da franz il 26/06/2013, 8:35
Molti ritengono che la "crescita economica del paese" sia una cosa che i governi possono attuare tramite piani e programmi economici. Come se fosse potere di un governo far ripartire un paese in crisi.
Credo che questa sia una delle favole piu' di moda oggigiorno e lo è naturalmente perché a tutti piace sperarlo.
Una favola che finisce bene, come quelle di walt disney prima maniera.
Arriva il principe azzurro, bacia la bella addormentata nel bosco e vissero felici e contenti.
Arriva un nuovo governo, tira fuori dal cassetto un bel piano ed il paese riparte mentre passano i titoli di coda e tanti cuoricini.
Variante di questa favola è che per esempio basterebbe un'iniezione di liquidità (ottenuta non si sa come, magari anche stampando euro o una nuova valuta ad hoc) per far ripartire il paese. In questo caso si confonde una misura anticiclica (maggiore spesa pubblica e/o un forte calo delle tasse e/o equivalente iniezione di liquidità) con misure anti crisi, cosa che è un errore grave.
La cosa sarebbe già discutibile (ma attuabile) se la crisi italiana fosse dovuta ad un ciclo economico. Ma non è il caso italiano. L'Italia è in crisi di produttività e crescita da 15-20 anni ed in modo forte dagli ultimi 10. Non siamo in presenza degli effetti di un ciclo ma di crisi strutturale, che richiede ristrutturazioni private e riforme pubbliche profonde. Anzi in questo caso foraggiare con risorse economiche un sistema decotto significa addirittura ritardarne la guarigione ed aggravare il malato.
Tornando al tema del perché l'economia dovrebbe ripartire nel 2014, evidentemente gli analisti individuano i segnali della ristrutturazione a livello europeo e sanno che una volta finita la fase di ristrutturazione e riallocazione, la crescita è fatto implicito. Una crisi infatti è il segnale che le risorse economiche e lavorative sono allocate in settori ed attività che sono sub-ottimali. Se per esempio un gruppo di investitori impiega un miliardo in un progetto e dopo un anno ha guadagnato ... un euro, ecco questo è caso classico ed estremo di capitale impiegato male (per non parlare di quando poi il capitale lo perdi, tutto o in parte). Se impieghi un milione di lavoratori e dopo un anno hai prodotto ... un bullone, idem. Un sistema (che si chiami europa o italia o lombardia non importa) in cui avvengono centinaia di casi come questo (sono esempi al limite ma è per capirci) è un sistema che non cresce, che non genera valore aggiunto o ne genera molto poco rispetto ad altri. L'Italia è cosi' da decenni. Cosa vuol, dire allora tornare alla crescita? Significa allocare meglio le risorse, il che si traduce in disallocare investimenti e manodopera dai settori improduttivi per riallocarli altrove. Come vedete qui un governo non puo' avere un piano nel cassetto, perché sono le industrie ed i commerci che devono fare cio'. Caso mai il governo dovrebbe agevolare questa ristrutturazione.
Come? Naturalmente il milione di lavoratori farà resistenza e magari qualcuno invocherà la cassa integrazione. Ma essa è dannosa perchè quel milione sarà pargheggiato per anni nella Cassa Integrazione e non sarà riallocabile altrove per molto tempo (salvo lavorare in nero per arrotondare). Meglio un sussidio mentre cerchi un nuovo posto di lavoro, aiutato dallo stato nella riqualificazione professionale. Si', lo stato puo' e deve fare la sua parte perché anche lui impiega risorse economiche e lavorative in modo sub-ottimale (le risorse economiche per pagare interessi sul debito e quelle di personale per foraggiare una costosa e dannosa burocrazia). Inoltre lo Stato fornisce a caro prezzo servizi di scarsa qualità (giustizia, istruzione, formazione professionale, sanità, sistema bancario etc). Ma il ruolo dello stato è limitato principalmente a risolvere le sue magagne (debito e pubblica amministrazione) ed aggiornare la legislazione ai tempi moderni, come quella sul lavoro.
Un altro "come" è ristrutturando il sistema bancario, liberandolo dalle catene della politica che ci sono grazie ai legami stretti con le fondazioni bancarie. Il caso MPS non è un caso isolato ma un indicatore serio. Le banche per compiacere alla politica, che le tiene per le palle tramite le fondazioni, investono comprando BOT e CCT (a richio di tossicità) invece di finanziare imprese e famiglie.
Ora dal punto di vista della parte privata la ristrutturazione è in atto. Il segnale è dato dalla disoccupazione e dalla drammatica chiusura di attività. Questo significa la fine dell'emorragia di risorse impiegate male. La seconda fase è quella dell'impiego delle risorse residue in attività piu' produttive. Purtroppo per l'Italia questo è in parte (piccola ma significativa) ottenuto riallocando le risorse altrove oppure addirittura emigrando. Ma ha ragione trilogy, il PIL non puo' scendere sempre e finita la ristrutturazione e riallocazione delle risorse torna a crescere.
Ora piu' questo processo di ristrutturazione è breve, rapido, prima arriva la ripresa. Era prevista per il 2013 ma ora si parla del 2014. Perché? Secondo me perché il processo non è breve perché rallentato dalla politica stessa, dalle resistenze e dalla richiesta di risorse per tirare avanti ancora un po' (ossigeno) con questo sistema. Da un lato il settore pubblico non ha fatto il suo lavoro. Il rigore è stato tradotto in piu' tasse invece di meno spesa allocata male. La spending review seria è nel cassetto. Le riforme che servono (mercato del lavoro, cassa integrazione, sistema bancario) non sono state fatte o sono state fatte male. Ovvio che se si perde tempo la ripresa tarderà.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)