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Crisi politica in atto

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Berlusconi cede e ci ripensa: sì alla fiducia

Messaggioda franz il 02/10/2013, 14:56

Governo, Berlusconi alla fine ci ripensa:
«Non senza travaglio, votiamo la fiducia»
Prima annuncia il voto contrario, poi il dietrofront:

« L’Italia ha bisogno di un governo di riforme»

«Mettendo insieme le aspettative e il fatto che l’Italia ha bisogno di un governo che produca riforme istituzionali e strutturali abbiamo deciso, non senza interno travaglio, per il voto di fiducia». Dopo aver già annunciato che avrebbe detto «no» al governo Letta, Berlusconi - all’ultimo - fa retromarcia.
Salvo poi dire, all’uscita da Palazzo Madama: «Non c’e’ stata nessuna marcia indietro».

IL VOTO - Al momento del voto, proprio Berlusconi è tra i primi a sfilare sotto il banco della presidenza, dal momento che si è iniziato a votare dalla lettera B. Il Cavaliere viene attorniato da senatori del Pdl che lo baciano e abbracciano, poi riprende posto nel suo scranno in aula a fianco di Renato Schifani.

LA MATTINATA - Il gruppo del Pdl al Senato aveva infatti deciso per la sfiducia al governo Letta, senza scongiurare la spaccatura del partito. La decisione era arrivata in un convulso vertice tra lo stesso Berlusconi e i parlamentari del Pdl, dopo il discorso di Enrico Letta a Palazzo Madama. «Voi fallirete, avete avuto come unico risultato quello di spaccare il Pdl, noi non assisteremo a questa umiliazione del nostro partito, di Berlusconi e dell’Italia» aveva detto in Aula Sandro Bondi rivolto a Letta. Ma almeno ventitré dissidenti del Pdl avevano già annunciato il «sì» al governo. Tanto che Maria Stella Gelmini aveva ammesso: «I destini sono separati. Fine».

IL PARTITO - Già nelle prime ore della mattinata, Berlusconi aveva lasciato ipotizzare una possibile apertura alla fiducia dicendo ai giornalisti: «Vediamo che succede... Sentiamo il discorso di Letta e poi decidiamo». Apertura che, però, aveva poi compreso, non gli sarebbe bastata a scongiurare la spaccatura del Pdl, tanto da spingerlo a votare la sfiducia. Proprio mentre era in corso il vertice, infatti, i dissidenti avevano lasciato intendere che avrebbero dato vita, comunque, a un gruppo autonomo. «Se il Pdl decidesse di votare la fiducia, sarebbe una scelta francamente tardiva, per cui noi valuteremo il da farsi e probabilmente decideremo di dare vita a gruppi parlamentari autonomi» aveva fatto sapere Roberto Formigoni.

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Re: Crisi politica in atto

Messaggioda cardif il 02/10/2013, 15:52

Adesso ci vorrebbe un 'crisi politica superata'.
Ma che forza quel Berlusca.
Prima fa dimettere i parlamentari targati Pdl e fa ritirare ministri e sottosegretari. Tutto con l'intenzione di andare a nuove elezioni. E dice pure che ha una intesa con Grillo, su questo.
Però vede che un bel gruppo è disposto ad uscire dal Pdl: 23 dissidenti avevano già firmato l'intenzione di votare la fiducia a Enrico Letta (ma forse arrivavano a 40), e vede pure che anche qualche M5S già nel Gruppo Misto lo vuole fare.
Che fa, quel diavolo? Marcia indietro. Il rischio di trovarsi all'opposizione (e quindi non avere nessun peso e perdere credibilità sulla tenuta del partito di sua proprietà) gli fa cambiare decisione: fiducia a Letta.
Non si smentisce mai: l'importante è avere le mani in pasta, nonostante tutte le fesserie dette sulla necessità che il governo cada. Del resto: perché dovrebbe cambiare e non pensare alla sua personale convenienza?
E nemmeno quelli del M5S cambiano: vogliono essere soli al Governo. Una dichiara: noi possiamo risolvere i problemi dell'Italia e ai parlamentari di PD e Pdl dice "voi non siete niente". Brava, ma proprio brava. Ma lei chi è? quanto vale?
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Crisi politica in atto

Messaggioda flaviomob il 02/10/2013, 16:55

Così può ricattare governo (e paese) più a lungo. E "nascondere" la sconfitta interna.


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Re: Crisi politica in atto

Messaggioda pianogrande il 02/10/2013, 17:23

La sconfitta di Berlusconi è chiarissima.
Ha dovuto esporsi al ridicolo davanti al mondo (trascinandosi dietro, purtroppo, l'Italia) pur di contare almeno qualcosa, visto che, all'opposizione non avrebbe contato niente.
Uno degli obiettivi del governo Letta sarà anche di recuperare all'Italia (aveva già cominciato a farlo) una immagine di paese serio.
Sarà più difficile del taglio dell'IVA e dell'IMU dopo l'ennesimo sgambetto che il cavaliere ha fatto al paese ed alla sua immagine.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Crisi politica in atto

Messaggioda annalu il 02/10/2013, 19:36

Ho sentito stamattina parte del discorso di Letta, e devo dire che, dopo anni di schifo, mi sono rasserenata: ho sentito un discorso politico da parte di un vero politico, ed era tanto che non accadeva.
Che avrebbe ottenuto la fiducia era ormai certo, il neo è proprio il voltafaccia (U turn, scrivono all'estero) di Berlusconi: di tutto, pur di restare in campo, e lui in campo è sempre una pericoloso mina vagante.
Letta ha dimostrato di essere un politico di razza e di avere nervi saldi; sarà anche un democristiano vecchia maniera, ma della migliore scuola democristiana, e non è poco.
Se regge, se riesce a continuare come ha iniziato, ben venga: avrà tutto il mio appoggio (per quel poco che vale).
Quando avremo riportato l'Italia tra i paesi civili, potremo ricominciare con le critiche e con i distinguo, non prima.
A Letta un bocca al lupo senito, di cuore.

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Re: Crisi politica in atto

Messaggioda cardif il 02/10/2013, 19:41

Certo che se i dissidenti del Pdl, pardon Forza Italia, anzi no: Pdl, fanno effettivamente un gruppo pure al Senato, e se questo gruppo si rende autonomo dal Padrone, Letta ha una maggioranza: di strette intese, ma sempre meglio di niente. E Berlusconi conta poco comunque: sarà un sostegno esterno, il suo. Così ha salvato almeno i ministri dimessi/non dimessi.
I dissidenti poi si presenteranno alle elezioni, che saranno di là da venire, come nuovo partito o insieme a Scelta Civica. Insomma sempre più proporzionale, come è il popolo italiano, del resto. Altro che maggioritario forzato.
Non sono casi scilipotici, questi; sono vere e proprie scelte consapevoli. Giuste o sbagliate che siano, quei parlamentari che le hanno fatte hanno dimostrato di non essere quaquaraquà nelle meni del Grande Leader (riducendo pure il potere del Leader).
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Crisi politica in atto

Messaggioda franz il 02/10/2013, 19:49

È davanti alla resa che Denis Verdini ha gli occhi bagnati di pianto: “Se voti la fiducia – dice a Berlusconi – siamo morti. Silvio, fidati, non farti umiliare”.
http://www.huffingtonpost.it/2013/10/02 ... _ref=italy
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Re:L'abbraccio mortale dei "fedelissimi".

Messaggioda pianogrande il 03/10/2013, 9:10

Questa è la fine standard dei potenti.
Circondati da cattivi consiglieri (il clan, il cerchio magico ....) che gli fanno commettere errori fatali pur di "spremere il limone" fino in fondo.
E' capitato con grandi campioni dello sport e con sanguinari dittatori.
I "fedelissimi" sono i loro veri nemici e nel caso dei politici sono molto più pericolosi degli "avversari" visto che chi è veramente potente, riesce a condizionare anche il campo avverso.
Sic transit gloria mundi.
FORZA ITALIA!
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Re: Crisi politica in atto

Messaggioda Robyn il 03/10/2013, 11:20

cardif questa volta dissento da te perche non sono proporzionalista,le colombe non hanno fatto un'operazione per rifare il centro ,non facciamo letture sbagliate,ah mbe il proporzionale,con il proporzionale il csx si fà male da solo.Per adesso andiamo con una legge maggioritaria con innesti proporzionali poi vediamo in seguito se funziona o se c'è la tendenza alla frantumazione.In questo caso bisognerà tornare al collegio uninominale ed è per questo che non sono favorevole a ridurre il numero dei deputati alla camera perchè servono collegi piccoli,ma la regola principe è che <<la democrazia ha bisogno di tante persone quindi di tanti deputati>>.Poi un sistema proporzionale richierebbe una certa consistenza di risorse finanziare per le campagne elettorali è in contraddizione con la eliminazione del finanziamento pubblico,per cui per le campagne elettorali accontentiamoci di pochi finanziamenti
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Crisi politica in atto

Messaggioda Robyn il 03/10/2013, 12:37

Il problema è capire dove vogliamo andare
andare verso la democrazia compiuta che è meglio o andare verso la democrazia bloccata dove c'è l'ingovernabilità e la superiorità del centro?
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