Se si lascia depositare la sabbia
(parola di Prodi:
http://www.youtube.com/watch?v=emxj6Rhu32U)
si può fare una valutazione più appropriata degli eventi. Altrimenti si corre il rischio di farsi opinioni poco meditate e saltare subito alle conclusioni, che poi possono essere sbagliate.
Nella vicenda si è parlato di varie cose. Applicando il 'divide et impera' anche ai concetti, si riescono a gestire meglio.
1) 3,6 mln di € di buonuscita al figlio del Min. Cancellieri per poco più di un anno come DG di Fonsai.
E' certamente indecente che si possano avere remunerazioni tanto alte; ho sempre sostenuto che va posto un limite, sia nel pubblico che nel privato. Nel pubblico si può mettere un limite agli stipendi non solo dei grand commis, ma pure dei direttori sanitari e dirigenti vari: gli stipendi sono troppo alti. Nel privato c'è il mercato libero, va bene; e allora s'interviene aumentando l'irpef con uno scaglione al 50% oltre i 250 mila €, per esempio (e non ci si scandalizzi: nel 1984 l'aliquota marginale irpef era del 65% oltre i 500 mln di lire; né è sostenibile la tesi che così si mettono in fuga le menti migliori: visto quali sono, ce ne saranno centinaia di altre migliori e pronte a sostituirle).
2) a ruoli tanto remunerati ci vanno sempre i soliti potenti (il figlio di Cancellieri alla Fonsai).
Ci vanno quelli che si conoscono e si frequentano tra loro, è normale. A prescindere che è così dovunque, dagli USA in giù, non so come si possa imporre nel privato di selezionare un manager per concorso. Nel piccolo un ingegnere, un avvocato o un commerciante che ha bisogno di un collaboratore assume un parente, il figlio di un amico. Ci mancherebbe che dovesse assumere un altro per concorso avendo un figlio disoccupato, per esempio. Nel piccolo è così in tutt'italia. Perché nel grande no? Vanno forse ristrette le cerchie? Calciatori e veline: vogliamo imporre che i calciatori frequentino le camiciaie e le veline gli operatori ecologici? (senza nessuna offesa per calciatori e veline). Nel caso specifico, poi, va pure detto che la mamma non era nemmeno contenta dell'assunzione del figlio alla Fonsai ("
io non sono contenta"):
http://www.adnkronos.com/IGN/Assets/Pdf ... azione.pdf3) l'intervento di un Ministro per un caso personale a favore di un potente.
Se si parla solo di questo singolo caso dell'intervento per Ligresti, si fa l'errore di ritenere che il Ministro è intervenuto solo per uno della casta. Invece è stato riconosciuto da più parti che il Ministro si era attivata anche sulla base della semplice lettera di un cittadino non privileggiato, come nei casi citati qua
http://www.huffingtonpost.it/2013/11/02 ... _ref=italySi parla di diverse decine di casi già avvenuti negli ultimi mesi, che però non hanno fatto rumore: allora andava bene che lei intervenisse personalmente per i poveri diavoli; non la si criticava per l'intervento personale. Adesso invece non doveva intervenire, perché si trattava di un potente (sì, ma in carcere: per quanto potente)? O dovrebbe intervenire sempre, per coerenza? Infatti, penso che interverrebbe sempre, ogni volta che viene posta a conoscenza di una particolare condizione. Come sono intervenuti altre volte tanti altri:
"Segnalazioni che arrivano da "detenuti, familiari, Garanti, parlamentari. Non ce n'è una che non venga istruita"
http://www.huffingtonpost.it/2013/11/03 ... _ref=italy4) nel caso specifico le condizioni di salute della detenuta erano già all'attenzione del giudice. Arrestata il 17 luglio; poi segni di denutrizione; telefonata del 18 agosto da parte del Ministro che dice: "
Ho sensibilizzato i due vice-capi dipartimento del Dap Francesco Cascini e Luigi Pagano, perché facessero quanto di loro stretta competenza per la tutela della salute dei carcerati." Valutazione ed applicazione di un eventuale diritto previsto dalla legge, data l'urgenza per le condizioni di salute della detenuta. Visita medica disposta il 22 agosto con parere favorevole dell'accusa agli arresti domiciliari. Il 28 agosto è stata posta agli arresti domiciliari, il 3 settembre ha patteggiato la pena, il 19 settembre sono stati revocati gli arresti. Non mi pare neanche tanto pressante l'intervento del Ministro. Del resto si trattava di carcerazione preventiva, non di sconto di pena. Se avessero voluto trattare il potente con i guanti bianchi avrebbero potuto concedere gli arresti domiciliari già dopo il 12 agosto, dopo che erano stati sequestrati beni mobili ed immobili.
Nei giornali viene citata la telefonata del 17 luglio, in cui non si parla della detenuta ma del padre, Salvatore Ligresti. La frase "
comunque guarda, qualsiasi cosa possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda sono veramente dispiaciuta" è quella di una amica di vecchia data che non è che s'impegni in qualcosa di illecito.
Certo, si può ritenere che il caso non rientra nella perfezione di un comportamento asettico, puramente formale ecc ecc.
Ma io non credo nella perfezione. In questo caso però, non parlerei nemmeno di 'umane debolezze'.
Non ci vedo abuso di potere, richieste di interventi illeciti, comportamenti antistituzionali.
Ci vedo attacchi strumentali e caccia alle streghe.
Secondo me non ci sono gli estremi per le dimissioni, ma nemmeno per la sola richiesta di dimissioni.
Non mi stupisce affatto che lo chieda Grillo: rompere tutto secondo il tanto peggio tanto meglio per lui.
Non mi convince che lo chiedano i renziani: se questo è uno dei segni del Nuovo PD di Renzi, non mi piace mica tanto. Non so so è per dare un'altra scossa al Governo affinché cada, così si può fare il salto dalla segreteria del PD alla carica di PdC.
Mi piace l'invito alla ponderazione di Prodi, e il PD di Letta che difende la Cancellieri.
Comunque martedì lei spiegherà le sue ragioni. Solo che sarà inutile: ormai le posizioni si assumono su base ideologica o per tornaconto personale, per cui ognuno manterrà la convinzione che già ha.