annalu ha scritto:La spiegazione di Iafran poi, è un capolavoro. I "politici navigati" sono senza dubbio poco o nulla credibili (e mi sembra di averlo detto chiaramente poco tempo fa), ma chiedere che un partito come il Pd accetti tutte le condizioni di Grillo solo per avere l'onore di sedersi al tavolo con lui, come definirlo se non assurdo ricatto?
Una strana discussione questa. Si parte da posizioni comuni per ritrovarci contrapposti!
La parte del mio post omessa da
annalù costituiva il collante per continuare la discussione con lo stesso verso (
La credibilità dei "politici navigati", finora, è ridotta peggio di un colabrodo! In fin dei conti, questa "casta politica", invece di fare autocritica, si mostra sempre più autoreferenziale! Proprio lei ... la diretta responsabile del nostro stato!). Mi sembra che tutti conveniamo a biasimare i comportamenti di una classe politica che approfondisce giorno dopo giorno il solco che ha creato con il resto della popolazione (non è colpa dei cittadini se la percepiscono insensibile alle proprie esigenze o addirittura nemica!).
Adesso "la casta del Cs" sta addossando al M5S di aver favorito l'abbraccio con il PdL, quando, la stessa "casta di Cs", prima, si faceva votare (anche spingendo a farlo "turandosi il naso") per non cadere nelle braccia del cavaliere.
Insomma il gioco si è capito: il potere porta privilegi, e pochi dell'apparato di Cs vogliono sacrificarli per praticare una corretta politica.
I cittadini hanno pensato, allora, di mettersi in proprio e presentare proprie liste.
Il 25,5% dei voti validi risponde all'appello, scegliendo degli sconosciuti (M5S).
I "politici del Cs" come reagiscono? Forse, un'ora la dedicano a cercare una spiegazione (a capire le ragioni della rivoluzione elettorale), ma subito dopo corrono ai ripari, in fin dei conti 163 cittadini hanno preso il posto di 163 aspiranti
"signori parlamentari", molti delle proprie file. Questi cittadini,
"che li hanno combattuti ed hanno vinto una battaglia politica", sono, allora, da considerarsi dei nemici e come tali debbono essere trattati (non tanto democraticamente e senza andare per il sottile).
Invece di fare qualche
"mea culpa" (un ravvedimento spontaneo avrebbe aperto
"brecce nei cuori più duri") e di considerare i motivi della disaffezione dei cittadini verso la classe politica (dimostrata infinite volte con le astensioni e con l'avanzare del M5S), quelli del PD si inorgogliscono ancora di più e si intestardiscono a considerare un'offesa trattare da pari con quelli del M5S, privilegiando le "orde" sconfitte degli "stallieri e delle amazzoni agli ordini del cavaliere di ventura"!
Io stesso, adesso, passo (per molti consimili) quasi per un "nemico politico" perché spalleggio la causa dei cittadini italiani nei confronti dell'oligarchia che li vampirizza!
Civati, Serracchiani ed altri, allora, che si pongono dubbi e invocano spiegazioni democratiche a certi atteggiamenti dei maggiorenti del PD, sbagliano a voler considerare il loro elettorato che vuole sapere? Debbono essere espulsi perché si oppongono alla scelta del PD (l'inciucio con il PdL) sempre esclusa, ritenuta "contro natura" e assurda in campagna elettorale?
I cittadini sono stati ripetutamente messi da parte dopo le elezioni, perché adesso dovevano "cedere" alla "casta del Cs", che ostentava arroganza e dimostrava "ragioni di rappresentanza democratica" da vendere a tutti?
Perché tuttora quelli del PD rifiutano di porsi alla pari del M5S?
Quelli del PD sono a disposizione del PdL per ragioni di casta? E i loro elettori, i cittadini italiani devono solo turarsi il naso continuamente ed accettare la propria ineluttabile subalternità ai "partiti"?