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Evasione: dati regionalizzati

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Evasione: dati regionalizzati

Messaggioda franz il 12/01/2014, 10:57

http://scenarieconomici.it/esclusivo-ev ... i-europei/

Un'analisi non ufficliale fatta incrociando dati ufficliali.
Non si discosta molto da quanto a suo tempo discusso qui.
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Re: Evasione: dati regionalizzati

Messaggioda flaviomob il 13/01/2014, 13:16

Al Sud più evasori, al Nord più evasione

04 ottobre 2012

Al Sud più evasori. Al Nord più evasione. L'Italia, in compenso, unita nel suo poco invidiabile record. Ancora una volta, e lo ha ricordato ieri il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, in commissione Finanze del Senato, tra i primati del nostro Paese, resta ben saldo quello dell'evasione fiscale. Siamo sul podio mondiale, e pochi altri - Messico e Turchia, per la precisione -, riescono a fare meglio (pardon, peggio) di noi. Il presidente Giampaolino, però, ha anche segnalato che la nostra super-evasione non è tutta uguale: a livello territoriale, il Sud e le isole sono le aree nelle quali l'illegalità fiscale è più diffusa, quasi il doppio rispetto al resto d'Italia. Situazione capovolta se, invece, si guarda agli importi evasi. Si scopre, così, che il grosso delle somme sottratte al fisco si concentra nelle aree più ricche del Nord, tanto verso Ovest quanto verso Est (peraltro, già l'inchiesta pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 27 agosto indicava una rilevante crescita del rischio-evasione nelle regioni settentrionali). Queste differenze sono certamente legate a tessuti produttivi (e sociali) profondamente diversi. Tanti "piccoli" evasori dove l'economia è più debole, dove è più frammentata. Pochi "grandi" evasori dove si realizza la quota più significativa del volume d'affari e del reddito nazionale. Una fotografia che smonta in modo inequivocabile ogni approccio "campanilistico" al tema del sommerso, spesso (a torto) associato principalmente ai territori del Mezzogiorno. Lo si è detto molto volte: l'evasione è un'emergenza nazionale. Consideriamola tale, visto che neppure il Nord se la passa proprio benissimo.

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... d=Ab57i2nG


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Re: Evasione: dati regionalizzati

Messaggioda franz il 13/01/2014, 15:10

Il presidente Giampaolino, però, ha anche segnalato che la nostra super-evasione non è tutta uguale: a livello territoriale, il Sud e le isole sono le aree nelle quali l'illegalità fiscale è più diffusa, quasi il doppio rispetto al resto d'Italia. Situazione capovolta se, invece, si guarda agli importi evasi. Si scopre, così, che il grosso delle somme sottratte al fisco si concentra nelle aree più ricche del Nord,

Con questo ragionamento, estendedolo, La germania, che ha un PIL quasi doppio, ha piu evasione in assoluto di noi, e gli stati uniti, pur avendo la percentuale piu' bassa di evasione (se non è la piu' bassa, poco ci manca) avrebbe il volume assoluto piu' alto. Con un PIL di 16mila miliardi, anche un 10% di evasione supererebbe il nostro intero PIL.

A me pare una giustificazione penosa. I confronti di quel tipo si fanno in misura proprzionale o procapite. Come possiamo comparare l'evasione di San Marino con quella statunitense? Se per ipotesi a san marino fosse del 50% ed i governanti si giustificassero dicendo che in USA il volume è immensamente piu' alto, io userei forconi. A san marino, of course.

A livello interno poi se prendo i dati lombardi delle dichiarazioni dei redditi http://www.comuni-italiani.it/03/statis ... ditip.html e quelli calabresi http://www.comuni-italiani.it/18/statis ... ditip.html e faccio la tara alla evasione classica stimata (senza criminalità) delle rispettive regioni, cosa ottengo? Che le differenze di imponibile dichiarato che oggi sono del 24% (un lombardo dichiara il 24% in piu' di un Calabrese, nelle medie di tutte le dichiarazioni delle rispettive regioni) si ridurrebbero sotto il 9.5%. Questo vorrebbe dire che a gettito nazionale invariato i calabresi (e le regioni con elvata evasione) pagherebbero piu' tasse ed i lombardi (con le altre regioni del nord) un po' meno e che soprattutto ci sarebbero meno trasferimenti assistenziali, quindi ancora meno tasse ed evasione anche al Nord, visto che i trasferimenti provengono da dove il PIL viene prodotto principalmente.
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Re: Evasione: dati regionalizzati

Messaggioda pianogrande il 14/01/2014, 11:39

Evadono tutti quelli a cui si permette di evadere.
Fare differenziazioni campanilistiche e cioè per vedere chi è più bravo o virtuoso è assolutamente fuorviante e fa perdere di vista il vero problema che è la presenza o meno di controlli.

I dipendenti e pensionati sono più bravi degli autonomi e degli industriali?
Ma neanche per sogno!
I dipendenti e pensionati sono, semplicemente, più controllati.
Il resto sono chiacchiere.

Se non fossi controllato, evaderei anche io.

Quanta gente c'è (nel nostro paese) che paga le tasse per senso della stato quando potrebbe impunemente evadere?

Quella sarebbe una statistica interessante.

Queste altre statistiche, invece, dimostrano solo il potere politico delle varie categorie e/o i favori della politica per queste categorie a spese, ovviamente, di altre categorie.

Insomma, dimostrano la volontà di controllo dei vari enti nazionali o locali.
Pretendere senso dello stato in questa situazione così degradata è aggiungere al danno la beffa.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Evasione: dati regionalizzati

Messaggioda franz il 14/01/2014, 15:23

va beh, pare che ci siano diversi livelli di controlli non solo tra categorie di lavoratori (creando di fatto un "chi paga di piu' e chi paga di meno") ma anche a livello territoriale, creando anche in questo caso un "chi paga di piu' e chi paga di meno".
Premesso che in nessun paese del mondo l'evasione è pari a zero, chi sta sotto la media si lamenta di chi sta sopra, soprattutto qust'ultimo se riceve genersi sussidi / trasferimenti economici pagati ovviamente dagli altri.
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Re: Evasione: dati regionalizzati

Messaggioda flaviomob il 17/01/2014, 14:58

Il dato rilevante dell'articolo del Sole che ho postato (ed evidenziato) è come nel Settentrione il trend dell'evasione sia in crescita. Un dato allarmante in un lungo periodo di crisi, nel quale il PIL è stabile o negativo. Un dato che fa il paio con l'incremento della permeabilità alla ndrangheta e alle altre associazioni mafiose da parte di comuni e altri enti nelle regioni del Nord.


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