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Oggi rivotereste M5S

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda Giovigbe il 10/02/2014, 10:37

Iafran

la domanda con la quale ho avviato l'argomento non voleva assolutamente concorrere a "derubricare" le caxxate che il PD fà in continuazione (d'altronde il PD è un partito di sinistra e la sinistra è maestra nel tagliarsi le palle e far vincere l'avversario).

La mia domanda era invece rivolta a coloro che avevano votato M5S e che si erano ritrovati (al di là di alcune posizioni politiche condivisibili) con un partito eterodiretto tanto e quanto quello dei berluscones e che - proprio per questo "peccato originale" dice solo dei NO oppure (come i partitini che poco si sopportanno) dice "o si fà come dico io oppure non ci sto!".

La mia domanda voleva evidenziare l'enorme differenza che esite fra un partito "scalabile" e uno "personale": nell'oggi perché le posizioni si affermano a maggioranza (così è nel PD per la linea Renzi); nel domani perché cessato l'effetto della eterodirezione il movimento si sfalda in mille rivoli.

Ecco: ci siamo resi conto di questo???
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Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda Iafran il 10/02/2014, 19:51

Giovigbe ha scritto:La mia domanda era invece rivolta a coloro che avevano votato M5S e che si erano ritrovati (al di là di alcune posizioni politiche condivisibili) con un partito eterodiretto tanto e quanto quello dei berluscones e che - proprio per questo "peccato originale" dice solo dei NO oppure (come i partitini che poco si sopportanno) dice "o si fà come dico io oppure non ci sto!".

Un elettore (che crede nei valori democratici) sceglie il proprio rappresentante. I partiti presenti (e la stragrande maggioranza dei loro esponenti) non gli sembrano raccomandabili e pensa che quelli che ha votato in precedenza abbiano usato il suo voto per "spendere e spandere" (anche illegalmente) e per vivere in un contesto avulso dai bisogni dei cittadini.
Che fa (l'elettore)? Si astiene dal votare ... sperando che l'astensione possa fare riflettere quelli a cui manca il suo voto. Insieme a lui tanti altri (20-24% dell'elettorato attivo) ... finendo per punire la sinistra, che promette in teoria ma che all'atto pratico delude ogni aspettativa.
Succede qualcosa?
La sinistra o il Cs pensa di correggere qualche errore di percorso?
Niente di tutto ciò.
Le astensioni non sono tenute in alcuna considerazione nel conteggio dei seggi ... ed i guai per gli astenuti e per gli elettori della sinistra continuano, peggio di prima (come per tutti "i vinti" – Brenno -).
Decide, allora, di votare per un movimento di cittadini (in questo caso M5S, mica quello dei cacciatori o dei pensionati), e con lui altri 8.797.902 elettori.
Ma i partiti che hanno perso questi voti, vuoi per l'arroganza dei capi del M5S (vincitore morale), vuoi per una specie di complesso di superiorità di quasi tutti i mancati vincenti (IBC) non sono riusciti ad intendersi e ad accordarsi.
Che fa adesso l'elettore del M5S? Confida in una maturazione nonché in un'emancipazione dei cittadini-parlamentari dai guru del M5S (Grillo-Casaleggio) e li rivoterà ... non avendo alternative politiche che sposino le ragioni/cause sue e degli altri comuni cittadini.
C'è stato un abuso di "specchietti per le allodole" (o di "foglie di fico") da parte dei partiti di Cs e coloro che hanno sempre confidato nei valori democratici si trovano (insieme all'Italia) ... "in una bruttissima situazione".
Chi se ne deve accorgere e come porci rimedio?
Se ne accorgono i cittadini, che la soffrono e la denunciano.
Coloro che dovrebbero "porci rimedio" (gli eletti del Cs e della sinistra), però ... sono sordi.
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Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda Iafran il 11/02/2014, 0:45

Iafran ha scritto:I partiti presenti (e la stragrande maggioranza dei loro esponenti) non gli sembrano raccomandabili e pensa che quelli che ha votato in precedenza abbiano usato il suo voto per "spendere e spandere" (anche illegalmente) e per vivere in un contesto avulso dai bisogni dei cittadini.

http://www.laterza.it/index.php?option= ... Itemid=101

Giuseppe De Rita - Antonio Galdo, "Il popolo e gli dei. Così la Grande Crisi ha separato gli italiani"

La Grande Crisi ha separato con un abisso i diversi gironi della società e si è spezzata la catena di connessioni tra il popolo e l’élite. [...]Abbiamo ceduto sovranità a sfere sovranazionali e a oscuri poteri finanziari, coperti dall’impunità e inquinati dai conflitti di interesse. Siamo diventati sudditi di regni lontani. La politica e gli italiani non hanno più molto da dirsi. Il rapporto si è deteriorato e si è spento nella reciproca separatezza. [...]
Antipolitica e populismo, che si nutrono entrambi del discredito delle classi dirigenti, si sono gonfiati nella faglia che si è aperta tra il popolo e gli dei, combinando tra loro tre fattori dirompenti in termini di sistema.
In primo luogo la crisi dei partiti tradizionali, con le loro ideologie e la loro organizzazione, sostituiti in modo surrettizio, nella funzione di rappresentanza, da una sorta di “democrazia del pubblico”, televisivo e informatico. Nel vuoto della mediazione tra il capo e la folla, il leader e la moltitudine, si è accreditata nell’opinione pubblica la figura del personaggio carismatico, capace di interpretare le pulsioni e i malumori popolari. Ma la democrazia, per funzionare, ha bisogno comunque di connessioni, orizzontali e verticali, e non può restare sguarnita di un’organizzazione politica. [...] E, aggiungiamo, una società complessa e sviluppata, come quella italiana, non sopravvive se viene schiacciata dall’invadenza della politica che la ingabbia, ma non sopravvive neanche senza una politica che la accompagni nella crescita.
Il secondo fattore che ha nutrito il populismo è legato agli effetti della crisi economica, con il suo carico di paura per l’impoverimento e per la perdita di sicurezze e di protezioni sociali. Disoccupazione in continua crescita, specie nelle fasce giovanili; redditi bloccati in termini di valore reale; erosione dei risparmi per garantire la tenuta degli stili di vita; riduzione della coperta del welfare, dalla previdenza alla sanità: sono tutti componenti esplosivi sul piano del malessere sociale, che diventano benzina sul falò del populismo. A un’ansia sulfurea di cambiamento si abbina una rabbia da smarrimento che non ha sbocchi, se non quello di sentirsi estranei al sistema sociale, senza avere neanche la forza di provare a cambiarlo dall’interno. La realtà diventa così un paesaggio osservato con lo sguardo di uno spettatore passivo.
La crisi economica in Italia è anche aggravata da un fenomeno di ingessatura di una società diventata sempre più corporativa, dove l’ascensore sociale è di fatto bloccato da molti anni. [...]
Infine, non è estranea all’onda del populismo la perdita della sovranità che ha spinto i cittadini ad accettare la condizione di sudditi, insoddisfatti e rabbiosi, ma pur sempre sudditi. Siamo finiti così in un circolo vizioso dal quale non sarà facile uscire. [...] Il discredito dei partiti, e quindi della politica, ha azzerato le credenziali di un’intera classe dirigente. Forze politiche costruite ad personam, lungo la deriva della “democrazia del pubblico”, sono diventate dei contenitori di voti, di singole ambizioni e mai di sogni collettivi, con una surreale gestione del denaro pubblico che ha superato i limiti della decenza. Un dirigente politico, nei partiti che funzionavano, veniva selezionato dal conflitto interno ed esterno al proprio mondo di riferimento, cresceva nelle palestre delle sezioni, dei consigli comunali, delle assemblee rappresentative, dal più piccolo degli enti locali fino al parlamento. Un dirigente politico, nei partiti dell’onda populista, può ritrovarsi direttamente al governo dopo essere passato per qualche salotto televisivo o più semplicemente per avere superato la prova della cooptazione. Una classe politica che, con tutti i suoi difetti, era pur sempre sintonizzata con gli interessi e le aspirazioni di un popolo, è diventata “la casta”, una oligarchia disprezzata e censurata per i suoi comportamenti.
Ma a parte l’indignazione, talvolta demagogica, la fine della passione degli italiani per la politica va interpretata come una rottura profonda nel corpo sociale del Paese e come una dinamica che ha generato un vuoto nella rappresentanza. I punti di osservazione del fenomeno sono diversi. Innanzitutto l’astensionismo in forte aumento, che non appartiene a una fase decadente della nostra democrazia ma piuttosto si consolida, ad ogni tornata elettorale, come un dato strutturale, destinato a crescere di intensità. [...]
Quando gli italiani andavano a votare in massa, la politica appassionava e coinvolgeva, generava appartenenza quotidiana, [...]. La politica era un motore delle aspettative della società, includeva i cittadini con le loro diversità economiche e sociali, faceva sognare tutti e ciascuno di potere diventare altro da quello che si era. Una volta che si è rotto questo meccanismo, il distacco è stato inevitabile e tutti gli indicatori lo registrano.
[...] La furia popolare ha travolto la credibilità dei partiti, dei loro apparati e dei rispettivi dirigenti, e ha seminato alcune false convinzioni. Quella, per esempio, di non riconoscere valore alla professionalità del mestiere politico. Nulla di più sbagliato: la politica ha una tecnicalità che richiede mestiere, competenza, esperienza, tirocinio, e innanzitutto il radicamento in una cultura di riferimento. [...]
L’eclissi di leadership, fenomeno in evidente crescita da alcuni anni, non può essere sostituita dal salvatore della patria di turno, dall’uomo della provvidenza. Con queste figure surrettizie si possono conquistare consensi, magari si vincono le elezioni, ma non si riesce a governare la complessità del Paese. La politica, infine, è realismo, nulla a che vedere con l’astuzia e la furbizia: solo con una buona dose di competenza intellettuale si comprendono le cose nei particolari, come diceva Niccolò Machiavelli, e si agisce con responsabilità.
[...] Riaccendere la scintilla della rappresentanza non è un’operazione semplice [...] Al momento, bisogna prendere atto del divorzio consensuale tra la politica e la società civile, due mondi che oggi sembrano non avere molto da dirsi. La politica è andata per la sua strada, prescindendo dalla dinamica della società e cercando sponde surrettizie, di volta in volta, con gli opinion maker, i saggi, i tecnici, gli esperti, come se la cooptazione di queste professionalità potesse colmare il vuoto delle leadership espressioni del corpo elettorale. E la società, nella parte alta, si è intestata una sorta di superiorità morale rispetto al ceto politico, fino ad assorbire le pulsioni populiste dell’antipolitica. Il rapporto è così deteriorato, per spegnersi nella reciproca separatezza. [...] Di fronte alla crisi della rappresentanza è giusto anche porsi una domanda: siamo alla fine di una storia, alla morte di un modello, o piuttosto nella pausa di un ciclo che dovrà ripartire? Noi, forse per inguaribile ottimismo, siamo per la seconda ipotesi, e restiamo convinti che il ciclo dello sviluppo ripartirà anche nei soggetti della rappresentanza. Magari quando le batterie saranno ricaricate, e si vedrà all’orizzonte una nuova forma di connessione tra primo e secondo popolo, tra decisione e consenso. [...] Se abbiamo bisogno di forze politiche che non siano soltanto buie filiere del potere per distribuire posti, abbiamo anche bisogno di personaggi della società civile che entrino in politica accettandone i rischi e le regole, e senza chiedere paracaduti di protezione. Se abbiamo bisogno di persone che riportino la rappresentanza economica nel suo spazio di terzietà senza affannose rincorse di carriere politiche, abbiamo anche bisogno di classi dirigenti che nascano dal basso, dai cespugli della realtà e non attraverso i filtri della cooptazione imposta dall’alto.
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Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda pianogrande il 11/02/2014, 1:47

Bene Iafran.
Il tuo è una specie di grido di dolore sulla crisi di rappresentanza ed è comprensibile e condivisibile.
La speranza che il movimento 5S si affranchi dai "guru" e diventi un movimento vero e libero che rappresenti davvero i cittadini incazzati e delusi e tenda davvero ad operare per migliorare le cose (sto fondendo il mio punto di vista con il tuo) è una speranza che può ancora sopravvivere e tenere tanta gente nel solco della politica fattiva invece che in quello della politica distruttiva.
Se i 5S scendono dalla torre d'avorio possono fare tantissimo per il paese.
Intanto, cominciamo con l'apprezzare un po' di più chi uno sforzo per il paese lo sta già facendo e parlo <anche> di quelli come me che in questa ottica appoggiano il PD.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda Giovigbe il 11/02/2014, 9:19

Anche se questa può sembrare una ulteriore risposta a Iafran, non lo è e non vuole esserlo. Non per Iafran che apprezzo, ma perché voglio evitare una personalizzazione che è lontana dal motivo per il quale ho sollevato l’argomento.
Obiettivo che è del tutto generale e dal recente successo di M5S prende solo spunto ma riguarda noi forumisti e il senso di questo forum.
Come è potuto accadere che "elettori avveduti", conoscitori della storia politica del nostro paese e che magari avevano, in passato, criticato, il "partito di plastica" berlusconiano con "uno solo al comando", abbiano poi abbassato così tanto le difese politico-culturali da dare fiducia addirittura al partito 2.0 con un guru che veniva da FI???
Basta a questo i tanti errori del PD (non ultimo e gravissimo i 101 traditori?)
E come è possibile che in un forum che (piaccia o no, ma se non piace lo si dica) si richiama all’Ulivo e ai suoi valori, queste posizioni non abbiano trovato una serena e argomenta opposizione??
Il problema non è il voto a M5S – ieri era Berlusconi, oggi è Grillo, domani magari sarà la Berlusconi figlia - ma il voto dato “per snobismo” o quello dato al “pifferaio magico” di turno.
In altro intervento ho detto di questo spirito suicida dei progressisti che, nella scelta secca c.d. oppure c.s., vincerebbero, ma ogni volta, il cd trova il modo di ricompattarsi mentre il cs quello di dividersi rincorrendo guru e pifferai.
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Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda franz il 11/02/2014, 9:32

Giovigbe ha scritto:Come è potuto accadere che "elettori avveduti", conoscitori della storia politica del nostro paese e che magari avevano, in passato, criticato, il "partito di plastica" berlusconiano con "uno solo al comando", abbiano poi abbassato così tanto le difese politico-culturali da dare fiducia addirittura al partito 2.0 con un guru che veniva da FI???
Basta a questo i tanti errori del PD (non ultimo e gravissimo i 101 traditori?)
E come è possibile che in un forum che (piaccia o no, ma se non piace lo si dica) si richiama all’Ulivo e ai suoi valori, queste posizioni non abbiano trovato una serena e argomenta opposizione??

Ottime domande. Tu mi pare abbozzi una risposta: snobbismo.
Io, che non sono stato accarezzato dall'Idea grillina, invece ritengo che l'allontanamento da un partito (come da un partner o da un luogo di lavoro) segua un copione ben preciso. Per prima cosa uno deve essere insoddisfatto della situazione in cui è. Anzi progressivamente insoddisfatto ed in misura crescente. Vuoi deluso, vuoi incazzato, vuoi schifato, ognuno ha le sue lagnanze. Ad un certo punto inizia a guardarsi in giro ... e quello che trova, trova. Nessuno che sia soddisfatto del rapporto che ha si mette a cercare nuove relazioni. Se mi trovo bene in un lavoro, ci rimango, Quando le situazioni si deteriorano (stress, stipendio, relazioni con gli altri colleghi) ecco che magari si cerca e si preferisce cambiare. Se un partito ti delude 10 volte, cerchi alternative. Il fatto è che se le alternative sono poche, si rischia di cadere dalla padella alla brace, di rimanere disoccupato o senza parner, di finire in partito grandi ma pazzoidi oppure piu' interessanti ma da prefisso telefonico. Oppure di scegliere il non voto.
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Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda Giovigbe il 11/02/2014, 12:02

franz ha scritto:
Giovigbe ha scritto:Come è potuto accadere che "elettori avveduti", conoscitori della storia politica del nostro paese e che magari avevano, in passato, criticato, il "partito di plastica" berlusconiano con "uno solo al comando", abbiano poi abbassato così tanto le difese politico-culturali da dare fiducia addirittura al partito 2.0 con un guru che veniva da FI???
Basta a questo i tanti errori del PD (non ultimo e gravissimo i 101 traditori?)
E come è possibile che in un forum che (piaccia o no, ma se non piace lo si dica) si richiama all’Ulivo e ai suoi valori, queste posizioni non abbiano trovato una serena e argomenta opposizione??

Ottime domande. Tu mi pare abbozzi una risposta: snobbismo.
Io, che non sono stato accarezzato dall'Idea grillina, invece ritengo che l'allontanamento da un partito (come da un partner o da un luogo di lavoro) segua un copione ben preciso. Per prima cosa uno deve essere insoddisfatto della situazione in cui è. Anzi progressivamente insoddisfatto ed in misura crescente. Vuoi deluso, vuoi incazzato, vuoi schifato, ognuno ha le sue lagnanze. Ad un certo punto inizia a guardarsi in giro ... e quello che trova, trova. Nessuno che sia soddisfatto del rapporto che ha si mette a cercare nuove relazioni. Se mi trovo bene in un lavoro, ci rimango, Quando le situazioni si deteriorano (stress, stipendio, relazioni con gli altri colleghi) ecco che magari si cerca e si preferisce cambiare. Se un partito ti delude 10 volte, cerchi alternative. Il fatto è che se le alternative sono poche, si rischia di cadere dalla padella alla brace, di rimanere disoccupato o senza parner, di finire in partito grandi ma pazzoidi oppure piu' interessanti ma da prefisso telefonico. Oppure di scegliere il non voto.



Un chiarimento franz: “snobismo” non è la mia risposta; è la motivazione che ha esposto una forumista.
Le ragioni dell’insoddisfazione sono 1000 ma è mai possibile che la storia non ci ha insegnato nulla???
E’ mai possibile che l’esperienza del berlusca non ci fa rigettare i partiti di plastica e i pifferai magici??
E soprattutto: è mai possibile che questo accada in un forum “dell’ulivo” che dovrebbe avere ancora maggiori anticorpi a riguardo e, almeno, considerare seriamente i rari ma puntuali interventi di chi questa esperienza ha fondato e animato e, pertanto, ribattere in modo argomentato a posizioni che la storia ha dimostrato letali per il paese.
Invece nel forum “dell’ulivo” hanno trovato acquiescenza posizioni (assolutamente legittime, si intende) che però con l’ulivo nulla avevano a che dividere e addirittura, in alcuni casi, irridevano (quante volte è stata spesa la parola “infantile”?) le posizioni di chi comunque sosteneva il PD o magari SEL .
Questo è il mio “cruccio” …e la mia domanda.

P.S. L’unica volta che ho letto di Prodi tentato dall’astensione (le recenti primarie) ………………ci ha ripensato
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Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda Iafran il 11/02/2014, 15:54

pianogrande ha scritto:Bene Iafran.
Il tuo è una specie di grido di dolore sulla crisi di rappresentanza ed è comprensibile e condivisibile.

Sì, io lamento, infatti, "la crisi dei partiti tradizionali, con le loro ideologie e la loro organizzazione, sostituiti in modo surrettizio, nella funzione di rappresentanza" - niente poco di meno che - "da una sorta di "democrazia del pubblico", televisivo e informatico", che ha inculcato nell'opinione pubblica la figura del personaggio carismatico (il "super-self-man per eccellenza", che si è costruito un impero con l'illegalità), "capace di saper dare la giusta sferzata per risolvere il malessere della popolazione" (sic!).
Siamo tutti convinti che "la democrazia, per funzionare, ha bisogno comunque di connessioni, orizzontali e verticali", ma è colpa dei cittadini o degli elettori se quella italiana è rimasta "sguarnita di un'organizzazione politica?"
Anche un capo sindacalista (faccio a meno di nominarlo per la connivenza che ha avuto finora con il sistema politico) stamattina, finalmente, conveniva che la politica a cui si demandava la risoluzione dei malanni, in Italia costituiva il più grosso problema da affrontare.
Giovigbe, voglio precisare che l'Ulivo non è stato fatto fuori dai suoi elettori ... sono stati i suoi maggiorenti politici che lo hanno abbandonato ... nel più bello!
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Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda Giovigbe il 12/02/2014, 13:16

Iafran ha scritto:Giovigbe, voglio precisare che l'Ulivo non è stato fatto fuori dai suoi elettori ... sono stati i suoi maggiorenti politici che lo hanno abbandonato ... nel più bello!


Lungi da me difendere i maggiorenti ma..................davvero pensi che l'idea di "ulivo" era ed è così chiara negli elettori???

Ora non ho tempo per una ricerca approfondita ma sono abbastanza certo che anche in questo forum se ne è discusso e che te dico.............n'antro pò e l'ulivo includeva pure "l'italia dei carini".

Co sti lumi de luna che pretendi dai maggiorenti????

Ciao
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Re: Oggi rivotereste M5S

Messaggioda flaviomob il 12/02/2014, 15:40

Ulivo, PD, centrosinistra, centrotrattinosinistra... si sono regolarmente rivelati come compagini di feudatari l'un contro l'altro armati, mentre la qualità necessaria per battere Berlusconi (non solo nelle urne ma dopo, politicamente, attraverso il buon governo) era l'unità basata su di un programma condiviso. Gravissime colpe, comunque, per milioni di elettori che pur conoscendone le malefatte (quindi dopo il 1994) continuavano a premiare il Cav, la Lega, l'estrema destra, ladri e banditi, etc etc.

Oggi Renzi e Letta confermano l'andazzo generale... in salsa più democristiana di prima ma simile: prima D'Alema contro Prodi (via Bertinotti), poi contro Veltroni, poi Veltroni ancora contro Prodi (con la parentesi dell'inesistente Rutelli) e via così, compagnia cantante... E Silvio ride.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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