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Liberi di Scegliere

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9ª puntata: come si cura l’inflazione?

Messaggioda franz il 31/10/2013, 13:48

9ª puntata: come si cura l’inflazione?

Sebbene molte persone abbiano una buona idea di cosa sia l’inflazione, ben pochi ne comprendono davvero le cause fondamentali. Vi sono numerosi capri espiatori ai quali se ne dà volentieri la colpa: i sindacati, le grandi aziende, consumatori spendaccioni, avidità e non meglio precisate forze internazionali. Milton Friedman spiega che la vera causa dell’inflazione consiste nel fatto che lo Stato esercita un controllo esclusivo sulla massa monetaria.

Friedman ritiene che la soluzione all’inflazione è perfettamente chiara a chi avrebbe il potere di fermarla: basterebbe semplicemente diminuire il ritmo della creazione di nuova moneta. I poteri pubblici, tuttavia, sono tra i principali beneficiari dell’inflazione: al diminuire del valore della moneta cresce il gettito delle imposte, in quanto il reddito nominale delle famiglie viene spinto negli scaglioni più tassati.

In tal modo l’inflazione trasferisce ricchezza e risorse dal settore privato a quello pubblico. In pratica l’inflazione è attraente agli occhi delle autorità, giacché si tratta di un modo per aumentare le tasse senza dover approvare una legislazione specifica a tale scopo. Un po’ come dire che l’inflazione equivale a tassazione senza rappresentanza. Imporre controlli su prezzi e salari non cura l’inflazione, giacché si tratta di curare solo il sintomo (l’aumento dei prezzi) e non il male (l’espansione monetaria).

La storia ci insegna che questo genere di controlli non funziona e che, anzi, ha effetti controproducenti tanto sui prezzi quanto sulla crescita economica e indebolisce la produttività di fondo di un’economia. Esiste solo una cura per l’inflazione: fermare le rotative della zecca di Stato. La cura, però, produce un doloroso effetto collaterale di un aumento temporaneo della disoccupazione e una riduzione momentanea della crescita economica: dal punto di vista politico, per adottarla occorre una notevole dose di coraggio.

Friedman cita l’esempio del Giappone, che verso la metà degli anni Settanta ha seguito questa ricetta, ma è riuscito a domare l’inflazione solo dopo cinque anni. Se lasciata a se stessa, l’inflazione è un vero e proprio morbo sociale, capace di distruggere una società libera. Lunghi periodi di inflazione indeboliscono la fede nell’equità di fondo di un sistema di libero mercato, perché tendono a distruggere il nesso tra sforzi e ricompense, oltre a lacerare il tessuto sociale, dividendo la società in vincitori e perdenti e schierando un gruppo contro l’altro.

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Re: Liberi di Scegliere

Messaggioda franz il 31/10/2013, 15:18

Nota: per me la nona puntata è forse la migliore e più interessante.
E molto attuale pensando all'europa attuale ed alle sue politiche monetarie.
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10ª puntata: come conservare la libertà

Messaggioda franz il 06/11/2013, 17:17

10ª puntata: come conservare la libertà
La Grande Depressione degli anni Trenta ha trasformato l’atteggiamento dell’opinione pubblica in merito al ruolo che dovrebbe avere il governo nella vita degli americani. Prima della Depressione non si dava per scontato che le autorità avessero particolari responsabilità di garantire il benessere di individui e aziende. La gravità della tragedia economica degli anni Trenta ha prodotto un profondo cambiamento nella mentalità della popolazione. Molti hanno creduto che la Depressione rappresentasse un “fallimento del capitalismo”.

Sulla base di questo presunto fallimento, da allora il governo ha continuamente ampliato il proprio ambito di intervento. La crescita dei poteri pubblici ha prodotto sprechi, inefficienza e perdita di buona parte della libertà degli individui. Pur avendo lo scopo di favorire gli interessi della gente, molti programmi pubblici hanno dimostrato di servire principalmente gli interessi della burocrazia e di avere scopi contraddittori.

Ad esempio, mentre alcuni enti pubblici cercano di scoraggiare l’uso del tabacco a causa dei possibili danni che esso provoca per la salute, altri organismi pubblici incoraggiano la produzione di tabacco per mezzo di sussidi ai produttori. L’elenco degli esempi di incoerenza e di inefficienza da parte dei poteri pubblici è sterminato. Tuttavia Milton Friedman ritiene che vi siano motivi per essere ottimisti: oggi, osserva, la popolazione è più informata in merito a tali questioni ed è sempre più disposta ad opporsi a inutili ampliamenti delle attività governative.

Egli immagina che la via più promettente sia quella di sottrarre alle autorità ogni potere discrezionale di spesa. Friedman è favorevole ad un emendamento costituzionale che vincoli il bilancio pubblico e imponga al governo di operare entro i suoi limiti. Ma questo sarebbe solo un primo passo. Come sottolinea Friedman, “Ciò di cui abbiamo bisogno è che tra la gente si diffonda la convinzione che i poteri pubblici dovrebbero limitarsi alle loro funzioni essenziali: difendere la nazione da nemici esterni, mantenere l’ordine entro i nostri confini e mediare le nostre dispute.

Dobbiamo arrivare a riconoscere che la cooperazione volontaria per il tramite del mercato e per altre vie è un modo di risolvere i nostri problemi decisamente migliore che non fare affidamento alle autorità”.

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Questa voltra niente dibattito: mezz'ora di filmato esposito e mezz'ora di intervista condotta da Lawrence E. Spivak (http://en.wikipedia.org/wiki/Lawrence_E._Spivak ) prestigioso giornalista politico di allora.
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Re: Liberi di Scegliere

Messaggioda flaviomob il 10/11/2013, 15:37

In riferimento all'ottava puntata, un parallelo con i sindacati svedesi qui:

http://www.report.rai.it/dl/docs/131766 ... to_pdf.pdf


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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