da cardif il 28/09/2013, 23:12
La crisi politica che due giorni fa era in avvicinamento è già arrivata (e che cacchio).
Il leader del Pdl ha fatto dimettere i suoi 'collaboratori' del 'suo' partito, che facevano i ministri, con la scusa che non voleva l'aumento dell'iva che lui stesso aveva programmato con la finanziaria del 2011. Ha aperto una crisi al buio (e c'è chi crede che sia uno statista).
E adesso?
1) il PdR si rompe i gemelli e si dimette; inizia il caos;
2) il PdR non si dimette ma verifica se in Parlamento c'è la possibilità di formare una nuova maggioranza. Si possono avere tre casi:
a) il PdR impazzisce e dà incarico a Grillo di formare un governo, come chiesto da un suo rappresentante in Parlamento; ma il M5S non ha la maggioranza né la fiducia, e fallisce;
b) il PdR impazzisce e dà l'incarico ad un esponente del Pdl di formare un governo, che fallisce;
c) escluso che Berlusconi e Grillo impazziscano e sostengano un nuovo governo Letta, potrebbe essere che transfughi del Pdl, che non si ritengono 'collaboratori' del Capo, e del M5S, che non si ritengono vincolati ai dictat dell'altro Capo, capiscano la gravità di questa allucinante situazione, che sicuramente avrebbe gravi conseguenze economiche (aumento dei tassi sui titoli di Stato e/o rischio di non riuscire nemmeno a venderli, così tra un pò non sarebbero pagati nemmeno stipendi e pensioni) e gravi conseguenze politiche (nuove elezioni con questo porcellum e rischio di votare ogni sei mesi); e allora accettano di sostenere un governo garantendosi in cambio posti in altri partiti alle prossime elezioni; e il governo si fa;
3) il PdR, dopo un pò di consultazioni, verifica che il Parlamento non è in grado di esprimere una maggioranza, e lo scioglie. Si va a nuove elezioni e si ricomincia daccapo.
Ma mo' mi so' capito bene?