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Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

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Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda franz il 29/08/2013, 17:16

Mediaset, motivazioni firmate dall'intero collegio
«L'ex premier è l'ideatore del meccanismo di frode fiscale»

È stata depositata la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset con le motivazioni per cui i giudici della Suprema corte hanno confermato la condanna per Silvio Berlusconi. Il verdetto è stato letto dal giudice Antonio Esposito meno di un mese fa, lo scorso primo agosto. L'intervista rilasciata dal magistrato al Mattino ha poi suscitato molte polemiche, l'apertura di un procedimento disciplinare da parte del pg della Cassazione ed anche l'apertura di un fascicolo da parte del Consiglio superiore della magistratura.

IL TESTO - Nelle motivazioni, Berlusconi viene indicato come «ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo». Le motivazioni sono state firmate dall'intero collegio giudicante e non solo dal presidente, come avviene di solito. Il testo prosegue nell'elenco delle ragioni dell'accusa: «La definizione come sovraffatturazione appare quasi un sottodimensionamento del fenomeno descritto e anzi, inadeguata a definirlo». Il sistema organizzato dall'ex premier «ha permesso di mantenere e alimentare illecitamente disponibilità patrimoniali estere, conti correnti intestati ad altre società che erano a loro volta intestate a fiduciarie di Berlusconi» (così si legge a pagina 181 del testo).

L'IPOTESI DIFENSIVA - Berlusconi è stato condannato a 4 anni (tre dei quali condonati per l'indulto) per frode fiscale. Grazie a una serie di società off-shore, avrebbe evaso 7,3 milioni di euro dovuti al fisco per la compravendita di film prodotti negli Stati Uniti. Nell'intervista al Mattino, contestata e parzialmente smentita dallo stesso Esposito, il magistrato spiegava che non regge l'ipotesi difensiva secondo cui Berlusconi non era al corrente delle operazioni fatte dai suoi manager. Le motivazioni confermano però la tesi: «Non è dunque verosimile - si legge nell'atto - che qualche dirigente di Fininvest abbia subito truffe milionarie per vent'anni senza accorgersene».

NON COSÌ SPROVVEDUTO - Per i giudici, anzi, Berlusconi non poteva essere «un imprenditore così sprovveduto da non avvedersi» dei maggiori costi o al punto che i soggetti che a lui facevano riferimento potessero occultaglielo. E tali conclusioni «sono del tutto conformi alla plurime risultanze probatorie» valutate «con adeguate argomentazioni del tutto immuni da vizi logico-giuridici e, come tale, non sindacabili in questa sede». Citando le conclusioni della Corte d'Appello, i giudici della Cassazione specificano la gravità dei comportamenti dei manager più vicini di Berlusconi: «Ad agire - si legge nel passaggio centrale delle conclusioni - era una ristrettissima cerchia di persone che non erano affatto alla periferia del gruppo, ma che erano vicine, tanto da frequentarlo tutti (da Bernasconi, ad Agrama, Da Cuomo a Lorenzano) personalmente, al sostanziale proprietario, l'odierno imputato Berlusconi. Un imputato, un imprenditore che pertanto avrebbe dovuto essere così sprovveduto da non avvedersi del fatto che avrebbe potuto notevolmente ridurre il budget di quello che era il maggior costo per le sue aziende e che tutti questi personaggi, che a lui facevano diretto riferimento, non solo gli occultavano tale fondamentale opportunità, ma che, su questo, lucravano ingenti somme, sostanzialmente a lui, oltreché a Mediaset, sottraendole».

LE DISMISSIONI NON INFLUIRONO - Ad aggravare le accuse nei confronti di Berlusconi è il fatto che «i personaggi chiave sono stati mantenuti sostanzialmente nelle posizioni cruciali anche dopo la dismissione delle cariche sociali da parte di Berlusconi e in continuativo contatto diretto con lui, di modo che la mancanza in capo a Berlusconi di poteri gestori e di posizioni di garanzia nella società non è un dato ostativo al riconoscimento della sua responsabilità». Per i giudici è inoltre «inverosimile» l'ipotesi alternativa «che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi (proprio in quello che è il suo campo d'azione e nel contesto di un complesso meccanismo da lui stesso strutturato e consolidato) da parte di personaggi da lui scelti e mantenuti, nel corso degli anni, in posizioni strategiche e nei cui confronti non risulta essere mai stata presentata alcuna denuncia». Lo spiegano i giudici della Suprema corte nelle motivazioni della sentenza che ha confermato la condanna a quattro anni di reclusione per Silvio Berlusconi.

LA GIUNTA PER L'IMMUNITÀ - In vista della riunione della Giunta per le immunità del prossimo 9 settembre che dovrà decidere della decadenza di Berlusconi dal suo seggio al Senato, il segretario del Pdl Alfano lancia un appello ai democratici: «Invito il Pd a valutare le carte, ad approfondire e riflettere bene. Credo - dice - che il Pd debba spogliarsi un attimo dall'abito di chi per 20 anni ha combattuto Berlusconi come il peggior nemico e valutare le carte studiando e approfondendo per vedere se davvero, come noi crediamo, questa norma sulla decadenza non sia applicabile al passato, perché Berlusconi è diventato senatore ben prima che questa disposizione fosse approvata».
29 agosto 2013 | 16:49 www.corriere.it
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Re: Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda franz il 29/08/2013, 17:38

Secondo me c'è anche un risvolto di mercato, oltre al danno fiscale.
Prezzi elevati (sovrafatturazione) hanno distorto il mercato e fatto pagare tanto a RAI per riuscure ad aggiudicarsi le aste.
Non solo ma anche le prime TV colori degli anni 80 (Capodistria, telemontercalo e la TV svizzera che arrivava fino a Roma) furono spiazzate a livello di mercato. Le prime due sono sparite e la seconda non si vede piu' nemmeno a Milano.
Quindi c'è stato anche un danno per i consumatori.
Il prezzo alto dei diritti si è infatti riversato sul costo pubblicitario e su quello del canone Rai.
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Re: Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda cardif il 29/08/2013, 19:03

Per l'acquisto di Lentini furono pagati 10 mld di lire in nero provenienti da fondi neri, ovviamente non messi in bilancio. Berlusconi (che ci aveva messo i soldi), Galliani e Berruti furono assolti nel 2002 per prescrizione. L'avevano tirata per le lunghe sull'applicazione della legge che aveva ridotto il falso in bilancio. Il reato fu commesso nel 1992 e fu chiesta e ottenuta l'applicazione di una legge successiva, del 2001, che sanava il reato. E il Grande Imputato se la cavò.

Per la condanna per frode fiscale effettuata dal 2002 in poi (la frode negli anni precedenti è andata in prescrizione), ora si chiede che non venga applicata una legge approvata nel 2011 (anche dallo stesso frodatore). E si vuole ottenere una sentenza contro la legittimità costituzionale della legge Severino. Si vuole che i giudici costituzionali dicano che questa legge non va applicata al caso del Grande Truffatore, perché il reato è stato commesso prima della legge.

Intanto il SS Berlusconi risulta l'ideatore di un meccanismo truffaldino da cui ha ricevuto illeciti benefici fiscali come utilizzatore finale della truffa.

Ma questa richiesta mi sembra opposta a quella del caso precedente.

Allora il difensore Ennio Amodio disse: «I giudici debbono applicare le leggi anche quando possono apparire sgradite o discutibili», in riferimento al fatto che era stata respinta la eccezione di legittimità costituzionale mossa dal PM Gherardo Colombo.
Il D. L.vo n.235/2012 (in applicazione dell'art.63 della Legge n.190/2012 detta Severino) dice che "Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore: a) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione ..."
Oggi si chiede che i parlamentari 'non debbono applicare una legge, perché è sgradita a qualcuno'.
E anche questa richiesta mi sembra opposta a quella del caso precedente.

Per la serie 'le leggi sono uguali per tutti, ma l'applicazione è diversa'
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda pianogrande il 29/08/2013, 23:45

Mi ripeto.
Forza Italia!
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Re: Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda flaviomob il 30/08/2013, 0:08

E solidarietà a tutti quei giudici che vengono attaccati strumentalmente dai mezzi di (dis)informazione asserviti al padrone.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda Iafran il 30/08/2013, 10:55

... andare dietro al "cavaliere" bisogna avere proprio una bella "dignità".
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Re: Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda cardif il 08/09/2013, 21:26

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... -66077632/

Decadenza, 10 costituzionalisti al Senato: "Berlusconi deve essere espulso subito"
Avaaz ha consultato diversi membri dell'Associazione italiana: "Non è ammissibile nessun rinvio. La legge Severino è costituzionale e l'ex premier deve decadere da senatore". Raccolte anche più di 100mila firme - di PASQUALE NOTARGIACOMO

ROMA - Dieci dei maggiori costituzionalisti italiani concordano nel ritenere che qualsiasi ritardo nell'espulsione dal Senato di Silvio Berlusconi sarebbe, di fatto, immotivato. E rigettano qualsiasi ipotesi di incostituzionalità della legge Severino. Li ha consultati Avaaz, rendendo note le loro posizioni in un documento pubblicato sul sito dell'associazione. Si tratta di Alessandro Pace, Ernesto Bettinelli, Roberto Romboli, Ferdinando Pinto, Francesco Dal Canto, Riccardo Guastini, Salvatore Bellomia, Gianni di Cosimo, Antonio D'Andrea, Umberto Allegretti. Le loro conclusioni contraddicono i pareri depositati alla Giunta delle elezioni e dell'immunità del Senato dalla difesa dell'ex premier. Che chiede il ricorso alla Consulta e la sospensione dei lavori dell'organismo di Palazzo Madama per approfondimenti sulla norma varata dall'ex ministro della Giustizia.
I tre quesiti. Tre i profili sui quali sono stati interpellati i 10 esperti: 1) la durata dei lavori della Giunta (sedute continue fino al voto o rinvio per approfondimenti?), 2) la possibilità per il Senato di ricorrere alla Consulta, 3) un'eventuale sospensione dei lavori in attesa della rideterminazione delle pene accessorie o per il ricorso alla Corte di Strasburgo.
La natura della sanzione è amministrativa. "Da quasi trent'anni mi occupo dell'ineleggibilità dei componenti gli organi amministrativi locali - premette Ferdinando Pinto, professore ordinario di diritto amministrativo a Napoli -e, se rapportato a quello che ho visto dal mio osservatorio, quello che si sta verificando è per me incomprensibile". Smentita la presunta natura penale della sanzione (invocata, invece, dalla difesa dell'ex premier per contestare la presunta retroattività della norma). "La legge è chiara lì dove stabilisce una sanzione amministrativa - sottolinea Pinto -. D'altro canto l'applicazione della legge è già avvenuta in una trentina di casi senza che si sia messa in discussione tale profilo".
Infondato il richiamo all'irretroattività. Concorda sul punto Ernesto Bettinelli, professore di Diritto Costituzionale a Pavia: "Non è evidentemente una legge penale, non comporta sanzioni supplementari rispetto a quelle già fissate dall'ordinamento penale. [...] Dà luogo a immediata decadenza appena sono esauriti tutti i gradi di giudizio. L'evento formale che conta è la pubblicazione della sentenza e non la commissione del reato. Pertanto il richiamo al principio di irretroattività è manifestatamente infondato".
Il Senato deve provvedere velocemente. Che i lavori debbano esaurirsi senza ritardi è un altro dei punti su cui i 10 costituzionalisti sono d'accordo. "Il rinvio del voto è inammissibile" - afferma ancora Bettinelli, che esclude anche un possibile ricorso alla Corte Costituzionale: "La Giunta non è un organo giurisdizionale, sicché non può assumere la veste di giudice a quo, in un giudizio di legittimità costituzionale. Inoltre né le decisioni sulla pena accessoria né la decisione della Corte di Strasburgo posso avere alcuna influenza sulla sua decisione". Mentre Di Cosimo, aggiunge: "Ammettiamo che la Giunta sia pure legittimata a sollevare la questione occorre che essa non sia manifestamente infondata. Ma in questo caso non mi pare vi siano evidenti profili di incostituzionalità".
La legge non è incostituzionale. "E' indiscutibile - sottolinea Alessandro Pace - professore emerito di diritto costituzionale a Roma - che la Giunta debba provvedere con sollecitudine, allo scopo di impedire che un parlamentare di cui è stata accertata "l'indegnità morale" continui a esercitare illegittimamente le sue funzioni". Inoltre aggiunce Pace - "la Corte Costituzionale nella sentenza n.118 del 1994 ha precisato che l'incandidabilità, ancorché sopravvenuta non costituisce, di per sé una sanzione penale. Pertanto non è applicabile alla specie il principio costituzionale dell'irretroattivà delle pene". Mentre sulla possibilità di sollevare la questione di legittimità costituzionale: "Se le Camere ritengono che una legge sia incostituzionale la modificano - sottolinea Pace - e non perdono tempo a sollevare una questione di costituzionalità". Netto anche Riccardo Guastini, ordinario alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Genova: "Il rinvio del voto è inammissibile". E ancora: "Né le decisioni sulla pena accessoria, né la (eventuale decisione della Corte di Strasburgo) possono avere alcuna influenza sulla decisione - peraltro dovuta - della Giunta".
Anche Umberto Allegretti, professore di Diritto pubblico all'Università di Firenze esclude qualsiasi dilazione. "La difesa di Berlusconi è stata assicurata e il Senato è tenuto a provvedere davvero immediatamente". Verdetto univoco insomma. "Non c' è divieto di retroattività perché la incandidabilità non è una sanzione penale - conclude Allegretti - ma ha radice nella tutela della genuinità e correttezza del processo elettorale, come mostrano tra l'altro gli art, 48 e 54 della Costituzione.".

Le centomila firma di Avaaz. Questa nuova memoria legale, che cita membri dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti, viene pubblicata mentre oltre 100mila persone hanno firmato una campagna di Avaaz, in appena 24 ore, chiedendo
l'immediata decadenza di Berlusconi dal Senato.
"Il parere dei massimi costituzionalisti è chiaro - dice Luca Nicotra di Avaaz -: non sono ammessi ulteriori rinvii all'espulsione di Berlusconi e il Senato deve prendere una decisione subito. E' arrivato il momento che la Giunta del Senato decida: vogliono servire l'interesse pubblico o prendere in giro la legge e gli italiani con rinvii immotivati e di fatto illegali?", conclude Nicotra.
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Re: Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda pianogrande il 08/09/2013, 23:26

Non riesco nemmeno a capire perché, per la semplice applicazione di una legge dello stato, ci sia bisogno della delibera di una commissione.
Una commissione può emettere delibere contro la legge?
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Re: Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda franz il 09/09/2013, 8:57

pianogrande ha scritto:Non riesco nemmeno a capire perché, per la semplice applicazione di una legge dello stato, ci sia bisogno della delibera di una commissione.
Una commissione può emettere delibere contro la legge?

Nemmeno io capivo ma mi sono informato e la cosa è chiara.
È la legge Severino stessa a dire:

Codice: Seleziona tutto
Art. 3

Incandidabilità sopravvenuta nel corso
del mandato elettivo parlamentare

1. Qualora una causa di incandidabilità di cui all’articolo 1 sopravvenga o comunque sia accertata nel corso del mandato elettivo, la Camera di appartenenza delibera ai sensi dell’articolo 66 della Costituzione. A tal fine le sentenze definitive di condanna di cui all’articolo 1, emesse nei confronti di deputati o senatori in carica, sono immediatamente comunicate, a cura del pubblico ministero presso il giudice indicato nell’articolo 665 del codice di procedura penale, alla Camera di rispettiva appartenenza.

2. Se l’accertamento della causa di incandidabilità interviene nella fase di convalida degli eletti, la Camera interessata, anche nelle more della conclusione di tale fase, procede immediatamente alla deliberazione sulla mancata convalida.

3. Nel caso in cui rimanga vacante un seggio, la Camera interessata, in sede di convalida del subentrante, verifica per quest’ultimo l’assenza delle condizioni soggettive di incandidabilità di cui all’articolo 1.


Il richiamo all'art 66 della Cost è essenziale perché senza questo richiamo la legge stessa sarebbe stata incostituzionale.

Codice: Seleziona tutto
Dispositivo dell'art. 66 Costituzione

Ciascuna Camera (1) giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti (2) e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità (3).
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Re: Condanna Berlusconi, depositata la sentenza

Messaggioda pianogrande il 09/09/2013, 9:43

Grazie Franz.
Insomma.
Il caso rimane politico.
Colpevole o innocente, condannato o assolto a colpi di maggioranza.
I potenti la passano liscia.
Le minoranze si attaccano al tram.
No.
Non è perfetta questa costituzione.

Certe decisioni non possono essere legate al numero di elettori se no ha ragione il berlusca (mi hanno votato milioni di persone, ergo, dispongo di tanti parlamentari pronti a proteggermi/assolvermi).
Bisognerebbe avere il coraggio di dare l'immunità a tutti o a nessuno.

Dobbiamo desolatamente ammettere che è proprio in parlamento che la legge non è uguale per tutti.
Fotti il sistema. Studia.
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