Iafran ha scritto:Lo scrivo per l'ennesima volta ... (non certamente perché chiamato in causa): i responsabili del Cs dovrebbero fare un'analisi seria per indagare sulle ragioni che hanno indotto 10 milioni di elettori a preferire perfetti sconosciuti del M5S ai candidati delle loro liste. Dopo 10 mesi, questi dimostrano di non aver fatto alcuna analisi (almeno con serietà) e non confessano colpe, oltretutto pensano che la crisi dei cittadini non li riguardi proprio e che saranno premiati dagli elettori solo perché, adesso, hanno un "leader" da opporre all'avversario (finto, naturalmente) del Cd.
Come sono in errore i "politici-inciucisti" quando, per conservarsi il potere ed i privilegi, ficcano la testa nel terreno e non vedono il malessere sociale dell'Italia: i cittadini, però, percepiscono le loro responsabilità, come percepiscono il loro "tirare a campare" (con scaramucce e finte opposizioni, soprattutto, negli studi televisivi) ... per maturare il vitalizio.
Alcune considerazioni generali e anche un po’ slegate fra loro:
Il dilemma che ogni elettore si trova davanti il giorno del voto è quello di dare un voto ad un partito che non è (ontologicamente “non può essere”) perfetto ma che è il più vicino ai propri valori, oppure ai propri interessi, oppure all’insieme dei due se interessi e valori coincidono.
Elencare le malefatte del PD credo che sia uno dei più semplici esercizi politici che sia possibile immaginare.
La sinistra ci ha messo del suo quando per due volte a buttato giù Prodi.
In particolare tu lamenti (giustamente) le nulle iniziative in tema di contenimento dei costi della politica: occorre tener conto però (non per giustificare ma per cercare di capire) che nessuno è per natura autolesionista e inoltre che oltre 1 milione di italiani vivono direttamente o indirettamente (prebende, consulenze, lavori a progetto, cooperative……) della relazione con la politica e, se tanto mi dà tanto un gran numero di questi è (o è stato) elettore del PD.
Insomma il tema dei costi della politica seppure importantissimo non può (non dovrebbe) essere l’unico metro di giudizio per giudicare le proposte di un partito; altrimenti perché criticare il berlusca del 94 che prometteva 1 milione di posti di lavoro?
Ma se tutto fosse così semplice non si spiegherebbe l’adesione plebiscitaria al fascismo prima, alla DC poi e al berlusca oggi. La spiegazione la sappiamo e sta nell’insieme di interessi protetti e voglia di nuovo che in essi si riconoscevano: il berlusca, da ultimo, trionfò perché aveva il sostegno delle partite IVA e perché molti pensavano che poiché era ricco di suo perché doveva rubare (senza chiedersi come aveva fatto e con che appoggi a diventare “ricco di suo”)
Insomma la voglia di nuovo non può essere l’unico criterio di scelta politica altrimenti i “pifferai magici” la faranno sempre da padrone.
Ecco, questa è la mia attuale e personale “campagna elettorale”: NO ai “pifferai magici”; abbiamo già dato.
Sono diffidente verso Renzi, non l’ho votato e non mi è piaciuto l’incontro col berlusca ma non si può (e non si deve) disconoscere che Renzi ha avuto (ha ancora???) dalla sua 3 milioni di persone che lo hanno votato mettendosi in fila ad un seggio e, prima ancora, discutendo animatamente. Forse se ne pentiranno (e speriamo possano pentirsene qualora ciò sia necessario/opportuno) ma almeno ne sceglieranno un altro con il medesimo sistema.
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE