesco che chi vuole la guerra a tutti i costi poi si lamenti quando la guerra si fa vedere in tutta la sua drammaticità.
Ciao,
Franz